29/11/2025
A volte capita che qualcuno si chieda perché esistano ancora i cortei con carrozza e cavalli, o perché certe forme del commiato siano così solenni. È naturale: non tutti conoscono queste tradizioni, e ciò che non si conosce può sembrare eccessivo o fuori dal tempo.
Noi possiamo solo raccontare la realtà del nostro lavoro.
Ogni servizio che realizziamo nasce dalla volontà della famiglia.
Non scegliamo noi la forma del saluto: la accompagniamo.
Che sia una cerimonia semplice o un corteo più ricco di simboli, ciò che facciamo rispecchia desideri autentici, affetti autentici, dolori autentici.
Le carrozze e i cavalli non sono “scena”, non sono un vezzo, e tantomeno un artificio. Fanno parte della nostra storia e di quella di molte comunità che ancora oggi trovano in queste usanze un modo intenso e rispettoso di onorare chi se ne va.
Il nostro lavoro non ha mai l’intenzione di apparire, ma di servire.
Ogni gesto viene fatto con la massima cura per il defunto e per chi gli vuole bene — sono loro il centro di tutto.
Chi osserva può avere opinioni diverse, e va bene così.
Noi però ci teniamo a ricordare che dietro ogni rito c’è una famiglia che vive un momento delicato e che merita rispetto, qualunque sia il modo in cui sceglie di dire addio.
A tutte le persone che ci affidano questo compito così fragile, va la nostra gratitudine.