08/04/2025
Mi avete chiesto un'opinione in merito alla mini serie "Adolescence" ed eccomi qui.
Parto subito dicendo che non riesco a dirvi se mi sia piaciuta o meno..mi trovo nel mezzo, però provo a formulare qualche riflessione che condivido con voi.
Credo si tratti di una grossa provocazione, a partire dal titolo.."Adolescence"..si parla davvero di questo? È questo il focus centrale? Apparentemente si, ma vi suggerisco di guardare l'immagine di copertina, perchè sfrutta lo stesso gioco di prospettiva: a fuoco c'è Jamie il protagonista della storia, ma in primo piano (non a fuoco) ad ingombrare l'intera immagine c'è il padre. Il copione fa emergere una serie di adulti (tutti diversi fra loro) ciascuno completamente inadeguato e incompetente nel suo ruolo. A partire dai genitori fino ad arrivare agli insegnanti, agli agenti di polizia e alla collega psicologa, nessuno pare strutturato in quel che fa...tutti vengono rappresentati in maniera particolarmente goffa, scalcagnata, ridicola, sfiorando l'assurdità.Questa fotografia del mondo adulto provoca quasi fastidio, a tratti pare una presa in giro.
Le tematiche principali che dovrebbero dare una certa pregnanza alla storia, sono appena accennate: bullismo, sessuallità, scuola, amicizia...vengono solo sfiorate. Perche? Perchè non è questo l'obiettivo.
Sono 4 episodi che arrivano come 4 fucilate ben assestate, che non hanno la presunzione di argomentare nulla, ma vogliono semplicemente smuovere la coscienza adulta.Gli ultimi 15 minuti del quarto episodio riassumono il senso di tutta la fiction: i due genitori ripresi in primissimo piano che finalmente si trovano a riflettere sul loro ruolo ed ecco che tutto, improvvisamente, prende senso.Un padre incapace di "vedere" un figlio maschio lontano dagli "standard" del football o della boxe, un talento e un interesse per il disegno mai adeguatamente nutriti e valorizzati, un bambino etichettato come imbranato fin da piccino, dai suoi stessi familiari, e mai percepito cresciuto o cambiato.Da questo può nascere solo un terribile bisogno di sentirsi apprezzati da qualcuno e una rabbia furente quando questo non accade.
"Avrei dovuto fare di meglio" (cit) è un invito...