12/02/2025
Il passaggio da figlio a caregiver, non è solo un atto di cura e assistenza, ma un processo che ti cambia nel profondo. Non si è mai pronti a trasformarsi da figli a testimoni di cambiamenti che coinvolgono non solo il corpo, ma tutto ciò che c’era prima. Non si è mai pronti ad essere silenziosamente e costantemente presenti fino alla fine. Ci sono giorni in cui la frustrazione e l’angoscia prendono il sopravvento. Giorni in cui il peso della responsabilità ti schiaccia, in cui non sai se hai la forza di andare avanti. Non c’è vergogna nel non essere pronti, nel sentirsi sopraffatti, nel non sapere come affrontare tutto ciò. Non c’è vergogna nel sentirsi vulnerabili. È normale avere paura, è normale non sapere cosa fare, è normale sentirsi persi. Ma ciò che conta è continuare a esserci, anche quando tutto sembra troppo. Senza dimenticarsi di sé, senza paura di chiedere aiuto, evitando che la solitudine e la rabbia si prendano tutto.
Nel mio lavoro come psiconcologa, ho avuto l’opportunità di accompagnare e osservare le profonde trasformazioni dei figli e dei genitori che affrontano questa inversione e passaggio di consegne inevitabile. Ho visto come questo ruolo li cambi, li metta alla prova in modi inimmaginabili, ma anche come possa portare a una riscoperta di sé e del legame con chi amano. La malattia e la morte non possono essere evitate, ma ciò che possiamo fare è preservare il legame, e stare li al loro fianco, stringere la mano, rassicurarli con un abbraccio o un bacio sulla fronte. Ciò che di buono resta e resterà come eredità emotiva.
A tutti i figli 💚
A me e mio fratello ❤️🌹