Psicologo Psicoterapeuta Dott.ssa Giovanna Guarrera

Psicologo Psicoterapeuta Dott.ssa Giovanna Guarrera La Dott.ssa Guarrera, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico lacaniano. Trainer di Mindful Eating :percorsi di psico-educazione-alimentare.

La consulenza può anche essere fatta online, per maggiori informazioni scrivetemi. La Dott.ssa Giovanna Guarrera, è uno psicologo clinico ed una psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico, si occupa delle nuove forme di sintomi contemporanei quali i disturbi alimentari: anoressia, bulimia, obesità, e disturbi di alimentazione incontrollata. Vuotopatie, ludopatie, dipendenze affettive, depressio

ni, disturbi psicosomatici, disagio adolescenziali. Conduce percorsi individuali o di gruppo

Svolge attività di Counselor nelle relazione di aiuto individuali e di famiglia. Formatore Gordon abilitato ai percorsi formativi e di sostegno per insegnanti, genitori, educatori e bambini. Svolge attività di Parent Coaching: percorso formativo per il sostegno alla genitorialità. Disturbo del comportamento alimentare

Anoressia, bulimia, obesità, attacchi di panico, depressione, ansia, sono le forme epidemiche con cui il disagio si manifesta oggi. L'ascolto orientato dalla psicoanalisi permette di estrarre dall'omogeneità di questi sintomi la parola particolare, unica, del soggetto che soffre. Ciò rende possibile l'elaborazione delle cause della propria sofferenza e l'invenzione di nuovi e autentici modi per esprimere e comunicare la propria singolarità. Consulenza psicologica

La consulenza psicologica è un modo per chiedere aiuto in momenti di difficoltà personale. Il disagio psicoemotivo può avere forme ed entità diverse, traducendosi in periodi momentanei di malessere o in situazioni più complesse e durature. Quando un disturbo o un problema interferisce con il normale svolgimento delle attività della vita quotidiana nelle relazioni, in famiglia, sul lavoro o negli studi, la persona in difficoltà può rivolgersi a uno psicologo professionista. La consulenza può anche essere fatta online, per maggiori informazioni scrivete a giovannaguarrera@gmail.com o un messaggio privato su questa pagina Facebook.

03/06/2025

A volte ci ostiniamo a cercare il cambiamento dove non può avvenire: nelle reazioni degli altri, nelle loro scelte, nei loro silenzi o nei loro rifiuti.

Sprechiamo un’enorme quantità di energia per convincere, spiegare, aggiustare, trattenere. Eppure, la verità più liberatoria è anche quella più difficile da accettare: non puoi cambiare le persone.

Puoi accompagnarle, se vogliono. Puoi ispirarle, se sono pronte. Ma non puoi forzare una trasformazione che non nasce da dentro.

E allora, a un certo punto, diventa necessario spostare l’attenzione: smettere di cercare risposte negli altri, e iniziare a costruirle dentro di sé.

Perché se non puoi cambiare le persone, puoi lasciarle andare. E soprattutto, puoi cambiare te.
E questo, spesso, è l’unico vero inizio di una nuova libertà.

Roberta Liguori

18/04/2025

«L’invidia è sempre cieca perché colpisce chi come noi ha più di noi. Non è mai invidia di qualcosa, non è tanto invidia di qualità o di proprietà.
Se spingiamo l'analisi del sentimento invidioso a fondo, come oggetto dell’invidia non troveremo altro che la vita stessa. L’invidia è sempre, come sosteneva anche Lacan, invidia della vita, della vita dell’altro che ha più vita della mia. Non si può, ovviamente, avere invidia della vita misera, depressa, spenta. L’invidia è sempre invidia della vita felice, è sempre invidia della vita piena»
Massimo Recalcati

Il narcisista non ti vedeIl suo amore non ti nutre.Si prende tutto di te e ti lascia svuotata, prosciugata e sola 'amore...
03/04/2025

Il narcisista non ti vede
Il suo amore non ti nutre.
Si prende tutto di te e ti lascia svuotata, prosciugata e sola

'amoretossico #
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Cos’è il narcisismo?
È quando l’amore diventa una trappola elegante
e il dolore si veste bene per farti restare.

Il narcisista non ti ama
ti usa come specchio con le gambe.

Vuole che tu sia luce
ma solo se illumini lui.

Si ferma solo quando sei a pezzi
e poi dice che sei troppo fragile.

Ti chiede tempo
ma non ti dà mai spazio.

Ama i tuoi sogni
solo finché non li realizzi.

Ti fa sentire unico
mentre prova a rifarti a sua immagine.

Ti svuota piano
e poi ti chiede perché non sorridi più.

Ti abbraccia
ma solo per stringerti più forte del necessario.

Ti perdona
per colpe che ti ha cucito addosso lui.

È affascinante
finché non ti incanti troppo a guardarlo.

Sa come farti sentire in colpa
anche quando sei stato gentile.

Si mostra fragile
solo per ottenere forza da te.

Ti lascia sempre con un dubbio
perché un cuore confuso non scappa.

Ti dice “sei pazzo”
quando smetti di credere alle sue favole.

Fa finta di ascoltare
ma aspetta solo il turno per parlare di sé.

Ti fa sentire indispensabile
ma ti tratta come sostituibile.

Fa promesse poetiche
ma vive in prosa sterile.

Ti chiede amore incondizionato
mentre mette condizioni al tuo respiro.

Ti vuole vicino
ma solo quando non stai troppo bene.

Ti ama
ma come ama il mare chi non sa nuotare:
da riva, e con paura.

Il narcisista non ti vede
ti indossa.

Ti dice che sei il suo tutto
ma intende “tutto ciò che mi serve per sentirmi meglio”.

Ti lascia vuoto
ma si offende se lo accusi di aver preso troppo.

Ti accarezza l’autostima
solo per metterci sopra il guinzaglio.

Ti fa sentire sbagliato
così può sembrare lui quello giusto.

Ti insegue solo quando ti allontani
ti ignora quando resti.

Ti fa dubitare di te
e poi si fa chiamare “salvezza”.

Non si scusa mai
ma ti fa credere che l’errore sia tuo anche quando piove.

Ti racconta chi sei
ma non ha mai avuto il coraggio di scoprirlo davvero.

Il suo amore è un eco
se non parli tu, non esiste.

Ti fa sentire speciale
solo finché non diventi troppo reale.

Si nutre dei tuoi “scusa”
e muore se deve dire un “grazie”.

Ti porta in alto
ma solo per farti sentire colpevole quando cadi.

Ha bisogno di attenzione
ma ti accusa di essere bisognoso.

Ti sceglie
ma non ti accoglie.

Succhia il tuo sole
e ti dice che sei tu a portare la notte.

Fa il poeta della vostra storia
ma cancella sempre i tuoi versi.

Se brilli
ti spegne.

Se cresci
ti taglia le radici.

Se ami
ti chiede la prova
ma non ha mai firmato la sua presenza.

E ricordalo sempre:
difendersi non è egoismo, è giardinaggio dell’anima.
Si taglia il secco per far fiorire il vero.

Essere adulto significa sentirsi nella possibilità di rispondere a sé stesso di sé stesso e agli altri con il senso di r...
18/03/2025

Essere adulto significa sentirsi nella possibilità di rispondere a sé stesso di sé stesso e agli altri con il senso di responsabilità

«Adulto è colui che ha preso in carico il bambino che è stato, ne è diventato il padre e la madre.

Adulto è colui che ha curato le ferite della propria infanzia, riaprendole per vedere se ci sono cancrene in atto, guardandole in faccia, non nascondendo il bambino ferito che è stato, ma rispettandolo profondamente riconoscendone la verità dei sentimenti passati, che se non ascoltati diventano, presenti, futuri, eterni.

Adulto è colui che smette di cercare i propri genitori ovunque, e ciò che loro non hanno saputo o potuto dare.

È qualcuno che non cerca compiacimento, rapporti privilegiati, amore incondizionato, senso per la propria esistenze nel partner, nei figli, nei colleghi, negli amici. »

- J. Korczak, pedagogista e scrittore

13/03/2025

Helen Mirren una volta disse:
"Prima di discutere con qualcuno, chiediti: questa persona è abbastanza matura mentalmente da comprendere il concetto di una prospettiva diversa? Perché se non lo è, allora non ha alcun senso farlo."

Non ogni discussione merita la tua energia. A volte, per quanto chiaramente tu possa esprimerti, l’altra persona non sta ascoltando per capire, ma solo per rispondere. È bloccata nella propria prospettiva, incapace di considerare un altro punto di vista, e interagire con lei finisce solo per esaurirti.

C’è una grande differenza tra un confronto costruttivo e un dibattito inutile. Una conversazione con qualcuno che è aperto al dialogo, che apprezza la crescita e la comprensione, può essere illuminante—anche se non si è d’accordo. Ma cercare di ragionare con qualcuno che si rifiuta di vedere oltre le proprie convinzioni? È come parlare a un muro. Per quanto tu possa argomentare con logica e verità, questa persona distorcerà, devierà o ignorerà le tue parole. Non perché tu abbia torto, ma perché non è disposta ad accettare un altro punto di vista.

La maturità non sta nel vincere una discussione, ma nel capire quando una discussione non vale la pena di essere portata avanti. È rendersi conto che la tua pace interiore è più preziosa di dimostrare un punto a qualcuno che ha già deciso di non cambiare idea. Non tutte le battaglie devono essere combattute. Non tutte le persone meritano una tua spiegazione.

A volte, la scelta più saggia è andarsene, non perché non hai nulla da dire, ma perché riconosci che alcune persone non sono pronte ad ascoltare. E questo non è un peso che spetta a te portare.

Liberati dal giudizio degli altri e vivi con consapevolezza di te
11/03/2025

Liberati dal giudizio degli altri e vivi con consapevolezza di te

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L'amore non muore con la morte e tutto ciò che perdiamo ritorna sotto altre forme
20/11/2024

L'amore non muore con la morte e tutto ciò che perdiamo ritorna sotto altre forme

Lo sapevate che… in questo dipinto c’è una delle dichiarazioni d’amore più belle di sempre? Il «Ritratto dei coniugi Arnolfini» per secoli ha affascinato e commosso milioni di persone. Perché ha una storia straordinaria dietro!

A una prima occhiata sembra una scena comunissima: c’è un uomo, un ricco mercante, che tiene per mano la moglie. Se guardate con più attenzione però, noterete che i due non si stanno tenendo per mano. L’uomo prova a stringere la mano della moglie, ma quella di lei sta scivolando via. Adesso guardate il viso di lui: ha un’espressione seria, impenetrabile. Mentre la donna gli sorride dolcemente, lui non riesce neanche a guardarla negli occhi. Come se la vista di lei gli provocasse troppo dolore.

Ma allo stesso tempo tiene la mano sinistra sollevata in aria, come se stesse pronunciando un giuramento, una promessa solenne e immortale. Non importa dove andrai, sembra dirle, sarai sempre nel mio cuore. La donna si chiamava Costanza e morì di parto giovanissima, prima di dare alla luce il loro bambino. L’uomo allora decise di commissionare questo dipinto per immortalare il loro amore. Il cagnolino ai piedi della coppia simboleggia la lealtà e l’amore incondizionato. L'amore non muore con la morte, ecco il significato di questo dipinto. L’amore è più forte della stessa morte.

Le persone che abbiamo amato sono sempre dentro di noi. Lasciano un’impronta indelebile. «Puoi perdere la loro presenza, la loro voce... ma non ciò che ti hanno lasciato, le emozioni che ti hanno suscitato.» Ma c’è un ultimo dettaglio che voglio farvi notare: c’è uno specchio alle spalle della coppia. Lo specchio però non riflette la scena della stanza così com’è: immagine e riflesso non coincidono. Il cagnolino ad esempio non è riflesso nello specchio. Cos’è la vita, sembra dirci il pittore, se non un mistero? Tutto ciò che perdiamo torna sotto un’altra forma. «Alle volte però siamo semplicemente in stanze diverse. E solo l'amore le rende comunicanti.»

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (➡️ Ai nuovi lettori: se vi piace ciò che scrivo, è uscito «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera» che ho scritto per farvi innamorare della letteratura cosi come me ne sono innamorata io. Potete leggerne un estratto gratuito qui: https://www.amazon.it/innamorarsi-Karenina-leggere-classici-lezioni/dp/8807174359

07/11/2024

Attenzione ai rapporti con persone senza intelligenza emotiva.

Non ti capiranno mai, personalizzeranno tutto e non sarai mai visto e sentito.

State attenti ai rapporti con chi non sa regolare le proprie emozioni, sarete sempre in balia della loro rabbia e del loro cattivo umore.

Fai attenzione ai rapporti con le persone senza consapevolezza di sé, non hanno idea di come il loro comportamento influisca sulle persone che le circondano, quindi è solo questione di tempo prima che tu ti faccia male.

Fai attenzione ai rapporti con le persone senza empatia, non vedranno e non importeranno mai di come ti senti.
Se nessuno te l'ha mai detto, te lo dico ora.

Cerca persone nella tua vita con intelligenza emotiva, consapevolezza di te stesso, empatia e capacità di regolare le loro emozioni, altrimenti sarai in balia della loro disfunzione e pagherai il prezzo delle loro
Immaturità e mancanza di crescita.

RAaz Holic

Connettiti,Cresci,Respira: un ponte tra psiche, realtà immersiva e tecniche yogiche. Nel mio studio mi occupo del beness...
07/11/2024

Connettiti,Cresci,Respira: un ponte tra psiche, realtà immersiva e tecniche yogiche.
Nel mio studio mi occupo del benessere a 360 gradi. Se vuoi scoprire e conoscere meglio la tua mente, immergerti in un' altra realtà ed equilibrare il tuo corpo con lo yoga terapia contattami.

-essere-consapevol-mente #**
.ssapsygiovannaguarrera #

Dobbiamo liberarci dall' idea che l'infanzia sia un tempo evolutivo destinato a passare.Non è così.Interessante è ciò ch...
05/04/2024

Dobbiamo liberarci dall' idea che l'infanzia sia un tempo evolutivo destinato a passare.
Non è così.
Interessante è ciò che dice Recalcati a proposito di ciò

«Noi dobbiamo liberarci dall'idea che l'infanzia sia un tempo evolutivo destinato ad essere oltrepassato, il tempo prelinguistico, il tempo delle nostre prime esperienze che necessariamente poi deve essere superato dalla maturazione evolutiva, stadiale della vita. Invece, e questa è una grande intuizione di Freud che Sartre in fondo riprende, l'infanzia è qualcosa che ci accompagna costantemente, perché è inassimilabile, perché continueremo nel resto della nostra vita [...], Sartre dice, a "Girare attorno sempre agli stessi punti”. Perché questo girare attorno sempre agli stessi punti, alle immagini della nostra infanzia, è ciò che ci definisce come essere singolari»

Massimo Recalcati a “Quante storie".

É possibile rivedere la puntata del 31 marzo 2021 su RaiPlay, al link www.raiplay.it/video/2021/03/Quante-storie-8dd935d5-2b7b-4144-8e9b-66689a9f3a11.html

Buona visione!
SC

Lacan rilegge il mito dell'origine biblica della donna e ne da un interpretazione originale e sorprendente perché spiega...
04/04/2024

Lacan rilegge il mito dell'origine biblica della donna e ne da un interpretazione originale e sorprendente perché spiega l'origine del mito del desiderio umano

ADAMO ED EVA
UNA LETTURA PSICOANALITICA

Il racconto di Adamo ed Eva è contenuto nel primo libro della Bibbia, la Genesi.
In particolare, uno dei dettagli più celebri del racconto biblico di Genesi è quello relativo alla creazione di Eva:

“Allora il Signore, il Dio, fece piombare un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli prese una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Poi il signore, il Dio, con la costola che aveva preso all’uomo formò una donna e la condusse all’uomo”

Nel corso del Seminario X, “L’angoscia” (1962-1963) e nel Seminario XV, intitolato “L’atto psicoanalitico” (1967-1968), Jacques Lacan commenta il racconto biblico di Adamo ed Eva.
Nel Seminario X Lacan introduce un neologismo: “sépartition” (separtizione). Adamo, l’unico uomo, vede venir meno la sua unità, la coincidenza tra Uno e Altro, perdendo una parte di sé.

Come sottolinea Massimo Recalcati nel libro “La legge della parola”:

“L’umano (adam), tratto dalla polvere della terra (adamah), è costretto dalla Legge della parola a perdere una parte di sé stesso, a vedere incrinato il miraggio di poter essere autosufficiente.”

La perdita della costola non lascia un segno ma fonda nell’uomo, fin dall’origine, l’esperienza della mancanza, del meno, della perdita.

L’azione di Dio, nella lettura di Recalcati, è definibile come “taglio separtitore”, capace di dividere soggetto e oggetto, separandoli per sempre, a partire da un orizzonte mitico, fuori dal tempo.
Per Lacan il racconto biblico diviene esempio paradigmatico per spiegare la teoria dell’oggetto causa del desiderio, chiamato oggetto piccolo (a).

Per Lacan, la condizione di Adamo, separato da Dio della propria costola e quindi impossibilitato a fare meno del rapporto con l’Altro, è alla base della possibilità stessa di far esistere il desiderio.
Il desiderio, sottolinea Lacan, ha sempre di mira l’oggetto perduto, che il soggetto cerca di ritrovare.
L’azione del linguaggio, che separa l’uomo dal suo oggetto, è a causa del desiderio stesso. Per questo la costola sottratta ad Adamo, e pertanto non più recuperabile, è alla base di due aspetti centrali del desiderio per Freud: l’oggetto è per sempre perduto (Adamo non potrà ottenere di nuovo la sua costola) e il soggetto ricerca il suo oggetto nel luogo dell’Altro (Adamo orienta il suo desiderio verso Eva).
Per Lacan, l’oggetto piccolo (a) è il nome di questo oggetto staccato dal corpo e perduto per sempre.

Per questo, sottolinea Lacan, l’esperienza che Adamo fa di Eva è “etero”: non si tratta di porre l’accento sulla differenza dei corpi, bensì su una non coincidenza, su una diversità di fondo.
Adamo, che ha visto sottrarsi la costola, finisce con il non coincidere più con il se stesso che è stato; dall’altra, Eva, scaturita dalla costola, non può tornare più a far parte di Adamo.

Il mito dell’Uno, dell’unione mitica senza scarti e senza resti, nell’immaginario biblico tramonta per sempre, lasciando spazio al desiderio.

Per questo, Recalcati conclude sottolineando che “il mito biblico della costola perduta è dunque il mito dell’origine del desiderio umano: ricercare nell’Altro la parte più irraggiungibile di me stesso. La relazione con l’eteros sorge dunque da questa urgenza.”

L’articolo completo è disponibile sul sito.

Per approfondire:
-Massimo Recalcati – “La legge della parola”

Nella vita si può non capire?Vi è mai successo di non comprendere ciò che qualcuno vi sta spiegando?Secondo voi è un dir...
02/04/2024

Nella vita si può non capire?
Vi è mai successo di non comprendere ciò che qualcuno vi sta spiegando?
Secondo voi è un diritto quello di chiedere di comprendere ciò che non è stato per voi comprensibile?
Trovo che questo post sia molto interessante... leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate

Lo sapevate che… un giorno un insegnante si presenta agli scrutini indossando una maglietta con la scritta: «Nella vita si può anche non capire».

Gli chiedo cosa significhi e me lo racconta. Alcuni giorni prima stava facendo lezione. Alla fine della spiegazione, chiede: Ragazzi, è tutto chiaro? Avete capito?».
Uno alza la mano: «No, prof, non ho capito. Mi può rispiegare?».
A quel punto i suoi compagni reagiscono con toni aggressivi: «Ma come è possibile che non abbia capito? È così semplice».
«Oh, calma, eh» si difende lui, «nella vita si può anche non capire».

Il professore è colpito da quella frase. E, per rafforzarne il valore, la scrive alla lavagna e la discute con loro. Sottolineando che ognuno ha i suoi tempi e che tutti dovremmo rispettare i tempi degli altri, soprattutto quando sono diversi dai nostri. Quella lezione rimane così impressa agli studenti che alla fine dell’anno scolastico decisero di regalare al professore una maglietta con la frase detta dal loro compagno, diventata ormai una sorta di motto della classe.

Questa storia apparentemente banale è in realtà carica di significati. Nello studente che rivendica il diritto a non capire è nascosto il senso profondo del nostro fare scuola perché ci ricorda il valore della diversità, l’importanza di tenere conto dei ritmi di apprendimento di ognuno. Nella vita esistono le persone che non sono geni e non hanno talenti eccezionali. Ma non importa. Tutti hanno diritto a stare nella società, ad avere un lavoro, ad essere accettati, rispettati.

La scuola ha il compito di pretendere il massimo dai suoi ragazzi. Ma deve accogliere tutti, a partire da chi ha difficoltà a capire. Anche perché quelli che ammettono di non capire sono spesso persone migliori di chi è sempre convinto di aver capito tutto.

➡️ Se vi piace ciò che pubblico, potete trovarmi anche su Instagram, dove vi parlerò dei grandi classici, mi trovate a questo link: https://www.instagram.com/ilprofessorx

Indirizzo

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Giovedì 09:00 - 17:00
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