01/08/2025
Ti sei mai sentitə sopraffattə da un senso di impotenza, come se qualcosa dentro di te spingesse per emergere, ma tutto fuori sembrasse bloccato?
Quella sensazione si chiama frustrazione.
E no, non è un errore. È un segnale.
La frustrazione nasce quando un bisogno autentico viene ignorato, contrastato o disatteso.
Non è un difetto del carattere. È il grido interiore di una parte di te che sta cercando di essere vista.
“La frustrazione è il risultato naturale dell'incontro tra il desiderio e la resistenza.”
— Claudio Naranjo, Psicologia degli Enneatipi
📚 Un’emozione scomoda, ma fondamentale
Secondo la Teoria Frustrazione-Aggressività (Dollard et al., 1939), la frustrazione è una delle esperienze più potenti nel generare energia psichica: può orientarsi verso l’esterno (come aggressività) oppure restare dentro, trasformandosi in apatia, insoddisfazione cronica, blocchi.
La buona notizia?
Secondo Daniel Siegel, neuroscienziato e autore di “The Developing Mind”, le emozioni, se riconosciute e integrate, attivano la neuroplasticità cerebrale.
Questo significa che anche la frustrazione, se ascoltata nel modo giusto, può diventare portale di trasformazione.
“Se mi lascio davvero comprendere un'altra persona, potrei essere cambiato da questa comprensione.”
— Carl Rogers
🌱 Autori di nicchia che aprono nuove strade
📌 F. Varela (biologo, filosofo della mente): la frustrazione è un atto enattivo, in cui il corpo chiede di riorientare la nostra esperienza.
📌 Marshall Rosenberg (Comunicazione Nonviolenta): ogni frustrazione nasconde un bisogno universale inascoltato.
📌 Thomas Hübl (trauma collettivo): le emozioni represse, come la frustrazione, si cristallizzano nel sistema nervoso se non vengono rese "visibili in sicurezza".
🌀 Cosa succede nel cervello quando ti senti frustratə
🔬 Studi recenti in neurobiologia affettiva (Berridge & Kringelbach, 2015) mostrano che la frustrazione coinvolge circuiti dopaminergici legati alla motivazione interrotta.
Non è semplicemente “rabbia repressa”: è un’interruzione di percorso tra intenzione e possibilità di azione.
Da qui nasce quel senso di blocco, o di “scoppiare dentro”.
Quando questo si cronicizza, può impattare anche a livello somatico: disturbi gastrointestinali, tensione muscolare cronica, insonnia, disfunzioni neurovegetative.
🧭 Domanda-rivelazione per chi sente tutto troppo:
Quale bisogno autentico non sta ricevendo spazio nella tua vita in questo momento?
(Rispondi nei commenti, se ti va. A volte, nominarlo è il primo passo.)
🎁 BONUS per chi commenta:
Scrivi nei commenti con sincerità anche una sola parola che descrive la tua frustrazione oggi.
📩 Ti risponderò con un piccolo esercizio in DM:
“Dare voce al bisogno invisibile” – una breve pratica guidata che ti aiuterà a trasformare il segnale in direzione.