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La balbuzie ha segnato pesantemente la mia infanzia e la mia adolescenza, condizionando sopratutto gli studi e i rapporti con gli altri.
Ho cominciato ad occuparmene dopo i 21 anni, riuscendo faticosamente a raggiungere una buona fluenza solo dopo sei corsi di rieducazione e dopo aver dato vita, quando avevo 27 anni, al primo gruppo di autoaiuto in Italia. Ci incontravamo ogni sabato pomeriggio, con altri giovani della Toscana, a Empoli in una saletta che affittavamo presso l’Hotel Leon d’oro, se ricordo bene.
In seguito, dopo un periodo lavorativo in enti mutualistici, ho frequentato corsi di formazione per conoscere la balbuzie anche dal punto di vista scientifico e ho lavorato come logoterapeuta presso l’unico centro allora esistente dal 1983 fino al 1996.
Intanto, nel 1987, avevo fondato con alcuni amici la prima associazione in Italia che si occupasse di balbuzie: si chiamava “La Lingua Amara” e in seguito, nel ‘96. prese il nome di “Associazione Italiana Balbuzie e Comunicazione” (AIBACOM), divenuta Onlus a partire dal 2006.
La nostra associazione ha insomma colmato un vuoto di interesse e di attenzione sia da parte delle istituzioni, sia da parte del volontariato.
La balbuzie – utilizziamo le parole di una nostra socia – è un disturbo che ci ha spesso umiliato profondamente, ci ha relegato in un ruolo patetico o grottesco, ci ha inibito nei rapporti sociali condizionando non di rado ogni relazione con il mondo esterno, ci ha costretto a volte all’autoemarginazione. Purtroppo la balbuzie è uno di quei mali che feriscono sottilmente ma in modo penetrante, anche perché la scienza ufficiale non ne conosce la genesi (in altre parole non ne sa niente); sui volti della gente poi c’è sempre un misto di pietà, di imbarazzo o di divertita ironia nell’ascoltare il balbuziente, il quale non ha così cittadinanza tra i normali e neppure la dignità dei disabili: figli di un dio minore, per di più senza riconoscimenti o benefici di legge. Il servizio sanitario nazionale non prevede infatti alcun tipo di rimborso per terapie presso centri privati. Inoltre, quando il servizio militare era obbligatorio, chi balbettava era idoneo per il servizio di leva ma rifiutato per la carriera militare; inoltre viene ancora oggi escluso in partenza in concorsi pubblici, nel cui bando si cita esplicitamente la balbuzie come motivo di esclusione...
Chi volesse sapere di più sui nostri scopi e su quanto abbiamo realizzato, può visitare il nostro sito, www.balbuzie.it, il primo realizzato in Italia sull’argomento specifico.
Infine un mio breve curriculum perché chi legge possa conoscermi meglio:
Dati formativi
– Diploma di istruttore di Psicologia del Benessere (corso biennale), conseguito nel 1992/93 e riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna.
– Attestati di partecipazione ai corsi di formazione sulla “diagnosi e terapia della balbuzie” tenuti da:
– Frederick Murray (Stati Uniti)
– Lena Rustin (Inghilterra)
– Willie Botterill (Inghilterra)
– Eelco de Geus (Olanda)
– Peter Reitzes (Stati Uniti)
– Isis Meira (Brasile)
– Claudio Zmarich (Italia)
– Giacomo Stella (Italia)
– Luisella Cocco
– Simona Bernardini (Italia)
Dati professionali
– Nel 1967 ha dato vita al primo gruppo italiano di auto-aiuto composto da persone balbuzienti, essendo lui stesso una persona con balbuzie.
– Nel 1984 ha promosso gruppi informali in diverse regioni italiane in vista della costituzione di una associazione nazionale.
– Nel 1987 ha costituito, insieme ad altri soci fondatori, la prima Associazione Italiana Balbuzie: “La Lingua Amara”, con sede in Pisa, venendo eletto presidente sin dal primo anno.
– Nel 1998, per meglio rispondere a nuove sfide, ha promosso una sorta di rifondazione con il cambio dell'atto costitutivo, dello statuto e del nome: “AIBACOM, Associazione Italiana Balbuzie e Comunicazione”.
– Nel 2006, con Pierotti ancora Presidente e promotore dell'iniziativa, l'AIBACOM è diventata una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, regolarmente iscritta all'Anagrafe Unica delle Onlus col n. IPS060621003.
– Nel 2012, su invito della Pontificia Università Cattolica di San Paolo (Brasile), ha presentato il suo libro “Balbuzie, c’è una via?” alla Facoltà di Fonoaudiologia della stessa Università.
– Piero Pierotti è tutt'ora il Presidente nazionale dell'Associazione.
Pubblicazioni/attività redazionali
– Volume “Balbuzie, c'è una via?” pubblicato da Edizioni AIBACOM ONLUS nel Novembre 2010.
– Ha curato, in collaborazione con il Centro Punto Parola di Roma, la pubblicazione dei seguenti libri:
– “La Balbuzie” di F. Murray, Ed. Red Milano.
– “Qualche volta io balbetto” di E. De Geus, Ed. Armando Roma.
– Cura sin dal 1987 la pubblicazione del trimestrale “Libera la parola”, organo ufficiale dell'Associazione, di cui è capo redattore.