09/10/2025
🦵🏼🦵🏼🦵🏼… la Fiaba del… "Il signor Carlo e il ginocchio che non voleva più raddrizzarsi"
C’era una volta il signor Carlo, un uomo di 75 anni dal cuore grande, la battuta pronta e la passione per la buona tavola e i lunghi racconti al bar del paese. Un tempo, quando era più giovane, correva su e giù per i tavoli come cameriere nei ristoranti della sua città. Con i suoi modi garbati e il sorriso sincero, tutti lo ricordavano come “Carlo delle mance”.
Col tempo però, i suoi amati chilometri tra sala e cucina hanno iniziato a chiedere il conto: il ginocchio sinistro, quello che lui chiamava “il mio perno”, cominciò a fare sempre più male. Dopo anni di dolore sopportato con pazienza, arrivò il giorno dell’intervento: una *protesi al ginocchio* per ridargli la libertà.
L’operazione andò bene ( per quanto “bene” si possa parlare, comunque aveva una protesi, ma l’intervento riuscì senza problematiche ulteriori) , ma Carlo, un po’ testardo, non seguì fino in fondo il percorso riabilitativo. "Mi basta camminare un po’ ogni tanto", diceva addirittura gli era stato proprio consigliato di fare poco nulla di Fisioterapia. E così, piano piano, quel ginocchio cominciò a chiudersi su sé stesso, a perdere l’estensione. Non faceva male, ma non si stendeva più. Era come se il ginocchio avesse deciso di sedersi per sempre.
Passarono gli anni, e Carlo si accorse che scendere le scale era diventato un’impresa. Non riusciva più a stare dritto, e quando andava a *cercare funghi*, dove una volta saltava tra le foglie, ora inciampava spesso. "Mi tira dietro come una zavorra", diceva, guardando quel ginocchio con rassegnazione.
Finché un giorno, parlando con un amico del suo problema, conobbe Matteo e la Osteofisiomed! Matteo fu gentile e determinato nell’affermare che si poteva fare molto per cercare di raddrizzare il più possibile questi ginocchio piegato, decise che era ora di fare qualcosa. Non per tornare giovane, ma per *muoversi meglio*, vivere senza quella sensazione di blocco, di trattenuta costante.
Iniziò un percorso nuovo: pesi graduati, *Tecar*, Onde d’Urto e esercizi mirati, mani esperte e pazienti che gli allungavano i muscoli irrigiditi dal tempo e dall’abitudine. Piano piano, Carlo sentì di nuovo che il ginocchio voleva collaborare.
Non sarebbe mai tornato a correre fra i tavoli, ma *forse, fra poco, sarebbe tornato a camminare nel bosco.*
Dopo settimane di lavoro costante e di pazienza, Carlo cominciò a sentire qualcosa cambiare. Ogni giorno il suo passo diventava un po’ più sicuro, il ginocchio un po’ più dritto, il corpo un po’ più leggero. Non era magia, era impegno — quello vero, fatto di costanza, fiducia e qualche inevitabile brontolio.
Un mattino d’autunno, decise di tornare nel bosco. L’aria era fresca, il terreno umido di rugiada. Si fermò davanti a un piccolo sentiero in salita, lo stesso dove anni prima aveva lasciato cadere il suo cestino di funghi.
Inspirò profondamente, mise un piede davanti all’altro e, piano piano, lo percorse tutto.
Quando arrivò in cima, non trovò funghi, ma un sorriso grande come non ne faceva da tempo.
“Vedi, vecchio mio,” disse al ginocchio, “alla fine non volevi smettere di camminare. Ti serviva solo un po’ di aiuto.”
E da quel giorno, ogni passo del signor Carlo non fu solo movimento, ma una piccola conquista.
Non corse più tra i tavoli, ma tornò a camminare tra gli alberi — diritto, fiero e riconoscente — con la stessa leggerezza di chi ha imparato che, anche quando il tempo piega le ginocchia, la volontà può sempre raddrizzarle.
Impostare un trattamento ben strutturato, con strategie fisioterapiche da integrare per cercare di recuperare l’estensione del ginocchio e migliorare la funzionalità:
1. Terapia manuale specifica
- *Mobilizzazioni passive in estensione (grade III–IV Maitland)*: lavorare in maniera mirata sull’articolazione tibiofemorale e patellofemorale.
- *Pompage della catena posteriore*: per ridurre la tensione miofasciale che può limitare l'estensione.
2. Stretching mirato
- *Stretching ischiocrurali, polpaccio, fascia lata e capsula posteriore*: spesso contribuiscono alla flessione mantenuta.
- *Allungamento prolungato in estensione passiva*: anche con splint statici progressivi se tollerati.
3. Rinforzo muscolare
- *Quadricipite in catena cinetica chiusa e aperta (isometrico se serve)*: evitando compensi.
- *Attivazione del Vasto Mediale Obliquo*: se c'è debolezza/ritardo.
4. Terapie fisiche
- *Tecar terapia*: già ottima, soprattutto se associata a terapia manuale.
- *Onde d’urto*: utili su eventuali calcificazioni o inserzioni tendinee (rotuleo, quadricipitale), a livello muscolare per rilassare e eliminare le contratture e retrazioni vecchie di anni!
- *Ultrasuoni*: su tessuti profondi.
5. Training funzionale
- *Rieducazione al passo e al carico*: anche con mirror therapy se c’è una percezione alterata del ginocchio.
- *Palestra riabilitativa*: cyclette con sella alta per facilitare estensione, leg press a bassa resistenza. In Settimo Elemento Palestra Canelli .
6. Splint o tutori in estensione*
- Se la flessione è molto accentuata e fissa, valutare con ortopedico l’uso di un *tutore dinamico o statico progressivo* in estensione.
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Il dolore e la compliance del paziente vanno monitorati con attenzione.
® Zangirolami Dr. Matteo
“you will feel good - I promise”
- ONDE d’URTO -
Dᴀ oltre 20 ᴀɴɴɪ ᴀʟ ᴠᴏsᴛʀᴏ sᴇʀᴠɪᴢɪᴏ!
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🚀 💆🏼♀️ Biomeccanica del Movimento
“Prevenire meglio che curare”“Prevenzione” Tecniche Osteopatiche anche Pediatriche
⚠️Curo la CAUSA e non il SINTOMO !⚠️
Ricerco la causa vera del problema.
Il corpo parla. Tu lo stai ascoltando?
Zangirolami Dottor Matteo
Osteofisiomed postura fisioterapia relax
Matteo Zangirolami