Federica Ambu Psicologa Psicoterapeuta

Federica Ambu Psicologa Psicoterapeuta Psicoterapia: utilizzo l'Analisi Transazionale, EMDR, la Gestalt e l'approccio Cognitivo Comportamentale,

02/08/2025

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La principessa Anima

“In mezzo alle montagne c’era un castello abitato da un vecchio principe con l’unica figlia di nome Anima. Tutti e due erano buoni; la gente della valle li amava molto.
Alla notizia improvvisa che Anima era gravemente malata tutti si fecero tristi. Le medicine e i medici più abili a nulla servivano. La principessa Anima peggiorava di giorno in giorno. Che dolore!
Un giorno arrivò alla porta del castello una vecchietta sconosciuta che voleva vedere la principessa. Dopo molte perplessità fu introdotta nella camera. Osservò con attenzione e poi disse: la principessa guarirà. Ha una malattia particolare. Non è nel corpo, è nell’anima. Per guarire ha bisogno di vedere il volto più bello che esista sulla terra. Detto questo la vecchietta sparì.
Al principe sembrava strano questo consiglio, ma si dette subito da fare per invitare al castello tutte le più belle ragazze e i più bei giovani della sua terra. Ma tutto fu inutile. La principessa Anima peggiorava. Improvvisamente ricomparve la vecchietta. Corse al muro della stanza, tolse lo specchio che vi era appeso, s’avvicinò al letto e mise lo specchio davanti al viso agonizzante della principessa Anima. Successe il miracolo. La principessa vide il più bel volto del mondo: era lei la più bella giovane della Terra. Lo sguardo su se stessa la guarì all’istante
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La principessa Anima è l’anima umana. La più bella fra tutte le cose che esistono sulla Terra. Purtroppo però non lo sa. Cerca la bellezza fuori di sé e non riesce a trovarla, perciò s’ammala e s’indebolisce. Solo quando riesce a conoscere la sua bellezza interiore guarisce ed è felice”

Marisa Bisi, Formazione all’interiorità e alla consapevolezza, AdP

🍒“Un bambino crea bolle di sapone che nell'aria si incontrano con il vento e il sole e assumono forme, dimensioni e colo...
12/07/2025

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“Un bambino crea bolle di sapone che nell'aria si incontrano con il vento e il sole e assumono forme, dimensioni e colori diversi. Sono bellezza, gioia, armonia, luce: alimenti dell'anima." (Marisa Targa, pittrice)

“La nostra parte Bambina Naturale, quella cioè spontanea, libera, emotiva, capace di stupore e bellezza incondizionata.
✨ La bolla di sapone non risponde a uno scopo né a una strategia: si esprime per il piacere del gioco, per il gusto del sentire.
Quando soffiamo una bolla, il gesto è semplice ma pieno di significato: ci invita a riscoprire il diritto alla leggerezza, all’incanto, al vivere l’attimo senza doverlo spiegare.
In fondo è una piccola pratica di libertà”

"Un bambino crea bolle di sapone che nell'aria si incontrano con il vento e il sole e assumono forme, dimensioni e colori diversi. Sono bellezza, gioia, armonia, luce: alimenti dell'anima."
Marisa Targa, pittrice

👶 La scena tenera e delicata di questo dipinto parla direttamente, come potremmo dire in Analisi Transazionale, alla nostra parte Bambina Naturale, quella cioè spontanea, libera, emotiva, capace di stupore e bellezza incondizionata.
✨ La bolla di sapone, proprio come il nostro Bambino Libero, non risponde a uno scopo né a una strategia: si esprime per il piacere del gioco, per il gusto del sentire. È un simbolo perfetto di quella parte che spesso, da adulti, viene repressa in favore del controllo o della performance.
🌬️ Quando soffiamo una bolla, il gesto è semplice ma pieno di significato: ci invita a riscoprire il diritto alla leggerezza, all’incanto, al vivere l’attimo senza doverlo spiegare.
In fondo è una piccola pratica di libertà.
🌞 Ri-contattare il nostro Bambino Naturale non è solo un ritorno al passato, ma un modo per rendere più autentica e viva la nostra esperienza relazionale presente. È lì che l'affettività consapevole può avere inizio: nel contatto con ciò che siamo stati, e che — se lo permettiamo — siamo ancora.

🗓️ Se questo post ti ha incuriosito, forse ti farà piacere sapere che in autunno è prevista la partenza di un ciclo di 7 incontri tematici on line sui concetti base dell'Analisi Transazionale, la teoria di riferimento del Centro Berne. Nel primo incontro sugli Stati dell'Io parleremo proprio della struttura dell'Io e delle componenti Bambino, Adulto e Genitore.👪
Le date sono ancora in preparazione ma contiamo di averle pronte a breve. Se ti interessa ricevere un aggiornamento su questa iniziativa, scrivi "AT-TIVIAMOCI" nei commenti! 👇

🍒 “…stare di fronte a quel dolore senza distogliere lo sguardo.Sono qui e ti vedo.Sono qui e ti abbraccio, se vuoi.Sono ...
02/07/2025

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“…stare di fronte a quel dolore senza distogliere lo sguardo.
Sono qui e ti vedo.
Sono qui e ti abbraccio, se vuoi.
Sono qui”

Stare di fronte al dolore altrui è difficile, dannatamente difficile.
Stare lì, immobili, a guardare quel gran magma scuro che ci mostra il nostro amico, nostra moglie, il nostro vicino di casa, nostro fratello o sorella, non è cosa da poco.
Serve coraggio, serve forza, serve volontà.

Si finisce per dire la prima cosa stupida che passa per la testa, perché noi lì davanti non ci vogliamo stare.
Facciamo una battuta per sdrammatizzare ma la persona che abbiamo di fronte non ha bisogno di ridere, siamo noi che abbiamo bisogno di una via di fuga.
La persona che abbiamo di fronte ha bisogno di essere accolta, ascoltata, a volte solo vista.

La prima cosa che ci passa per la testa è una soluzione, trovata la soluzione non vedremo più quel gran magma scuro.
Fai così, fai cosà e via, tutto sparisce, di soluzioni facili per dolori enormi ne hanno tutti piene le tasche.
È ancora più doloroso ricevere soluzioni inadatte e del tutto inefficace.
Nessuno ci ha chiesto una soluzione, nemmeno un consiglio, tanto meno un giudizio, né una battuta.
Ci hanno solo chiesto di stare di fronte a quel dolore senza distogliere lo sguardo.
Sono qui e ti vedo.
Sono qui e ti abbraccio, se vuoi.
Sono qui.

[Questo disegno è del 2021 e lo sento mio più che mai. In questi anni faticosi è stato raro trovare qualcuno che sia riuscito a non banalizzare, buttarla sul ridere, dare soluzioni del tutto inefficaci ma facili a situazioni reali e complesse. Quasi a dire: dimmi che è tutto ok e chiudiamola qui, dimmi anche una bugia ma non farmi stare davanti al tuo dolore, alla tua fatica.
E io ne sarò stata capace anche solo una volta di ascoltare davvero qualcuno, in modo rispettoso? Non è facile, non è da tutti e non è un giudizio su chi non ci riesce.]

🍒“È quando ti senti luceÈ quando il tuo caosnon fa scappare nessuno.È non dover alzare il volumeper esistere.È quando ti...
24/06/2025

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“È quando ti senti luce
È quando il tuo caos
non fa scappare nessuno.
È non dover alzare il volume
per esistere.
È quando ti chiamano per nome
come se fosse una poesia.
È che c'è chi resta
quando non sei brillante
né utile
né divertente.

È trovare occhi
che non hanno paura della tua ombra.

È non sentirsi mai di troppo

È qualcuno che ti tiene il dolore
per un minuto,
mentre tu riposi.”

Cosa significa sentirsi visti?

[…]
È quando ti senti luce
anche se sei spettinato dentro

È trovare un cuore
che non ti corregge,
ti celebra.

È quando il tuo caos
non fa scappare nessuno.

È non dover alzare il volume
per esistere.

È quando ti chiamano per nome
come se fosse una poesia.

È che c'è chi resta
quando non sei brillante
né utile
né divertente.

È trovare occhi
che non hanno paura della tua ombra.

È non sentirsi mai di troppo
nemmeno nel proprio silenzio.

È qualcuno che ti tiene il dolore
per un minuto,
mentre tu riposi.

Andrew Faber

Illustrazione: David Pongran

22/05/2025

In famiglia, la posizione del Bambino d’Oro è spesso quella più invidiata.
Questo figlio viene osannato e amato dai genitori, ma ha anche l’obbligo di non sbagliare mai.

Tuttavia, bisogna sottolineare che il Bambino d’Oro paga un caro prezzo per essere il preferito.

Il genitore, essendo una persona con nucleo di personalità fragile e vulnerabile, ha bisogno di un figlio che incarni tutti quegli aspetti di successo e apparenza che proietta su di lui.

Questo figlio diventa fondamentale al genitore per mantenere il proprio fragile Sé integro.

Sebbene il Bambino d’Oro sembri vivere una vita di privilegio, è intrappolato in una gabbia dorata costituita dalle aspettative dei genitori.

Deve essere perfetto, ottenere sempre grandi risultati e soddisfare tutte le aspettative dei genitori.

Anche risultati modesti vengono esaltati in modo clamoroso, perché l’Immagine per questo tipo di genitori è fondamentale.

Tuttavia, questa ricerca costante di approvazione e il dover essere sempre al massimo livello possono portare a una bassa autostima e comportamenti autodistruttivi.

Il Bambino d’Oro diventa dipendente dal gradimento degli altri e vive con la costante paura di perdere l’amore dei genitori. Oltretutto sarà un perfezionista e, in quanto tale, destinato costantemente ad avere paura della vita e del fallimento.

La paura di perdere l’amore dei genitori diventa una condanna che lo rende incapace di essere se stesso e di realizzarsi pienamente.

[ F. Mazza]

Immagine: Flo Lee Art

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20/05/2025

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A volte mi perdo
spesso annaspo
mi cerco, mi avvisto
mi rincorro e mi trovo
sempre
con fatica.
Scovo tutto il meglio di me
e proseguo.
E mi reinvento, scopro,
mi sorprendo
e torno a vivere.

Raffaella Abategiovanni

Illustrazione: minillustrazioni_linz

🍒 C’è qualcosa che ho imparato nel modo più duro: quando il tuo Bambino interiore ha vissuto un trauma, fidarsi di un al...
03/05/2025

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C’è qualcosa che ho imparato nel modo più duro: quando il tuo Bambino interiore ha vissuto un trauma, fidarsi di un altro essere umano non viene naturale. Non importa quanto sia gentile, paziente o coerente qualcuno, qualcosa in me si stringe ancora quando la vicinanza inizia a sembrare reale.

Ho passato anni a chiedermi perché mi allontano quando qualcuno si avvicina troppo, perché mi sento più sicuro da solo, perché l’intimità a volte sembra una trappola. Mi sono reso conto che non è perché non voglio una connessione. La voglio profondamente. Ma il mio sistema nervoso non sa come rilassarsi. Non mi sento al sicuro.

Crescendo, la fiducia era qualcosa che costava troppo. Spesso finiva con delusione, tradimento o silenzio. Così mi sono adattato. Ho imparato a fare affidamento su me stesso. Sono diventato quello su cui potevo contare, perché far entrare gli altri sembrava di consegnare le parti più fragili di me alle persone che avrebbero potuto trascurarle.

Ora, anche da adulto, quel vecchio schema gestisce ancora le mie relazioni a volte. Anche quando so che qualcuno è buono per me, quando non ha fatto altro che esserci con cura, sento ancora l’impulso di proteggermi, di allontanarmi, di non aver bisogno di nessuno. 🍒 È confuso e doloroso tenere quella contraddizione: volere la vicinanza e temerla allo stesso tempo.

Ma sto iniziando a capire che questo non è un difetto in me. Non è debolezza o freddezza o disfunzione. È un adattamento intelligente al dolore che non sapevo come elaborare da bambino. Era il mio modo di stare al sicuro in un mondo in cui non mi sentivo sempre al sicuro.

Ora, sto imparando a dire al mio corpo: questo è diverso. Sto lentamente, delicatamente disimparando l’idea che l’amore sia uguale al pericolo. Mi sto esercitando a far entrare le persone, uno strato alla volta. Alcuni giorni mi va bene. Altri giorni mi ritiro e mi sento come se fossi tornato da dove ho iniziato. Ma mi ricordo che la guarigione non avviene in linea retta. Succede in spirali che tornano alle stesse ferite con un po’ più di consapevolezza, un po’ più di morbidezza ogni volta.

Ciò che mi aiuta di più è la compassione. Non costringermi a “superarlo”, ma incontrare quelle parti paurose di me con comprensione. Lasciandoli parlare. Lasciandoli sentire. Facendo loro sapere che ora sono qui e sto ascoltando.

Se lotti con la fiducia, voglio solo che tu sappia che non sei rotto. Ti stai ricordando. Stai proteggendo qualcosa di tenero. 🍒 E quella tenerezza merita cura, non vergogna.

La guarigione è possibile. È lento. È disordinato. Ma è reale.

E non dobbiamo farlo perfettamente, dobbiamo solo continuare a esserci.

There’s something I’ve been learning the hard way: when your inner child has lived through trauma, trusting another human being doesn’t come naturally. It doesn’t matter how kind, patient, or consistent someone is something in me still tightens when closeness starts to feel real. I’ve spen...

30/04/2025

🎯 Sei una studentessa o uno studente dell’Università di Cagliari? Cogli l’occasione di fare attività sportiva gratuitamente presso il Cus Cagliari!

Il CUS Cagliari, in collaborazione con il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’Università di Cagliari e nell'ambito del progetto Pro-ben Moebius per il benessere psicofisico di studentesse e studenti, mette a disposizione 125 posti gratuiti per corsi sportivi di 2 mesi, rivolti a tutte le studentesse e gli studenti regolarmente iscritti a un corso di laurea (triennale, magistrale o a ciclo unico).

🧘‍♀️🏃‍♂️🚣‍♀️ Scopri i corsi disponibili:
• 25 posti per Atletica
• 25 posti per Atletica Runner
• 25 posti per Canoa
• 25 posti per Pilates
• 25 posti per Yoga

📅 Quando? Le attività si svolgeranno tra fine maggio e il 14 ottobre 2025, con lezioni bisettimanali di un’ora.

📝 Come candidarsi?
Compila la tua domanda online su Esse3 → sezione "Iniziative", dalle 12:00 del 30 aprile alle 12:00 del 16 maggio 2025.

⚠️ Attenzione: i posti saranno assegnati in base all’ordine di arrivo delle domande. Ogni studente può partecipare a un solo corso.

📢 La graduatoria sarà pubblicata entro il 22 maggio 2025 sulla pagina
https://shorturl.at/68gW6

💪 Non perdere questa occasione per muoverti, divertirti e prenderti cura di te!

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19/04/2025

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Indirizzo

Via ANTONIO FAIS 8
Cagliari
09128

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