19/10/2021
Domenica è morto uno di noi.
Un ragazzo, un atleta, una persona con diabete di tipo1.
Riposa in pace Fatah.
Ne hanno parlato (male) tutti i giornali e tutti i tg. Dimostrando una volta di più di non capire assolutamente nulla di diabete di tipo 1: cosa è una crisi diabetica? Su quale libro di medicina si parla mai di shock diabetico? No è stata una ipoglicemia, no una iper glicemia, no un arresto cardiaco, no, non si sa…
Ne ha parlato in maniera scomposta la comunità delle persone con diabete. Ma questo è, credo, giustificabile: quando avviene un fatto così terribile, se ogni notte non dormi per controllare che tuo figlio non abbia una ipoglicemia grave, tutte le tue paure riemergono repentine e hai bisogno di sfogare frustrazione, rabbia e stanchezza.
Tutti nella comunità sanno tutto: ha fatto insulina prima di giocare. No sicuramente gli hanno fatto il glucagone. Era un atleta sapeva quel che faceva, non può aver sbagliato lui.
Io non ho scritto nulla. E non so nulla.
Soprattutto non chiedetemi nulla perché non so nulla di quel che è accaduto a Fatah.
So peró due cose. Che la morte di Fatah ha purtroppo nuovamente dimostrato.
Da giornalista so che ipotizzare cause di morte prima dell’ autopsia e con una inchiesta in corso è profondamente sbagliato sia dal punto di vista professionale, che etico. Non si fa. Ed è la prima cosa che ti insegnano quando inizi a fare il giornalista. Vorrei dirlo ai colleghi ma anche a tutti quelli che scrivono sui social sentendosi tali.
Da malata so che nessuno capisce nulla del diabete di tipo 1, non solo la pubblica opinione, ma anche i giornalisti, gran parte dei medici, perfino alcuni di noi e molti di quelli che ci stanno accanto. E che la colpa di questo è spesso nostra e della maledetta normalizzazione, esercizio preferito di tanti pediatri e diabetologi dell’adulto che non hanno gli strumenti psicologici e medici per insegnare alle famiglie ad affrontare la malattia.
Ricordo, per tutti, che il diabete di tipo 1 non è una condizione, ma una malattia grave e degenerativa e che molte persone con diabete muoiono di infarto o di ictus, i quali non cadono dal cielo per sfortuna, ma sono conseguenza delle complicanze croniche e acute dovute a iper e a ipoglicemie.*
Queste cose le so in generale.
Di Fatah so solo che provo molto dolore per la sua scomparsa e sono vicino a chi gli voleva bene.
Riposa in pace Fatah.
E noi, stiamo un po’ zitti per favore.
* visto che come al solito ci piace mettere la testa sotto la sabbia e alcuni contestano questa affermazione, riporto, tali e quali, dati recentemente pubblicati:
“Si tende erroneamente a considerarla una patologia benigna; in realtà in Italia uccide più del cancro – sottolinea Simona Frontoni, professoressa di Endocrinologia a Tor Vergata e membro Sid -. La glicemia alta per periodi prolungati favorisce l’ossidazione e l’occlusione delle arterie facendo aumentare il rischio di malattie cardiovascolari che sono la prima causa di morte”. Tra i diabetici l’Osservatorio Arno ha registrato 75 mila infarti l’anno. E poi: 50mila ictus, 10mila amputazioni, 50mila casi di problemi alla vista e duemila dializzati.