18/12/2025
….tutto vero
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Caregiver
Immagina di svegliarti una mattina e anziché andare preparati per la solita giornata, ti fermi perché ti ritrovi con una valigia sul letto.
La apri con perplessità e dentro trovi il kit del piccolo tutto fare. C’è tutto il necessario per fare qualsiasi cosa: il medico, l’infermiere, l’avvocato, il legislatore, l’oss, il fisioterapista, il parrucchiere, il nutrizionista.
Non hai hai studiato per fare nulla di quelle cose e di sicuro non tutte insieme.
Eppure da quel giorno, da quella mattina, dovrai saper far tutto.
Questo è il mondo di un caregiver.
E se ti sembra uno scenario fantascientifico, ti assicuro che non lo è.
E non lo dico per portare sfiga, lo dico perché ogni tanto un bagno di sano realismo è utile.
A tutti, nessuno escluso, può capitare che la spensieratezza e la serenità famigliare venga improvvisamente spezzata dal sopraggiungere di una malattia o di una condizione che porta alla necessità di cure continue.
È quel giorno che ti arriva con consegna rapida, anzi immediata, la valigia che ti farà diventare caregiver, che tradotto poi non è altro che “chi dà cura” e ti farà diventare qualunque figura professionale ci sia bisogno di essere.
E poi i ca**i sono tutti tuoi.
Ora hai un bel titolo e puoi, anzi devi fare tutto: aggiustati.
Ah, dimenticavo NON SEI RICONOSCIUTO DALLA LEGGE.
E invece, io, che quella mattina l’ho vissuta vorrei che la figura del caregiver fosse riconosciuta dalla legge.
Vorrei avere uno stipendio e una pensione.
E non perché ho pretese: sapete quanti per assistere un familiare, hanno perso un lavoro o hanno avuto una riduzione di ore?
Io vorrei fare la mamma e essere supportata da una società evoluta, una politica presente che si adoperi per far sì che qualcuno preparato, con continuità, mi aiuti ad accudire mio figlio, che io possa lavorare preservando il mio stato psicofisico, senza essere trasformata in un essere stanco, depresso e demotivato.
Mettiti nei panni di chi come me ha ricevuto quella valigia e dimmi:
non la penseresti allo stesso modo?
CIT. Sofia Ottoruote
Quella valigia la ricevi senza nessun manuale, ma io ci aggiungerei un biglietto con sopra scritto:
"nel vostro viaggio troverete semplici professionisti e professionisti con empatia e umanità, la differenza è abissale... Circondatevi dei secondi "
Scritto da una mamma