13/08/2025
Ci sono momenti dell’anno in cui la distanza relazionale si amplifica. Ferragosto è uno di questi. La cornice sociale suggerisce gioia e condivisione, ma molte persone vivono questi giorni come una conferma silenziosa di quanto si sentano isolate.
In terapia, impariamo a riconoscere la solitudine non come una condanna, ma come un punto di partenza. Le relazioni possono essere complesse, ambivalenti, lente. Ma cercarle, nel modo giusto, diventa un gesto terapeutico: un’apertura verso il mondo, pur mantenendo contatto con sé stessi.
Non si tratta di forzare connessioni. Né di accontentarsi. È un lavoro interno, fatto di piccoli movimenti, di gesti quotidiani che ci riportano a quell’idea: che meritiamo uno spazio sicuro nelle relazioni, anche se non perfette.
Se in questi giorni senti il peso della solitudine, ricordati che la connessione non è performance. È possibilità. E quella possibilità, esiste anche per te.