Nata a Casarano, terra natia e punto di riferimento assoluto, Emma Margari - presidente dell’associazione, coordinatrice e addetta alle relazioni con il pubblico - è fantasiosa, poliedrica, appassionata di psicologia. Una personalità versatile che, dopo il liceo scientifico, decide di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza, non completando però gli studi, causa una sfrenata passione per la creatività. Frequenta l’Istituto per la moda Carlo Secoli di Bologna e, in una seppur breve, intensa esperienza da fashion designer, segue la strada della ricerca: con lo sguardo rivolto alle future tendenze, un tocco spiccato di sensibilità e lo studio la conducono a scoprire la bellezza delle forme, il loro lato estetico, ma soprattutto ad incuriosirsi rispetto ai bisogni che si nascondono dietro alle tendenze. Scovare il perché delle cose: questo sembra essere l’obiettivo di Emma che, a 25 anni, si imbatte nei disturbi dell’ansia e della depressione. Superando i preconcetti, decide di accettare la proposta di sua madre di intraprendere un percorso di psicoterapia. Grazie al supporto della sua psicoterapeuta affronta un cammino di superamento dei propri stati d’ansia e di trasformazione, evitando di ricorrere all’utilizzo di farmaci. In questa fase si rende conto di quanto le difficoltà scolastiche abbiano contribuito a far emergere la sua insicurezza, a come le ore passate sui libri siano servite a concludere poco o nulla. Secondo gli insegnanti Emma era una ragazza “svogliata”. Comprende che le sue problematiche erano legate a “disturbi dell’apprendimento” che nulla hanno a che fare con l’intelligenza cognitiva. Con un grosso vantaggio: lo sviluppo di una avanzata “intelligenza emotiva”. Si occupa per 10 anni di design di interni; le risultava semplice instaurare con i suoi clienti un rapporto di empatia. Nonostante la sua “discalculia” la portasse a fare non pochi errori nel rilevare le misure, le persone le si affidavano, attratte dal suo e dalla sua capacità di relazionarsi. Nel 2012 la malattia oncologica di sua madre la porta a peregrinare per molti ospedali, interfacciandosi con i pazienti e le loro storie e riscontrando che ciò che da sempre sosteneva: lo stato emotivo di ogni individuo può essere la causa di malattie. In seguito, la morte di sua madre e il dolore della sua perdita, accresce in Emma il desiderio di creare quella che inizialmente definì una “palestra per l’emozioni”. Nel 2014 nasce l’associazione “Un sorriso per Mimì”, in memoria dei valori che sua madre le aveva insegnato e della sensibilità verso gli stati emotivi. All’interno vi organizza corsi di teatro e campi scuola per bambini, corsi creativi, laboratori del benessere e workshop per adulti. Nel 2015 la madre di un bambino che frequentava l’associazione contatta Emma, parlandole dei peggioramenti scolastici del figlio con DSA. Nasce così l’idea di contattare la dott.ssa Ornella Schito, psicologa e psicoterapeuta. Da subito, una grande sintonia, conduce Emma e Ornella a immaginare un centro punto di riferimento per le famiglie, uno “sportello d’ascolto”, un “incubatore” di cambiamento, di collegamento tra famiglia, scuola e istituzioni . Al progetto, a distanza di qualche mese, si aggrega la dottoressa Mazzotta, psicologa e psicoterapeuta. “Un sorriso per Mimì” apre le porte alle professionalità, diventando un progetto comune. Nel 2016 Emma Margari dà vita a "Polipopio", ispirato alle paure dei bambini. “Polipòpio” non è solo un libro ma una filosofia di vita; è la favola che Emma, fin da bambina, ha sempre voluto scrivere, mettendo nero su bianco la sua immaginazione. Oggi è impegnata a tutto tondo nella realizzazione di questo progetto, la crescita della sua associazione, insieme alla dott.ssa Schito e alla dott.ssa Mazzotta. È, inoltre, alla stesura del suo secondo libro.