23/04/2025
Cerchiamo di insegnare più valori ai nostri figli, di avvicinarci all'altro anche se ha difficoltà, ognuno di noi ha delle proprie fragilità, alcune sono palesi, altre meno, ma la cosa più bella è regalare un sorriso a colui ,il cui sorriso tanto scontato non è........
Dal racconto di un papà
Mio figlio Andrew non si sposerà mai. Non avrà figli, non guiderà un’auto e non vivrà tante di quelle esperienze che consideriamo normali, quasi scontate…
Ma è felice. Ed è in salute.
E questo, per me, è tutto ciò che conta.
Quando uno sconosciuto gli risponde con un sorriso, la mia giornata si illumina. Quando una ragazza gli rivolge uno sguardo gentile, la gioia esplode non solo sul suo viso, ma in ogni gesto del suo corpo.
Non serve molto per essere profondamente umani.
Ecco la storia:
Durante una festa organizzata in una scuola per ragazzi con bisogni speciali, il padre di uno degli alunni tenne un discorso toccante, che rimase impresso nei cuori di tutti i presenti.
Dopo aver ringraziato la scuola e chi ci lavora con dedizione e cuore, condivise una riflessione:
"Quando nulla disturba l’equilibrio della natura, l’ordine naturale delle cose si manifesta in tutta la sua armonia."
Poi aggiunse, con voce tremante:
"Ma mio figlio Herbert non impara come gli altri. Non capisce come loro.
Allora… dove si trova l’ordine naturale delle cose, nel suo caso?"
Il silenzio calò sulla sala.
Il padre proseguì:
"Io credo che quando nasce un bambino come Herbert, con una disabilità fisica o mentale, il mondo riceve una rara opportunità: quella di mostrare la vera essenza dell’animo umano.
Ed essa si rivela nel modo in cui gli altri lo accolgono e lo trattano."
Poi raccontò un ricordo:
Un giorno stava passeggiando con Herbert vicino a un campo dove alcuni ragazzi giocavano a calcio. Herbert lo guardò e disse:
— Papà, secondo te mi farebbero giocare con loro?
Il padre sapeva bene che, nella maggior parte dei casi, la risposta sarebbe stata un “no”.
Ma sapeva anche che, se avessero detto di sì, quel semplice gesto avrebbe donato al figlio un senso di appartenenza e dignità inestimabile.
Così si avvicinò timidamente a uno dei ragazzi e, senza grandi aspettative, gli chiese se Herbert potesse unirsi alla partita. Il ragazzo guardò gli amici, esitò un attimo, poi disse:
— Stiamo perdendo 3 a 0, mancano dieci minuti alla fine… Dai, che venga con noi. Lo facciamo ti**re un rigore.
Herbert corse verso la panchina con un sorriso enorme. Indossò la maglia della squadra mentre il padre, con gli occhi lucidi, osservava la scena col cuore gonfio d’emozione.
Per tutto il resto della partita, Herbert rimase a bordo campo, raggiante. I ragazzi, pian piano, cominciarono a capire lo sguardo del padre: suo figlio era stato accettato.
Poi, all’ultimo minuto, la squadra di Herbert ottenne un rigore.
Il ragazzo che lo aveva accolto si voltò verso il padre e fece un cenno:
— Tocca a lui.
Herbert si avvicinò al dischetto con passo incerto, il pallone tra le mani.
Il portiere comprese subito. Si mise tra i pali… e si buttò lentamente da un lato, lasciando libera la porta.
Herbert calciò piano. La palla rotolò lentamente oltre la linea.
Gol.
I compagni di squadra esplosero in un boato.
Lo sollevarono in aria, lo abbracciarono, lo festeggiarono come se avesse segnato il gol della vittoria in finale dei Mondiali.
Il padre concluse, con la voce rotta dalla commozione:
“Quel giorno, un gruppo di ragazzi si è messo d’accordo…
non per vincere una partita,
ma per regalare al mondo una lezione di gentilezza, di umanità, di amore.”
Herbert non vide l’estate successiva. Se ne andò quell’inverno.
Ma non dimenticò mai che un giorno, era stato un eroe.
E suo padre non dimenticò mai il rientro a casa, quella sera, quando vide la madre stringere Herbert tra le braccia, piangendo di felicità, mentre lui le raccontava il gol più bello della sua vita.
Una riflessione su questo messaggio:
Ogni giorno condividiamo decine di barzellette, video e contenuti frivoli senza pensarci troppo.
Ma quando incontriamo una storia che porta significato, valore, bellezza… esitiamo.
Ci chiediamo: a chi posso inviarla?
Chi la capirà davvero?
Sappi che chi ti ha mandato questo messaggio crede in te.
Crede che anche tu puoi essere un anello di questa catena di umanità.
Perché ogni giorno ci offre mille occasioni per riportare un po’ di ordine, di empatia, di calore nel mondo.
Come disse un grande uomo:
"Una società si giudica da come tratta i suoi membri più fragili."