01/05/2024
Ricordiamo sempre che i figli leggono la realtà che traspare dai nostri volti…
Un bambino aggressivo e irrispettoso, oppure...?
(Una lettera che ho avuto il permesso di pubblicare)
--------------
Le scrivo perché non so più cosa fare...
Ho due bambini.
Il più grande, 7 anni si comporta in modo aggressivo e non rispettoso nei miei confronti.
Il papà fa lavoro molto impegnativo ed è praticamente sempre assente.
Il nostro rapporto diciamo che va un po’ a rotoli da diversi anni, con alti e bassi.
Di fatto io con i miei bambini viviamo quasi sempre soli.
Molto spesso, i bambini sono spettatori delle nostre discussioni abbastanza accese.
Ora siamo in una fase che io definisco quella dei “separati in casa”, anche se il papà non vive la cosa nello stesso modo.
Faccio la mamma e casalinga a tempo pieno e sono spessissimo stanca e stressata.
Ammetto, a malincuore, di alzare la voce con i bambini e non nego di aver alzato anche le mani, specie con il grande.
Il papà difficilmente capisce il mio stato di stress…
Non sono più capace di gestire la rabbia che mio figlio grande manifesta nei miei confronti.
Mi dice cose brutte: “Non ti voglio più come mamma!”, “Vai via…!” etc...
Grida, sbatte le mani sul tavolo, piange, dà calci alle cose.
Mi sento colpevole dei suoi atteggiamenti, ma non capisco il perché sembra che ce l'abbia così tanto proprio con me.
Non so davvero più come comportarmi…
Una mamma persa e con il cuore spezzato…
--------------------------------------------------------------------
Cara signora quanto mi dispiace leggere tanta sofferenza!
Che dire?
Se mamma e papà scricchiolano per i bambini è come se il pavimento potesse crollare da un momento all’altro.
E’ non avere riferimenti sicuri; è vivere con i livelli degli ormoni dello stress sempre a mille per essere pronti a fuggire in caso di terremoto!
--
Adrenalina alta vuol dire nervosismo, tensione… Tradotto in comportamento è: rabbia, capricci, difficoltà a dormire ecc…
La tensione e lo stress sono infettivissimi e senza volerlo ci si ritrova in un circolo vizioso dove tutti vengono coinvolti senza possibilità di sfuggire.
--
Spesso le azioni e le parole significano altro rispetto a quello che sembrano.
Rivolgersi male alla mamma è gridare in “bambinese”: “Mamma aiuto!” “Ho bisogno di te!”
“Ho bisogno di sicurezza, di sorriso, di coccole!”
Gli atteggiamenti esteriori contano poco.
Spesso certe frasi e certi modi aggressivi li insegniamo noi adulti quando bisticciamo “Tanto i bambini non capiscono…”
--
Lei invece è il riferimento più importante per i suoi bambini!
Loro hanno radar sofisticatissimi che sanno cogliere le minime espressioni del suo viso addolorato e ferito.
Ma in quanto bambini non sono in grado di coglierne le ragioni e il tutto si trasforma in ansia e paura.
Se mamma è triste il mondo è brutto e pericoloso!
Help!!!
--
E allora, che posso consigliarle?
La prima cosa che mi viene in mente è affrontare il problema vero: la sua solitudine! La sua delusione, le sue ferite.
E allora: basta guerre di trincea!
Basta situazioni croniche che si trascinano e trascinano nel baratro tutti e tutto!
Basta silenzi, rimuginamenti, accumulo di bollini!
Basta “separati in casa”!
--
E’ il momento di affrontare i problemi con suo marito e riprendere il timone della vita.
Serve un punto.
Serve fermarsi e guardarsi dentro per vedere tutto quello che vi unisce piuttosto che scivolare in vertenze sindacali che finiscono in discussioni inutili.
Vi amate?
Quali sono le priorità tra voi?
Quanto la vita si frappone tra voi ma il cuore che vi ha uniti batte?
--
Non servono vertenze sindacali.
Non si tratta di “accordarsi” ma di vedere quanto ognuno di voi vale per l’altro.
L’idea di “far finta” che tutto vada bene “per il bene dei bambini” è un errore grave.
I bambini non si lasciano ingannare e sanno cogliere al volo sorrisi finti e silenzi che pesano come macigni nella loro vita.
--
Non sanno identificarli e dare loro un volto, ma ne sentono il peso che paralizza i loro cervelli e il loro sviluppo emotivo.
Combattono per liberarsene, ma lo fanno da bambini manifestando il loro dolore con irritabilità, capricci, reazioni scomposte che sono solo richieste di aiuto.
--
E allora... Per "curare" i bambini, si concentri su suo marito.
Decidiamo di cambiare tutto?
Ripartiamo?
Oppure guardiamo in faccia la verità dolorosa di un crollo senza più nasconderla e decidiamo di costruire altrove?
--
Mi piace credere che quei ragazzi che si sono amati e che hanno vissuto i momenti più belli della vita nel ritrovarsi mamme e papà con due bambini bellissimi e sani, sono ancora lì.
Seppelliti da mille cose apparentemente “importanti” che nascondono il tesoro più importante: voi e la vostra famiglia!
Seppelliti dai “doveri” che sembrano più importanti della felicità per cui siete nati.
--
Ho detto “felicità” non “accordi per continuare a vivere un po’ meglio”.
Felicità.
Quella che viene dal giocare insieme come bambini, dal desiderarvi e ritrovarvi, dal piacere dello stare insieme, dall’intimità.
--
Entrambi la desiderate, entrambi ne avete bisogno.
Ne sono certo.
Sono certo che anche suo marito che non c’è mai, farebbe di tutto per ritrovare il suo sorriso e la ragazza che ha amato.
E anche lei schiacciata dal peso dei "compiti in classe" e della delusione lo desidera.
--
L’obiettivo prioritario ora non è gestire l’educazione dei figli o il quadrare i conti a fine mese, ma il piacere di una fuga a due da questa vita che vi sta demolendo.
Per ritrovarvi e ritrovare entusiasmo e allegria.
Serve il sorriso, il gioco, il piacere dello stare insieme senza far niente, la gioia di impastare le pizze con i bambini, le capriole sul letto, le cuscinate, un aquilone da far volare insieme, qualche passeggiata, un pallone…
--
Serve prendersi in giro e minimizzare i problemi.
Serve perdonarsi e perdonare.
Perdonarsi! E perdonarsi a vicenda.
Il perdono cancella il passato, non chiede espiazioni o risarcimenti.
Riparte da zero!
--
Cara signora, fatevi aiutare! Insieme.
Gli psicoterapeuti non sono persone da cui “andarsi un po’ a sfogare” o “amici con cui confidarsi” ma professionisti serissimi preparati per essere “specchi” dentro cui guardarsi e ritrovare il bandolo della matassa della vita.
“Specchi” per aiutarci a far pace con noi stessi e acquistare la consapevolezza di chi siamo e dove andiamo.
----
Aspetto un’altra lettera. Questa volta che racconti cose belle!
Non dubiti mai dell’amore dei suoi piccoli!
E se sbaglia… amen!
Un bacio affettuoso è una gomma magica per cancellare!