Andrea Borra Osteopata

02/07/2019

26/03/2019

📌 9 APRILE 📌

23/11/2018

• GINOCCHIO

• I traumi al ginocchio durante l’attività sciistica possono portare a lesioni legamentose, fratture ossee, borsiti e/o tendiniti.

• Per quanto concerne i traumi che interessano la componente legamentosa, ci possono essere stiramenti, lesioni parziali o complete del legamento. Nel caso di lesioni si può ricorrere all’intervento chirurgico per poi seguire uno specifico programma di riabilitazione tramite uno specialista. Se non si vuole incorrere all’operazione è opportuno fare un rinforzo muscolare mirato al fine di stabilizzare l’articolazione.

• Gli infortuni che hanno come esito fratture ossee devono essere individuati il prima possibile e trattati secondo procedura di pronto soccorso, una volta ristabilita la frattura si potrà procedere al recupero della mobilità articolare e del tono muscolare tramite appositi trattamenti.

• Per quanto concerne borsiti e tendiniti è bene trattare questo tipo di condizioni il prima possibile poiché, se trascurate possono protrarsi anche per mesi e con intensità parecchio alte. La terapia più idonea è senza dubbio quella manuale insieme all’utilizzo di ghiaccio ed anti-infiammatori locali.

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20/11/2018

• SPALLA

• I traumi alla spalla durante l’attività sciistica possono portare a borsiti, blocchi articolari, tendiniti e spasmi muscolari con edemi associati.

• Per quanto concerne i traumi con interessamento muscolare, sono su base prevalentemente contusiva. Un intervento immediato può essere il protocollo R.I.C.E ( Rest Ice Compression Elevation). Ci possono essere anche problematiche muscolari basate su una mancata preparazione atletica prima dell’inizio della stagione sciistica.

• Borsiti e tendiniti sono le principali condizioni da evitare poiché, oltre ad essere sufficientemente dolorose, possono protrarsi anche per mesi se non adeguatamente trattate. Anch’esse sono prevalentemente su base traumatica. La terapia più idonea è senza dubbio quella manuale insieme all’utilizzo di ghiaccio ed anti-infiammatori locali.

• Le disfunzioni articolari colpiscono nella gran parte dei casi l’articolazione acromion-claveare, sono sempre nella quasi totalità su base traumatica e limitano fortemente la mobilità della spalla. La terapia manuale è in grado di ridare la fisiologica mobilità alle articolazioni colpite.

• La prevenzione di infortuni alla spalla sta in una preparazione muscolare adeguata nella pre-season, specialmente per quanto concerne la muscolatura della cuffia dei rotatori, un’essenziale componente che funge da stabilizzatrice della spalla. Una buona e completa mobilità di spalla va a completare il quadro necessario alla prevenzione degli infortuni.

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16/11/2018

• COLONNA

• I traumi alla colonna durante le attività sciistiche coinvolgono per la quasi totalità dei casi, il tratto lombare ed il tratto cervicale o cervico-dorsale.

• nella maggior parte dei casi si parla di traumi contusivi che vanno a creare spasmi muscolari con possibili edemi associati. Per quanto concerne la parte articolare, i soggetti vanno incontro ad un conflitto delle faccette articolari con eventuali interessamenti discali.

• La prevenzione di questi infortuni sta nella preparazione di un buon tono e funzionalità della muscolatura stabilizzatrice del rachide tramite esercizi specifici. Passando alla parte articolare è sufficiente presentarsi sulle piste da sci senza blocchi articolari che ci limitino in reattività e funzionalità.

• La cura di traumi a livello della schiena consiste nel liberare la colonna da eventuali blocchi articolari instauratisi, ridurre l’eventuale presenza di edemi tramite tecniche di drenaggio e detendere la muscolatura in spasmo.

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13/11/2018

• La stagione sciistica è ormai alle porte. In Italia si calcola che una persona su tre si avventuri sulle piste con sci o tavola

• Sfortunatamente è molto comune imbattersi in infortuni durante la pratica di questi sport.

• Recenti indagini hanno individuato che gli infortuni più comuni colpiscono ginocchia, colonna e spalle e, molto spesso, richiedono anche settimane per un recupero totale.

• Nei prossimi post analizzeremo come prevenire o, nel caso di una mancata preparazione, curare tali infortuni.

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25/09/2018

Il diaframma è il più importante muscolo respiratorio. La sua contrazione, che ha l'effetto di abbassare la cupola diaframmatica, determina, assieme all'elevazione del torace operata dai muscoli inspiratori, l'espansione della cavità toracica e dei polmoni necessaria al richiamo d'aria nelle vie aeree durante l'inspirazione.

Una condizione disfunzionale di esso può dare dolore alla respirazione, dolore dorso-lombare e problemi della digestione come il reflusso gastroesofageo.

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09/08/2018

Poche righe, ma interessanti, per sfatare il luogo comune che l’osteopata sia “quello delle ossa”.

11/07/2018

Un articolo interessante che fa chiarezza sulla nostra professione 👇

Il trattamento osteopatico consiste in una manipolazione dei tessuti con l'obiettivo di ripristinare il range di movimento fisiologico della zona.

05/07/2018

La core stability è una componente fondamentale per il benessere fisico di ogni persona ed è creata dall’interazione simultanea e coordinata di diversi muscoli presenti proprio a livello del core (per capirci tutto intorno alla pancia).

La core stability ha come funzione primaria, anche se non unica, proprio questa: dare stabilità al core del nostro corpo.
Avere un addome stabile permette anche a tutto il nostro corpo di essere stabile, oltre a permettere ai movimenti degli arti di avvenire in modo più sicuro, preciso e coordinato.

È un sistema che, se allenato e mantenuto in condizioni ottimali, permette di preservare il proprio corpo da forti lombalgie.

Sono esercizi che possono essere svolti da TUTTI senza la necessità di acquistare accessori ausiliari.

01/07/2018

Questo è ciò che succede nel processo di deterioramento dei dischi intervertebrali; nel peggiore dei casi, quando la fuori uscita del nucleo polposo intacca la radice nervosa, vi è la possibilità di sintomatologia neurologica (formicolii, deficit di forza o alterazioni della sensibilità) agli arti inferiori o superiori a seconda della porzione vertebrale interessata.