29/05/2025
INCONTINENTI
L'assurda violenza che ha causato la morte di Martina Carbonaro, a soli 14 anni, è un dramma che deve riguardare tutti noi adulti. Stiamo allevando generazioni di maschi incontinenti. Maschi incapaci di contenere i propri impulsi, non allenati a contenere le frustrazioni dei no, non abituati a contenere la più minima sofferenza. Un no diventa la miccia che incendia la miscela esplosiva interiore di chi non è stato educato a conquistare nulla ed a faticare per ottenere risultati. Una cultura delle gratificazioni immediate sta bruciando milioni di ragazzi. Ne sono complici i vari TikTok ammazzacervello, i Pornhub con soddisfazione immediata e a costo zero, le neoarrivate ChatCBT che promettono soluzioni immediate ad ogni problema. Ma fa la sua parte anche il "genitore amico" che foraggia il figlio di tutto ciò che vuole, compresa una carta di credito, perché è meglio tenersi i figli buoni...Non si fatica più, impegno zero. Lo spazio dell' attesa è azzerato, di fronte al minimo rifiuto scatta l'ira funesta di chi non sa tollerare ciò che non gratifica. Tre amplificatori sono complici di questa incontinenza. Il primo è il rigurgito della cultura maschilista che giustifica l'agito violento incontenibile basando sull'assunto che la donna (o meglio...la "femmina") se non è assoggettabile allora è pericolosa e quindi va eliminata. Il secondo (non me ne vogliano i bravi insegnanti) sta in una scuola sempre più povera che da un decennio a questa parte pretende sempre di meno, abituando i ragazzi a pensare che "tanto non ti bocciano ed il cinque passa a sei". Il terzo sta nella pericolosa deriva in cui stanno cadendo molte ragazze che stanno riprendendo a credere che il "maschio alfa" sia un valore.
Vorrei dire ancora molto, ma più che dire ora è il tempo di agire. La morte di Martina è più di un femminicidio perché a morire stavolta è stata una donna-bambina, il che ci dice che il baratto ormai superato.
È necessario educare i maschi fin da bambini a gestire le proprie incontinenza; servono programmi strutturali e continuativi di formazione umana ed affettivo-sessuale. E serve saper chiedere loro impegno e sacrifici. E mentre si realizza questo programma (i cui esiti si vedranno forse tra qualche decennio) non resta che proteggere le nostre figlie. Ma per fare questo servono genitori e educatori continenti e contenitivi...chi si fa avanti?