Sono la Dott.ssa Paola Donfrancesco. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia Applicata, Clinica e della Salute presso l'Università degli Studi dell'Aquila a Luglio del 2013 e sono iscritta all'Albo degli Psicologi della Regione Lazio sez. A n. 21782.
L’Approccio psicoterapeutico cui faccio riferimento è quello della Terapia Breve Strategica in quanto, specializzanda presso la Scuola di Specializzazione - Istituto per lo studio delle psicoterapie (ISP) a Roma, Riconosciuta con decreto ministeriale 20 marzo 1998 ai sensi dell’art. della legge 18 febbraio 1989, n. 56.
Attualmente mi occupo di Formazione, collaboro, infatti, con l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Inoltre, collaboro con lo sportello Antiviolenza dell’Associazione “TUtela i tuoi diritti”, mi occupo del sostegno psicologico alle donne che subiscono violenze fisiche e psicologiche.
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(H. Jackson Brown Jr)
Nel mio studio mi occupo di supporto psicologico, necessario, spesso, per fronteggiare crisi temporanee in situazioni di vita specifiche (infanzia, adolescenza, età adulta), per favorire una crescita interiore personale, per orientare nelle scelte, per raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e del proprio contesto familiare, sociale, lavorativo o scolastico. Inoltre, il mio lavoro è orientato alla prevenzione del disagio e alla promozione della salute psicologica, anche attraverso consulenze psicologiche e valutazioni (psicodiagnosi).
Come funziona la Terapia Breve Strategica
Si tratta di un approccio che si occupa da una parte di eliminare i sintomi e i comportamenti fonte di sofferenza, dall’altra, di produrre un cambiamento nelle modalità attraverso le quali una persona costruisce la propria realtà personale e interpersonale.
“L’illusione pi pericolosa è quella che esista soltanto un’unica realtà”
Paul Watzlawick
Da un punto di vista strategico, quindi, per cambiare una situazione problematica, non è necessario indagare e comprendere le cause originarie, ma ci si concentra sul come il problema funziona nel presente e su quali strategie siano più adatte a creare un cambiamento efficace e duraturo.
Scopo ultimo dell’intervento terapeutico diviene quindi l’acquisizione di autonomia e capacità personali nel fronteggiare e risolvere i problemi.
Come funziona il problema, anziché perché esiste, è il focus che contraddistingue tale approccio dalle convenzionali forme di terapia.
“Troppo spesso, di fronte a un problema, si ha la tendenza a cercare la spiegazione piuttosto che la soluzione”
Giorgio Nardone
Ciò gli ha permesso, all’approccio strategico, di diventare uno dei modelli di terapia più efficaci e veloci a nostra disposizione per risolvere i problemi psicologici.
La prima caratteristica della terapia è che l’intervento terapeutico viene attuato non partendo da una teoria a priori assunta dal terapeuta ma sulla base dell’obbiettivo da raggiungere e delle caratteristiche del problema da risolvere. La seconda regola è che l’intervento viene adattato su misura di ogni singola persona, famiglia e contesto socio-culturale. Sta al terapeuta, dunque, adattare la propria logica ed il proprio linguaggio a quello del paziente procedendo, in tal modo, nell’indagine delle caratteristiche del problema da risolvere, sino alla rilevazione della sua specifica modalità di persistenza ovvero le sue “tentate soluzioni”.
Le tentate soluzioni rappresentano il principale strumento operativo del lavoro strategico. In pratica, si tratta di individuare quali sono i tentativi di soluzione ridondanti, ossia quell’insieme di azioni personali, pensieri soggettivi, dinamiche relazionali, emozioni dominanti, ecc. che costantemente la persona mette in atto nel tentativo di superare il problema.
In entrambi i casi, sarà la misurazione dei risultati di volta in volta prodotti – non solo tra l’inizio e la fine della terapia, ma durante ogni singola fase del processo terapeutico – a guidare i successivi passi terapeutici, come in un rigoroso modello matematico. Il fine ultimo della terapia è quello di costruire autonomia e indipendenza. Il cambiamento strategico è infatti efficace quando mette la persona in condizione di non doversi più “appoggiare” o farsi aiutare, ma essere in grado di gestire in prima persona le esperienze che la vita le propone.
“Se vuoi drizzare una cosa, impara prima tutti i metodi per storcerla di più.” Giorgio Nardone
A tale cambiamento corrisponde un progressivo innalzamento di autonomia personale ed un incremento dell’autostima, dovuto al recupero della fiducia nelle proprie risorse e capacità personali.