
21/09/2025
Il buonismo a scuola si traveste da empatia, ma spesso nasconde la comoda scelta di evitare conflitti e responsabilità. In nome dell’accoglienza, si rinuncia a valutare con rigore, a correggere comportamenti inadeguati e a porre limiti chiari. Così, l’insegnante “buono” diventa un adulto compiacente che abdica al proprio ruolo educativo. Dietro l’apparente benevolenza, si cela il desiderio di semplificarsi la vita, tradendo la missione formativa e danneggiando proprio quei ragazzi che si dice di voler aiutare.