Dott.ssa Maria Iezzi Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Maria Iezzi Psicologa e Psicoterapeuta Specializzata in psicologia clinica e psicoterapia psicodinamica

05/09/2025
04/09/2025
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Essere accondiscendenti.“…In tempi più recenti, in ambito clinico si parla di un'ulteriore risposta agli stimoli minacci...
25/08/2025

Essere accondiscendenti.

“…In tempi più recenti, in ambito clinico si parla di un'ulteriore risposta agli stimoli minacciosi: la sottomissione o l'accondiscendenza.

Il cronico è un'ottima strategia di adattamento quando cresci in un ambiente in cui fiducia e sicurezza non sono garantiti.

•In fondo, se l'altro ci trova utili e se gli piacciamo, allora ci accetterà, ci amerà e, in definitiva, ci terrà al sicuro.
Si tratta di una strategia di più evoluta perché, al contrario delle risposte riconducibili al sistema della rabbia e della paura, questa necessita di empatia e, in alcune declinazioni, passa per la cognizione sociale.

•Le persone eternamente compiacenti si sintonizzano sui bisogni altrui e spingendosi ai limiti del , cercano di soddisfarli nella speranza di essere viste.

✨L’ accondiscendenza, così come la fuga, l'attacco e il congelamento, può avere diverse forme. Mentre nella nostra immaginazione si palesa subito la rappresentazione della "Persona troppo buona che non sa mai dire di no”, più difficile è pensare a qualcuno che cura tantissimo il proprio aspetto o che è disponibile da un punto di vista sessuale.

•I mezzi sono diversi ma lo scopo è il medesimo: "Se sono attraente, se piaccio, allora gli altri mi accetteranno, mi ameranno e mi terranno al sicuro".
Molte persone spostano l'accondiscendenza sul piano fisico. 💪🏼💄

•Lo fanno tutti quelli che curano il proprio aspetto oltremisura, non si rassegnano a invecchiare e/o trasformano il proprio corpo in un oggetto da tenere in vetrina. Il diventa appunto un per piacere e per farsi accettare.

•Ricordate la frase di qualche pagina fa riferita al periodo infantile? Quando siamo bambini, il corpo è nostro ma non ci appartiene. A volte, crescendo, il corpo continua a essere nostro senza appartenerci perché è della società, è degli occhi di un potenziale compagno o compagna, è degli altri, di chi nella nostra mente riteniamo importante... è di tutti ma non nostro.

⚠️ Corriamo anche questo rischio quando non ci affermiamo: non distinguiamo più il confine tra compiacere noi stessi e gli altri.
Si tratta di un tema molto delicato che fa scattare subito mille giudizi e pregiudizi, invece dovremmo imparare a guardare oltre: dietro un aspetto estremamente curato o sessualizzato c'è soltanto una persona che vuole considerazione e, non sapendo come ottenerla, la cerca nei modi più disparati.

Eppure, non c'è accondiscendenza che tenga: non possiamo forzare l'altro ad accettarci, per quanto possiamo essere disponibili o attraenti, qualsiasi tipo di considerazione passa, in modo obbligato, per l'affermazione di sé”. 🪷

Il mondo con i tuoi occhi
Sepe A., De Simone A.

"MIA MOGLIE? PER LUI ERA SOLTANTO UN GIOCO. MA IO MI SENTO SPEZZATA IN DUE".Una delle vittime del gruppo, ha raccontato ...
23/08/2025

"MIA MOGLIE? PER LUI ERA SOLTANTO UN GIOCO. MA IO MI SENTO SPEZZATA IN DUE".

Una delle vittime del gruppo, ha raccontato pubblicamente il proprio shock:

“Oggi ho scoperto di essere nel gruppo mia moglie. Non sapendone assolutamente nulla.
Lui si è giustificato dicendo che fosse soltanto un gioco. Abbiamo due figli, e dieci anni di matrimonio alle spalle. Foto nostre, private di momenti di vita quotidiana. Mi sento spezzata in due”.

È la storia amara dei nostri tempi. Foto di donne, scattate di nascosto e condivise senza il loro consenso.

•Ma cosa ci racconta questa pratica sociale?
È una storia di abuso, in cui si cancella la dignità di una donna trattata come un oggetto,
la cui privacy e dignità vengono ridotte a brandelli.

•Le dinamiche alla base possono essere molteplici: perversione, patriarcato (come suggerisce l’articolo MIA), mancanza di confini sani e assenza di educazione emotiva.

•Tutto è alla portata di tutti. È un gioco! Non esistono più rispetto, riservatezza, intimità.
La vita di ogni individuo è diventata spettacolo pubblico. Peccato che non ne siano al corrente!
È, infatti, anche questa, una forma di tradimento narrativo che rompe il patto di fedeltà e lede la vita di un altro individuo.

Questa vicenda, tristemente nota, dovrebbe far riflettere ognuno di noi.
Non si tratta infatti di altri uomini, ma di uomini che conducono una vita “normale” e che ogni giorno passeggiano accanto a noi.

Il problema è alla radice, ed è l'educazione emotiva che manca da parte di molti, al di là del genere di appartenenza. Per queste persone c'è bisogno di centri di recupero emotivi, di educazione emotiva, di intelligenza emotiva.

Il lavoro da fare è tanto, e non basteranno fiaccolate e scarpette rosse!

Il valore delle piccole gioie quotidiane. ❤️
22/08/2025

Il valore delle piccole gioie quotidiane. ❤️

21/08/2025

“Si fa di tutto, anche le cose più strane, pur di sfuggire alla propria anima(...) tutto, perché non si sa affrontare se stessi”.

C.G. Jung

20/08/2025

Ogni volta che il cuore accelera senza motivo o la mente si spegne sotto un cielo grigio, ricorda: il tuo corpo sta gridando «sto ancora lottando, non ho smesso di provarci». E questa è forza, non fragilità.

Permettiti di sentire tutto — il nodo in gola, la stanchezza che pesa come macigni, le lacrime improvvise. Sono messaggi, non condanne. Chiedono ascolto, cura, comprensione. Chiedono di essere accolti con la stessa gentilezza che riservi a chi ami quando soffre.

Sii fiero del coraggio che dimostri ogni mattina alzandoti, anche se la tentazione di restare sotto le coperte urla più forte della sveglia. Sii grato al tuo cuore che, nonostante la nebbia, continua a ba***re con ostinazione. Sii dolce con quella parte di te che si sente “di troppo” o “non abbastanza”: sta facendo del suo meglio per proteggerti, anche se a volte usa parole dure.

Ricorda che non devi attraversare questa tempesta da solo. Apri spiragli di luce: parla con chi sa ascoltare senza giudicare, cerca un professionista che possa guidarti, scrivi, canta, cammina, respira. Ogni gesto di cura, per piccolo che sembri, è un atto rivoluzionario contro il silenzio della sofferenza.

E se oggi tutto ciò che riesci a fare è esistere, va bene così. Esistere è già un manifesto di resistenza. 🤍
Tu non sei la tua ansia, non sei la tua depressione: sei la somma di sogni ancora intatti, di giorni che hanno da ve**re, di mani pronte a intrecciarsi con le tue. Meriti pace, meriti ascolto, meriti amore — a partire da quello che puoi offrire a te stesso, un respiro alla volta.

✨”IO VEDO ORIZZONTI DOVE TU DISEGNI CONFINI” diceva la pittrice Frida Kahlo.Questa frase esprime una visione del mondo i...
20/08/2025

✨”IO VEDO ORIZZONTI DOVE TU DISEGNI CONFINI” diceva la pittrice Frida Kahlo.

Questa frase esprime una visione del mondo in cui le possibilità e i confini sembrano in posizione antitetica.

In realtà, l’esistenza umana si caratterizzata dalla dialettica costante tra orizzonti e confini, una danza tra la spinta verso l’evoluzione e la consapevolezza di sé.

•Gli rappresentano le possibilità, le aspirazioni, ciò che si desidera raggiungere o conoscere, mentre i definiscono ciò che è accessibile, ciò che è possibile o ciò che è stabilito. Questa dinamica influisce su ogni aspetto della vita.

•In psicologia, il termine "confine" si riferisce ai limiti che definiscono il Sé e le relazioni con gli altri, sia a livello fisico che emotivo. Questi confini sono fondamentali per mantenere l'autonomia, l'identità e la salute psicologica.

•Essi delimitano ciò che è "dentro" (il proprio spazio personale, pensieri, emozioni) e ciò che è "fuori" (altre persone, il mondo esterno). Un confine sano permette di interagire con gli altri in modo equilibrato, evitando sia l'eccessiva fusione che l'isolamento.

•I confini psicologici sono come linee invisibili che separano il nostro sé dagli altri, sia a livello fisico che emotivo. Sono fondamentali per:

-Proteggere l'identità;

-Regolare le relazioni;

-Gestire le emozioni;

-Promuovere l'autonomia, senza farsi influenzare eccessivamente dall’esterno.

•Avere confini sani e funzionali è fondamentale per il benessere psicologico. Risultano, infatti, fondamentali per la costruzione di un'identità stabile e per la creazione di relazioni significative.

•Solo attraverso una reale conoscenza di sé e l’accettazione delle proprie capacità è possibile aprire un varco, che consente una reale crescita personale e l'apertura a nuove possibilità nella vita.

In conclusione, gli orizzonti e i confini sono elementi costitutivi dell'esistenza umana,
che interagiscono tra loro e plasmano la nostra esperienza del mondo.

La minaccia del sé•Nei sistemi familiari in cui l'identità del figlio è messa al servizio della narrazione genitoriale, ...
18/08/2025

La minaccia del sé

•Nei sistemi familiari in cui l'identità del figlio è messa al servizio della narrazione genitoriale, tutto ciò che esula da quel modello viene semplicemente escluso, diventa invisibile.
Come un enorme elefante nella stanza di cui nessuno parla.

•Per poterci affermare nella nostra identità di persone complete, in un certo senso, abbiamo bisogno di uccidere l'immagine perfetta che abbiamo costruito dei nostri genitori: la convinzione di aver avuto un genitore ideale non può coesistere con un'immagine di sé come indipendente e autonomo.
Fintanto che alimenteremo l’ Illusione di un'infanzia spensierata, avremo sempre bisogno dell'approvazione altrui e tenderemo a sentirci in soggezione con qualsiasi persona abbia una posizione di vaga autorità, oggettiva o da noi attribuita.

•Se questo vissuto ti è noto, la prossima volta che ti capita non farti cogliere impreparato. Ricordati che stai rivivendo un'esperienza consolidata nel tuo passato, quando eri soverchiato da una figura potente che ti ha fatto sentire piccolo e inadeguato.

•Tieni presente che la tua sicurezza non dipende da chi hai di fronte: sentirsi sottomessi era una straregia che funzionava nell'infanzia ma da adulto hai la possibilità di non farti impressionare dal carisma di chi ti circonda. Sono persone come te. Non sono esseri superiori.

•I ragazzini che non attraversano una sana disillusione non sviluppano un'ottica personale ma introiettano, in modo acritico, quella degli altri. Il tempo passa per tutti e non fa sconti neanche a chi subisce un arresto evolutivo, così, da adulto, potrebbe mettere in piedi scenari amorosi conflittuali per concedersi con il partner il disappunto e la ribellione che non ha mai potuto vivere nel legame genitoriale, che rimane di tipo verticale.

Per fortuna, qualsiasi sia la nostra situazione, le cose possono cambiare!

•La sana affermazione personale non è un pacchetto full optional di cui si dispone di colpo, essa arriva gradualmente e si fa spazio per tentativi: man mano che esploriamo noi stessi e ci sperimentiamo in diverse situazioni,
abbiamo la possibilità di affermarci.

•Il primo passo da compiere per intraprendere questo cammino, che è anche quello più difficile, è, appunto, imparare a conoscersi.

•Ognuno di noi lo dà infatti per scontato ma poi investe energie nella ricerca di una coerenza ideale, crea narrazioni fittizie e non si immagina nemmeno come funzioni la sua mente.

•Ma cos'è che ci impedisce di guardare "chi siamo" veramente?
La paura, ma non una paura astratta: la paura di non valere.
Questa paura è l'eredità scomoda di chi non ha potuto muovere le conquiste dei primi stadi di sviluppo eriksoniani che muove tutta la nostra vita […].

•Quando un commento è incoerente con una nostra narrazione fittizia, infatti, è vissuto come pericoloso allora si tenta di distruggere l'identità della fonte, negarla, screditarla o sminuirla. Tutto questo, per non correre il rischio di guardare in se stessi e mettersi in discussione. […]

… se in una conversazione ascolti una frase che suscita in te una risposta aggressiva, è un bene! Quello è il materiale da cui puoi partire per imparare a conoscerti, dunque non limitarti a pensare che il tuo interlocutore sia stato indelicato o stupido, rifletti su cosa può raccontarti su di te quello stimolo.

"I mondo con i tuoi occhi", Sepe A., De Simone A.

Indirizzo

Piazza Lo Russo
Castel Maggiore
40050

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00

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