24/10/2025
Con IL CORAGGIO DI BLANCHE (titolo originale L’Amour et les Forêts) su RaiPlay, Valérie Donzelli costruisce un dramma psicologico che si muove tra la grazia e il terrore. Un racconto sulla trasformazione dell’amore in prigione, sulla vertigine che separa la seduzione dall’annientamento.
Blanche, interpretata da una magnetica Virginie Efira, vive all’inizio nella luce di un sentimento che sembra totalizzante. L’incontro con Grégoire (Melvil Poupaud) appare come l’inizio di una felicità attesa, condivisa, finalmente possibile. Ma la felicità, nel mondo di Donzelli, è un’apparizione fragile, un riflesso che si incrina presto. L’amore diventa controllo, la tenerezza diventa sorveglianza, il desiderio di protezione diventa possesso.
La regista, che adatta il romanzo di Éric Reinhardt insieme ad Audrey Diwan, sceglie una narrazione intima, scandita da un lungo flashback che accompagna la voce interiore di Blanche. Attraverso il ricordo, Donzelli indaga la costruzione del dominio: l’isolamento geografico, la separazione dagli affetti, la manipolazione quotidiana. Ogni gesto di Grégoire è una crepa che si allarga, ogni parola un colpo che toglie spazio e respiro.
Il film si apre con un tono quasi fiabesco, dove Efira interpreta anche la sorella gemella Rose, presenza solare e specchio protettivo. In quei momenti iniziali, la luce e i colori rimandano al cinema di Jacques Demy, a un incanto sospeso. Poi, progressivamente, la tavolozza si oscura: il rosso diventa ferita, il verde si spegne, il nero domina. È un linguaggio visivo che traduce l’abisso emotivo di Blanche, intrappolata in una relazione che le ruba la voce.
Melvil Poupaud costruisce un personaggio che alterna fascino e minaccia con inquietante naturalezza. Ma è Virginie Efira a tenere il film in equilibrio.
IL CORAGGIO DI BLANCHE ci racconta di una presa di coscienza lenta e dolorosa. E salvifica! È un film sul potere corrosivo dell’amore malato e sulla possibilità, infine, di riprendersi il diritto di respirare.