Logopedista Rosalia Privitelli

Logopedista Rosalia Privitelli Studio di Logopedia di Rosalia Privitelli. del Programma Baby Signs per l’arricchimento della comunicazione preverbale del programma di idratazione di A.

Il mio approccio prende in considerazione la persona nella sua globalità e le influenze che il sistema familiare e l'ambiente di vita hanno su di lui. La mia è un’ottica di prevenzione dei disturbi del linguaggio, miglioramento delle competenze, benessere della persona e sua integrazione perché il ben-essere è anche la capacità di creare relazioni comunicative soddisfacenti a qualsiasi età ed esprimere il proprio potenziale. Integro le tecniche con la qualità della relazione per trovare nelle parole, oltre che la loro correttezza nella forma e nelle combinazioni, un mezzo di comunicazione cognitiva e affettiva affinché i bambini possano investire o reinvestire nella propria crescita espressiva, scoprendo o riscoprendo le proprie capacità e potenzialità, e gli adulti riconoscano in ogni manifestazione comunicativa un’espressione di sé. Arricchisco questo approccio con competenze acquisite nel corso di diverse esperienze formative e del costante aggiornamento
e mi avvalgo per i bambini: del Programma di Arricchimento Strumentale Basic di Feuerstain per lo sviluppo del potenziale di apprendimento del Programma Nati per Leggere per l’arricchimento delle competenze di base per lo sviluppo della capacità narrativa del Metodo Panlexia per il potenziamento e il recupero delle competenze di letto-scrittura
per gli adulti: del Programma MZ per il miglioramento della tonicità dei muscoli del viso Borragàn Torre per la prevenzione o riduzione degli effetti dello stress fonatorio del Programma LSVT per l’aumento dell’intellegibilità dell’eloquio nei malati di Parkinson. Il mio intervento è anche indirizzato a: bambini che parlano tardi (Parlatori Tardivi) o male (Disturbi Primari del Linguaggio-DPL) o che hanno disturbi nelle funzioni orali (Deglutizioni Disfunzionali) adulti che hanno una riduzione della capacità di comunicare a seguito di un evento vascolare (Afasia).

04/07/2025

"Mamma, potresti aiutarmi ad allacciare le scarpe, per favore?".
"Puoi farlo da sola, amore".
"Ma perché? Le altre mamme lo fanno".
"Ti ho già fatto vedere come si fa, ora te lo faccio vedere un'altra volta ancora, poi però devi farlo tu... Guarda bene... Ecco fatto".
"Ma mi hai allacciato solo una scarpa! E l'altra?".
"Mi hai chiesto un aiuto e io te l'ho dato. L'altra puoi allacciarla tu".
"Non sono capace".
"Ne sei sicura?".
"Sì".
"Ci hai provato?".
"Lo sai che ci ho provato, non ci riesco".
"Forse è perché non hai provato abbastanza".
"Tu non mi vuoi bene".
"Davvero pensi che voler bene significhi che una mamma debba sempre fare le cose al posto di suo figlio? Non è così, cuore mio. Io posso insegnarti ad allacciare le scarpe ma poi devi essere tu a farlo. Nella vita non ci sarò sempre. Un giorno ti ritroverai da sola a dover affrontare cose molto più difficili del laccio a una scarpa. E davanti a quelle cose io non potrò insegnarti a cavartela, dovrai fare tutto tu e dovrai provare mille volte prima di riuscire a superare un ostacolo. Io non voglio che tu ti arrenda. Tu non devi arrenderti mai. Mi hai capito? Non voglio che tu dica di non essere capace a fare qualcosa. E credi in te stessa ogni giorno della tua vita. Non dubitare mai di te. Prova, prova ancora, prova finché non potrai uscire per strada e gridare finalmente al vento che ce l'hai fatta".

- Sabrina Ferri

19/10/2024

“Il bambino, bisogna farlo ridere.
E’ più importante farlo ridere che rivelargli chi sa quali misteri, fargli parte di chi sa quali segreti. Il dialogo è ridere insieme, a un certo punto e al novanta per cento. Il riso è la cosa in più, il dono inatteso, l’al di là della protezione e della sicurezza. Ridete con lui, è vostro per la vita. Divertitevi con lui, divertitelo, arrivate alla molla del riso scatenato, senza più né senso né misura: è una conquista i cui effetti dureranno per un tempo incalcolabile. E chi non vorrebbe essere ricordato dal figlio come l’uomo con cui si sono fatte quelle risate matte, liberatrici, educatrici... Volete un altro aggettivo? Catartiche. Bisogna aver riso col bambino al di là di ogni equilibrio, perché l’equilibrio sia un ritorno riposante, una sensazione rasserenante, e non una conquista faticosa. “
Gianni Rodari

Indirizzo

Caltanissetta
93100

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