Aleo Dr. Giuseppe

Aleo Dr. Giuseppe STUDIO DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA Nel 2015, sostiene l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione, ottenendone il titolo.

Il Dr. Giuseppe Aleo si laurea in scienze biologiche presso la facoltà di scienze matematiche fisiche e naturali dell’università di Palermo nell'ottobre 2013 con una tesi sulle patologie tiroidee e la diagnosi di laboratorio eseguita presso il laboratorio di analisi chimico-cliniche Polimedica. Laureato in biologia molecolare, sanitaria e della nutrizione presso la Facoltà di scienze biomolecolari

dell’università di Urbino, dove svolge attività di laboratorio. Da dicembre 2015, svolge come libero professionista l’attività di biologo nutrizionista presso lo studio di Canicattì (AG).

Estate/caldo e gambe gonfie e dolentiIl caldo induce la dilatazione dei vasi sanguigni che spesso si associa ad ipotensi...
30/06/2023

Estate/caldo e gambe gonfie e dolenti

Il caldo induce la dilatazione dei vasi sanguigni che spesso si associa ad ipotensione.
Questi due fenomeni inducono un'alterazione dei meccanismi di ritorno venoso con una maggiore stasi periferica.

I sintomi saranno:

- Gambe gonfie
- Dolore ai polpacci
- Crampi
- Edema perimalleolare

Come prevenirli?

1 Non eliminare il sale
2 Evitare scarpe con il tacco
3 Evitare di mantenere la stessa posizione seduta o in piedi per
troppo tempo
4 Rinforzare i muscoli gastrocnemi (polpaccio)
5 Fare doccia fredda sulle gambe
6 Assumere la posizione della Viparita Karani ogni sera per almeno
10 minuti
7 Consumare alimenti ricchi in potassio e magnesio
8 Bere un'adeguata quantità di acqua non a basso residuo (acque
troppo povere di minerali)
9 Fare una passeggiata al mattino di almeno 30 minuti (l'effetto
migliorativo sulla p***a venosa, non è lo stesso se si passeggia
la sera!)
10 Evitare verdure ricche di ossalati (pomodori, spinaci, biete),
preferire verdure più drenanti (cipolla cruda, cetriolo)

Le cause di tale disturbo risiedono quasi sempre nella genetica e si associano spesso a disequilibri ormonali o all'utilizzo di ormoni di sintesi.

Ma con questi piccoli consigli potrete godervi l'estate senza l'incubo delle gambe gonfie e dolenti.😊

Il dott. Giuseppe Aleo ,biologo nutrizionista, desidera  promuovere la collaborazione con Villa Salus  (centro accredita...
26/03/2022

Il dott. Giuseppe Aleo ,biologo nutrizionista, desidera promuovere la collaborazione con Villa Salus (centro accreditato SICOB).
Le visite verranno effettuate previo appuntamento presso lo studio di libera professione situato a Canicattì (AG) in via Antonio Gramsci, 15 dal dott. Giuseppe La Malfa che si farà carico della corretta indicazione alla terapia chirurgica, della migliore selezione dell’intervento, della gestione post-operatoria e precoce, della gestione a lungo termine e del follow-up.
Nel corso della sua ultraventennale esperienza, maturata anche all’estero, il dott. Giuseppe La Malfa ha sviluppato un’ampia casistica sulla chirurgia bariatrica.
Vale la pena ribadire, però, il concetto che l’atto chirurgico in sè è solo una parte (e, forse, nemmeno la più importante) del trattamento chirurgico dell’obesità grave.
Il trattamento ottimale non può assolutamente prescindere dalla terapia nutrizionale di preparazione all’intervento chirurgico e dalle fasi nutrizionali di rialimentazione post intervento ma soprattutto dalla modifica delle abitudini alimentari e dello stile di vita a lungo termine.

Per richiedere una visita:
Cellulare: 328 1331964
Email: aleo.nutrizionista@libero.it

La “Villa Salus” è una casa di cura accreditata che opera a Messina dal 1 giugno del 1961.
La Casa di Cura, possedendo tutti i requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali previsti dalla normativa vigente, ha ottenuto l’accreditamento con il Servizio Sanitario Regionale.
Il ricovero presso la Villa Salus è, quindi, del tutto equiparato a quello effettuato presso gli ospedali pubblici e non comporta alcun onere per l’utente (fatto salvo l’eventuale pagamento del ticket se dovuto).

27/06/2021

Sport e idratazione

Circa il 70% del peso corporeo è costituito da acqua:

- Acqua intracellulare
- Acqua extracellulare

Servono circa 2L in una persona di 70Kg, dai 20 ai 40 ml/kg/die se si pratica sport.

Consideriamo che durante la giornata la variazione di peso di circa 300-400g è data dalla perdita di acqua.

Si tratta di acqua degli interstizi cellulari , quindi contiene sali minerali sotto forma di elettroliti (Na+, K+, Ca++, Mg ++, Li+, Cu++, Cl-, HCO3-, PO4---).

La composizione corporea degli atleti varia a seconda della disciplina praticata.

L’idratazione per un atleta è fondamentale, perdere anche solo il 2% di acqua compromette le sue prestazioni.

E' possibile distinguere:

- l’acqua corporea totale (TBW)
- l’acqua intracellulare (ICW)
- l’acqua extracellulare (ECW)

Forniscono indicazioni sulla valutazione di aumento e diminuzione di peso e sullo stato di disidratazione.

In base all’età: uomini 60% e 70% del peso totale, donne tra il 55% e il 60% del peso totale; più è alta la TBW e più il corpo è magro e muscoloso.

Per valutare la disidratazione e/o la ritenzione idrica non dobbiamo tener conto della TBW ma delle proporzioni della ECW/ICW:

1. ECW inferiore 39% < rispetto alla TBW: disidratazione
2. ECW superiore a 45% > rispetto alla TBW: ritenzione idrica
3. Si può parlare di riduzione del comparto cellulare: cachessia

La corretta idratazione va dal 38 al 45% spazi extracellulari e dal 55 al 62% spazio intracellulare.

Sport di lunga durata aerobici (es. corsa, ciclismo, fondo, maratona, nuoto, tennis)

E' necessario bere acqua ogni 20 min. prima della comparsa della sete perché una perdita di acqua totale corporea del 2% compromette le prestazioni fisiche, il 5% di perdita di acqua porta ad avere crampi muscolari, mancanza di concentrazione.

Sport di resistenza anaerobici (es. sollevamento pesi, 100m, salto in lungo, scatti, corsa veloce)

A seconda della durata va detto che per sforzi > di 60’ non bisogna perdere più del 2-3% del proprio peso corporeo, richiedono uno sforzo fisico vicino al limite delle proprie capacità di resistenza e velocità.

Sport misti e forza esplosiva (es. arti marziali/contatto pieno)

Sono sia aerobici che anaerobici, vi è anche molto lavoro in isometria, quindi essere idratati prima di un allenamento, una competizione è fondamentale.
E’ consigliato bere almeno 500ml 2h prima.
La disidratazione porta ad un aumento della temperatura corporea, aumenta la sensazione di affaticamento, abbassa la resa/prestazione sportiva.

Concusioni

La disidratazione porta stress fisico:

• affaticamento generale
• rischi muscolari, cioè strappi o crampi
• aumento della frequenza cardiaca
• aumento della frequenza respiratoria
• vertigini

L’idratazione diventa ancora più importante durante una competizione.

Per capire se si sta bevendo la giusta quantità di acqua è sufficiente pesarsi prima e dopo l’allenamento.

Consideriamo che 1litro di acqua pesa 1kg quindi se si perde molto peso è necessario reintegrare anche i sali minerali.

In caso di lavoro anaerobico alattacido (tipico degli sport che prevedono massima energia in tempo breve es. sollevamento pesi, contrazioni di forza elastica ed esplosiva (arti marziali, corsa 100 metri, corsa ad ostacoli, salto in alto, salto in lungo ecc..) assumere creatina a cicli potrebbe essere utile, solo nel caso in cui viene assorbita, se non viene metabolizzata correttamente potrebbe risultare inutile (andrebbe associata ad integratori alcalinizzanti).

Dott. Giuseppe Aleo

Lipedema e LinfedemaIl lipedema è un’abnorme deposizione di grasso in entrambe le gambe: inizia dai fianchi e progressiv...
23/07/2020

Lipedema e Linfedema

Il lipedema è un’abnorme deposizione di grasso in entrambe le gambe: inizia dai fianchi e progressivamente va ad interessare tutto l’arto, fermandosi ai piedi.

Chi ne soffre non è necessariamente sovrappeso o obeso: ci sono pazienti normopeso, con una sproporzione enorme tra la parte superiore del corpo e quella inferiore, molto più marcata di una semplice conformazione ginoide.

Il linfedema, invece, è un ristagno linfatico che può colpire vari distretti dell’organismo, non solo le gambe; può colpire sia uomini che donne, mentre il lipedema colpisce solo le donne.

La differenza tra le due condizioni, che a volte si presentano esteticamente simili, è proprio nei liquidi: un linfedema si può controllare e risolvere con cure mirate a permettere il recircolo del fluido interstiziale accumulato (linfodrenaggio, pressoterapia, uso di drenanti o di calze graduate), i trattamenti farmacologici sono poco utili e l’utilizzo di diuretici altrettanto inefficaci, fatta eccezione in cui siano presente linfedema ed ipertensione).

Il lipedema, invece, risponde solo parzialmente a queste terapie.

Il lipedema, inoltre, è estremamente più doloroso del linfedema: a seconda della gravità della condizione, chi ne soffre potrebbe provare fastidio anche solo stando seduta.

Un’altra peculiarità della malattia sta nella tipologia/modalità di dimagrimento: chi soffre di lipedema e si mette a dieta continuerà a dimagrire sempre e solo nella parte superiore, con benefici irrisori sulla parte inferiore del corpo; questo dimagrimento disarmonico causa una sempre più marcata incongruenza estetica, per cui l’effetto ottico di fianchi prominenti e cosce grosse diventa sempre più evidente.

Lo stile di vita può avere un ruolo importante nel coadiuvare la terapia.

La diagnosi di lipedema è quanto mai difficile, poiché non esistono criteri diagnostici definiti: sta all’esperienza clinica del medico specialista formulare la diagnosi. Esistono delle linee guida orientative (tuttavia datate, del 1951) ed esiste la diagnosi differenziale per linfedema e insufficienza venosa cronica.

Come tante altre patologie, l’insorgenza è multifattoriale: giocano un ruolo principale condizioni di sovrappeso, obesità, sedentarietà, marcata estrogeno-dominanza, su cui la genetica fa comunque da fattore fortemente predisponente.

Il trattamento del lipedema dipende dallo stadio nel quale la paziente si trova. Si agisce su più fronti (non necessariamente su tutti contemporaneamente):

- Alimentazione specifica e supplementazione (in base alle condizioni cliniche della paziente e del suo assetto ormonale)
- Allenamento personalizzato
- Cure ormonali mirate a correggere l’estrogeno-dominanza
- Chirurgia bariatrica
- Supporto psicologico

I diuretici e i drenanti sono normalmente inutili e controproducenti in caso di lipedema (al contrario del linfedema), perché potrebbero portare ad una disidratazione importante senza beneficio sui dotti linfatici.

Dott. Giuseppe Aleo

UN UOVO AL GIORNO NON AUMENTA IL RISCHIO CVGli autori della revisione sistematica hanno analizzato i dati di 3 studi: il...
16/04/2020

UN UOVO AL GIORNO NON AUMENTA IL RISCHIO CV

Gli autori della revisione sistematica hanno analizzato i dati di 3 studi: il Nurses 'Health Study (NHS, 1980-2012), NHS II (1991-2013), Health Professionals' Follow-Up Study (HPFS, 1986-2012).

I partecipanti includevano 83.349 donne del NHS, 90.214 donne del NHS II e 42.055 uomini di HPFS che erano liberi da malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e cancro al basale.

Inoltre, in 32 anni di follow-up (> 5,54 milioni di anni-persona), sono stati identificati 14.806 partecipanti con malattia cardiovascolare incidente nelle tre coorti (infarto miocardico non fatale, cardiopatia coronarica fatale e ictus).

I partecipanti con un più alto consumo di uova avevano un indice di massa corporea più elevato, avevano meno probabilità di essere trattati con statine e consumavano più carni rosse.

La maggior parte delle persone consumava tra una e meno di cinque uova a settimana.

Nell'analisi raggruppata multivariata, il consumo di almeno un uovo al giorno non era associato al rischio di malattia cardiovascolare incidente dopo aggiustamento per stile di vita aggiornato e fattori dietetici associati all'assunzione di uova.

Nella meta-analisi aggiornata degli studi di coorte prospettici (33 stime di rischio, 1.720.108 partecipanti, 139.195 eventi di malattie cardiovascolari), un aumento di un uovo al giorno non era associato al rischio di malattie cardiovascolari (risultati simili per malattia cardiaca e cerebrovascolare).

In analisi stratificate per posizione geografica, non è stata trovata alcuna associazione tra consumo di uova e rischio di malattie cardiovascolari tra le coorti statunitensi o le coorti europee, ma è stata osservata un'associazione inversa nelle coorti asiatiche.

I risultati delle tre coorti e della meta-analisi aggiornata mostrano che un consumo moderato di uova (fino a un uovo al giorno) non è associato al rischio complessivo di malattie cardiovascolari ed è associato a un rischio potenzialmente inferiore di malattie cardiovascolari nelle popolazioni asiatiche.


Autori:
Jean-Philippe Drouin-Chartier, Siyu Chen, Yanping Li et Al.

Fonte:
BMJ, 368, m513 2020 Mar 4 DOI: 10.1136/bmj.m513

Link della fonte:
https://www.bmj.com/content/368/bmj.m513.long

Objective To evaluate the association between egg intake and cardiovascular disease risk among women and men in the United States, and to conduct a meta-analysis of prospective cohort studies. Design Prospective cohort study, and a systematic review and meta-analysis of prospective cohort studies. S...

ADIPOMETRIADa oggi è possibile effettuare le stratigrafie con l’Adipometro, un sistema incredibilmente innovativo che ri...
27/01/2020

ADIPOMETRIA

Da oggi è possibile effettuare le stratigrafie con l’Adipometro, un sistema incredibilmente innovativo che rileva in pochi istanti spessore e tipo di grasso sottocutaneo e permette di studiare trattamenti specifici costruiti su misura per te e vedere il miglioramento in maniera scientifica.

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27/01/2019

Il ruolo della supplementazione antiossidante nella terapia dell'endometriosi

La supplementazione con antiossidanti è stata studiata come mezzo per migliorare gli esiti nei pazienti affetti da endometriosi.

La ricerca attuale valuta le caratteristiche antiossidanti della vitamina E, vitamina C, epigallocatechina-3-gallato (EGCG), resveratrolo, melatonina, nanoparticelle di ossido di cerio.

I benefici di queste terapie sono stati determinati dai risultati sia in studi sugli animali e sull'uomo, come la riduzione sintomatica, il dolore alleviamento, riduzione della lesione e numero di lesioni.

Al fine di determinare l'effetto della vitamina E e C, 46 donne con dolore correlato all'endometriosi è stata data una combinazione di vitamina E (1200 UI) e vitamina C (1000 mg) per due mesi.

Dopo questo studio di controllo randomizzato, il 43% dei pazienti ha riferito una riduzione del dolore pelvico cronico, suggerendo che la vitamina E e C possono determinare una notevole riduzione del dolore anche in tempi brevi
(P = 0,0055).

I pazienti del gruppo di controllo non hanno avuto nessuna diminuzione del dolore.

In uno studio sui topi, le cisti endometriosiche sono state trattate con differenti dosi di vitamina C (0,5 mg, 1,25 mg e 2,5 mg) per determinare se dose vitamina C altera il volume e il peso delle lesioni.

Le cisti del gruppo trattato con 2,5 mg di vitamina C
sono stati significativamente ridotti in peso e volume.

Oltre alle vitamine E e C, epigallocatechina-3-gallato (EGCG) può anche avere un impatto sulla dimensione degli endometriomi e in modo selettivo e inibire la neovascolarizzazione in queste lesioni.

EGCG è un polifenolo molto abbondante nel tè verde.

In altri studi, è stato dimostrato preve**re la formazione del tumore attraverso l'inizio dell'apoptosi e arresto del ciclo cellulare.

In uno studio i pazienti sono stati trattati con EGCG e analizzati tramite rt-PCR, saggi di proliferazione, saggi di migrazione e di invasione in vitro.

EGCG ha ridotto significativamente la proliferazione, la migrazione cellulare e invasione di cellule endometriosiche.

Sebbene EGCG sembra
offrire benefici per i pazienti con endometriosi, la sua bassa biodisponibilità attraverso l'ingestione di EGCG puro o limiti nel consumo di tè verde pongono qualche dubbio.

Come EGCG, anche il resveratrolo, un'altra terapia naturale che si è visto migliorare i sintomi dell'endometriosi.

Il resveratrolo è un noto antiproliferativo e antiossidante presente nell'uva e nel vino rosso.

Il meccanismo di azione associato con resveratrolo non è completamente compreso,

Amaya et al. ha studiato il suo impatto dose-dipendente sull'endometrio.

Oltre alle sue proprietà antiossidanti, il resveratrolo sembra agire da fitoestrogeno.

Ha diverse azioni estrogeniche basate su concentrazioni; a basse concentrazioni agisce in modo agonistico.

Tuttavia, in alte concentrazioni, funziona in modo antagonistico.

Poichè l'endometriosi è una malattia estrogeno-dipendente, è stato dimostrato che alti livelli di resveratrolo riducono la proliferazione nei topi.

Un'altra sostanza prodotta naturalmente, la melatonina, è anche suggerito di avere potenti effetti sulle lesioni endometriosiche.

La melatonina ha diverse proprietà, inclusa quella di radicale libero scavenging.

Un'altra nuova terapia antiossidante include l'uso di nanoparticelle di ossido di cerio.

L' utilizzo di nanoparticelle di ossido di cerio per migliorare l'endometriosi è correlata con livelli più bassi di ROS e livelli più elevati di capacità antiossidante totale (TAC).

L'ossido di cerio non ha solo proprietà antiossidanti ma anche ,a tratti, rigenerative.

Fonte: Annika S, Sajal G. The Role of Antioxidant Supplementation in Endometriosis Therapy. J Gynecol Women’s Health. 2017; 3(1): 003 555601. DOI: 10.19080/JGWH.2017.03.555601

Dott. Giuseppe Aleo

09/07/2018
VERDURA E FRUTTA GIUGNOVerdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto principa...
06/06/2018

VERDURA E FRUTTA GIUGNO

Verdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto principale e in occasione degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio.

Se ne raccomandano almeno 5 porzioni al giorno, corrispondenti a circa 400- 500 g.

Le sostanze fitochimiche di frutta e verdura hanno dimostrato di possedere proprietà antiossidanti e capacità di rallentare la moltiplicazione delle cellule.

Queste caratteristiche le rendono particolarmente attraenti per
la prevenzione delle malattie croniche, come quelle cardiocircolatorie e i tumori.

Inoltre, soprattutto nel periodo estivo, la presenza di acqua, fibre, vitamine e sali minerali è un’ulteriore stimolo a consumare frutta e verdura, preferibilmente di stagione, del territorio, e da coltivazioni di tipo biologico.

Dott. Giuseppe Aleo

Frutta e verdura FebbraioNon smetterò mai di ribadire che consumare verdura e frutta di stagione è la cosa più salutare ...
06/02/2018

Frutta e verdura Febbraio

Non smetterò mai di ribadire che consumare verdura e frutta di stagione è la cosa più salutare e giusta da fare.

Verdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto principale e in occasione degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, se ne raccomandano almeno 5 porzioni al giorno, corrispondenti a circa 400-500g.

I vegetali sono preziosi per la nostra salute perché ricchi di sostanze fitochimiche come i polifenoli, i composti solforati e i terpeni che difendono le piante dagli attacchi di insetti, batteri e funghi, praticamente si comportano come “pesticidi naturali” che i vegetali sintetizzano spontaneamente, in quantità tanto maggiore quanto minore è la protezione che l’uomo mette in atto attraverso l’impiego di sostanze chimiche di sintesi.

Le sostanze fitochimiche di frutta e verdura hanno dimostrato di possedere proprietà antiossidanti e capacità di rallentare la moltiplicazione delle cellule.

Queste caratteristiche le rendono particolarmente attraenti per
la prevenzione delle malattie croniche, come quelle cardiocircolatorie e i tumori.

Inoltre la presenza di acqua, fibre, vitamine e sali minerali è un’ulteriore stimolo a consumare frutta e verdura.

Ecco la lista completa di frutta e verdura di Febbraio:

bietole, broccoli, carciofi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo rosso, cicoria, cipolla, finocchi, indivia, lattuga romana, patate, porri, prezzemolo, radicchio, scarola, sedano, spinaci, verza, arance, mandarini, mandorle dolci, mele, pere e pompelmi.

Dott. Giuseppe Aleo

06/02/2018

INTOLLERANZE ALIMENTARI

Ritengo molto utile fare un pò di chiarezza sui test per le intolleranze alimentari che non sono riconosciuti dalla conunità scientifica, pochi quelli accettati come ad es. il Breath test per l’intolleranza al lattosio, il test per la celiachia e pochissimi altri ma.....i saggi sanno che tutto quello che sta prima di un ma non vale.

Innanzitutto è doveroso dire qual è la differenza tra allergie e intolleranze alimentari, perchè spesso si fa confusione a causa dei sintomi comuni.

Allergia alimentare

E' una reazione immunitaria all’ingestione di uno specifico alimento (o di alcune sostanze contenuto in esso). Tale reazione si esprime al primo contatto attraverso la formazione di anticorpi specifici chiamati IgE. Questi anticorpi hanno il compito di difendere l’organismo da ciò che l’organismo stesso riconosce come estraneo a sé. La reazione è la medesima che l’organismo manifesta nei confronti di batteri e virus. In occasione di una eventuale e successiva esposizione, a seguito della reazione fra l'alimento ''allergenico'' e l'anticorpo, si libera una sostanza, l’istamina, che è la principale responsabile dei sintomi caratteristici di tutte le reazioni allergiche.
Le allergie alimentari possono manifestarsi immediatamente dopo l'ingestione dell'alimento incriminato, a volte anche in modo violento. I sintomi di una intolleranza alimentare invece possono comparire anche a distanza di ore, in casi rari anche dopo alcuni giorni, il che rende più difficile riconoscerla e metterla in relazione con il cibo.
I sintomi variano quanto a rapidità e ad intensità a seconda della qualità e la quantità del cibo ingerito.
Quando il cibo ''incriminato'' viene portato alla bocca e deglutito, può provocare immediatamente prurito e gonfiore alle labbra, al palato e alla gola; una volta nello stomaco e nell'intestino, può provocare nausea, vomito, crampi, gonfiori addominali, flatulenza, diarrea.
Al di fuori dell'apparato gastrointestinale, sono frequenti le reazioni cutanee come orticaria, angioedema o eczemi, sintomi a carico dell'apparato respiratorio (asma e rinite), oppure cefalea ed emicrania.
Nei casi più gravi, fortunatamente rari, si possono avere difficoltà respiratorie, brusche cadute di pressione arteriosa, perdita di coscienza e in alcuni casi morte. In questi casi si parla di shock anafilattico, che compare entro un'ora dall'ingestione dell'allergene e che richiede sempre un ricovero ospedaliero urgente.

Intolleranza alimentare

E' una reazione indesiderata del nostro organismo scatenata dall’ingestione di uno o più alimenti (o sostanze attive) oppure da disfunzioni/disturbi a carico dell'apparato digerente (intolleranze enzimatiche e intolleranze farmacologiche).
Tale reazione è strettamente dipendente dalla quantità dell’alimento non tollerato ingerito (dose-dipendente) ma a differenza delle allergie alimentari, non è mediata da meccanismi immunologici.
L’intolleranza alimentare si manifesta con l’insorgere di sintomi spesso sovrapponibili a quelli delle allergie alimentari.
Le intolleranze enzimatiche sono determinate dall'incapacità dell'organismo di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti (es. intolleranza al lattosio dovuto ad un deficit dell'enzima LATTASI).
Questo difetto degli enzimi deputati al metabolismo di determinate sostanze generalmente è congenito, ma talvolta può essere acquisito nel tempo. Le intolleranze alimentari su base enzimatica sono numerose e comprendono un certo numero di malattie che riguardano il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi.

Fatta questa doverosa distinzione concludo dicendo che gli unici due test per le intolleranze ,per me validi, sono i test su sangue che ricercano gli anticorpi IgG circolanti diretti contro gli alimenti o il test leucocito-tossico mentre sconsiglio vivamente di effettuare il test del capello, test della forza, VEGA test, biorisonanza e pulse test.

E' giusto sottolineare che anche i test su sangue che ricercano gli anticorpi IgG circolanti diretti contro gli alimenti e il test leucocito-tossico non sono riconosciuti dalla conunità scientifica ma........la maggior parte dei miei pazienti, seguengo poi l'opportuna dieta ad esclusione, hanno ottenuto grandi benefici.

L'onestà intellettuale al primo posto.

Dott. Giuseppe Aleo.

FRUTTA E VERDURA GENNAIOI prodotti alimentari provenienti dal regno vegetale, offrono una varietà di scelta sorprendente...
10/01/2018

FRUTTA E VERDURA GENNAIO

I prodotti alimentari provenienti dal regno vegetale, offrono una varietà di scelta sorprendente, con fedeltà ai ritmi della natura che propone il cibo giusto al momento giusto.

La raccomandazione è di consumare giornalmente prevalentemente prodotti di origine vegetale: verdura, frutta, cereali integrali in chicchi e legumi, limitando i carboidrati raffinati (pane bianco, pasta non integrale, farine tipo 0 e 00, dolci).

Verdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto principale e in occasione degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, se ne raccomandano almeno 5 porzioni al giorno.

Gennaio: bietole, broccoletti, carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, cicoria, cipolle, finocchi, indivia, lattuga, porri, radicchio rosso, r**e, rosmarino, sedano, spinaci, arance, limoni, mandaranci, mandarini, mele, pere e pompelmi.

FRUTTA E VERDURA DICEMBREVerdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto princi...
12/12/2017

FRUTTA E VERDURA DICEMBRE

Verdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto principale e in occasione degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio.

Non esistono limiti al consumo, se ne raccomandano almeno 5 porzioni al giorno, corrispondenti a circa 400- 500 g.

I vegetali sono preziosi per la nostra salute perché ricchi di sostanze fitochimiche come i polifenoli, i composti solforati e i terpeni che difendono le piante dagli attacchi di insetti, batteri e funghi, praticamente si comportano come “pesticidi naturali” che i vegetali sintetizzano spontaneamente, in quantità tanto maggiore quanto minore è la protezione che l’uomo mette in atto attraverso l’impiego di sostanze chimiche di sintesi.

Le sostanze fitochimiche di frutta e verdura hanno dimostrato di possedere proprietà antiossidanti e capacità di rallentare la moltiplicazione delle cellule.

Queste caratteristiche le rendono particolarmente attraenti per la prevenzione delle malattie croniche, come quelle cardiocircolatorie e i tumori.

Inoltre la presenza di acqua, fibre, vitamine e sali minerali è un’ulteriore stimolo a consumare frutta e verdura di stagione.

Un’altra ragione per preferire i prodotti stagionali è che sono “tagliati” su misura per noi.

Le nostre esigenze nutrizionali, infatti, non sono identiche in estate o in inverno, e la Natura si adatta, fornendoci a seconda del momento i nutrienti più utili.

In inverno ad esempio, troviamo gli agrumi ricchi di vitamina C, sostanza antiossidante nota per la sua attività immunostimolante, cioè di aiuto alle difese del sistema immunitario che nella stagione fredda vengono messe a dura prova.

Anche verdure come le crucifere, ovvero la famiglia dei cavoli, in inverno è preziosa per il suo alto contenuto nutritivo, in accordo con le aumentate richieste energetiche date dal freddo, e per l’azione disintossicante e di aiuto al sistema immunitario.

Dicembre: bietole a costa, bietoline, broccoli, carciofi, cardi, cavolini di Bruxelles, cavolfiore, cavolo cappuccio, cicoria, finocchi, indivia, patate dolci, porri, radicchio di Treviso, r**e, scalogno, scarola, arance, mandarini, melagrane, mele e pere.

Dott. Giuseppe Aleo

Verdura e frutta NovembreIl rispetto della stagionalità e della territorialità dei vegetali risolve ogni dubbio di scelt...
01/11/2017

Verdura e frutta Novembre

Il rispetto della stagionalità e della territorialità dei vegetali risolve ogni dubbio di scelta dei prodotti: è sufficiente osservare la spontaneità della natura che risponde generosamente alle necessità del nostro corpo.

L’autunno si apre con la produzione di cibi che aiutano ad affrontare il calo delle temperature: mele, pere, cachi, patate, frutta secca, fonti di calorie, ma anche di preziosi micronutrienti, come sali minerali e acidi grassi polinsaturi.

Durante l’inverno abbiamo a disposizione agrumi ricchi di vitamina C, che rafforza e potenzia il sistema immunitario per proteggerci da infezioni virali e batteriche, e verdure, come cavoli e zucca, ad alto contenuto energetico, per soddisfare il maggior bisogno di calorie durante i mesi più freddi.

Verdura e frutta vanno consumate in abbondanza, dovrebbero essere presenti ad ogni pasto principale e in occasione degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio.Se ne raccomandano almeno 5 porzioni al giorno, corrispondenti a circa 400- 500 g.

La ricchezza nutrizionale dei vegetali merita di essere preservata anche nel corso della realizzazione dei piatti che portiamo in tavola: prendiamoci cura della nostra salute ma con attenzione al gusto.

Gli accorgimenti principali consistono nel consumo di prodotti raccolti a maturazione completa (pomodori rossi, frutta non acerba), lavaggio veloce in acqua per evitare la dispersione delle vitamine idrosolubili, preparazioni prevalentemente a crudo soprattutto nei mesi estivi (tutte le verdure potrebbero essere mangiate crude, se tagliate finemente e condite con olio d’oliva e limone) o eventualmente cottura breve e a basse temperature
(verdura saltata in padella con l’aggiunta di poca acqua per 2-3 minuti).

Il sapore dei vegetali può ve**re esaltato dall’impiego delle erbe aromatiche: la presenza dei terpeni in basilico, timo, prezzemolo, salvia, rosmarino, protegge le nostre cellule e nello stesso tempo riduce la necessità di aggiungere sale per soddisfare il gusto.

Le spezie possono fornire al nostro corpo sostanze ad azione antiinfiammatoria, come la curcumina, potenziata dalla compresenza della piperina del pepe, esempio di sinergia culinaria.

Ecco la lista completa di frutta e verdura da consumare a Novembre:

barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, finocchi, indivia belga, porri, rapa, scalogno, sedano bianco, zucca, arance, cachi, kiwi, melagrane, mele, noci, pere e pompelmi.

Dott. Giuseppe Aleo

Importanza dell' "equilibrio" dei grassi polinsaturi nella dietaSulla base della struttura molecolare all' interno della...
04/10/2017

Importanza dell' "equilibrio" dei grassi polinsaturi nella dieta

Sulla base della struttura molecolare all' interno della "famiglia" degli acidi grassi polinsaturi distinguiamo 2 famiglie:

1) Polinsaturi della serie Omega-6
2) Polinsaturi della serie Omega-3

Entrambi hanno come capostipite un acido grasso ESSENZIALE (cioè che non siamo in grado di costruirci da soli ma che ci serve e quindi dobbiamo introdurlo con la dieta):

Il capostipite degli Omega-6 è l' ACIDO LINOLEICO mentre, quello degli Omega-3 è l'ACODO ALFA-LINOLENICO; se introduciamo questi 2 acidi grassi con la dieta siamo poi in grado di "costruirci" tutti gli altri acidi grassi.

Queste 2 famiglie di lipidi polinsaturi sono importantissimi perchè ci servono ;tra le altre cose, per costruire i cosiddetti EICOSANOIDI (una classe varia di molecole cioè Prostaglandine, Prostacicline, Leucotrieni e Trombossani) che hanno un ruolo fondamentale in moltissimi processi vitali per la nostra sopravvivenza.

A questo punto è però doveroso fare un' importantissima precisazione e distinzione:

Gli EICOSANOIDI che derivano dagli Omega-6 e quelli che derivano dagli Omega-3 hanno azioni "OPPOSTE"; per comprendere meglio si fa spesso l'esempio di 2 squadre che giocano al "tiro alla fune", ad esempio gli eicosanoidi della serie omega-6 tendono a promuovere l'aggregazione piastrinica
e a stimolare la risposta immunitaria ecc.. mentre quelli della serie Omega-3 ad inibirle ecc.. ecc.. è ovvio che in alcune situazioni è meglio promuovere queste funzioni fisiologiche mentre in altre no....quindi chi sono i "buoni e i cattivi"?:

La "chiave" ,come accade spesso in nutrizione, sta nell' EQUILIBRIO, questo equilibrio si traduce in una proporzione massima di 1:4 cioè almeno 1g di Omega-3 per ogni 4g di Omega-6 che introduciamo.

Purtroppo è stato ampiamente visto e dimostrato che la dieta OCCIDENTALE moderna ha spostato ,in media, la proporzione a 1:12....questo porta a un segnale ecceccivo pro-infiammatorio, pro-aggregante, ipertensiva, rischio elevato di malattie autoimmuni e patologie cardiovascolari.

Conclusioni: Non bisogna "demonizzare" o additare come cattivi gli acidi grassi della serie OMEGA-6 piuttosto, è auspicabile migliorare l'equilibrio perchè la dieta occidentale moderna ha portato a un sbilanciamento eccessivi (cibi industriali ricchi di oli di semi ecc...) ma deve essere anche chiaro che un eccesso di introito con la dieta di ACIDI GRASSI della serie OMEGA-3 (pesce azzurro, noci, semi di lino ecc..) sarebbe ugualmente pericoloso.

Consigli pratici: LIMITARE il più possibile l'utilizzo di oli di SEMI soprattutto molto presenti in prodotti industriali es. salse, creme,
merendine, biscotti, crackers, pesce panato surgelato ecc..(fonte importante di OMEGA-6) mentre per "recuperare" sul quantitativo di OMEGA-3 consiglio di puntare sul PESCE soprattutto sul PESCE AZZURRO perchè presenti nella forma più attiva cioè EPA e DHA ma deve essere cotto in maniera rapida e delicata ma deve essere pescato e non allevato o carne, uova e latte ma solo se di animali allevati al pascolo nutriti ad erba e non quelli di allevamento intensivo nutriti a cereali oppure vanno benissimo anche fonti vegetali come SEMI DI LINO, OLIO DI SEMI DI LINO, NOCI, SEMI DI CHIA, SEMI DI CANAPA E ALCUNE ALGHE.

I SUPPLEMENTI?

A meno di diete sbilanciate i supplementi di OMEGA-3 NON sono necessari nè per gli onnivori nè per i vegani.

Dott. Giuseppe Aleo

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