Dott.ssa Elena Lucia Tettamanti Psicologa Psicoterapeuta Coord. genitoriale

Dott.ssa Elena Lucia Tettamanti Psicologa Psicoterapeuta Coord. genitoriale Psicoterapia bambini e adolescenti, sostegno alla genitorialità, psicologia scolastica. Psicoterapi

27/11/2025

La vicenda dei bambini che vivevano nel bosco e successivamente allontanati dalla loro famiglia con un provvedimento della magistratura, che ha disposto il loro inserimento, insieme alla madre, in una casa famiglia, merita alcune riflessioni, soprattutto di natura pedagogica, che è il campo del mio lavoro.

La prima riflessione riguarda un principio fondamentale: i figli non appartengono ai genitori. Considerarli una proprietà è visione arcaica, possessiva e priva di validità antropologica, etica e civile. I genitori restano certamente i titolari di base e prioritari dell’educazione dei figli e delle scelte principali per la loro crescita, almeno fino alla maggiore età, ma questo non significa esercitare un diritto assoluto e incondizionato. La nostra giurisdizione ha sempre riconosciuto come inaccettabili comportamenti quali maltrattamenti, abusi, violenze, anche quando provengono dai genitori stessi. In altre parole, esiste una responsabilità individuale dei genitori, ma esiste anche una responsabilità collettiva esercitata attraverso le istituzioni della società.

La seconda riflessione riguarda proprio il ruolo delle istituzioni, che rappresentano il presidio più importante a tutela dei diritti delle bambine e dei bambini. Nessuna famiglia può pensare di agire al di fuori del quadro di regole stabilito dallo Stato per proteggere i cittadini più piccoli e fragili. È un limite necessario, fondato su un principio di civiltà per il quale il benessere dei minori viene prima di qualsiasi volontà arbitraria degli adulti.

La terza riflessione è più amara. La presenza istituzionale a difesa dei diritti dei bambini, negli ultimi anni, è in declino. Bambine e bambini sono raramente al centro del pensiero collettivo, se non nei casi più estremi. Con troppa leggerezza, ci stiamo dimenticando del loro diritto al gioco, al pensiero magico, al contatto con la natura, alla mobilità spontanea nelle città, alla socialità fra pari, all’istruzione. Stiamo trascurando un’educazione che li aiuti a vivere nel mondo reale, fatto di incontri e condivisione, e non soltanto dietro uno schermo.

In questo scenario, ogni segnale di attenzione istituzionale rivolto alla tutela dei bambini, a prescindere dalle verifiche che dovranno essere fatte nel merito, rappresenta un momento importante. È un’inversione di tendenza rispetto alla sostanziale indifferenza che grava da anni sulla vita dei più piccoli.

Per questo ritengo fondamentale che si torni a discutere, seriamente, del confine legittimo nelle relazioni tra genitori e figli e della natura benevola o potenzialmente lesiva di tali relazioni. È un’occasione preziosa, da non sprecare.

➡️Un bel sabato di formazione con Francesca degli Espinosa.👉🏻Aba non come metodo ma come un percorso educativo, da appli...
18/10/2025

➡️Un bel sabato di formazione con Francesca degli Espinosa.
👉🏻Aba non come metodo ma come un percorso educativo, da applicare da tutte le istanze educative in modo coerente, non rigido ma coerente
🌸"Se il fiore non crescere cambiamo il terreno, non il fiore" " Non bisogna fare di più, bisogna fare diverso"

18/10/2025

Ritengo davvero inammissibili questi inceppamenti istituzionali e politici sulla necessità di avere una legge sull'educazione sessuale a scuola, presente in tutti i Paesi europei.

L'idea che l'educazione, e in particolare l'educazione sessuale, porti necessariamente verso i temi LGBTQ+ è quantomeno grottesca e finisce col creare una situazione che definirei imbarazzante, per non dover usare termini più pesanti.

Questa grave carenza fa invece il gioco dei siti p***o, che gongolano nel loro business ormai prevalentemente rivolto proprio ai ragazzini. Ragazzini che, inconsapevolmente, finiscono per assorbire modelli sessuali terribilmente misogini e l’idea del corpo femminile come un oggetto può condurre a forme estreme di possesso. È un rischio che non si può e non si deve correre.

La politica deve intervenire attraverso la scuola, dando ai ragazzi e alle ragazze le informazioni necessarie e possibilità di riflessione e approfondimento. È la scuola il luogo elettivo per questa azione formativa. I genitori sono spesso troppo coinvolti emotivamente e non beneficiano di quella distanza che fa parte della comunità scolastica, dove si possono affrontare tematiche senza spiegoni, senza il giudizio genitoriale e senza quell’inevitabile effetto di respingimento che causano mamma e papà quando affrontano il tema della sessualità.

La scuola è il luogo a cui la società delega la formazione delle nuove generazioni, l'apprendimento dei basilari per stare bene con sé stessi e con gli altri, ma soprattutto per vivere assieme. E la base del vivere assieme sono le relazioni affettive e sessuali.

22/09/2025

Oggi le piazze hanno dimostrato che la coscienza collettiva non si arrende all’INDIFFERENZA.
La bellezza del nostro popolo che non accetta di voltarsi dall’altra parte davanti al g3n0c1d10.

➡️ Daniele Novara. Incontro molto interessante, prevalentemente rivolto a genitori e docenti ma con molti spunti interes...
17/09/2025

➡️ Daniele Novara. Incontro molto interessante, prevalentemente rivolto a genitori e docenti ma con molti spunti interessanti, per ulteriori approfondimenti, da parte di noi psicologi.
➡️ Novara ha accennato aspetti relativo alla patologizzazione dell' infanzia. Chi fa il nostro mestiere sa che troppo spesso una diagnosi va a sostituire un impegno educativo e didattico. Questo è un aspetto sulla quale vale la pena interrogarsi.
➡️ Il libro " Non è colpa dei bambini" di Daniele Novara tratta proprio questi temi

21/08/2025

Gli smartphone sono dannosi per lo sviluppo dei bambini e dei ragazzi.
Si tratta di un fatto ormai dimostrato dalle neuroscienze, fare finta di ignorarlo non porta certo alla risoluzione del problema.

Le aree del cervello dedicate all’apprendimento cognitivo non si sviluppano pienamente se tutto ciò che dovrebbe essere fatto nel mondo reale viene realizzato nel digitale.

Dal lato pedagogico, già Montessori sottolineava come l’intelligenza risieda nelle mani, nel fare, nel mondo reale. Non possiamo togliere queste opportunità ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Per non parlare delle dipendenze che creano alcune app facilmente scaricabili.

Qui si tratta di qualcosa che concerne rischi concreti, riguardanti lo sviluppo della persona e il suo futuro. Non parliamo dell’orario di rientro o del vestirsi in una certa maniera. Un bimbo di 10 anni può guidare un’automobile? O bere un bicchiere di grappa fumando una sigaretta? No, e tutta la pedagogia è d’accordo su questo.

Smettiamo allora di sottovalutare, anche per convenienza, i danni che provocano certi strumenti digitali e iniziamo a trattarli per quello che sono. Tengo poi a precisare una cosa: io non sono contro la tecnologia, ma sono convinto che ogni strumento abbia un tempo per il suo utilizzo.

Interessanti spunti di riflessione su emulazione e ritorno al passato
01/06/2025

Interessanti spunti di riflessione su emulazione e ritorno al passato

L’adolescenza è il tempo dell’apertura, non della chiusura nella dimensione esclusiva e prematura di una “vita di coppia”. È una questione di sviluppo neurocelebrale, non di morale

15/04/2025

Il Ministro Valditara sembra ti**re dritto e ribadire ciò che aveva già preannunciato nei mesi precedenti. Il problema rimane quindi il medesimo: non è la quantità di contenuti a creare difficoltà nella scuola italiana, bensì la fragilità degli strumenti metodologici e relazionali a disposizione degli insegnanti. Il vero nodo è, ancora una volta, la qualità della formazione docente, non la lista delle materie o la selezione dei testi da affrontare.

L’insegnamento in Italia rimane spesso inchiodato a modelli superati e, anche dove chi insegna mostra capacità e voglia di migliorarsi, queste attitudini vengono frustrate da una rigida burocrazia e da impostazioni calate dall'alto, ormai superate. Eppure si continua a intervenire sui programmi, trascurando il cuore pulsante del sistema: la relazione educativa.

Siamo di fronte a un’impostazione che rischia di appesantire il percorso scolastico con scelte culturali discutibili e pedagogicamente datate. Lo studio mnemonico di poesie, l’aumento della centralità del latino, gli accenni a un maggiore protagonismo della Bibbia sono proposte che sembrano guardare a un modello scolastico arcaico, distante dalle sfide educative contemporanee. Non è riempiendo l’orario di nozionismo che si risponde al bisogno urgente di far crescere bambini e ragazzi in una scuola motivante e inclusiva.

Affermazioni come 'basta con le derive pedagogiche' e 'l’identità è un valore' potrebbero tranquillamente essere attribuite a momenti storici bui, o a un passato talmente remoto e poco lusinghiero che non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione. Non è questa la direzione in cui dovrebbe andare una scuola che tenga davvero alle nuove generazioni e al futuro di tutte e tutti noi.

Serve una scuola che accompagni gli studenti nel presente, capace di leggere i bisogni reali di una generazione immersa in una complessità inedita. Una scuola generativa, che coltiva il pensiero critico, l’incontro tra diversità, la capacità di dialogare e di crescere insieme.

Le nuove generazioni non hanno bisogno di tornare indietro nel tempo, ma di strumenti per interpretare il futuro. L’educazione non può essere ridotta a un dispositivo identitario o a una dichiarazione di principio: deve restare un’esperienza viva, capace di tenere insieme apprendimento e relazione. Solo così la scuola potrà continuare a essere quel luogo insostituibile in cui si costruiscono cittadinanza, benessere e sviluppo umano.

14/04/2025

TROVARE LA GIUSTA DISTANZA NELLE RELAZIONI COME I PORCOSPINI
“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
Schopenhauer . Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

10/04/2025

La scuola può e deve educare, ma non può sostituirsi alla famiglia nel trasmettere quei valori essenziali che insegnano a stare al mondo: il rispetto, la pazienza, il senso del limite, la gestione della frustrazione. Quando questi pilastri mancano, ogni intervento scolastico – per quanto creativo, empatico o strutturato – diventa una toppa su un tessuto fragile.
Ho incontrato alunni straordinari, capaci di empatia, responsabilità e spirito critico, e spesso ho scoperto che alle spalle avevano famiglie presenti, non perfette, ma consapevoli del proprio ruolo educativo. Ho incontrato anche bambini smarriti, con adulti assenti o troppo impegnati a delegare alla scuola il compito di crescere un figlio. In quei casi, il lavoro dell’insegnante diventa anche quello di rimettere insieme pezzi, di offrire un esempio, una parola, una presenza, empatia, che compensi – per quanto possibile – un vuoto educativo.
Ritengo che uno dei grandi malintesi del nostro tempo sia la convinzione che educare significhi istruire. Ma educare è, prima di tutto, accompagnare alla vita. E questo compito, imprescindibilmente, comincia tra le mura di casa.


G. R. ❤️🌹

Indirizzo

Piazza Beltrami 7
Casale Corte Cerro
28887

Orario di apertura

Martedì 00:30 - 19:30
Mercoledì 14:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 19:30
Sabato 08:00 - 16:00

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