
12/08/2025
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Si chiama Leonardo Todeschini, il veronese, classe 2000, che il prossimo 13 agosto partirà per gli Stati Uniti e inizierà un dottorato all’università di Harvard, a Boston, in «Biological and biomedical sciences». La sua, oltre che una carriera in ascesa è una missione di vita: Leonardo volerà negli «States» per trovare una cura, o almeno avvicinarsi ad essa, per l’Alzheimer, la malattia con cui sua madre lotta da più di sette anni. Una montagna certo impegnativa da scalare, ma il giovane veronese, appassionato di passeggiate in montagna, ha tutte le carte in regola per guidare la cordata.
Leonardo, per lei Harvard è un ritorno a casa.
«Già al liceo avevo fatto un’esperienza ad Harvard, con la fondazione Armenise-Harvard summer fellowship e in quell’occasione avevo studiato la sclerosi laterale amiotrofica. Il mio rapporto con la scienza è lungo tutta una vita, e continuerà a Boston».
Lei ha affermato di voler trovare una cura per l’Alzheimer perché non vuole che qualcun’altro provi quello che avete provato in famiglia con sua madre. È stato difficile?
«Si. Non è una situazione facile, mia madre si è ammalata appena compiuti i 55 anni, io ne avevo 17».
Può spiegarci meglio?
«L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, provoca una perdita della memoria e mette a repentaglio le principali abilità cognitive, quindi chi ne soffre ha bisogno di un’assistenza ventiquattro ore su ventiquattro». 👉 L'intervista di Christian Gaole prosegue sul sito del Corriere