Dietista Sebastian Lugli

Dietista Sebastian Lugli Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dietista Sebastian Lugli, Nutrizionista, Via zanolini 17, Castelfranco Emilia.

🔺 Guarisci il tuo microbiota, guarisci tutto il corpo.

🔴 Nutrizione personalizzata con focus su IBS e problemi digestivi, endometriosi e PCOS, gravidanza.

✒️ Contributor Microbioma.it e Microbiota.News

👉🏽 https://www.sebastianlugli.it/ Laureato in Dietistica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con una tesi su Difese immunitarie e Nutrizione. Durante le 1.500 ore di tirocinio clinico presso gli ospedali di Baggiovara, Policlinico, Carpi, Sassuolo e Mirandola, ho maturato esperienza in vari ambiti relativi alla nutrizione clinica e non. Partecipazione al team nutrizionale con elaborazione di piani di nutrizione enterale o per os personalizzata nei reparti di gastroenterologia, medicina interna, neurologia, stroke unit, malattie metaboliche, chirurgia generale,
oncologia;
Attività ambulatoriale di elaborazione diete personalizzate e follow-up per
diabetologia, malattie cardiovascolari, gravidanza, pediatria, nefropatie, malattie
neurologiche, chirurgia bariatrica, obesità, DCA. Presso gli studi di Castelfranco Emilia e Reggio Emilia lavoro a stretto contatto con diversi professionisti (psicologi, fisioterapisti, osteopati) per contribuire al totale benessere psicofisico della persona. La passione profonda per il potenziale terapeutico della nutrizione mi porta a cercare sempre il meglio per la salute delle persone, alla luce delle migliori evidenze scientifiche senza perdere di vista una prospettiva olistica sul benessere complessivo della persona.

FARMACI E DISBIOSI / 1: omeprazolo - lansoprazolo - pantoprazolo – rabeprazolo – esomeprazolo ovvero "Gli inibitori di p...
26/08/2025

FARMACI E DISBIOSI / 1: omeprazolo - lansoprazolo - pantoprazolo – rabeprazolo – esomeprazolo
ovvero "Gli inibitori di p***a protonica" o IPP

Nel post precedente abbiamo parlato dell’effetto del microbiota sui farmaci, ma è bene ricordare che è vero anche l’inverso: i farmaci possono alterare la composizione e la funzionalità del microbiota, con effetti che variano a seconda della classe di farmaco e della durata del trattamento. Oggi iniziamo da una classe di farmaci molto utilizzata, gli inibitori di p***a protonica ovvero omeprazolo - lansoprazolo - pantoprazolo – rabeprazolo – esomeprazolo (a volte chiamati “gastroprotettori” - magie del marketing sanitario...)

PERCHE’ gli I.P.P. CAUSANO DISBIOSI?

La barriera acida gastrica serve anche a proteggerci dal passaggio dei batteri; questi farmaci attenuano l’acidità gastrica e dunque favoriscono la colonizzazione diretta da parte di patogeni e modificazioni in senso disbiotico del microbioma intestinale.

COSA SUCCEDE?

Numerosi studi hanno mostrato un’associazione tra uso di inibitori di p***a protonica e l’infezione da Clostridium Difficile, nonchè un aumento del rischio per infezione da Salmonella e da Campylobacter Jejuni

Inoltre, due diverse metanalisi hanno mostrato un'associazione significativa tra il trattamento con inibitori di p***a protonica e il rischio di S.I.B.O. (sovracrescita batterica dell’intestino tenue). Che a sua volta può determinare sintomi come asma, acne, senso di affaticamento cronico, depressione, nausea, gonfiore, malnutrizione, dolori articolari e molto altro

Vedo quotidianamente pazienti che utilizzano IPP in cronico, e quando andiamo a fare il test del microbiota una quota molto alta di essi risulta poi avere disbiosi anche severe, anche con batteri non tipici dell’ecosistema umano (è perfettamente normale: se andiamo a disattivare una barriera tipica dell’organismo umano, passeranno batteri che che normalmente non passano).

Intendiamoci: questi farmaci a volte sono davvero necessari!
E’ però anche vero che diversi studi hanno dimostrato un eccesso di prescrizione se non addirittura un utilizzo inappropriato. L’errore più comune è continuarli dopo la fine dell’indicazione medica (in molti casi 2 settimane) o addirittura senza indicazione medica, cosa che non andrebbe mai fatta

I farmaci, anche non-antibiotici, possono modificare profondamente il microbiota intestinale, influenzando la salute dell’ospite e la risposta ai trattamenti. Comprendere queste interazioni è fondamentale per una medicina più personalizzata e sicura.

Il monitoraggio della composizione del microbiota può aiutare a identificare e affrontare precocemente eventuali squilibri.

E tu hai mai preso questo tipo di farmaci? Hai riscontrato sintomi come gonfiore addominale, costipazione o al contrario diarrea, affaticamento cronico, dolori articolari?

Scrivimi nei commenti, sono curioso di sentire il tuo punto di vista!

11 SINTOMI DI DISBIOSI CHE MOLTI TRASCURANOLa disbiosi non dà necessariamente disturbi digestivi (che immediatamente por...
02/05/2025

11 SINTOMI DI DISBIOSI CHE MOLTI TRASCURANO

La disbiosi non dà necessariamente disturbi digestivi (che immediatamente portano l’attenzione sul microbiota colonico), ma anche sintomi molto diversi che è importante imparare a riconoscere. Eccone alcuni per i quali c'è letteratura scientifica e che spesso riscontro nei miei pazienti:

1) Senso di stanchezza cronica

2) Cistiti, candidosi, infezioni delle vie urinarie

3) Dermatiti o acne

4) Difficoltà a raggiungere il peso ideale

5) Infiammazione a tendini o articolazioni, dolori muscolari cronici

6) Frequenti virosi - raffreddori, tosse, influenze (anche nei sintomi del Covid19 il microbiota ha un ruolo importante)

7) afte o mucositi orali

8 ) ansia e stress, sbalzi d’umore, insonnia

9) allergie e intolleranze

10) diminuzione della libido

11) per le femmine: ciclo irregolare e/o doloroso

Tutti questi sono sintomi di DISBIOSI, ovvero di squilibrio dell’organo che sta al centro dell’organismo: il microbiota intestinale.

Ma cos’è questa disbiosi?

Sarebbe un discorso lungo e ogni disbiosi è diversa dall’altra, ma tutte hanno in comune un’alterata produzione di composti chimici essenziali per la nostra omeostasi (equilibrio e funzionamento corretto dei diversi apparati).

E’ come se il sistema operativo del PC avesse dei bug, insomma.

Per questo è fondamentale valutare come l’attività metabolica del microbiota è coinvolta in un sintomo/disturbo e intervenire di conseguenza.

Come fare un debug al PC insomma.

Solo 3 esempi?

- Un’eccessiva produzione di TMAO è implicata nei problemi cardiovascolari (come e più del colesterolo!).

- Squilibri nel testoboloma o nell’estroboloma portano a squilibri ormonali, con tutto ciò che ne consegue.

- La carenza di alcuni ceppi che le producono porta a carenza di vitamine essenziali.

Quindi, intervenendo sulle componenti microbiche responsabili si può ottenere un miglioramento del sintomo e/o una riduzione del rischio.

E come si interviene?

E’ fondamentale sapere di cosa “vanno ghiotti” i vari taxa batterici e agire di conseguenza.

A seconda dei substrati che si “somministrano” al microbiota, con la dieta o l’assunzione orale di composti naturali e di sintesi, si innescano differenti circuiti metabolici.

In altre parole, occorre valutare a livello sistemico su quali aspetti il microbiota sta proteggendo o concorrendo ad un’alterazione e interpretare il quadro al netto della sintomatologia e della storia del soggetto.

E' poi necessario predisporre una strategia nutrizionale e nutraceutica, che deve prendere le mosse da un’adeguata conoscenza dei metabolismi dei vari taxa batterici.

Impostare una strategia nutrizionale e nutraceutica su misura per il proprio microbiota

Oggi sappiamo che rimettere in equilibrio il microbiota protegge da un’infinità di patologie.

Per questo è importante utilizzare un protocollo specifico che moduli la nutrizione sulla base del PROPRIO microbiota, che per ognuno di noi è unico al mondo.

per info:
349 5089964
dietista.lugli@gmail.com

11 SINTOMI DI DISBIOSI CHE MOLTI TRASCURANO

La disbiosi non dà necessariamente disturbi digestivi (che immediatamente portano l’attenzione sul microbiota colonico), ma anche sintomi molto diversi che è importante imparare a riconoscere. Eccone alcuni per i quali c'è letteratura scientifica e che spesso riscontro nei miei pazienti:

1) Senso di stanchezza cronica

2) Cistiti, candidosi, infezioni delle vie urinarie

3) Dermatiti o acne

4) Difficoltà a raggiungere il peso ideale

5) Infiammazione a tendini o articolazioni, dolori muscolari cronici

6) Frequenti virosi - raffreddori, tosse, influenze (anche nei sintomi del Covid19 il microbiota ha un ruolo importante)

7) afte o mucositi orali

8 ) ansia e stress, sbalzi d’umore, insonnia

9) allergie e intolleranze

10) diminuzione della libido

11) per le femmine: ciclo irregolare e/o doloroso

Tutti questi sono sintomi di DISBIOSI, ovvero di squilibrio dell’organo che sta al centro dell’organismo: il microbiota intestinale.

Ma cos’è questa disbiosi?

Sarebbe un discorso lungo e ogni disbiosi è diversa dall’altra, ma tutte hanno in comune un’alterata produzione di composti chimici essenziali per la nostra omeostasi (equilibrio e funzionamento corretto dei diversi apparati).

E’ come se il sistema operativo del PC avesse dei bug, insomma.

Per questo è fondamentale valutare come l’attività metabolica del microbiota è coinvolta in un sintomo/disturbo e intervenire di conseguenza.

Come fare un debug al PC insomma.

Solo 3 esempi?

- Un’eccessiva produzione di TMAO è implicata nei problemi cardiovascolari (come e più del colesterolo!).

- Squilibri nel testoboloma o nell’estroboloma portano a squilibri ormonali, con tutto ciò che ne consegue.

- La carenza di alcuni ceppi che le producono porta a carenza di vitamine essenziali.

Quindi, intervenendo sulle componenti microbiche responsabili si può ottenere un miglioramento del sintomo e/o una riduzione del rischio.

E come si interviene?

Schema del metabolismo dei taxa batterici più rappresentativi del microbiota colonico umano
Semplificazione grafica dei sintrofismi metabolici con alcuni dei membri batterici più rappresentativi.
E’ fondamentale sapere di cosa “vanno ghiotti” i vari taxa batterici e agire di conseguenza.

A seconda dei substrati che si “somministrano” al microbiota, con la dieta o l’assunzione orale di composti naturali e di sintesi, si innescano differenti circuiti metabolici.

In altre parole, occorre valutare a livello sistemico su quali aspetti il microbiota sta proteggendo o concorrendo ad un’alterazione e interpretare il quadro al netto della sintomatologia e della storia del soggetto.

E' poi necessario predisporre una strategia nutrizionale e nutraceutica, che deve prendere le mosse da un’adeguata conoscenza dei metabolismi dei vari taxa batterici.

Impostare una strategia nutrizionale e nutraceutica su misura per il proprio microbiota

Oggi sappiamo che rimettere in equilibrio il microbiota protegge da un’infinità di patologie.

Per questo è importante utilizzare un protocollo specifico che moduli la nutrizione sulla base del PROPRIO microbiota, che per ognuno di noi è unico al mondo.

per info:
349 5089964
dietista.lugli@ gmail.com

È vera guarigione quando il paziente è parte ATTIVA nel processo.Il nostro destino NON è scritto nel DNA.I singoli ge...
30/04/2025

È vera guarigione quando il paziente è parte ATTIVA nel processo.
Il nostro destino NON è scritto nel DNA.

I singoli geni possono essere accesi e spenti in base a quello che mettiamo in tavola, il modo in cui muoviamo il nostro corpo, i materiali che usiamo, il modo in cui interagiamo con il nostro microbiota...

Oggi siamo chiamati a essere protagonisti e ARTEFICI della nostra salute, che costruiamo giorno dopo giorno con le nostre scelte consapevoli.

Per questo mi piace lavorare con persone motivate a prendere in mano la propria salute, a cambiare le proprie abitudini e conoscere meglio se stessi.

L’atteggiamento da superare è la passività nel processo di cura: limitarsi a prendere farmaci (spesso rivolti ai sintomi), trattando le malattie come se venissero da un caso fortuito...
Essere ATTIVI vuol dire assumersi la responsabilità di incidere con la prevenzione (sia a livello individuale, sia a livello di comunità).

Alcune evidenze scientifiche emerse nell’ultimo decennio sulla NUTRIGENOMICA (= come la dieta modifica l'espressione genica):

- Interventi nutrizionali mirati possono modificare l’espressione genica in modo permanente

- Il nutritional imprinting può prevenire lo sviluppo di malattie a decenni di distanza

- Sia le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica che i tumori non sono solo qualcosa su cui intervenire quando si manifestano i sintomi, ma possono essere prevenuti con anni se non decenni di anticipo attraverso interventi mirati a livello di alimentazione e stile di vita

- "I geni caricano il cannone, ma sono gli stili di vita che premono il gr*****to".
Non sparate sul dietista però! 🌷

Sebastian Lugli

"Le malattie non vengono dal nulla. Si sviluppano da piccoli quotidiani errori contro la natura.
Quando si sono accumulati abbastanza errori, le malattie appariranno all'improvviso."
Ippocrate

IL NOSTRO DESTINO NON E' SCRITTO NEL DNAParliamo di nutrigenomica (come la dieta modifica l'espressione genica) e di alc...
29/04/2025

IL NOSTRO DESTINO NON E' SCRITTO NEL DNA

Parliamo di nutrigenomica (come la dieta modifica l'espressione genica) e di alcune evidenze scientifiche dell'ultimo decennio:

- Interventi nutrizionali mirati possono modificare l’espressione genica in modo permanente

- Decifrando i meccanismi epigenetici che modificano l’espressione genica, è emerso il concetto che interventi nutrizionali mirati durante una breve finestra temporale (nutritional imprinting) possono prevenire lo sviluppo di malattie a decenni di distanza

- Sia le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica che i tumori non sono solo qualcosa su cui intervenire quando si manifestano i sintomi, ma possono essere prevenuti con anni se non decenni di anticipo attraverso interventi mirati a livello di alimentazione e stile di vita

- "I geni caricano il cannone, ma sono gli stili di vita che premono il gr*****to". Non sparate sul dietista però! 🌺

Nell'ultimo decennio si sono fatti grandi passi in avanti nel decifrare i meccanismi molecolari con cui la nutrizione può influenzare l'espressione genica e il campo della nutrigenomica va di gran moda, ma fino a non molto tempo fa era opinione diffusa che il nostro destino fosse scritto nel nostro...

“Ma il lievito madre è davvero più digeribile o è solo una moda?”Vediamo cosa dice la letteratura scientifica...Dai dive...
17/04/2025

“Ma il lievito madre è davvero più digeribile o è solo una moda?”

Vediamo cosa dice la letteratura scientifica...

Dai diversi studi in materia emerge che la lievitazione può influire significativamente sulla digeribilità dei prodotti da forno.

La lievitazione naturale / lievito madre garantisce:

- maggiore biodisponibilità di minerali come calcio, magnesio e ferro grazie alla ridotta presenza di fitati, composti che li rendono meno disponibili per l’assorbimento da parte dell'organismo.

- pane più facilmente digeribile, soprattutto per le persone con IBS e/o sensibilità ai fruttani (un tipo di FODMAPs) e/o NCGS (sensibilità al glutine non celiaca), in quanto ne facilita la scomposizione e nel caso dei fruttani ne evita la fermentazione nell’intestino.

Al contrario, la lievitazione industriale il prodotto può risultare più ricco di zuccheri potenzialmente più difficili da digerire. Questi zuccheri possono essere fermentati dal microbiota intestinale con produzione di gas, da cui il gonfiore.

Alcuni studi suggeriscono anche che i prodotti da forno lievitati con lievito di birra possano causare una risposta glicemica più elevata (quindi sarebbero correlati al sovrappeso, all’infiammazione cronica di basso grado e alla miriade di patologie legate all’insulino - resistenza).

Anche una review del 2023 sottolinea come la lievitazione naturale possa essere sfruttata per la riduzione dei FODMAP in vari alimenti per alleviare i sintomi dell'IBS e permettere alle persone con IBS di apportare una maggiore quantità di fibre senza subire un aumento dei sintomi.

Diversi microrganismi, ad es. Pichia fermentans, Lactobacillus fetmentum, Saccharomyces cerevisiae, Torulaspora delbrueckii, Kluyveromyces marxianus sono in grado di produrre cibi a basso tenore di FODMAP tipo II.

RIASSUNTO

Abbiamo visto che non si tratta di moda: la lievitazione naturale secondo la letteratura scientifica

1) migliora la digestione, in modo particolare in chi soffre di
IBS (intestino irritabile) e/o intolleranza ai FODMAPs

2) aiuta a prevenire l’insulino - resistenza, il sovrappeso, l’infiammazione cronica di basso grado

3) permette un maggiore apporto di vitamine e minerali importanti

P.S. anche il tipo di farina ha ovviamente un ruolo. Ottime le farine di grani antichi.
La combo grani antichi + lievitazione naturale con 100% lievito madre dà risultati eccellenti. Tra gli altri in zona Emilia segnalo sempre Forno Baracca, Stria, Primuspane.

Un po’ di bibliografia:

Costabile A, Santarelli S, Claus SP, Sanderson J, Hudspith BN, Brostoff J, Ward JL, Lovegrove A, Shewry PR, Jones HE, Whitley AM, Gibson GR. Effect of breadmaking process on in vitro gut microbiota parameters in irritable bowel syndrome. PLoS One. 2014 Oct 30;9(10):e111225. doi: 10.1371/journal.pone.0111225. PMID: 25356771; PMCID: PMC4214745.

Loponen J, Gänzle MG. Use of Sourdough in Low FODMAP Baking. Foods. 2018 Jun 22;7(7):96. doi: 10.3390/foods7070096. PMID: 29932101; PMCID: PMC6068548.

Arora R, Chandel AK. Unlocking the potential of low FODMAPs sourdough technology for management of irritable bowel syndrome. Food Res Int. 2023 Nov;173(Pt 2):113425. doi: 10.1016/j.foodres.2023.113425. Epub 2023 Aug 30. PMID: 37803764.

SECONDA PARTE: PRODURSI L’ALCOL DA SOLI NON E’ UN BUON AFFARE...FEGATO INFIAMMATO e valori alterati anche se bevi poco a...
20/03/2025

SECONDA PARTE: PRODURSI L’ALCOL DA SOLI NON E’ UN BUON AFFARE...

FEGATO INFIAMMATO e valori alterati anche se bevi poco alcol? Potrebbe essere il MICROBIOTA.

L’alcol non è certo l’unico nemico del fegato.
Insulino-resistenza, grasso viscerale, fruttosio come additivo, cibi ultraprocessati...Ma oggi parliamo di quando la causa è il microbiota

Una crescita eccessiva di batteri come Klebsiella Pneumoniae e/o di funghi come Candida Albicans, Pichia kudriavzevii o Candida glabrata, può portare a una produzione endogena di etanolo (alcol) direttamente nel corpo.
questi microrganismi fermentano i carboidrati nell'intestino, trasformandoli in alcol che poi entra nel flusso sanguigno.
Sebbene il paziente non consumi alcol, la produzione di etanolo a livello intestinale può causare danni epatici e non solo.
La situazione può ulteriormente peggiorare se ci sono anche batteri che esprimono l’enzima aldeide-deidrogenasi, col risultato di convertire l’alcol nel composto tossico e cancerogeno ACETALDEIDE. Di conseguenza aumentano le probabilità di
sviluppare diverse malattie.
Chi è a rischio?
Klebsiella è endofita in molti vegetali, quindi siamo tutti potenzialmente a rischio nella misura in cui consumiamo vegetali crudi (cosa buona e giusta per altri motivi tra cui l’apporto di acido folico, acido ascorbico, polifenoli...).
Ma perchè ci sia colonizzazione da parte di questi microorganismi deve esserci una disbiosi intestinale,
ossia un disequilibrio nel microbiota, per cui alcuni ceppi che dovrebbero essere dominanti non sono abbastanza rappresentati, e quindi lasciano spazio a subdominanti e patogeni putativi.
Cosa fare
Il trattamento si concentra sulla correzione del microbiota attraverso modifiche dietetiche (spoiler: NON si tratta di togliere la verdura cruda), e l'uso di probiotici mirati per ristabilire l'equilibrio microbico. Solo nei casi più gravi è necessario utilizzare antimicotici o antibiotici specifici come la rifaximina.
Come per molti problemi di salute, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato sono essenziali per evitare complicazioni.

FEGATO INFIAMMATO e valori alterati anche se bevi poco alcol? Potrebbe essere il MICROBIOTA.L’alcol non è certo l’unico ...
20/03/2025

FEGATO INFIAMMATO e valori alterati anche se bevi poco alcol? Potrebbe essere il MICROBIOTA.

L’alcol non è certo l’unico nemico del fegato.
Insulino-resistenza, grasso viscerale, fruttosio come additivo, cibi ultraprocessati...Ma oggi parliamo di quando la causa è il microbiota, in particolare per due diversi problemi.

Partiamo dal più comune:
elevata gram-negatività + permeabilità intestinale = fegato infiammato

I batteri si dividono in due grandi gruppi: gram-positivi e gram-negativi. Questi ultimi hanno un rivestimento sulla membrana chiamato LPS (lipopolisaccaride), che ha la caratteristica di essere il più grande attivatore della risposta immunitaria umana, e quindi anche di infiammazione.

Se nel vostro intestino c’è abbondanza di gram-negativi, POTREBBE ESSERCI uno stato infiammatorio
Se poi c’è anche
permeabilità intestinale (vedi il mio post sulla leaky gut),
questo Lps passa la barriera intestinale e, attraverso la vena porta, arriva direttamente al fegato. Che è il primo ad accusare lo stato infiammatorio.
da qui i valori alterati (got, gpt, gamma-gt, ma anche pcr) e il dismetabolismo, che si vede da valori come i trigliceridi, il colesterolo ecc.
a cosa fare attenzione

Esami del sangue: valori alterati anche senza asterisco vanno approfonditi!
ad esempio l’asterisco sulla pcr si riscontra solo in presenza di flogosi acuta (es. infezione), ma basta molto meno per indicare un’infiammazione cronica di basso grado!
Attenzione anche a
- got, gpt, GGT
- colesterolo totale, ldl

Che fare in caso di sintomi e/o valori alterati?
Un test del microbiota e’ sicuramente molto utile.
Attenzione solo a sceglierne uno con i giusti requisiti, non sono tutti uguali.

DIAMO AL MICROBIOTA QUEL CHE E' DEL MICROBIOTAIl DNA impiega tempi lunghissimi ad adattarsi. Se i nostri corpi si posson...
13/03/2025

DIAMO AL MICROBIOTA QUEL CHE E' DEL MICROBIOTA

Il DNA impiega tempi lunghissimi ad adattarsi. Se i nostri corpi si possono adattare a diversi modi di alimentarsi, è grazie all'abilità del microbiota di rispondere dinamicamente alla dieta.

Se fosse solo per il nostro DNA, non potremmo mai vivere una vita così lunga e complessa. Mancherebbero un’enormità di funzioni metaboliche che invece abbiamo, grazie al genoma batterico!

Solo pochi esempi di funzioni svolte per noi dai batteri:
Produzione di neurotrasmettitori come GABA e SEROTONINA
- Digestione di nutrienti come PROTEINE e carboidrati e di peptidi come il GLUTINE
- metabolismo di ormoni come gli ESTROGENI
- Produzione di molecole chiave della regolazione neuro-immuno-endocrina come ACETATO, BUTIRRATO e PROPIONATO
- Produzione di VITAMINE e polifenoli antiossidanti
- Addestramento del sistema immunitario

Prendendoci cura del nostro microbiota intestinale POSSIAMO STARE MEGLIO.

Ti senti intollerante a certi alimenti ma tutti i test risultano negativi?E SE AVESSI RAGIONE TU?Uno studio tedesco del ...
03/03/2025

Ti senti intollerante a certi alimenti ma tutti i test risultano negativi?
E SE AVESSI RAGIONE TU?
Uno studio tedesco del 2023 ha riscontrato che quando il paziente si definisce intollerante a un certo alimento, ma i test delle allergie e intolleranze risultano negativi, se si introduce nel duodeno il cibo “sospetto”, a livello endoscopico si verificano LEAKY GUT (vedi il mio post su questo argomento) e infiltrazione immunitaria.
Quindi l'intolleranza c'era!

A proposito, sapevi che alcuni test delle intolleranze, se ripetuti, danno risultati completamente diversi?

E allora come comprendere quali alimenti causano i tuoi disturbi?
La letteratura scientifica raccomanda un approccio graduale e individualizzato, che può avvalersi di alcuni test MIRATI (ci torneremo con un post ad hoc; spoiler: non sono quelli di cui sopra).

La prima cosa da fare è tenere un diario alimentare, annotando quello che mangi e i sintomi che sperimenti.
Alcuni esempi di sintomi a cui prestare attenzione:
Gonfiore, meteorismo, borborigmi
Costipazione
Diarrea, o feci dall’aspetto anomalo
Dermatiti, acne, eruzioni cutanee o prurito
Afte orali, stomatiti
Senso di ripienezza precoce, stanchezza dopo i pasti
Dolori muscolari o articolari senza una causa definita
Mal di testa

I test non dicono tutto, è importante ascoltare davvero i tuoi sintomi, e indagarne le CAUSE.

I dati mostrano l’importanza di un approccio graduale e individualizzato, e la guida di un professionista specializzato può aiutare a trovare gli alimenti che causano infiammazione, per iniziare a guarire le cause dei tuoi problemi di salute, non solo i sintomi.

PMID: 14982518 DOI: 10.1046/j.1398-9995.2003.00403.x
PMID: 27499765 DOI: 10.1186/s13223-016-0139-8
PMID: 27499765 DOI: 10.1186/s13223-016-0139-8

C'è un motivo tanto semplice quanto importante per cui questa certificazione ha valore per me: che viene dai miei pazie...
18/02/2025

C'è un motivo tanto semplice quanto importante per cui questa certificazione ha valore per me: che viene dai miei pazienti, ed è il risultato del fatto che tante persone ora stanno meglio, che le ho aiutate a risolvere i loro problemi di salute e a fare passi avanti nel percorso per stare bene.

Del resto anche ognuno di loro ha insegnato qualcosa a me. E con il lavoro e l'impegno di entrambe le parti ci si migliora e si superano gli ostacoli, piccoli e grandi.

Il Certificato d'Eccellenza è il riconoscimento che MioDottore eroga ogni anno agli specialisti ed ai Centri medici che si sono distinti sulla piattaforma, in base al raggiungimento di specifici obiettivi (es. punteggio medio delle recensioni - sia totali, sia quelle ottenute nel 2024, numero di recensioni - sia totali, sia del 2024...).

Grazie a tutte/i coloro che hanno fatto parte fin qui di questo bellissimo viaggio, ad maiora!

Ho avuto il piacere di scrivere di questo tema che mi sta a cuore per Microbioma.it, il primo portale italiano di aggior...
10/01/2025

Ho avuto il piacere di scrivere di questo tema che mi sta a cuore per Microbioma.it, il primo portale italiano di aggiornamento medico su microbiota e microbioma, realizzato da Clorofilla – Editoria Scientifica in collaborazione con la Società Italiana di Microbiologia.

Le microplastiche che abbiamo sparso per il mondo ci tornano indietro con effetti pesanti sulla nostra salute, che sono in buona parte mediati dal microbiota intestinale.
Ma il microbiota stesso può anche essere una linea di difesa contro queste tossine, ad esempio attraverso una buona funzionalità di sintesi di acidi grassi a catena corta.

Uno studio analizza il ruolo dei microbi del genere Megamonas nello sviluppo dell’obesità, aprendo la strada a nuove potenziali strategie terapeutiche.

Il neonato eredita in gran parte il microbiota della madre, comprese eventuali disbiosi.Pianificare attentamente la grav...
30/10/2024

Il neonato eredita in gran parte il microbiota della madre, comprese eventuali disbiosi.

Pianificare attentamente la gravidanza e i primi mesi di vita, correggendo le disbiosi (che sono tutte diverse e vanno analizzate attentamente), contribuisce a prevenire malattie croniche di vario tipo, problemi digestivi e immunitari.

Ricordo una volta di più che l’eubiosi (equilibrio) non si raggiunge certo prendendo probiotici generici (che spesso non hanno nessun effetto misurabile) o integratori alla moda. Il proprio microbiota è unico al mondo e serve un percorso terapeutico su misura.

Diversi profili di colonizzazione batterica si associano a esiti molto diversi per la salute del bambino.

Il microbiota tra le altre cose
- programma le difese immunitarie del bambino, insegnando loro ad affrontare i patogeni e NON avere allergie
- determina il futuro metabolismo
- può aumentare o diminuire il rischio di molte malattie croniche.
Con le strategie giuste durante la gravidanza, si ottimizza il trasferimento verticale di microbiota al neonato garantendogli un futuro migliore

Torneremo con un altro post sull’allattamento e i primi mesi di vita dell’infante, che anch’essi influiscono in modo determinante sul profilo metabolomico dell’adulto che verrà.

Per info e consulenze:
dietista.lugli@gmail.com
349 508 9964

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Castelfranco Emilia

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