25/08/2025
Essere accondiscendenti.
“…In tempi più recenti, in ambito clinico si parla di un'ulteriore risposta agli stimoli minacciosi: la sottomissione o l'accondiscendenza.
Il cronico è un'ottima strategia di adattamento quando cresci in un ambiente in cui fiducia e sicurezza non sono garantiti.
•In fondo, se l'altro ci trova utili e se gli piacciamo, allora ci accetterà, ci amerà e, in definitiva, ci terrà al sicuro.
Si tratta di una strategia di più evoluta perché, al contrario delle risposte riconducibili al sistema della rabbia e della paura, questa necessita di empatia e, in alcune declinazioni, passa per la cognizione sociale.
•Le persone eternamente compiacenti si sintonizzano sui bisogni altrui e spingendosi ai limiti del , cercano di soddisfarli nella speranza di essere viste.
✨L’ accondiscendenza, così come la fuga, l'attacco e il congelamento, può avere diverse forme. Mentre nella nostra immaginazione si palesa subito la rappresentazione della "Persona troppo buona che non sa mai dire di no”, più difficile è pensare a qualcuno che cura tantissimo il proprio aspetto o che è disponibile da un punto di vista sessuale.
•I mezzi sono diversi ma lo scopo è il medesimo: "Se sono attraente, se piaccio, allora gli altri mi accetteranno, mi ameranno e mi terranno al sicuro".
Molte persone spostano l'accondiscendenza sul piano fisico. 💪🏼💄
•Lo fanno tutti quelli che curano il proprio aspetto oltremisura, non si rassegnano a invecchiare e/o trasformano il proprio corpo in un oggetto da tenere in vetrina. Il diventa appunto un per piacere e per farsi accettare.
•Ricordate la frase di qualche pagina fa riferita al periodo infantile? Quando siamo bambini, il corpo è nostro ma non ci appartiene. A volte, crescendo, il corpo continua a essere nostro senza appartenerci perché è della società, è degli occhi di un potenziale compagno o compagna, è degli altri, di chi nella nostra mente riteniamo importante... è di tutti ma non nostro.
⚠️ Corriamo anche questo rischio quando non ci affermiamo: non distinguiamo più il confine tra compiacere noi stessi e gli altri.
Si tratta di un tema molto delicato che fa scattare subito mille giudizi e pregiudizi, invece dovremmo imparare a guardare oltre: dietro un aspetto estremamente curato o sessualizzato c'è soltanto una persona che vuole considerazione e, non sapendo come ottenerla, la cerca nei modi più disparati.
Eppure, non c'è accondiscendenza che tenga: non possiamo forzare l'altro ad accettarci, per quanto possiamo essere disponibili o attraenti, qualsiasi tipo di considerazione passa, in modo obbligato, per l'affermazione di sé”. 🪷
Il mondo con i tuoi occhi
Sepe A., De Simone A.