Dott.ssa Patrizia Sasso Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Patrizia Sasso Psicologa Psicoterapeuta La dott.ssa Patrizia Sasso è psicologa, mediatore familiare e psicoterapeuta della Gestalt e AT. Psicoterapeuta della Gestalt e Analisi Transazionale.

Psicologa specialista in processi cognitivi e recupero funzionale. Studiosa dell'Enneagramma della Personalità

Correre.Correre più veloce.Con l'illusione che non possa raggiungerti. Ma il corpo ti ferma. Non sei un treno.È un'illus...
13/05/2025

Correre.
Correre più veloce.
Con l'illusione che non possa raggiungerti.
Ma il corpo ti ferma.
Non sei un treno.
È un'illusione.
Ti gira la testa.
Inciampi.
Con le ginocchia sbucciate e i palmi insanguinati ti rialzi.
Devi correre.
Hai paura.
Come un demone che vuole assalirti.
Non hai scampo. E lo sai.
Puoi fare ,fare, fare ma ti sovrasta.
Non è fuori.
Parte da dentro.
Si allarga senza pietà nello stomaco.
Troppo tempo senza sentire.
Dilaga. Come quando ti immergi in una vasca d'acqua calda. Centimetro per centimetro.
Sale. Fino alla gola.
Deve uscire.
Come un'indigestione.
Non puoi trattenerti.
Si chiama tristezza, disperazione, dolore epidermico.
Arriva, ti arriva, sovrasta.
È il suo momento.
Un momento di solitudine.
Una doccia calda.
Una melodia di Einaudi.
Finalmente può prendere spazio in questa vita.
Esplode con violenza.
Perché con violenza la castri.
Così come lo stomaco si libera di cibo tossico, così urla strazianti escono da una bocca muta e da occhi insanguinati di lacrime cocenti.
Acqua dolce fuori e acqua salata dagli occhi.
Ti rannicchi, non hai più difese.
Ti culli pian piano.
Come in una ninna nanna.
È dolce.
È fermo.
Ti senti.
Provi a ricordare un momento in cui ti sei sentita così e hai avuto braccia che ti proteggevano.
Dita che ti accarezzavano.
Non ce n'è di ricordo sulla tua pelle.
E allora il pianto non è più muto.
Torna la voce.
Ti ascolti.
Senti il corpo.
Di nuovo.
Sono le tue mani che ti accarezzano.
Le tue braccia che ti tengono.
I tuoi piedi che ti sostengono.
Il tuo cuore che ti tiene in vita.
Vivi.
Tu vivi.
Tocca a te occuparti di te.
C'est tout.
È questo il messaggio esistenziale che ti porta quella dolce e autentica disperazione.
Ti apre il cuore.
E allora smetti di correre.
Ascolta.
Ascoltati.

❤️🙏

Il frutto definisce l'albero e non il contrario.Anche se gli errori della tua famiglia sono stati grandi, se sviluppi la...
11/04/2025

Il frutto definisce l'albero e non il contrario.

Anche se gli errori della tua famiglia sono stati grandi, se sviluppi la coscienza e riesci a far piegare il tuo ego individuale al tuo essere transpersonale, tutto l'albero genealogico per quanto dannoso fosse, diventa un organismo sacro, degno di rispetto.
Cambiando te, acquista senso la vita dei tuoi antenati, perché essendo apparentemente caduti nella trappola, hanno prodotto un discendente capace di cercare se stesso con pazienza e perseveranza, fino a salire dall' io al noi.
E sentirai com-passione.
Amore incondizionato.
Gratitudine.
Per loro.
Per te.
Per la vita.
Ogni essere realizzato diventa guaritore del suo ambiente e per questo è diventato il buon frutto, diventa lui stesso il tesoro che tanto ha cercato.
E amerai tutto il processo, da lì e allora al qui ed ora. ✨️

"Hai sentito di quelle due ragazze? Ho la morte nel cuore." Il buongiorno di una mamma. Della mia.Di una donna sempre pr...
03/04/2025

"Hai sentito di quelle due ragazze? Ho la morte nel cuore."

Il buongiorno di una mamma. Della mia.
Di una donna sempre preoccupata per le sue donne.
Perché era ai suoi tempi.
E non si spiega perché lo è ancora.
Non può esserci risposta.
Sospiro pesante che interrompe la linea e accentua i battiti.
Inizia e finisce una nuova giornata.
Un via vai, un tram tram di potenziali Sara o Ilaria.
La Sara o Ilaria di me stessa, anche.
Di 18, 22 o anche di 60 anni.
Io, lo studio, il setting, entriamo in quelle vite.
E quelle vite entrano in me.
E si cerca una strada, una fessura, un inizio.
Ci sei dentro.
Per riappropriarsi della vista, dei confini, del proprio volere.
Si cerca insieme la chiave per uscire dalla gabbia.
Costi quel costi.
Inesauribilmente.
Brutale, se necessario.

Andarsene così, a poco più di 20 anni. Con crudeltà inaudita, alla luce del sole di un pomeriggio qualunque, mentre un autobus, magari, passa per riportare la gente a casa.

A terra sangue copioso e le nostre solite riflessioni indignate.
"Le leggi sono insufficienti.
La cultura e l’educazione sentimentale sono assenti."

Stiamo crescendo generazioni di ragazzi e ragazze disabituati alla frustrazione, alla sconfitta, ai dinieghi.
Ignorare l'anima porta a commettere atti così orribili.
Immersi in una società dove l’apparenza sembra l’unica salvezza: non chi sei, ma chi sembri.

E il tuo era un no vero, Sara.

Manca l'educazione alla interiorità.
La capacità di accettare il NO.
Il coraggio di dire NO.

Allora invece di batterci il petto, raccontando la nostra sacrosanta indignazione del momento, dovremmo chiederci in che modo possiamo arrivare prima.
Non dopo.
Prevenzione.
Ascolto.
Occuparsi e pre-occuparsi.

Di ogni donna che ascolto, vittima di violenza o convinta di non avere altra scelta.
Di ogni giovane adolescente che guardo negli occhi quando vado a scuola a fare prevenzione.
La sera, tutti, prima di abbandonarsi alla stanchezza, sarebbe utile chiedersi cosa abbiamo fatto finta di vedere.

Perché a vent’anni, come canta Guccini, tutto è ancora intero, tutto è un chi lo sa.
Così deve essere.
Sempre.
Si chiama futuro.

Quello che a voi, hanno tolto per sempre.
Scusateci.

L'ascolto...quello sottile."Le parole, ho scoperto, servono soprattutto a mentire, mascherare e spiegare, ma un rossore,...
06/03/2025

L'ascolto...quello sottile.

"Le parole, ho scoperto, servono soprattutto a mentire, mascherare e spiegare, ma un rossore, uno sguardo spaventato, lo stringersi di un pugno e così via, rivelano la vera persona.

Soprattutto: è la voce e non il contenuto che mostra la persona (per-sona: attraverso il suono).
Il boato pomposo dell'estroverso dal petto gonfio, il borbottio della modestia compulsiva, lo spezzato stridio delle streghe, la monotonia della mascella tesa del gangster che fa il duro, sono cose che sentite, ne sono sicuro.
Ma le esitazioni, la fretta, l'ansia senza respiro, i sospiri di sollievo, lo spegnersi o l'aumentare del volume dell'autoaffermazione, valgono la pena di essere ascoltati.
Eppure... chi ascolta?"

Fritz Perls

La verità necessita di poche parole. ✨️

"Il primo eroe di un figlio" recitava Freud.Nel Nome del Padre.Accettazione della legge che accompagna alla condizione d...
14/02/2025

"Il primo eroe di un figlio" recitava Freud.
Nel Nome del Padre.
Accettazione della legge che accompagna alla condizione di umanità.
Rottura contro una chiusura.
Apertura.
Opportunità di esplorare nuove esperienze.

Ma allora che cos'è un Padre?
'Un nome che implica la fede", recitava Lacan.
Ponte d'acciaio con il mondo esterno.
Amore ammirativo, con quegli stessi occhi di bambina.
Più malinconica ad ogni soffio di candelina.
Il tempo scorre.
Agile e fulmineo.
Proprio come un alito sulla fiamma dell'età.
Più grata per il solo fatto di esserci.
Tu, il padre giusto per me.
Io, la figlia giusta per te.
Nel bene, nel male, a prescindere.

🎂
👨‍👦
🥰

"Adesso lo so che cosa sei. Sei un distruttore. Metti in piedi i birilli, e poi li butti giù. Li rimetti in piedi, e poi...
10/02/2025

"Adesso lo so che cosa sei. Sei un distruttore.
Metti in piedi i birilli, e poi li butti giù.
Li rimetti in piedi, e poi li ributti giù.

'Sì, ma'...

È fondamentale riuscire a capire il significato di questo 'ma'.

Il 'ma' è un assassino.

Tu dici 'sì...', e poi viene questo 'ma' grosso e pesante, che ammazza tutto quel che hai detto col 'sì'.

Al 'sì' non gli dai nessuna possibilità.

Ora, se al 'ma' sostituisci un 'e', allora lasci qualche possibilità al 'sì', all'aspetto positivo.

Il 'ma' è più difficile da capire se non è verbale, e viene fuori dal comportamento.
Puoi benissimo dire 'sì, sì, sì', e il tuo atteggiamento resta un 'ma'.
E così cancelli quel che dici con la voce e i gesti.

'Sì, ma'.
In questo modo non esiste nessuna possibilità di crescita o di sviluppo."

L'ansia è la lamentela di un ego che teme di realizzare la sua essenza, perché la famiglia e la società gli hanno proibi...
09/02/2025

L'ansia è la lamentela di un ego che teme di realizzare la sua essenza, perché la famiglia e la società gli hanno proibito di essere infinito e libero.
Abiti in una piccola stanza, senza godere del tuo immenso palazzo.

Non puoi distruggere l'ego, puoi solo domarlo.
Se pensi di averlo eliminato, crescerà e sarà più aggressivo.
Fallo tuo alleato, trasformalo in un ponte e non in prigione.

Ego, fatti consapevole!

" Ciò che mi avrebbe distrutto mi ha dato anche successo."Robbie Williams
10/01/2025

" Ciò che mi avrebbe distrutto mi ha dato anche successo."
Robbie Williams


Il/la terapeuta si addestra a fare il morto.Ma non è morto/a. Sente. Eccome se sente. Amore, franca avversione, noia, ra...
15/11/2024

Il/la terapeuta si addestra a fare il morto.
Ma non è morto/a.
Sente.
Eccome se sente.
Amore, franca avversione, noia, rabbia, compassione, invidia.
Può esprimerli se li ritiene utili in un'ottica proattiva nella relazione paziente-terapeuta, ma non li agisce.
Nè con la parola nè con le vie di fatto perché "posseduto da un desiderio più forte dei desideri di cui potrebbe trattarsi".

Grazie alla sua analisi o terapia personale è sceso/a negli abissi, ma non si è distaccato/a dalle passioni, intese come, etimologicamente parlando, patimenti notevoli e strutturati.
Al contrario, le conosce, riconosce ed accetta. Le passioni intendo.

Semplicemente non ne è più schiavo/a, l'automatismo asfissiante e perpetuo di ripetizione si è allentato. Non sparito. Parlo dei nuclei di base più profondi della personalità.
Non della paura di entrare in ascensore. Quella sì, può "sparire".
Il circolo magico della coazione a ripetere, che dorme fra le tranquille braccia conservatorie di Thanatos comincia ad allentarsi, consentendo l'accesso ad un desiderio più forte dei desideri, sotto l'egida di Eros.

Il/la terapeuta, quello bravo/a, ed io lo sono, non è più dominato dal desiderio di curare, di alleviare le sofferenze, di fare. Sa che dietro ogni spinta salvifica c'è un'inconscia volontà di dominio e di controllo sull'altro, che si traduce in sopraffazione, in passivizzazione, in non cura, nuovamente in schiavitù del Bambino.

Il desiderio più forte va oltre la cura, oltre il soccorrere, oltre il guarire, oltre il dare, oltre il rispondere ad una domanda.

Va nella direzione della pazienza, dell'attesa, del rispetto, del non volere nulla, della mancanza, del sostare nell'indeterminazione.
Dell'esserci senza esserci.
Del fare il morto senza essere morto.

😅

Quando la sanità scende in campo e incontra le istituzioni politiche e scolastiche per la promozione alla salute e la pr...
10/10/2024

Quando la sanità scende in campo e incontra le istituzioni politiche e scolastiche per la promozione alla salute e la prevenzione agli incidenti stradali alcol-correlati! ❤️

La prevenzione meramente informativa serve ben poco per fenomeni così complessi. Io non vado a dire che non si fa. Non mi compete. Quello è un ruolo genitoriale. Credo fortemente, invece, in un comportamento pro-health implementato con una logica proattiva, mediante cui il giovane, con il mio aiuto, è responsabilizzato ad attuare autonomamente condotte finalizzate all'autotutela della propria salute, in un'ottica di empowerment e potenziamento delle risorse personali e gruppali dei soggetti coinvolti.

Il progetto "Prevenire è essenziale" aiuta i ragazzi a sperimentare sul campo programmi educativi di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol.
Abbiamo (tutti 😅) simulato il percorso con “occhiali alcolvista” per la percezione visiva dello stato di ebbrezza rispetto alla sicurezza stradale.

Grazie a queste lenti speciali che deformano e limitano la percezione visiva, si ottiene una verosimile simulazione degli effetti dell’abuso di consumo alcolico sulle attività ed i comportamenti.

Unità mobile dell'azienda sanitaria locale di Caserta, Centro Arca, Centro Akropolis con la presenza del primo cittadino di Santa Maria Capua Vetere, uniti per i ragazzi e la loro salute psicofisica.
Si inizia dall'istituto IIS Leonardo Da Vinci.

Io butto semini e la speranza inarrestabile del cuore è veder crescere alberi sani e stupendamente sereni.

? 💘🙏🌷

PS ho fatto fuori quasi tutti i birilli due volte! 🤦‍♀️

Un pò come negli anni di scuola.Per me l'anno si chiude sempre a ridosso delle ferie. Energie consumate, nuova corrente ...
02/08/2024

Un pò come negli anni di scuola.
Per me l'anno si chiude sempre a ridosso delle ferie.
Energie consumate, nuova corrente per ricaricare.
Rallentare per elaborare.
Non c'è più spazio per accogliere.
E per far sì che quella pienezza non diventi pesantezza, ho deciso (non semplicemente 😅) di anticipare la ricarica dell'anima e scappare verso il riposo.

Gli ultimi istanti degli ultimi giorni delle ultime ore allo studio, mi emozionano sempre.
Il luogo dei cambiamenti eclatanti.
Fobie sociali che si sono trasformate in messaggi: "Dottoressa stasera esco. Ho l'ansia, ma ce la posso fare."
Fantasie di morte che si sono depotenziate con la forza vitale negli occhi innocenti di un cagnolino o in un primo contatto con labbra nuove.
Fantasie e attrazione sessuale verso il terapeuta che sono diventati un lavoro preziosissimo sul transfert e sull'idealizzazione.

Ho brindato alle foto dell'autonomia: "Prima notte da sola in casa MIA."
Ho pianto di gioia quando quelle lacrime che immobilizzavano nel letto e quel pallore di morte sono diventati occhi vivi, azione e colorito rosa che profuma di giovinezza e innocenza.
Mi sono ritrovata di fronte il caos e la confusione, eppure quegli occhi richiedevano solo rassicurazione e permesso di esistere anche senza fare niente, che è bastato essere in ascolto nel silenzio.

Ho guardato il corpo segnato dal panico, gola serrata e schiena piegata.
Ho sentito rabbia, quando dinanzi alla aggressività di un bambino, il genitore aveva come unico obiettivo quello di discolparsi invece che accogliere e contenere quella furia di sofferenza emotiva mentre devastava lo studio.
Ho dovuto assistire inerme alla violenza fisica e psicologica di donne che la raccontavano come se non ci fosse per loro altra scelta se non quella normalità.
Lentezza e dolcezza per costruire una relazione diversa da quella cui erano abituate, per portarle a nuove evidenze, diverse possibilità e responsabilità.

Continuerò questo scritto. Tutte le vostre preziose anime non entrano in un banale spazio sui social. Vi porto con me, nei diari e nell'anima, ringraziando uno ad uno per il dono di partecipare e custodire le vostre storie.

Ci rivediamo il 26 agosto! ❤️

Tutto il mio lavoro con i giovani e gli adolescenti si struttura verso questo permesso."Sii arte!"  ❤️🎈
11/07/2024

Tutto il mio lavoro con i giovani e gli adolescenti si struttura verso questo permesso.
"Sii arte!"

❤️🎈

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Martedì 09:00 - 19:00
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