16/11/2025
Una riforma scritta nelle cartelle cliniche, più che nei manuali di storia.
Nell’Italia che arrivava agli anni Settanta, l’accesso alle cure dipendeva da un mosaico di mutue e casse di assistenza. Chi non rientrava nelle categorie protette, come disoccupati e lavoratori in nero, rischiava di restare fuori dai servizi più avanzati, con conseguenze gravi sulla salute.
Per molti cittadini, la malattia era anche una questione di reddito.
La svolta arriva nel 1978, con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Da quel momento lo Stato definisce la sanità come un diritto universale e gratuito per tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla condizione lavorativa.
È un passaggio che ridisegna il rapporto tra persone, ospedali e prevenzione.
Con il SSN milioni di italiani possono accedere a cure preventive, visite specialistiche e ricoveri ospedalieri. Si consolidano programmi pubblici di prevenzione, diagnosi precoce e promozione della salute resi possibili dalla nuova organizzazione sanitaria.
Questo cambiamento si riflette nelle campagne vaccinali estese a tutto il territorio nazionale.
Le vaccinazioni contro poliomielite, morbillo, difterite e tetano diventano parte di una strategia coordinata. L’obiettivo è ridurre la circolazione delle malattie infettive, proteggendo fasce di popolazione che prima rischiavano di restare scoperte.
I numeri raccontano l’effetto di lungo periodo.
Secondo i dati ISTAT, l’aspettativa di vita in Italia passa da circa 69 anni nel 1970 a oltre 83 anni nel 2020. In poco più di due generazioni si registra un aumento di oltre 14 anni di vita media.
Questo balzo è fortemente attribuibile all’accesso a cure migliori e più diffuse. Ma anche ai programmi pubblici di prevenzione e diagnosi precoce, che il SSN rende possibili su scala nazionale.
Ciò che oggi appare quasi ovvio è frutto di quella trasformazione.
La possibilità di essere curati in ospedale senza dover affrontare cifre proibitive, o di ricevere un vaccino gratuito, nasce da una delle riforme sociali più radicali del secondo Novecento italiano. Una riforma che ha tolto milioni di persone dal rischio di morte precoce, abbattendo le barriere economiche all’accesso alla salute.
Forse per questo, in molte biografie private, l’anno 1978 vale quanto una data di nascita in più.
💁♂️ Quel che non sapevi, in breve
👉 Prima del 1978 l’accesso alle cure dipendeva da mutue e casse selettive
👉 Il SSN rende la sanità un diritto universale e gratuito per tutti i cittadini italiani
👉 Le campagne vaccinali nazionali contribuiscono a sconfiggere diverse malattie infettive
👉 Dal 1970 al 2020 l’aspettativa di vita passa da circa 69 a oltre 83 anni
👉 La riforma sanitaria riduce il rischio di morte precoce eliminando le barriere economiche alla salute