06/06/2025
Cadere è umano. È figlio del rischio, del coraggio, della vita che si muove.
Perdere è arrendersi. È smettere di provarci. È scegliere il fermo immagine di un fallimento e farlo diventare identità.
Quando un bambino cade, non pensa: “Ho perso.”
Pensa: “Mi rialzo.”
Quando un adolescente cade, se ha intorno adulti capaci, non sente: “Sono sbagliato.”
Sente: “Sono umano.”
Noi adulti, invece, confondiamo le due cose. Pensiamo che cadere significhi essere deboli, che sbagliare significhi non valere.
E così ci paralizziamo, ci facciamo piccoli, smettiamo di tentare.
Ma la verità è che chi non cade, non sta vivendo.
Sta solo evitando.
E chi cade e si rialza non è uno sconfitto: è un sopravvissuto, un combattente, un essere umano completo.
Ricorda: le cadute non ti definiscono.
Le scelte che fai dopo sì.