02/05/2024
Motivare, prevenire il senso di frustrazione e favorire la promozione del benessere organizzativo sono compiti fondamentali di chi si occupa di gestione delle Risorse Umane.
Molte patologie psichiche hanno origine in un contesto lavorativo “malato”.
Secondo una definizione del National Institute for Occupational Safety and Health, lo stress dovuto al lavoro è un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore.
Una delle fonti più insidiose di stress è il mobbing, l’insieme di comportamenti graduali e sistematici che mirano all’emarginazione e all’annichilimento di un lavoratore. Chi subisce mobbing perde gradualmente il rispetto degli altri, la fiducia in sé stesso, la motivazione e l’entusiasmo nel lavoro.
Un altro fattore è la “sindrome del burn-out”, una vera e propria forma di esaurimento derivante dalla natura di alcune mansioni professionali; il lavoratore che non dispone di risorse e di strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare la situazione lavorativa stressante, sviluppa sintomi, quali nervosismo, insonnia, depressione, senso di fallimento, bassa stima, indifferenza, isolamento, rabbia e risentimento.
Oggi le aziende tendono a richiedere sempre maggiori aumenti di produttività; le persone, d’altra parte, tendono a identificarsi sempre più con la propria attività lavorativa e il rischio di burnout sul posto di lavoro diventa particolarmente importante.
Per aumentare la produttività, le aziende dovrebbero salvaguardare la salute fisica e mentale dei propri dipendenti, creare un ambiente di lavoro sano, promuovere il benessere organizzativo, la motivazione, la collaborazione, il coinvolgimento e la corretta circolazione delle informazioni.
👉 https://www.stateofmind.it/2015/12/stress-demotivazione-lavoro/