12/02/2025
Il disagio giovanile è una delle principali emergenze sociali, aggravata da crisi economica, isolamento e difficoltà di accesso alle cure psicologiche. Ansia, depressione e disillusione segnano le vite di molti giovani, che guardano al futuro con incertezza.
I dati parlano chiaro: il 49% teme le ripercussioni economiche, il 47% vive nell’incertezza lavorativa e il 55% ha perso interesse per la vita sociale. La partecipazione politica e sociale è ai minimi, con il 93% dei giovani fuori dall’impegno politico e l’80% lontano dal volontariato. Nonostante si pensi il contrario, solo il 17% si rifugia nei social media.
L’81% dei giovani considera il disagio psicologico diffuso, ma l’accesso alle cure resta limitato: il 42% non si è mai rivolto a uno psicologo, mentre il 40% non lo ha fatto per motivi economici o culturali. Il Bonus Psicologo, pensato per offrire supporto, si è rivelato insufficiente: nel 2024 solo lo 0,8% delle richieste è stato accolto, a fronte di un bisogno crescente.
Secondo il Presidente del CNOP David Lazzari, questi numeri riflettono un problema strutturale: "Il Bonus Psicologo è nato come misura emergenziale, ma non può essere l’unica risposta istituzionale al disagio psicologico. I dati mostrano che la domanda di supporto è enorme, eppure continuiamo ad affrontarla con strumenti limitati e finanziamenti insufficienti. Serve un piano strutturale che renda l’assistenza psicologica accessibile a tutti, senza che i cittadini debbano affrontare lunghe attese o ostacoli burocratici insormontabili".
Lazzari evidenzia inoltre il divario con altri Paesi europei: "È il momento di passare da interventi spot a una vera riforma del sistema di assistenza psicologica".
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