25/06/2025
L'osteopata utilizza le sue mani come strumenti primari per la diagnosi e il trattamento. Non si tratta di un semplice tocco, ma di una palpazione raffinata e percettiva che permette di "leggere" il corpo del paziente in profondità.
Ecco come le mani dell'osteopata entrano in gioco:
1. La Palpazione Diagnostica: Ascoltare con le Mani
Prima di ogni trattamento, l'osteopata esegue una valutazione palpatoria molto accurata. Le sue mani diventano veri e propri "sensori" che percepiscono:
* Tensioni e rigidità: L'osteopata cerca aree dove i tessuti (muscoli, fasce, legamenti) sono tesi, contratti o poco elastici.
* Restrizioni di mobilità: Valuta la fluidità e l'ampiezza del movimento delle articolazioni, dalle più grandi (come spalla o anca) a quelle più piccole (come le ossa del cranio).
* Qualità dei tessuti: Distingue la consistenza, la temperatura e l'elasticità dei vari tessuti, che possono indicare infiammazioni, edemi o alterazioni.
* Ritmi intrinseci: In particolare nella zona cranio-sacrale, l'osteopata percepisce ritmi molto sottili, legati alla fluttuazione dei fluidi corporei, che possono indicare blocchi o squilibri.
* Asimmetrie e alterazioni posturali: Attraverso il tocco e l'osservazione, individua disallineamenti o compensi che il corpo ha adottato.
Questa fase è fondamentale per identificare la causa primaria del problema, che spesso si trova lontano dal punto in cui il paziente avverte il dolore. La palpazione non è statica: l'osteopata può eseguire una palpazione dinamica per valutare il movimento e la fluidità delle strutture.
2. Le Tecniche di Trattamento: Ripristinare l'Equilibrio
Una volta identificate le disfunzioni, l'osteopata utilizza diverse tecniche manuali per ripristinare la corretta funzione e mobilità del corpo. Le sue mani applicano pressione, stiramento, compressione o specifici impulsi, sempre con l'obiettivo di facilitare i meccanismi di autoguarigione del corpo.
Rino Palazzo vi aspetta nel suo studio di Carate Brianza (struttura We Yoga).