Dott.ssa Emanuela Notarangelo

Dott.ssa Emanuela Notarangelo La condivisione del sapere puó aiutare le persona nel complesso cammino della vita...in questa pagi

Ansia: “ il mio compito è pianificare il futuro (in “modo catastrofico”)”
01/07/2024

Ansia: “ il mio compito è pianificare il futuro
(in “modo catastrofico”)”

Il cinema non è solo cattivo maestro, ma può diventare un catalizzatore di alfabetizzazione emotiva ❤️
26/06/2024

Il cinema non è solo cattivo maestro, ma può diventare un catalizzatore di alfabetizzazione emotiva ❤️

Nelle sale dei cinema di tutta Italia è possibile vedere Inside Out 2, il secondo film della saga Pixar che dà forma e vita alle emozioni delle persone, raccontando quindi il lato interiore degli esseri umani.

In questo capitolo la protagonista Riley entra nella fase dell’adolescenza: alle emozioni che erano già presenti - gioia, rabbia, tristezza, paura e disgusto - si aggiungono l’imbarazzo, l’ansia, l’invidia e la noia.

Come spiegato dalla psicologa e psicoterapeuta Stefania Andreoli, che ha partecipato al comitato scientifico per la realizzazione della versione italiana del film, queste sono le emozioni secondarie. Al contrario di quelle primarie, che si sviluppano spontaneamente nei bambini, quelle secondarie derivano dal nostro rapporto col mondo e sono culturalmente apprese, e tramite loro in Inside Out 2 viene raccontata la complessità dei cambiamenti che caratterizzano la crescita.

Secondo Andreoli, grazie a questo film è più facile immaginare il mondo delle emozioni perché la rappresentazione animata le rende meno astratte.

Per approfondire 👇🏻
https://www.fanpage.it/wamily/la-psicologa-che-ha-lavorato-a-inside-out-2-spiega-perche-le-nuove-emozioni-compaiono-proprio-in-adolescenza/

Ricordiamo sempre che i figli leggono la realtà che traspare dai nostri volti…
01/05/2024

Ricordiamo sempre che i figli leggono la realtà che traspare dai nostri volti…

Un bambino aggressivo e irrispettoso, oppure...?

(Una lettera che ho avuto il permesso di pubblicare)

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Le scrivo perché non so più cosa fare...
Ho due bambini.
Il più grande, 7 anni si comporta in modo aggressivo e non rispettoso nei miei confronti.

Il papà fa lavoro molto impegnativo ed è praticamente sempre assente.
Il nostro rapporto diciamo che va un po’ a rotoli da diversi anni, con alti e bassi.
Di fatto io con i miei bambini viviamo quasi sempre soli.
Molto spesso, i bambini sono spettatori delle nostre discussioni abbastanza accese.
Ora siamo in una fase che io definisco quella dei “separati in casa”, anche se il papà non vive la cosa nello stesso modo.
Faccio la mamma e casalinga a tempo pieno e sono spessissimo stanca e stressata.
Ammetto, a malincuore, di alzare la voce con i bambini e non nego di aver alzato anche le mani, specie con il grande.
Il papà difficilmente capisce il mio stato di stress…

Non sono più capace di gestire la rabbia che mio figlio grande manifesta nei miei confronti.
Mi dice cose brutte: “Non ti voglio più come mamma!”, “Vai via…!” etc...
Grida, sbatte le mani sul tavolo, piange, dà calci alle cose.

Mi sento colpevole dei suoi atteggiamenti, ma non capisco il perché sembra che ce l'abbia così tanto proprio con me.

Non so davvero più come comportarmi…
Una mamma persa e con il cuore spezzato…

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Cara signora quanto mi dispiace leggere tanta sofferenza!

Che dire?

Se mamma e papà scricchiolano per i bambini è come se il pavimento potesse crollare da un momento all’altro.

E’ non avere riferimenti sicuri; è vivere con i livelli degli ormoni dello stress sempre a mille per essere pronti a fuggire in caso di terremoto!

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Adrenalina alta vuol dire nervosismo, tensione… Tradotto in comportamento è: rabbia, capricci, difficoltà a dormire ecc…

La tensione e lo stress sono infettivissimi e senza volerlo ci si ritrova in un circolo vizioso dove tutti vengono coinvolti senza possibilità di sfuggire.

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Spesso le azioni e le parole significano altro rispetto a quello che sembrano.

Rivolgersi male alla mamma è gridare in “bambinese”: “Mamma aiuto!” “Ho bisogno di te!”
“Ho bisogno di sicurezza, di sorriso, di coccole!”

Gli atteggiamenti esteriori contano poco.

Spesso certe frasi e certi modi aggressivi li insegniamo noi adulti quando bisticciamo “Tanto i bambini non capiscono…”

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Lei invece è il riferimento più importante per i suoi bambini!

Loro hanno radar sofisticatissimi che sanno cogliere le minime espressioni del suo viso addolorato e ferito.

Ma in quanto bambini non sono in grado di coglierne le ragioni e il tutto si trasforma in ansia e paura.

Se mamma è triste il mondo è brutto e pericoloso!

Help!!!

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E allora, che posso consigliarle?

La prima cosa che mi viene in mente è affrontare il problema vero: la sua solitudine! La sua delusione, le sue ferite.

E allora: basta guerre di trincea!

Basta situazioni croniche che si trascinano e trascinano nel baratro tutti e tutto!

Basta silenzi, rimuginamenti, accumulo di bollini!

Basta “separati in casa”!

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E’ il momento di affrontare i problemi con suo marito e riprendere il timone della vita.

Serve un punto.

Serve fermarsi e guardarsi dentro per vedere tutto quello che vi unisce piuttosto che scivolare in vertenze sindacali che finiscono in discussioni inutili.

Vi amate?

Quali sono le priorità tra voi?

Quanto la vita si frappone tra voi ma il cuore che vi ha uniti batte?

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Non servono vertenze sindacali.

Non si tratta di “accordarsi” ma di vedere quanto ognuno di voi vale per l’altro.

L’idea di “far finta” che tutto vada bene “per il bene dei bambini” è un errore grave.

I bambini non si lasciano ingannare e sanno cogliere al volo sorrisi finti e silenzi che pesano come macigni nella loro vita.

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Non sanno identificarli e dare loro un volto, ma ne sentono il peso che paralizza i loro cervelli e il loro sviluppo emotivo.

Combattono per liberarsene, ma lo fanno da bambini manifestando il loro dolore con irritabilità, capricci, reazioni scomposte che sono solo richieste di aiuto.

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E allora... Per "curare" i bambini, si concentri su suo marito.

Decidiamo di cambiare tutto?

Ripartiamo?

Oppure guardiamo in faccia la verità dolorosa di un crollo senza più nasconderla e decidiamo di costruire altrove?

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Mi piace credere che quei ragazzi che si sono amati e che hanno vissuto i momenti più belli della vita nel ritrovarsi mamme e papà con due bambini bellissimi e sani, sono ancora lì.

Seppelliti da mille cose apparentemente “importanti” che nascondono il tesoro più importante: voi e la vostra famiglia!

Seppelliti dai “doveri” che sembrano più importanti della felicità per cui siete nati.

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Ho detto “felicità” non “accordi per continuare a vivere un po’ meglio”.
Felicità.

Quella che viene dal giocare insieme come bambini, dal desiderarvi e ritrovarvi, dal piacere dello stare insieme, dall’intimità.

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Entrambi la desiderate, entrambi ne avete bisogno.
Ne sono certo.

Sono certo che anche suo marito che non c’è mai, farebbe di tutto per ritrovare il suo sorriso e la ragazza che ha amato.

E anche lei schiacciata dal peso dei "compiti in classe" e della delusione lo desidera.

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L’obiettivo prioritario ora non è gestire l’educazione dei figli o il quadrare i conti a fine mese, ma il piacere di una fuga a due da questa vita che vi sta demolendo.

Per ritrovarvi e ritrovare entusiasmo e allegria.

Serve il sorriso, il gioco, il piacere dello stare insieme senza far niente, la gioia di impastare le pizze con i bambini, le capriole sul letto, le cuscinate, un aquilone da far volare insieme, qualche passeggiata, un pallone…

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Serve prendersi in giro e minimizzare i problemi.

Serve perdonarsi e perdonare.

Perdonarsi! E perdonarsi a vicenda.

Il perdono cancella il passato, non chiede espiazioni o risarcimenti.
Riparte da zero!

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Cara signora, fatevi aiutare! Insieme.

Gli psicoterapeuti non sono persone da cui “andarsi un po’ a sfogare” o “amici con cui confidarsi” ma professionisti serissimi preparati per essere “specchi” dentro cui guardarsi e ritrovare il bandolo della matassa della vita.

“Specchi” per aiutarci a far pace con noi stessi e acquistare la consapevolezza di chi siamo e dove andiamo.

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Aspetto un’altra lettera. Questa volta che racconti cose belle!

Non dubiti mai dell’amore dei suoi piccoli!

E se sbaglia… amen!
Un bacio affettuoso è una gomma magica per cancellare!

La meravigliosa età dell’adolescenza ❤️Conoscerla per capirla 😉
27/04/2024

La meravigliosa età dell’adolescenza ❤️

Conoscerla per capirla 😉

Sempre più ricerche si dedicano allo studio dei meccanismi di funzionamento cerebrale alla base dei comportamenti degli adolescenti.

Le regole non sono limiti ma *confini di crescita* 😉
06/03/2024

Le regole non sono limiti ma *confini di crescita* 😉

Ma insomma, cara fata smemorina di Cenerentola, io dico:

“Bidibodibi ecc…”

“Una volta che lo fai, questo incantesimo… fallo bene!”

E invece… “A mezzanotte finisce tutto e... subito a casa!” ???

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Ma che cattiveria!

Una beffa! Perché illudere quella povera ragazza?!

…o no?

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Mi sfugge qualcosa?

Uhm… Leggendo bene si. Anche Cenerentola può insegnarci qualcosa.

Cosa?

Per gli adolescenti, porre dei limiti con cui fare i conti e imparare a gestirli, è importante.

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Non si tratta di trovare una via di uscita alle nostre paure genitoriali, quanto di dare ai ragazzi regole che aiutino ad infondere sicurezza e contenimento.

Regole discusse e condivise, certo, ma che facciano sentire che noi genitori ci siamo.

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In adolescenza è normale che le regole siano combattute.

Normale anche che ci si scontri, ma i ragazzi hanno bisogno di sentire la nostra presenza.

Tra genitori e figli imparare a gestire scontri e punti di vista diversi nel rispetto dei ruoli, è un grandissimo allenamento per la vita!

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“Ma no… che dici!”

“I miei la sera non mi aspettano affatto! Loro escono per fatti loro!”

“Sono “aperti” e “giovani”: fanno le stesse cose mie e sono come i miei amici!”
“Aggiornati! Si chiama libertà!”

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“Bello. Certo, sei libero.”

“Ma forse anche… solo!!”

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Un genitore “che rompe”… “Rompe!”

…Ma è un genitore che c’è.

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Genitori amici? No grazie. Gli amici li hanno già.

Servono genitori.

Servono riferimenti.

Servono spalle sicure.

Possibilità di tornare e trovare rifornimenti e soluzioni.

Confronto… e anche scontro!

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Le regole sono fastidiose, forse sono fatte anche per essere infrante qualche volta, ma i nostri ragazzi ne hanno bisogno.

Rappresentano la sicurezza in un momento fragile del loro sviluppo e aiutano a tenere sotto controllo l’inondazione delle loro spinte emotive.

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Ma attenzione!

In adolescenza “regole” non significa “signor-sì” e “attenti-riposo”.

Servono discussioni dove conta la coerenza e la credibilità di quello che diciamo.

Possiamo parlare di valori, se noi stessi ci crediamo.

Possiamo affrontare confronti se noi stessi sappiamo conquistare stima e se manifestiamo stima.

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Discussione aperta e forse anche aspra qualche volta.

Ma nel rispetto reciproco, ascoltando le ragioni l’uno dell’altro e non è detto che abbiamo sempre ragione noi!

Saranno davvero “cresciuti” ed effettivamente “maturi” quando le regole esterne diventeranno interne.

Quando cioè la corteccia cerebrale sarà abbastanza matura da controllare ed elaborare la spinta prorompente delle emozioni e pulsioni.

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Ce la faremo?

“Che il Signore ce la mandi buona!!!”

Ma ce la faremo se, con tutti i nostri limiti e i nostri difetti, sapremo sempre…

Esserci!!!

18/02/2024
28/12/2023

Qual è il ruolo della terapia EMDR nel corso del tuo percorso psicologico?
Questa frase lo racchiude e lo spiega alla perfezione! Infatti siamo molto affezionati a queste parole, perché sono proprio la testimonianza di come l'EMDR aiuta la persona ad affrontare il proprio trauma, garantendo il giusto sostegno laddove e quando necessario 💙

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