23/08/2025
MAPPATURA DEI NEI SEMPRE INCLUSA IN VISITA DERMATOLOGICHE.
LE PAROLE DI ASCIERTO
-22 Agosto 2025-
“Le linee guida internazionali concordano nel ritenere la visita dermatologica con dermatoscopia uno strumento fondamentale per lo screening del tumore alla pelle”. Lo chiarisce Dott. Paolo Antonio Ascierto - Oncologo e ricercatore italiano
Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, intervenendo sulla recente polemica partita dal Veneto, la quale ha ridefinito l’accesso alla mappatura dei nei, in linea a quanto già avviene a livello nazionale.
“Indipendentemente dalla decisione della Regione Veneto, ritengo però doveroso precisare che le principali linee guida internazionali – da quelle dell’Oms fino a quelle dell’ESMO e dell’ASCO – riconoscono la visita dermatologica con dermatoscopia annuale, o semestrale in caso di pazienti a rischio e/o di nei sospetti – un pilastro imprescindibile per la diagnosi precoce del melanoma, il tumore cutaneo più aggressivo – spiega Ascierto -.
Il timore è che da questa vicenda arrivi un segnale sbagliato alla popolazione e che, di conseguenza, possa portare a una riduzione dell’attenzione alla prevenzione”.
Attualmente i casi di melanoma in Italia sono in forte crescita.
“Il melanoma – sottolinea Ascierto – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi 20 anni la sua incidenza è aumentata passando dai 6.000 casi nel 2004 agli 11.000 nel 2014, fino agli oltre 17.000 stimati nel 2024”.
Dunque, mai come oggi prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali.“
L’esperienza della pandemia ci ha già mostrato quanto i ritardi diagnostici possano pesare in termini di salute pubblica – sottolinea Ascierto -. Ignorare queste evidenze significa correre un rischio doppio: per i cittadini, che vedono indebolirsi gli strumenti di diagnosi precoce, e per il sistema sanitario, che dovrà affrontare costi maggiori legati acure più avanzate. Non a caso, prevenire è meglio che curare: una regola valida tanto sul piano clinico quanto su quello economico”.
In Australia, grazie ai programmi di screening, negli ultimi anni si è assistito ad un trend in discesa dell’incidenza dei tumori cutanei. “Noi anziché prendere esempio scherziamo col fuoco – conclude Ascierto -. Mi auguro, con fiducia, che i prossimi aggiornamenti ufficiali possano confermare e supportare un impegno concreto e crescente verso la prevenzione, che resta la prima e più efficace forma di tutela della salute”.In merito alle recenti notizie sulla “mappatura dei nevi” esclusa dai LEANegli ultimi giorni la stampa ha riportato notizie riguardanti l’esclusione della cosiddetta“mappatura dei nevi” dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Come Presidente dellaSIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delleMalattie Sessualmente Trasmesse, ritengo opportuno fare chiarezza tecnico-scientifica su questo tema.Va innanzitutto precisato che la prestazione di “mappatura dei nevi” non è mai esistita formalmente nei LEA come voce autonoma. Essa è sempre stata ricompresa nella visita dermatologica, durante la quale lo specialista può avvalersi di strumenti di primo livello, come la dermatoscopia manuale. Tecniche più sofisticate, quali la video dermatoscopia digitale e la mappatura fotografica seriale, vanno considerate indagini di secondo livello, da effettuarsi solo se ritenute appropriate dal dermatologo, sulla base del quadro clinico del singolo paziente e della reale utilità diagnostica.In questo senso, l’aggiornamento dei LEA non comporta una riduzione della tutela dei pazienti, bensì un chiarimento organizzativo: la valutazione del rischio di melanoma resta garantita attraverso la visita dermatologica, che mantiene un ruolo centrale e insostituibile. Tuttavia, la SIDeMaST ritiene fondamentale migliorare l’organizzazione dell’accesso alle prestazioni dermatologiche, distinguendo due percorsi chiari e differenziati che prevedano la richiesta di Visita Dermatologica distinta in due tipologie:
1. Visita dermatologica oncologica: prestazione esigibile a seguito della rilevazione da parte del Medico di medicina Generale di una lesione sospetta neoplastica o di una condizione a rischio, consentendo quindi di dare la priorità e corretti tempi di attesa(Urgenza Breve – garantita entro 10 giorni) per ogni lesione sospetta di melanoma o tumore cutaneo in rapida crescita o modificazione, e permettendo invece di programmare con urgenze Differite o Programmabili eventuali necessità di screening di pazienti con elevato numero di nevi o altri fattori di rischio di tumore cutaneo, in assenza di specifico sospetto oncologico in atto.
2. Visita dermatologica generale: prestazione riguardante tutte le altre condizioni cutanee non oncologiche, quali malattie infiammatorie o degenerative acute o croniche, infezioni cutanee, allergie, da gestire con priorità stabilita sulla base della valutazione delMedico di Medicina Generale.Questa proposta consentirebbe di ottimizzare le risorse, garantendo tempi rapidi nei casi realmente sospetti e un accesso ordinato agli screening, senza generare diseguaglianze né allarmismi.
La SIDeMaST resta disponibile a collaborare con le istituzioni nazionali e regionali per definire percorsi assistenziali basati su evidenze scientifiche, a tutela della salute dei cittadini. Prof. Giovanni Pellacani Presidente SIDeMaSTSta tenendo banco a livello nazionale tra FIMMG, Regione Veneto e Ministero Salute una discussione sull’accesso compreso o no nei Lea della mappatura dei nei, come programma di screening e prevenzione delle lesioni della pelle. Dotare i medici di famiglia di dermatoscopi, formarli affinché possano individuare, già durante le visite ordinarie che svolgono ai loro pazienti, casi sospetti ed inviarli solo se necessario a visita di secondo livello. È questa la proposta che arriva dalla Fimmg e che vede ancora una volta la Campania tra le regioni maggiormente attive nel proporre un nuovo ruolo della medicina generale. «Non si tratta di sostituire i dermatologi, ma solo di sostenerli, evitando il sovraccarico delle liste d’attesa», spiega la dottoressa *Marcella Brasiello* –medico di medicina generale e specialista in dermatologia. «Anche grazie a sistemi di intelligenza artificiale, i medici di famiglia possono costituire una prima linea importante per la prevenzione del melanoma». Insomma, i medici di famiglia possono e devono giocare un ruolo determinante nel realizzare, presso i loro studi e nelle AFT, esami diagnostici di I livello, migliorando così l’assistenza ai cittadini, la sostenibilità del sistema sanitario pubblico e riducendo le liste d’attesa. «Il nuovo nomenclatore nazionale non ha eliminato l’esame della mappatura dei nei – spiega il segretario regionale vicario *LuigiSparano* – bensì lo ha ricondotto nell’ambito della prima visita dermatologica, rendendolo quindi parte integrante di un percorso più completo e strutturato rispetto al passato. Un passo avanti importante, che tuttavia sollecita una riflessione: perché non dotare di dermatoscopio gli studi dei medici di famiglia, consentendo un primo screening dei pazienti e un celere invio a visita specialistica, se necessaria?». Un investimento che significherebbe non solo salvare vite grazie alla diagnosi precoce, ma anche alleggerire le liste d’attesa e garantire sostenibilità economica al sistema sanitario regionale. Un percorso che non è nuovo alla medicina generale partenopea: anni fa, grazie alla visione della compianta professoressa Gabriella Fabbrocini, la categoria avviò un progetto pionieristico, che ha portato risultati meritevoli di una pubblicazione scientifica, in collaborazione con i dermatologi della Federico II di Napoli per intercettare precocemente i nevi sospetti. Un’esperienza che oggi rappresenta un modello a cui ispirarsi per rilanciare la integrazione tra territorio e specialistica. «Realizzare questo percorso significherebbe anche ricordare nel migliore dei modi l’impegno di Gabriella Fabbrocini, che credeva nella collaborazione tra diverse figure professionali e nel lavoro di squadra e che la vedeva impegnata in prima linea su tutte le iniziative di prevenzione e di miglioramento dell’accesso alle cure», prosegue Sparano. Dalla Fimmg Campania si sottolinea, inoltre, come il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale per la medicina generale possa essere l’occasione per tradurre questa prospettiva in realtà. In generale, non solo per la dermatologia, dotare gli studi dei medici di famiglia di strumenti diagnostici di I livello significa offrire ai cittadini una sanità più vicina, più efficiente e capace di affrontare con forza la sfida della prevenzione e fare strada all’integrazione tra ospedale e territorio. «È l’unica strada per migliorare l’assistenza, sostenere le casse del sistema sanitario e ridurre drasticamente le liste d’attesa, in coerenza con l’obiettivo di uscire dai piani di rientro non che quest’ultimo ne limiti l’attuazione».
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PAESE : Italia 22 agosto 2025 - 11:53 Versione online
Grazie Dott. Ascierto, condividamo in pieno!!
Melanoma Italia ONLUS
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