Lucia Cristiana Cesarano Psicologa

27/04/2025

La decisione più importante è accettare che non esiste la scelta perfetta Ottieni link Facebook X Pinterest Email Altre app aprile 26, 2025 Ottieni link Facebook X Pinterest Email Altre app Commenti Posta un commento

11/03/2025

L’episodio è avvenuto in una scuola media di C**a, in provincia di Ferrara

10/03/2025

"Un'attività pomeridiana in una scuola della montagna veronese che raccoglie consensi fra ragazze e ragazzi: un corso di uncinetto, dove si impara a a intrecciare i fili ma anche a riordinare i pensieri e ad apprezzare il valore della lentezza.

18/02/2025

"Se il latte va a male, diventa yogurt.
Lo yogurt è più prezioso del latte.
Se peggiora ancora, diventa formaggio.
Il formaggio è più prezioso sia dello yogurt che del latte.

E se il succo d'uva diventa acido, si trasforma in vino, che è ancora più costoso del succo d'uva.

Non sei cattivo perché hai fatto errori.

Gli errori sono le esperienze che ti rendono più prezioso come persona.

Cristoforo Colombo fece un errore di navigazione che lo portò a scoprire l'America.

L'errore di Alexander Fleming lo portò a inventare la penicillina.

Edison a coloro che lo deridevano per i suoi esperimenti rispondeva: 'Non ho fallito. Ho solamente trovato millenovecentonovantanove modi su come non va fatta una lampadina.'

Non lasciarti abbattere dagli errori.

Non è la pratica che rende migliori. Sono gli errori."

___ Franco Battiato ___

15/02/2025

Suspended in Time: A Journey Through Nostalgia and Poetic Longing Dr. Barbara Gabriella Renzi, Lecturer, Berlin School of Business and Innovation (BSBI), Germany Benedetto Ghielmi, Poet, Italy Cristiana Cesarano, Psychologist and Poet, Italy Immacolata Rosso, Writer and Poet, Italy Sofiya Samoylenko, Poet, Germany
Sea's Reverie The sea, with its timeless ebb and flow, often serves as a vessel for nostalgia—a longing for something just out of reach, yet eternally present. In "Sea," Lucia Cristiana Cesarano evokes this sense of wistful yearning, painting a scene where the speaker is drawn into the muted greyness of the sky, slipping into thoughts that feel distant yet familiar. These thoughts, like memories, drift in and out, carried by the rhythmic pull of the tides. The gentle cry of a seagull, light and ephemeral, echoes the voice of the past, a sound that calls out to forgotten times and places. The waves crashing against the rocks, spraying droplets that momentarily glisten before vanishing, serve as a metaphor for memories—vivid, beautiful, but fleeting. The sea’s eternal motion mirrors the way nostalgia sweeps over us, bringing moments of clarity and emotion that wash over the heart, only to recede and leave us longing once more. Each wave carries with it a fragment of the past, a hint of something once cherished, now distant, but never entirely gone. This movement reflects the way memories come and go, like the tide, sometimes overwhelming and at other times a gentle whisper.
The thousand seagulls rising into flight are more than a symbol of freedom; they are an invitation to linger in this nostalgic reverie, to stay a while with these echoes of the past. They beckon the reader to embrace the delicate balance between holding on and letting go, to find beauty in the way memories, like the sea, are never static but constantly shifting, changing, and returning. Through this imagery, Cesarano captures the essence of nostalgia—not as a longing for a specific moment, but as a deep, pervasive feeling of connection to something that exists in the spaces between memory and presence, like the waves that forever reach out, touch, and retreat.
5.1 Sea by Lucia Cristiana Cesarano In the sky tinted with a mute greyness I slip into strange thoughts Or perhaps not strange but just distant And I hear the gentle cry of a sweet seagull That rests its light body On rocks dipped in the sea and distant waves crash against the rocks, wetting my face and they go... and return... breaking into a thousand colors, and a thousand seagulls rise into flight inviting me to stay with them.
5.2 Mare di Lucia Cristiana Cesarano Nel cielo tinto di un muto grigiore Scivolo in strani pensieri O forse non strani ma solo lontani E sento il grido gentile di un dolce gabbiano Che poggia il suo corpo leggero Su scogli calati nel mare e onde lontane si infrangono contro gli scogli, mi bagnano il viso e vanno… e ritornano… rompendosi in mille colori, e mille gabbiani si elevano in volo mi invitano a stare con loro.

25/01/2025

Rassegna teatrale
Dino De Angelis in scena
La Banalità del Male
Sabato 25 ore 21
Domenica 26 Gennaio ore 18
Prenotazioni aperte

25/01/2025

Prenotazioni aperte 25 e 26 Gennaio
Vi aspettiamo

28/11/2024

Mi chiamo Alice, ho 27 anni, e domani mi sposo. Mi trema il cuore dalla felicità. Sento tutte le farfalle nello stomaco, di tutto il mondo, tutte dentro. Sposo Luigi, l’amore della mia vita, l’amore che arriva e ti ci butti dentro. Ed è bellissimo.
Mi chiamo Alice, ho 30 anni, e sono incinta. Ho la nausea alla mattina, appena mi metto seduta sul letto dopo aver aperto gli occhi. E la sera mi viene una fame, una fame di cose introvabili nel frigo, così Luigi deve farsi un paio di supermercati prima di accontentare il piccolo che mi vive in pancia e che reclama cibo. Luigi dice che sono bellissima, io mica gli credo, sono ingrassata di dieci chili, ma mi faccio coccolare lo stesso.
Mi chiamo Alice, ho 31 anni, e da qualche mese stringo fra le braccia Francesco. È buono Francesco. E sa di latte dappertutto, sui capelli, manine, piedini. Lo guardo con meraviglia. Ma, per davvero, l’ho fatto io? Ma, per davvero, e’ venuto fuori da me? Mi commuovo per ogni cosa. Luigi, no. Luigi alza la voce. “Fallo smettere di piangere, Cristo.”. Ieri gli è scappata una mano sulla mia faccia. L’ho perdonato subito. È stanco. Questa paternità lo trova impreparato.
Mi chiamo Alice, ho 32 anni, e, oggi, guardandomi allo specchio ho notato un livido sul braccio destro, uno su uno zigomo, e uno vicino al labbro. Ora mi trucco per bene e sparisce tutto.
Mi chiamo Alice, ho 33 anni, e, stasera, sono finita al pronto soccorso. Tre costole rotte. Luigi mi ha mandato un calcio su un fianco. Ma non è colpa sua. Non è colpa sua. Lui è così stanco, ed io così distratta che sono caduta in cucina, mentre gli portavo in tavola il piatto e le posate. “Mio marito ha provato ad aiutarmi a rialzarmi, invece mi è caduto addosso.”, così ho detto in ospedale. “Sicura?”. “Sicura.”, ho risposto piano, col dolore che mi tagliava il respiro.
Mi chiamo Alice, ho 35 anni, e, stamattina, Luigi mi ha ficcato un coltello in gola. Ho sentito la lama entrare nella carne. Per qualche secondo ho trattenuto il fiato, e ho pensato “ma sta capitando a me? per davvero sta capitando a me?”. Sono morta dopo qualche ora. Senza più sangue.

Mi chiamo Alice, e, ora, sono nuvola, e pioggia, e terra, e mare. E respiro di madre su tutti gli orfani di questo mondo.

(Anna Steri)

Ill.by Pinterest

28/11/2024

Scalze nel cuore della notte, io e mia figlia siamo scappate dal mio compagno violento. Dopo 13 anni l'ho denunciato, l'ho fatto per lei.
La nuova luce negli occhi tornati sorridenti e l’abbraccio al «mio angelo, perché è lei che mi ha salvato la vita» sono la cifra di una storia degli orrori durata oltre 13 anni che inizia a sperare nel lieto fine. Un traguardo ancora lontano per le lungaggini della giurisdizione italiana, ma che sembra meno impossibile grazie a un sodalizio tra donne che lottano per conquistare un futuro senza più soprusi. Un atto di fiducia verso lo Stato, nonostante tutto, alimentato dallo scambio continuo di consigli e pareri legali tra la vicepresidente di Donne al Centro, associazione di volontariato che assiste a gratuito patrocinio le vittime di violenza di genere, e Camilla (nome di fantasia), una donna di origini rumene arrivata a Roma 25 anni fa con un bellissimo lavoro da agente immobiliare.

Oggi, è lei l’ennesima vittima sopravvissuta al peggio, dopo aver attraversato un tunnel di dolore in casa, per i maltrattamenti continui subiti dal suo compagno. Un libero professionista e professore universitario italiano, con cui la donna ha avuto una figlia, Beatrice (nome di fantasia), oggi studentessa in un liceo della Capitale e militante in difesa dei diritti delle categorie più fragili, che spesso non hanno voce né tutele.

26/11/2024

"Nessuna donna ha vinto in quest'aula: oggi è arrivato l'ergastolo ma dopo la morte. Noi donne potremo vincere solo quando cammineremo per le strade di questo paese e ci sentiremo sicure o ci sentiremo soddisfatte della nostra vita. Per ora questo verdetto non ha stabilito niente".

Chiara Tramontano, la sorella di Chiara

07/10/2024

Indirizzo

Castellammare Di Stabia

Orario di apertura

Lunedì 02:29 - 20:00
Martedì 03:00 - 20:00
Giovedì 02:30 - 20:00
Venerdì 02:29 - 20:00

Telefono

+393357658073

Sito Web

https://www.miodottore.it/z/dAcviG

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