
24/01/2021
Quando nasciamo siamo collegati con noi stessi, con tutte le parti del nostro essere umani (anima, spirito, mente/corpo), fluiamo con la vita e viviamo.
Crescendo però, spesso, ci scolleghiamo da noi stessi costruendo una maschera, ci attacchiamo alle sue illusioni e, opponendo resistenza alla vita, tiriamo a sopravvivere.
La svolta autentica può arrivare se scegliamo di lasciare andare la maschera per far ri-emergere il vero o la vera noi.
Il più delle volte, infatti, non diventiamo chi siamo perché restiamo attaccati a chi siamo stati.
L'attaccamento rappresenta un freno per l'essere: sono fatto così, è il mio carattere, ho tanti difetti ma non ci posso fare niente e così via.
Se per noi quello che siamo stati funziona ancora, allora proseguiamo così fino a quando non cambieremo idea.
Ma se per noi quello che siamo stati non funziona più, allora potremo fare posto a chi siamo davvero.
La vita non è interessata a chi siamo stati, ai limiti che ci siamo posti, a quante volte siamo caduti. La maschera lo è.
La vita chiede solo: Vuoi essere te stesso/a? Come vuoi usare il tuo talento? Oggi cosa creiamo?
Davanti a questa richiesta una parte della mente (quella che si riconosce con la maschera) tenterà di tenerci al sicuro, intimandoci di fare un passo indietro perché siamo già caduti o abbiamo visto qualcun altro cadere, perché ci siamo già fatti male, perché potremmo non farcela.
Ma il nostro intuito, la nostra anima, il nostro spirito cercherà di spingerci oltre, a osare e a creare.
Per saltare, quindi, bisogna essere disposti a fare i conti con la mente e ad ascoltare la propria anima.
Se saltando cadiamo, e anche ci facciamo male, impariamo la lezione e ci rialziamo.
La paura più grande non dovrebbe essere cadere, ma vivere senza sapere chi siamo davvero, senza sentire che esistiamo e senza mettere la nostra impronta in questo mondo.
Psico Senso Corporeo - Cerchio della Vita