Centro di Psicologia del Dolore Acuto e Cronico - Caserta

Centro di Psicologia del Dolore Acuto e Cronico - Caserta Centro di Studio, Formazione e Intervento sugli Aspetti Psicologici del Dolore Acuto e Cronico. Diretto dal Dott. Armando Rispoli - Psicologo Psicoterapeuta.

🧠Carissime/i, ho il piacere di iniziare il 2024 presentandovi la rubrica di Psicologia Positiva nata dalla collaborazion...
09/01/2024

🧠Carissime/i, ho il piacere di iniziare il 2024 presentandovi la rubrica di Psicologia Positiva nata dalla collaborazione e dal confronto con Ondawebtv, portale web curato dalla giornalista Beatrice Crisci che quotidianamente diffonde le notizie in positivo provenienti dal territorio ...e non solo!

🧩Questa rubrica ha l'intento di promuovere la cultura del benessere personale e relazionale, rintracciando tutti quei fattori che promuovono le potenzialità, la realizzazione personale e lo sviluppo individuale.

🔜Il primo articolo sarà pubblicato da il giorno 15 Gennaio 2024 con il titolo: "Consapevolezza di Sè: una chiave per il proprio benessere psicologico e relazionale”.

🤔Come sempre sono curioso di cosa ne pensate!

18/12/2020

FIBROMIALGIA

Da un po’ va di moda la diagnosi di fibromialgia. Le definizioni mediche, si sa, incutono rispetto. Ma ecco la scoperta: fibromialgia vuol dire dolore ai tessuti fibrosi. Dolore ai muscoli, insomma. Quindi, ricapitoliamo…ho un dolore persistente, sordo, ai muscoli, e vado dal medico per ricevere una diagnosi e possibilmente una cura, e la diagnosi mi
permette finalmente di vederci più chiaro. Cacchio, ho la fibromialgia! Se poi il dottore è incline a una certa forbitezza linguistica, e avrà fatto diagnosi di fibromialgia idiopatica, non ne parliamo proprio. Tornerò a casa e dirò ai miei familiari - che magari fino a ieri mi dicevano che mi lamento troppo - che ho la fibromialgia idiopatica; e finalmente capiranno che soffro veramente, che non mi inventavo niente, che non me ne sto a letto per gran parte della giornata per niente. E magari finalmente riuscirò a spremere da loro un po’ di accudimento. Senza sospettare che la diagnosi che spiega i miei dolori muscolari è che…ho i dolori muscolari; e che idiopatica significa che… non si conosce la causa. Con Fibromialgia Idiopatica pago volentieri la parcella, con Dolori Muscolari Che Non So
Assolutamente Da Cosa Cacchio Dipendano, cosa pago? Lo sapevo già da solo. Però detta così suona male, mi sento un po’ scemo. Invece, Fibromialgia Idiopatica è un altro paio di maniche.
Proviamo a essere seri. I pazienti con fibromialgia soffrono spesso di alessitimia (altro parolone; ne riparleremo, perché l’alessitimia è un mondo; ora, solo l’essenziale).

L’alessitimia è l’incapacità di comprendere le proprie emozioni (anche quelle degli altri). Non sapere entrare in contatto con il proprio dolore. Le emozioni sono prima di tutto cambiamenti dello stato del corpo in risposta agli eventi, e danno significato a quegli eventi. Il nostro partner ci critica. Il primo a accorgersene è il corpo. Leggere questi segnali e saper dire a se stessi mi sento offeso, ferito, è la base del sentimento. Chi è alessitimico sperimenta emozioni, ma non sentimenti. E quando gli eventi generano sofferenze ripetute, il corpo prova, cronicamente, emozioni mute. La fibromialgia è in molti casi il suo
linguaggio dei segni.

02/10/2020

La Terapia del Dolore è legge !

👇Legge n. 38 del 15 marzo 2010👇

Si tratta di una legge fortemente innovativa, che per la prima volta tutela e garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze.

Le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore devono assicurare un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei princìpi fondamentali della tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; della tutela e promozione della qualità della vita in ogni fase della malattia, in particolare in quella terminale, e di un adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia.

Gli aspetti più rilevanti del testo legislativo riguardano:

✍Rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica
All’interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, in uso presso tutte le strutture sanitarie, devono essere riportati le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero, nonché la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito.

19/09/2020

Da una visione cartesiana ancora troppo meccanicista ad una visione interazionista del' esperienza del Dolore:
..Non dobbiamo guardare a condizioni insolite e intriganti come il dolore all’arto fantasma per vedere che il midollo spinale e il cervello possono effettivamente produrre attivamente dolore.

Un fatto noto a lungo, ma poco valutato in clinica, del dolore è che tende ad avere poca o nessuna correlazione con l’entità del danno tissutale.

Negli studi condotti su più condizioni di dolore, i reperti oggettivi non hanno alcuna correlazione clinicamente significativa con i livelli di dolore.

In clinica, capita quotidianamente di avere persone che si comportano in maniera completamente diversa di fronte a danni tissutali simili. Ci sono persone che dovrebbero presumibilmente provare dolori lancinanti in seguito, ad esempio, ad un esito traumatico di un incidente stradale, ma che sembrano non percepire effettivamente chissà quale dolore o, al contrario, persone senza apparenti danni che soffrono in maniera forse spropositata.

Il fatto che il dolore abbia poca o nessuna correlazione con il danno tissutale in nessuna delle sue varie forme è uno di quei dati che continuano a non riuscire ad adattarsi al modello di dolore cartesiano comunemente preso in considerazione.

Prendiamo alcuni esempi comuni di come questa mancanza di correlazione tra danno tissutale e dolore si presenti in clinica e nei pazienti.

ES. La lombalgia aspecifica è la forma più comune di lombalgia. Ciò che significa “non specifico” è che il dolore nella regione lombare non ha un danno tissutale specifico identificabile che possa spiegare il dolore.

Le Risonanza o le lastre, ad esempio, potrebbero non identificare danni nei legamenti o alterazioni degenerative del disco intervertebrale. In altri casi, le immagini potrebbero identificare alcuni tipi di anomalie muscolari o relative al disco intervertebrale, ma sono di un tipo o in un luogo che risulta impossibile avere una relazione diretta e causale con il dolore del paziente (tali risultati sono comuni e definiti accidentali).

Come tale, i pazienti presentano un vero e proprio mal di schiena, ma non hanno alcun danno tissutale identificabile che possa causarlo.

Come indicato, questo tipo di mal di schiena è la forma più comune di mal di schiena.

Troppo spesso, ciò che accade in questi casi è che gli operatori sanitari potrebbero non riconoscere la mancanza di correlazione significativa tra danno tissutale e dolore, far finta di nulla e continuare la ricerca di una qualche forma di danno tissutale, come una degenerazione qualsiasi e fisiologica nella colonna vertebrale, su cui perseguire procedure chirurgiche o interventistiche. L’ipotesi è che ci debba essere una qualche forma di danno tissutale, come impone il modello cartesiano, o, se non c’è, il dolore non è in qualche modo reale, forse psicosomatico.

Questa pratica può condurre a un’esaustiva ricerca per il presunto “generatore di dolore” nella colonna vertebrale attraverso l’uso di Risonanze, Tac, interventi diagnostici e varie terapie che vengono perseguite in base a prove ed errori, spesso portando ad eseguire inutili interventi chirurgici e peggiorare così la situazione.

Questa aderenza al modello cartesiano del dolore non tiene conto del fatto che il danno tissutale tende ad avere poca o nessuna correlazione con il dolore e quindi largamente indipendente da qualunque cosa possa produrre dolore.

La fibromialgia è stata a lungo considerata una condizione misteriosa perché è un disturbo nella percezione del dolore, senza alcun danno tissutale identificabile, nonostante decenni di ricerche che tentano di trovarlo.

Tuttavia, se abbandoniamo il modello cartesiano alla base della percezione del dolore e vediamo la realtà di coloro che soffrono di fibromialgia, facciamo spazio alla possibilità che ci debba essere una spiegazione diversa su come le persone possono arrivare ad avere dolore in questo modo.

Facciamo spazio alla nozione che il sistema nervoso centrale è ciò che genera dolore.

🥴Capita spesso che in caso di dolore persistente, ci si possa sentire nervosi, oppure depressi, come se il dolore condiz...
18/09/2020

🥴Capita spesso che in caso di dolore persistente, ci si possa sentire nervosi, oppure depressi, come se il dolore condiziona l’intera giornata.

🤔Riprendendo la definizione proposta dalla IASP, il danno tissutale può essere in atto o potenziale.

💭Questo è un punto fondamentale perché sottolinea come la percezione del dolore sia influenzata dalla nostra interpretazione e valutazione.

🤯Quando si prova dolore, soprattutto a livello cronico, il sintomo che più spesso vi si associa è l’ansia.

🌀Paura ed ansia portano il paziente ad anticipare il dolore che proverà, esacerbando di conseguenza la sensazione. Inoltre, l’ansia anticipatoria correlata al dolore, può portare a gravi livelli di disabilità, poiché conduce all’evitamento massivo di tutte quelle situazioni e luoghi (anche lavorativi e scolastici) dove il soggetto ha sperimentato dolore (Gatchel et al., 2007).

✍Il dolore viene definito dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) come “un’esperienza sensorial...
18/09/2020

✍Il dolore viene definito dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale, in atto o potenziale, ovvero descritta nei termini di tale danno”.

🧠💛 A determinarlo, quindi, non sono solo le modificazioni dovute al danno fisico ma anche l’interpretazione personale della gravità di quel danno.

💭Fattori come le passate esperienze, la percezione di riuscire a farvi fronte, le paure ad esso connesse, il sostegno sociale e altri, determinano il modo in cui il dolore viene vissuto e la nostra reazione.

🤝 Le due esperienze, sensoriale ed emotiva, si rinforzano creando un circolo vizioso.

🏡Nel nostro centro di Studio, Formazione e Intervento in Equipe il focus è diretto maggiormente agli aspetti Psicologici del Dolore e alle strategie per trattarli.

🕎Conoscere le componenti Cognitive, Affettive e Comportamentali della complessa esperienza dell sofferenza è fondamentale per un approccio funzionale ed efficace al dolore fisico.

🔎La valutazione della qualità e della intensità del dolore e la conoscenza delle tecniche non farmacologiche (convalidate dalle neuroscienze) in grado di modularle sono strumenti indispensabili per chi lavora nella relazione d'aiuto.

18/09/2020

✍Il dolore viene definito dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale, in atto o potenziale, ovvero descritta nei termini di tale danno”.

💛🧠A determinarlo, quindi, non sono solo le modificazioni dovute al danno fisico ma anche l’interpretazione personale della gravità di quel danno.

💭Fattori come le passate esperienze, la percezione di riuscire a farvi fronte, le paure ad esso connesse, il sostegno sociale e altri, determinano il modo in cui il dolore viene vissuto e la nostra reazione.

🤝 Le due esperienze, sensoriale ed emotiva, si rinforzano creando un circolo vizioso.

🏡Nel nostro Centro di Studio, Formazione e Intervento in Equipe sugli aspetti psicologici dell' esperienza dolorosa l' Equipe multidisciplinare composta da Psicologi, Medici, Infermieri, Fisioterapisti è in continuo aggiornamento sui più innovativi ed efficaci strumenti di gestione e controllo non farmacologici del dolore validati dalle neuroscienze.

🕎Il Dott. Armando Rispoli, Pisologo e Psicoterapeuta, è il Direttore Scientifico del Centro di Psicologia del Dolore di Caserta.

Indirizzo

Caserta
81100

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