dr.ssamariavittoriacecchitelli

dr.ssamariavittoriacecchitelli Psicologa iscritta all’Albo.

08/09/2023
Quando ti vedono una donna forte pensano che tu non abbia bisogno di niente e di nessuno. Che tu possa sopportare tutto ...
17/11/2021

Quando ti vedono una donna forte pensano che tu non abbia bisogno di niente e di nessuno. Che tu possa sopportare tutto e che qualsiasi cosa accada tanto la supererai. Che non ti interessa essere ascoltata, accudita e coccolata.
Quando ti vedono una donna forte ti cercano solo per farsi aiutare a portare le loro croci.
A una donna forte non si chiede mai se sia stanca, se stia soffrendo, se abbia qualche ansia o paura. L’importante è che lei sia sempre là, un faro nella nebbia o una roccia in mezzo al mare.
Alla donna forte non viene perdonato nulla. Se perde il controllo si trasforma in debole. Se perde le staffe si trasforma in isterica.
Quando la donna forte manca, si sente. Quando, invece, c’è, viene data per scontata.
Quanta forza ci vuole ogni giorno per essere una donna forte.

Non sentirti sbagliata, non lo sei!
E nessuno può fartici sentire, senza il tuo permesso!
In questo mondo di “cose sbagliate” sei tu la “cosa giusta”. Così devi vederti.




Cosa hai fatto tu da grande?Forse, ogni tanto, bisognerebbe che qualche bambino che conosciamo, stufo di sentirsi chiede...
03/11/2021

Cosa hai fatto tu da grande?
Forse, ogni tanto, bisognerebbe che qualche bambino che conosciamo, stufo di sentirsi chiedere “cosa vuoi fare da grande?” chiedesse a noi “Ma tu, piuttosto tu, cosa hai fatto da grande?”
Che cosa ne è stato di quel senso di infinito che ti prendeva ogni anno, alla fine della scuola, davanti alla distesa sterminata di un’intera estate?
Che cosa ne hai fatto dei tuoi sogni, ma quelli veri, quelli che contano?
Gli specchi da attraversare, i mondi alla rovescia, i paesi delle meraviglie. I rifugi segreti, gli amici immaginari, i voli.
Tutte quelle cose che ti stanno dentro, che ti nutrono l’anima e ti fanno sentire voluto bene da te.
Che cosa ne hai fatto, tu, del tuo tempo?




L’artista Alexander Milov nella sua opera “Love” coglie dell’amore il lato più vero e fragile: la chiusura, le sovrastru...
26/10/2021

L’artista Alexander Milov nella sua opera “Love” coglie dell’amore il lato più vero e fragile: la chiusura, le sovrastrutture tipiche della mente adulta, il conflitto tra il sentimento e la ragione, il senso di prigionia che il distacco provoca.
Notiamo due adulti seduti schiena contro schiena. Ma la vera anima della scultura lo si ammira al suo interno: due bambini, chiusi nel corpo degli adulti, tendono le loro mani l’uno verso l’altro, in cerca di un contatto. L’uomo e la donna, ormai adulti, si voltano le spalle, ma il loro bambino interiore vuole soltanto avvicinarsi all’altro e amare.

Questa straordinaria opera evoca, per certi aspetti, la Dipendenza Affettiva.
La dipendente affettiva si sostituisce ai genitori del compagno e vuole salvare il “bambino ferito” di quest’ultimo: è un tentativo, inconsapevole e proiettivo, di lenire le ferite anche della sua bambina interiore, donando al partner attenzioni e dedizioni profondamente mancate anche a lei.
Questa “missione” salvifica e risanatrice nei confronti del compagno, tuttavia, non ottiene quasi mai gli effetti desiderati, portando al contrario ad una deresponsabilizzazione del compagno che diventa ancora più debole e dipendente da lei.
Si innesca in questo modo una relazione di reciproca dipendenza.




La parola Empatia deriva dal greco. Per l’esattezza da: en “dentro” e pathos “sofferenza”. In italiano, nella letteratur...
26/10/2021

La parola Empatia deriva dal greco. Per l’esattezza da: en “dentro” e pathos “sofferenza”. In italiano, nella letteratura moderna, viene tradotta con “capacità di mettersi nei panni dell’altro”.
Il suo significato, dunque, indica la tendenza, da parte di un individuo, a comprendere l’altro ed essere un ascoltatore attivo. Questo, però, è difficile, poiché per comprendere i sentimenti altrui occorre rinunciare, in parte, alla nostra soggettività e intangibilità, immedesimandoci in un’altra vita, in un’altra storia.
Accettare e capire il prossimo sono ingredienti fondamentali per il progresso.
Essere empatici significa accettare in primis se stessi e, in seguito, accettare e apprezzare chi ci sta di fronte.

Abbattere le barriere umane e sociali. Regalare un sorriso a chi non riesce a gioire. Insegnare l’amore per la vita a chi la odia. Accettare ognuno, al di là dell’estetica e dell’ideologia. Questa è l’empatia. Questo dovrebbe essere l’essere umano.




A volte è bene rallentare e, se necessario, fermarsi.Non si può avere il controllo di ogni cosa. Anche se può sembrare c...
26/10/2021

A volte è bene rallentare e, se necessario, fermarsi.
Non si può avere il controllo di ogni cosa. Anche se può sembrare così, in realtà è un’illusione che la nostra mente crea come difesa da qualcosa che non riusciamo a gestire dentro di noi. Ci sentiamo meglio se crediamo di controllare tutto ciò che ci circonda, che ci riguarda, che ci succede. Questa convinzione illusoria crea dentro di noi un equilibrio labile, pronto a crollare ogniqualvolta accade qualcosa di inaspettato, o più grande di noi.
Tutto ciò può alimentare una forte pressione dall’interno, un forte senso di inadeguatezza verso il mondo circostante e una forte insoddisfazione verso se stessi.
È importante prendere consapevolezza di ciò per evitare un crollo emotivo debilitante.
A volte, per sopperire a questo bisogno di controllo e a questo forte senso di pressione, è auspicabile ricreare una routine quotidiana, riscoprendo un hobby, praticando dello sport, passando del tempo in compagnia di persone positive o, perché no, facendo un’intensa passeggiata nella natura incontaminata. L’aria aperta, il verde, la natura nella sua pienezza, aiutano più di quanto immaginiate.
Altre volte, però, questo può non bastare, così è bene chiedere un aiuto terapeutico. Senza timore, senza vergogna. Fermati, sentiti, abbi cura di te.

Oggi voglio parlarvi di un piccolo episodio avvenuto, che mi ha cambiato la giornata. Una mia vecchia compagna di scuola...
10/05/2021

Oggi voglio parlarvi di un piccolo episodio avvenuto, che mi ha cambiato la giornata.
Una mia vecchia compagna di scuola (elementare e medie) mi ha scritto, dopo tanto tempo, ricordando dei momenti condivisi e dicendo testuali parole: “Non dimenticherò mai tutte le volte che mi hai difesa quando mi prendevano in giro! Grazie ❤️”.
Ecco io, di fronte a queste parole, mi sono commossa. E, tutt’ora, una straordinaria sensazione di benessere mi pervade l’anima.
Ma la cosa sui cui vorrei farvi riflettere è questa: I VALORI che insegnamo ai bambini!
È importante dare loro radici solide. Trasmettergli valori fondati, moralmente giusti ed eticamente corretti.
Oggi si punta molto sulle prestazioni scolastiche, come se un voto definisse una persona. Viene insegnato al bambino a prendere un 10 in matematica, ma non gli viene insegnato a difendere un suo compagno se, questo, viene trattato male da altri compagni. Viene insegnato al bambino a rimanere muto, immobile, con la schiena dritta incollata alla sedia per avere 9 in condotta, ma non gli viene insegnato a riconoscere quando un suo compagno è in difficoltà e ha bisogno di aiuto. Non lasciamo crescere questi bambini nell’impoverimento emotivo, nell’egoismo, nella convinzione che una prestazione scolastica conti più di un sentimento.
Un bambino non deve diventare un adulto colto e di successo, ma, prima di tutto, una PERSONA CON DEI VALORI.

Maria Vittoria Cecchitelli

Quanto ci ha assorbiti questa realtà virtuale? Ci pensate mai? Social network e altre piattaforme digitali occupano orma...
07/04/2021

Quanto ci ha assorbiti questa realtà virtuale? Ci pensate mai? Social network e altre piattaforme digitali occupano ormai un ruolo fondamentale nelle nostre vite.
Sicuramente hanno aiutato e aiutano in moltissimi casi, soprattutto in tempo di pandemia. Ha dato lavoro a tante persone, ha sostenuto tante iniziative per la beneficenza, ha ampliato diverse vedute del mondo ed intrattenuto con leggerezza.
Il problema nasce quando questi strumenti vengono sostituiti ai rapporti umani; quando la propria autostima dipende da un “mi piace” o da una visualizzazione in più, su di un social; quando mostrare ciò che non è, per preservare l’apparenza, diventa un’abitudine appagante. E man mano, perdiamo un po’ di noi stessi, inseguendo ideali sbagliati e trascurando l’essenza della vita stessa, che risiede nella nostra serenità d’animo. E la serenità non è al di fuori di noi, ma dentro di noi. Ritrovare le piccole gioie quotidiane, soffermarsi su quei dettagli positivi che spesso ci sfuggono nella vita di tutti i giorni. Sorridere almeno una volta al giorno, anche senza motivo. Ricordarci di NOI. Non di quello che gli altri pensano o di come ci vogliono.
Riflettete...

Non è un periodo facile quello che stiamo attraversando. Ma le “vie di uscita” sono tante, non poniamoci barriere inter...
19/11/2020

Non è un periodo facile quello che stiamo attraversando. Ma le “vie di uscita” sono tante, non poniamoci barriere interiori, non chiudiamoci in noi stessi e cerchiamo di non perdere di vista le nostre motivazioni, i nostri obiettivi, i nostri desideri.
Come state affrontando queste restrinzioni? Come vi sentite?

-Come stai?-Bene.Quante volte rispondiamo così e quanta verità si nasconde dietro un semplice e banale “sto bene”? È ...
11/11/2020

-Come stai?
-Bene.
Quante volte rispondiamo così e quanta verità si nasconde dietro un semplice e banale “sto bene”? È molto più facile rispondere in questo modo, perché evitiamo di parlare di noi e soprattutto di entrare in contatto con noi stessi, che è la paura più grande.
Ma come stai veramente? Cosa porti dentro? Non sarebbe più liberatorio parlarne e, con un aiuto adeguato, alleggerirsi del peso che senti?

Niente ci blocca di più della PAURA. Molte volte questo stato emotivo ci impedisce di prendere innumerevoli decisioni e...
04/06/2020

Niente ci blocca di più della PAURA. Molte volte questo stato emotivo ci impedisce di prendere innumerevoli decisioni e di farci vivere serenamente determinate situazioni.
Quante volte vi siete sentiti pronti e carichi nell’intraprendere una strada che sembrava quella giusta per voi, ma spaventati nel conoscerla davvero? Quante volte avete vissuto relazioni poco appaganti o, addirittura, nocive, ma le avete comunque trascinate avanti, intimoriti di chiuderle? E quante volte avete accettato persone e situazioni, contro il vostro volere?
Dietro tutto questo ci sono paure, che, spesso, ci portiamo dietro dalla nostra infanzia e che ci condizionano la vita. Piccole o grandi che siano, ognuna di loro limita il nostro essere, non permettendoci di essere pienamente noi stessi. E, il più delle volte, invece di affrontarle, le accantoniamo, o peggio, fingiamo che non esistano. Ma sono sempre lì, pronte a ricordarci di loro.
Affrontare i propri “mostri”, confrontarsi con i propri “scheletri nell’armadio” ed elaborarli, è il percorso da fare per ritrovare se stessi e accettarsi. Per vivere la propria vita nel pieno delle facoltà e delle sane emozioni. Certamente, però, non è un percorso facile. E, talvolta, è necessario farsi aiutare.
Parlarne con un esperto può essere la soluzione più appropriata, dopo essersi ascoltati dentro.
Non tenete nascoste le vostre paure, non convivete con loro facendo finta che non ci siano, liberatevi.

Cosa ne pensate?

Cervello sinistro:Sono il cervello sinistro. Sono scientifico. Un matematico. Amo la consuetudine. Categorizzo. Sono acc...
30/05/2020

Cervello sinistro:
Sono il cervello sinistro. Sono scientifico. Un matematico. Amo la consuetudine. Categorizzo. Sono accurato. Lineare. Analitico. Strategico. Sono pratico. Ho sempre il controllo. Sono il padrone di parola e linguaggio. Realistico. Calcolo equazioni, coi numeri gioco. Sono ordine. Sono logica. So esattamente chi sono.

Cervello destro:
Sono il cervello destro. Sono la creatività. Uno spirito libero. Sono passione. Desiderio. Sensualità. Sono il suono ruggente di chi ride. Sono il gusto. La sensazione della sabbia sotto il piede n**o. Sono movimento. Colori brillanti. Sono la pulsione a dipingere sulla nuda tela. Sono immaginazione senza limiti. Arte. Poesia. Intuisco. Sento. Sono tutto ciò che volevo essere.

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