Studio di Psicoterapia Cognitiva Dott.ssa Imma Marra

Studio di Psicoterapia Cognitiva Dott.ssa Imma Marra un giorno, finalmente, hai capito quel che dovevi fare e hai cominciato, anche se le voci intorno a te continuavano a gridare i loro cattivi consigli...

02/02/2025
13/08/2024

Tutto quel "non sentirsi abbastanza" pone le sue radici nell'infanzia.
La maggior parte delle persone non riesce nemmeno a riconoscere le avversità che ha dovuto fronteggiare durante l’infanzia, non è consapevole del dolore sperimentato, delle invalidazioni subite e delle sofferenze interiori patite... Ecco alcune esperienze che possono segnare profondamente.

13/08/2024

In questo preciso momento c’è la tua vita. Realizza il fatto che in questo momento sei fortunato/a perché hai ancora una possibilità: scegliere come vivere il tuo presente, a prescindere dai limiti che la vita stessa ti ha imposto. ❤

02/05/2024

Motivare, prevenire il senso di frustrazione e favorire la promozione del benessere organizzativo sono compiti fondamentali di chi si occupa di gestione delle Risorse Umane.

Molte patologie psichiche hanno origine in un contesto lavorativo “malato”.
Secondo una definizione del National Institute for Occupational Safety and Health, lo stress dovuto al lavoro è un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore.

Una delle fonti più insidiose di stress è il mobbing, l’insieme di comportamenti graduali e sistematici che mirano all’emarginazione e all’annichilimento di un lavoratore. Chi subisce mobbing perde gradualmente il rispetto degli altri, la fiducia in sé stesso, la motivazione e l’entusiasmo nel lavoro.

Un altro fattore è la “sindrome del burn-out”, una vera e propria forma di esaurimento derivante dalla natura di alcune mansioni professionali; il lavoratore che non dispone di risorse e di strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare la situazione lavorativa stressante, sviluppa sintomi, quali nervosismo, insonnia, depressione, senso di fallimento, bassa stima, indifferenza, isolamento, rabbia e risentimento.
Oggi le aziende tendono a richiedere sempre maggiori aumenti di produttività; le persone, d’altra parte, tendono a identificarsi sempre più con la propria attività lavorativa e il rischio di burnout sul posto di lavoro diventa particolarmente importante.

Per aumentare la produttività, le aziende dovrebbero salvaguardare la salute fisica e mentale dei propri dipendenti, creare un ambiente di lavoro sano, promuovere il benessere organizzativo, la motivazione, la collaborazione, il coinvolgimento e la corretta circolazione delle informazioni.

👉 https://www.stateofmind.it/2015/12/stress-demotivazione-lavoro/

02/05/2024

Binge Eating Disorder: poco considerato e poco riconosciuto sia dal grande pubblico che in ambito sanitario, i clinici stentano ancora a diagnosticarlo, e chi ne soffre spesso sperimenta i sintomi per anni prima di iniziare un trattamento

https://www.stateofmind.it/2024/05/disturbo-binge-eating/

28/04/2024

🧠 Durante il periodo del lutto, gli ormoni dello stress, come il cortisolo, aumentano e avviene un cambiamento nell'attivazione di alcune aree cerebrali, come i gangli basali, situati nella parte inferiore del cervello. Questi sono coinvolti nella definizione delle nostre abitudini e contribuiscono a determinare la ricompensa e il piacere che otteniamo dalle relazioni; inoltre codificano il nostro senso di vicinanza e attrazione per gli altri. Per questo hanno un ruolo nel modo in cui reagiamo alla separazione dai nostri cari: un’iperattività di quest’area può spingerci a cercare l'altro attraverso comportamenti di ricerca e tentativi di riavvicinamento.

Esiste inoltre una certa sovrapposizione tra le aree del cervello coinvolte nella rappresentazione di noi stessi e quelle coinvolte nelle rappresentazioni dei nostri cari. Il nostro cervello non riesce a distinguere del tutto sé stessi dagli altri, perciò può esserci una sorta di confusione tra il punto in cui finiamo noi e inizia l’altra persona, soprattutto nelle relazioni intime. Per questo la perdita di una persona significativa può farci sentire come se una parte di noi stessi fosse stata portata via, rendendoci difficile riconoscere chi siamo dopo la perdita.

Infine, nel cervello si può verificare una disconnessione tra le aree della memoria episodica (che registrano gli eventi e ci informano che la persona non c’è più) e le aree della memoria semantica (che registrano le informazioni contestuali sulla nostra vita e ci informano che la persona persa è una parte prevedibile della nostra esistenza quotidiana).

Conoscere questi cambiamenti cerebrali può aiutarci a capire che l’elaborazione di un lutto richiede del tempo e che dobbiamo essere compassionevoli con noi stessi durante questo fondamentale processo.

👉 Leggi l'articolo https://www.stateofmind.it/2024/04/lutto-cambiamenti-cerebrali/

26/03/2024

Ad ogni cambio di stagione gli esseri umani si adattano sia fisiologicamente, che nel modo di pensare, sentire e comportarsi. Una ricerca recente dell’Università dell’Arizona ha individuato quali sono i principali fenomeni psicologici influenzati dall’alternarsi delle stagioni.

Secondo tale studio, l’inverno - a causa della ridotta serotonina per la scarsa esposizione alla luce solare - genera tristezza, perdita di piacere per le attività solitamente gradite, autosvalutazione e colpa, sentimenti che con la primavera sfumano o vengono superati.

Allo stesso tempo, è stato rilevato che nei periodi più freddi da un lato vi è un incremento dell’attività sessuale, dall’altro c’è sono più diffusi i sentimenti di solidarietà come l’altruismo e il perdono (“effetto Natale”).

La primavera viene percepita come il periodo migliore per perdere peso, in particolare a causa della stagione invernale che in genere porta ad una diminuzione dell’attività fisica e a un aumento delle calorie ingerite.

Infine, è stato rilevato come le temperature più alte portino a un aumento dell’aggressività, della rabbia e dell’irritabilità

Per approfondire 👇🏻
https://stateofmind.it/2024/03/cambiamenti-stagionali-psicologia/

01/03/2024

Quando parliamo di paura dell’abbandono ci riferiamo a persone che tendono a cercare disperatamente di ristabilire legami o di prevenire ulteriori perdite e separazioni nella loro vita, quindi coloro che hanno insicurezze dell’attaccamento e hanno subito perdite e traumi di vario genere.

Come evidenziato nell’articolo che vi presentiamo oggi, questo timore non può essere definito come una diagnosi psicologica a sé stante.

Secondo l’autore, sono diversi i segnali della paura dell’abbandono: incapacità di stare senza una relazione sentimentale, alti livelli di rabbia e gelosia verso il proprio partner o addirittura l’estremo opposto, cioè la tendenza a evitare relazioni affettive e coinvolgimento emotivo.

Per affrontare al meglio questo timore, sostiene l’autore, è necessario lavorare su sé stessi, comprendendo al meglio quali sono le situazioni che scatenano la paura del rifiuto e dell’abbandono e costruendo una maggiore sensazione di fiducia verso l’altro.

Per approfondire 👇🏻
https://www.stateofmind.it/2024/02/paura-abbandono-relazioni/

01/03/2024
21/01/2024

Perché dovresti curare la tua salute psichica almeno quanto quella fisica? Te lo spiego in modo semplice e chiaro (ma senza banalizzare). I «vissuti psichici» condizionano l’attività cerebrale che, a sua volta, detta le leggi della salute fisica. Gli intermediari sono i substrati fisiologici che rispondono al sistema nervoso simaptico e parasimpatico, la via nervosa ipotalamica e la via ormonale dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene solo i due esempi maggiormente studiati.
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