Riabi Relax

Riabi Relax Studio di Scienze Motorie

Il centro "RIABI RELAX", avvalendosi di professionisti qualificati, mira ad intervenire globalmente nella prevenzione e nella cura dei dolori del sistema muscolo-scheletrico e delle alterazioni posturali. La POSTUROLOGIA è la disciplina che si occupa dello studio scientifico e clinico della posizione del corpo nello spazio, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio sia in condizione statica che in dinamica, in rapporto con le funzioni psichiche, biochimiche e somato-sensoriali di un individuo. A differenza dal metodo classico di valutazione di un paziente, la POSTUROLOGIA ha una visione globale, di conseguenza multidisciplinare nell'interpretazione valutativa, per cui niente è lasciato al caso, lesioni che non corrispondono in termini di zona col sintomo verranno fuori, quindi potranno essere trattate e risolte. Tra le patologie conseguenti ai compensi che il nostro organismo mette in atto in seguito agli squilibri del Sistema Posturale troviamo: contratture, mal di schiena, cefalea, problemi articolari, artrosi, scoliosi, ernie del disco ed altro. Molto gradevole ed accogliente è la sala massaggio, ideale per trattamenti decontratturanti, circolatori ed antistress tra cui:

- Total Body relax
- Hot Stone Massage (Pietre Calde)
- Linfodrenaggio
- Miofasciale
- Massaggio Sportivo (Pre-gara e Post-gara)

Il Centro è inoltre provvisto di spogliatoi, servizio doccia e parcheggio privato.

27/09/2025

Osso ioide e postura

L'osso ioide è un piccolo osso a forma di U situato nel collo, alla base della lingua, tra la mandibola e la laringe. È l'unico osso del corpo umano che non si articola con nessun altro osso, ma è mantenuto in posizione da muscoli e legamenti. La sua posizione è a livello della terza e quarta vertebra cervicale.

Relazione con le vertebre cervicali:
* L'osso ioide si trova all'altezza della terza e quarta vertebra cervicale.
* La sua posizione è posteriormente rispetto alla mandibola e anteriormente alla laringe.
* Questa posizione è importante per la sua funzione nel movimento della lingua, della deglutizione e della fonazione.
Funzioni dell'osso ioide:
* Movimento della lingua:�L'osso ioide fornisce l'attacco per molti muscoli della lingua, permettendone i movimenti necessari per la masticazione, la deglutizione e la fonazione. ����
* Deglutizione:�Durante la deglutizione, l'osso ioide si muove per aiutare a spingere il cibo verso la faringe. ����
* Fonazione:�I muscoli attaccati all'osso ioide influenzano la posizione della laringe, che è fondamentale per la produzione della voce. ����
* Respirazione:�L'osso ioide e i muscoli ad esso collegati giocano un ruolo nel controllo del respiro. ���

���
* Compensazioni posturali:�Alterazioni nella posizione o nella mobilità dell'osso ioide, causate ad esempio da problemi occlusali o tensioni muscolari, possono portare a compensazioni posturali a livello del collo, delle spalle e della schiena. �������
Esempio:
Una malocclusione dentale (un'errata posizione dei denti durante la chiusura della bocca) può causare tensioni muscolari che si ripercuotono sull'osso ioide, portando a una sua dislocazione o a una restrizione dei movimenti. Questo, a sua volta, può influenzare la postura del collo e della schiena, causando dolori o tensioni.

In sintesi: L'osso ioide è un elemento chiave nella relazione tra la bocca e la postura. La sua posizione e mobilità influenzano la funzione della mandibola, del collo e della respirazione, e possono essere implicate in compensazioni posturali che interessano l'intero sistema muscolo-scheletrico.
X iinfo 3402742416 Dott Gianfranco Mendico
Chinesiologo, esperto in Posturale Mezieres e personal trainer
# posturaltraining
pt

21/09/2025

“È solo una tendinite alla spalla.”

Peccato che la spalla non esista. O meglio: non esiste una sola spalla, né un solo modo in cui può fare male. Quello che chiamiamo “spalla” è una giunzione articolare complessa, un sistema che unisce: cinque articolazioni, più di venti muscoli, una catena di adattamenti che parte dal rachide e finisce nella mano.

E in mezzo a tutto questo.. sì, ci sono anche quei quattro muscoli famosi:
sovraspinato, infraspinato, sottoscapolare e piccolo rotondo.

Ma ridurre il dolore di spalla a “tendinite della cuffia” è come dire che un’orchestra stona perché il primo violino ha preso una nota sbagliata.

Doppia lettura

Livello 1 – per pazienti

Quando ti dicono che hai un problema alla spalla, spesso è solo la punta dell’iceberg. Il dolore non è (solo) dove lo senti, ma dove il tuo corpo ha smesso di compensare in silenzio. E nella spalla, le compensazioni sono quotidiane, invisibili.. e potentissime.

Un muscolo tira troppo, uno tira troppo poco.
La scapola ruota male, il torace è rigido, il core non sostiene.
Il dolore è la somma finale di tutte queste micro-disfunzioni.

Livello 2 – per clinici

Chiamarla “cuffia dei rotatori” è corretto.
Ma ragionare solo sulla cuffia.. è riduttivo.
Qui si parla di neuromeccanica fine, non solo di RMN.

Ogni muscolo della cuffia modula l’allineamento omerale in co-attivazione con scapola e core, lavora in feedforward su base motoria appresa, diventa sintomatico quando il carico supera la sua funzione di “stabilizzatore silenzioso”.

Sovraccarico da sottoscapolare dominante uguale a perdita di rotazione esterna.
Sovraccarico del sovraspinato uguale a riduzione dello spazio subacromiale.
Infraspinato ipoattivo uguale ad un omero che sale senza freni.
Dominanza del deltoide uguale ad una “spalla forte che fa male”.

Non è infiammazione.
È fallimento di sistema.

In breve, il sovraspinato inizia l’abduzione e guida la centratura omerale, l'infraspinato ruota esternamente e frena il movimento, il sottoscapolare ruota internamente e protegge anteriormente, il piccolo rotondo garantisce il fine tuning della rotazione esterna e stabilità posteriore.

Quattro muscoli. Ma inseriti in un sistema con il core (per pre-attivazione e controllo pressorio), colonna toracica (per escursione scapolare), scapola (per orientamento e ritmo scapolo-omerale), arto superiore (per continuità di movimento e scarico del carico distale)

E quindi?

Ogni volta che dici “spalla dolorosa”, non chiederti solo “quale tendine?”,
ma “quale equilibrio è saltato?” Chi lavora troppo per coprire gli altri? Chi ha smesso di collaborare? Il dolore è un allarme o un abbandono?

“Allora devo rinforzare la cuffia?”
No.
Devi rieducare il sistema.

Devi ripristinare le sinergie tra scapola, core e arto. Devi restituire timing, feedforward, controllo fine. Devi far tornare la spalla quello che è davvero: una staffetta di funzioni, non una somma di muscoli.

La spalla non si infiamma per caso. Si ribella quando smette di essere un'orchestra e diventa un assolo stonato. Non curare il violino. Riaccorda l’intera sinfonia. 🥰

22/08/2025

OCCHI E DOLORE CERVICALE
I muscoli oculari e quelli del collo sono strettamente legati. Una tensione eccessiva nella zona cervicale può influenzare il movimento e la coordinazione degli occhi, causando affaticamento visivo e difficoltà di messa a fuoco
I muscoli oculari e quelli del collo sono strettamente legati. Una tensione eccessiva nella zona cervicale può influenzare il movimento e la coordinazione degli occhi, causando affaticamento visivo e difficoltà di messa a fuoco.
La zona cervicale, specialmente le prime vertebre, è vicina al tronco encefalico, che controlla anche i movimenti oculari e l'equilibrio. Un'infiammazione o contrattura in questa zona può irritare il tronco encefalico e causare disturbi visivi
Esistono dei riflessi neurologici che collegano la posizione del collo e della testa al movimento degli occhi. Se questi riflessi vengono alterati a causa di problemi cervicali, si possono verificare disturbi visivi e difficoltà di coordinazione.
Una postura scorretta, spesso legata a problemi cervicali, può costringere gli occhi a compiere sforzi eccessivi per mantenere la messa a fuoco, causando affaticamento e tensione

Gli occhi sono la parte del nostro corpo che più lavorano durante il giorno e che ricevono poca o nessuna attenzione. Oggi con l’uso di dispositivi come smartphone, tablet, PC e lavori da distanze ravvicinate in generale, i poveri occhi sono costretti a “stress visivi” continui. Bisogna sapere che esiste una stretta relazione tra gli occhi, il senso dell’equilibrio, i muscoli del collo e la colonna vertebrale in generale. Lo stress agli occhi ripercuote, infatti, sui muscoli della nuca scatenando mal di testa anche molto fastidiosi ma anche molte forme di vertigini. Così come in palestra ci si dedica all’allenamento dei glutei, dei bicipiti, degli addominali, bisognerebbe anche dedicare il giusto tempo e la dovuta attenzione alla mobilità dei bulbi oculari per stimolare, rilassare e ridurre lo stress ai muscoli degli occhi. Alcuni esempi pratici sono quelli di mantenere la testa ferma e fissare con lo sguardo i vari punti dello spazio oppure, al contrario, tenere lo sguardo fisso ad un punto e muovere la testa in tutte le direzioni senza perdere di vista l’oggetto che si sta guardando. Vi sono diversi modi per allenare i muscoli degli occhi e bilanciarli nelle loro funzioni con il collo. Ogni tanto staccare lo sguardo dai dispositivi elettronici e dedicare pochi minuti agli esercizi oculari, potrebbe far bene non solo agli occhi stessi ma anche alla tua delicata cervicale, al senso dell’equilibrio e ,perché no, anche alla vista stessa…

X info 3402742416 Dott Gianfranco Mendico
Chinesiologo, esperto in Posturale Mezieres
# occhi # cervicale

21/09/2023

L'IMPORTANZA DELLA MANDIBOLA E DELL'ATM.

I muscoli sub-occipitali sono muscoli molto forti ed hanno una specifica innervazione.
Una parte del cervello si interessa di questi muscoli.

Le prime 2 vertebre cervicali, Atlante ed Epistrofeo, insieme all'Osso Occipitale, definite in Osteopatia cervicali alte, vanno a costituire la cerniera Occipito-Atlante-Epistrofeo.
Oltre ad essere un'articolazione meccanica è un'articolazione neurologica, anche le altre ovviamente.

Neurologica perchè risponde a stimoli neurologici, quali oculomotricità (occhi), orecchio interno (equilibrio), ecc.

Questo perchè nella testa ci sono molti più Recettori Posturali ed organi di senso, che funzionano in neutralità solo quando si trovano in particolari posizioni, Recettori ed Organi in equilibrio.

La Mandibola e quindi l'ATM (articolazione-temporo-mandibolare), è un'importante bilanciere, di conseguenza può stabilizzare o destabilizzare tutta questa zona.

Per un discorso di continuità Muscolo-Fasciale, molti fastidi potrebbero dipendere dalla Mandibola in disfunzione.

30/08/2023

Immagina 2 operai che stanno lavorando insieme ad un progetto di costruzione.

Uno dei due si ammala e l’altro, non avendo a disposizione dei sostituiti, deve accollarsi tutto il lavoro.

Ovviamente faticherà tantissimo, perché dovrà compensare la mancanza della collaborazione del suo collega, pur di portare a termine quanto gli è stato assegnato.

Metaforicamente questo è quello che succede al nostro povero collo quando la sua “collega” colonna toracica (detta anche dorsale) viene meno nei suoi doveri.

Una parte della colonna che lavora più del dovuto sviluppa dei compensi di “ipermobilità”.

Vale a dire che si muove oltre il dovuto. Questo accade perché il segmento più sotto non è adeguatamente mobile da consentire un movimento armonioso e funzionale di tutta la colonna.

Ad esempio quando dobbiamo portare lo sguardo al soffitto occorre che il collo (la colonna cervicale) sia libera di estendersi, così come quella dorsale e, oltre certi gradi, anche la zona lombare.

Se il tratto dorsale non riesce ad estendersi (andare indietro) la povera zona cervicale sarà costretta ad estendersi oltre il dovuto.

Purtroppo questo eccessivo lavoro nel tempo crea affaticamento e dolore proprio al collo, nonostante il “blocco” sia a livello dorsale.

I compensi arrivano anche alle spalle e alla bassa schiena.

Non si può immaginare quante spalle doloranti sono il risultato di una scarsa mobilità dorsale così come tanti casi di affaticamento della zona lombare.

Si è visto che la manipolazione, nonché esercizi specifici, per il tratto dorsale possono liberare, talvolta in modo immediato, delle importanti rigidità al collo.

Anche esercizi di mobilità specifici possono essere molto utili.

Ricordiamo che anche esercizi di stabilità liberano il tratto dorsale e, in questo caso, quella perdita di mobilità è solo un compenso di debolezza.

Ad ogni modo lavorare sulla colonna toracica può essere una soluzione ai dolori meccanici del collo.

Per approfondimenti sugli esercizi di mobilità e stabilità della colonna vertebrale rimando al mio libro qui al link su Amazon Prime anche in versione e-book:
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-spine



22/07/2023
21/06/2023

La sacroileite è un’infiammazione di una o di entrambe le articolazioni sacro-iliache, che collegano la colonna vertebrale inferiore e del bacino.

Il dolore nella zona sacro iliaca viene definito come “un chiodo” che punge e il dolore si espande nell’inguine e lateralmente lungo la coscia, generalmente non oltrepassando il ginocchio. ll dolore associato con la disfunzione dell’articolazione sacro-iliaca si presenta più comunemente nelle natiche e nella parte bassa della schiena, ma può anche interessare le gambe, l’inguine e persino i piedi. Il dolore può essere aggravato dallo stare in piedi per lungo tempo, dal sostenere il peso corporeo più su una gamba che rispetto all’altra, salire le scale, correre, avere posture scorrette.

A seconda della gravità del dolore, la disfunzione sacro-iliaca può rendere difficile rigirarsi nel letto, mettere le scarpe e le calze, mettere le gambe dentro e fuori dalla macchina, è probabile che si avverta dolore a un lato della parte bassa della schiena durante la guida su lunghe distanze. Inoltre, si avverte rigidità nella parte bassa della schiena nel momento di alzarsi dopo essere stati seduti per lunghi periodi e la mattina quando ci si alza dal letto.

Una vasta gamma di fattori o eventi possono causare una disfunzione sacro-iliaca, tra cui:

Lesioni traumatiche. Un impatto improvviso, come un incidente stradale o una caduta, può danneggiare le articolazioni sacro-iliache.

Artrite usura e lacerazione. L’artrosi (osteoartrite) può verificarsi in articolazioni sacro-iliache,nella spondilite anchilosante – un tipo di artrite infiammatoria che colpisce la colonna vertebrale.

Gravidanza. Il peso aggiunto e l’andatura alterata durante la gravidanza possono causare ulteriore stress su queste articolazioni e portare a un’usura anomala.

Infezioni. In rari casi.

E’ quindi necessario un esame clinico abbastanza approfondito per identificare la natura del problema. Per evitare diagnosi errate, occorre procedere con due tipi di visite, un esame obiettivo da parte di un medico e un esame palpatorio da parte di un osteopata, il quale può anche indicare i trattamenti più adeguati per migliorare la sofferenza.





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16/04/2023

L'osso ischiatico immaginatelo come se fosse il calcagno della colonna vertebrale, ecco cosa succede al rachide quando c'è uno spessore sotto l'ischio😞😞😞, ad esempio un portafoglio, quanto deve compensare e adattarsi il corpo?😭😭😭

10/04/2023

QUANDO IL RESPIRO DIVENTA PROTAGONISTA...

Quando si permette al diaframma di tornare ad essere protagonista del respiro, la vita può tornare ad essere protagonista della vita stessa.
Il diaframma ha un suo codice, un suo linguaggio; la sua sensibilità ed "onnipresenza", fa sì che si lui comporti come un hard disk, capace di incamerare ogni anomala emozione che entri nel sistema.
Quando finalmente si da la possibilità al diaframma di "esprimersi", lui volentieri fa emergere storie davvero interessanti; a volte un po’ dure per la persona, ma davvero interessanti e liberatorie.
In studio: paziente ventenne..., ragazza di rara bellezza e rara armonia fisica. Unico neo..., una piccolissima scoliosi; é proprio per quella piccola deviazione al bacino che viene in studio.
Cura il corpo in modo quasi maniacale, o meglio la sua estetica; i tatuaggi a colori, sono bellissime immagini che si incastonano a pennello nel suo corpo. Non mancano eleganti piercing in varie parti e collane altrettante eleganti. Studentessa universitaria, colta, sveglia, con un tocco di tristezza che fa capolino dai suoi occhi attenti e perspicaci. Immediatamente mi da del "tu"; non le manca la franchezza.
Alla seconda seduta, sa già come si lavora in studio. I vari tentativi esperiti nella prima terapia di respirare con il diaframma, non l'hanno lasciata indifferente. É rimasta turbata per qualche giorno per non essere in grado di lasciare né il diaframma e tanto meno i suoi addominali... quasi tartarugati.
Questa volta lei sa che si affronterà il lavoro più a fondo. Ma, ancora una volta si rende conto che non è in grado di lasciar fluire il respiro neppure un po’. Un peso allo stomaco le impedisce persino di immaginare e percepire l'idea di "lasciare". Allora, dopo un po’, le chiedo che cosa lei non riesca a "lasciare" nella vita. La domanda risulta azzeccata perché, in un batter di ciglia (é il caso di dirlo), i suoi occhi divengono lucidi. Entrambi abbiamo capito che lei ha capito: "in questo momento mi é venuto in mente Lui..., ...quando Lui mi ha tradita"!!!
Attimi di silenzio, dal momento che a me non è dato sapere della sua intimità; non è in studio per quello. Ma lei non intende fermarsi... e subito aggiungere: "però l'ho perdonato"! Queste parole le ripete più volte. Poi aggiunge: "lui ha avuto il coraggio di confessare..., e allora io l'ho perdonato..., ci tenevo tantissimo a lui"!!!
Ma i suoi occhi non cambiano espressione e comunicano ancora tristezza...; ed il suo diaframma é indeciso... se "parlare o tacere". Lei mi guarda e scorge in me, da sotto la mascherina, una delicata espressione di chi non ha proprio nulla da giudicare. A quel punto lascia andare per la prima volta un grande sospiro, tipico di chi sa che fra un attimo non avrà più nulla da trattenere e sarà libero. "Si, dopo quell'episodio... l'ho tradito anch’io". É imbarazzata..., ma non per quello che mi ha appena detto, ma per il fatto che lei, a differenza di lui, non lo ha mai confessato a nessuno! Così, lei, ed il diaframma, complice, avevano taciuto e trattenuto in tutti questi 4 anni il "misfatto"; lei oscurando il cuore e gli occhi per non "vedere e sentire", il diaframma bloccando l'aria per "non parlarne"..., per aver dovuto trattenere ogni emozione che mai sarebbero dovute trasudare. Ed ecco come la paura, il silenzio, il timore e il senso di colpa, avevano cambiato buona parte delle sue emozioni, del suo aspetto, della sua postura. Quell'aspetto bellissimo, curato all’inverosimile come un bel fiore, serviva per poter trattenere ancora quell'ape al suo interno..., Lui.
Era l'unico modo che aveva trovato per non essere sola...; ma era diventata sola comunque, perché aveva dovuto nascondersi, rinchiudersi dentro ad una bugia, dentro alla paura, alla solitudine..., nella quale stava soffocando.
Mentre si riorganizzava per uscire, con gli occhi lucidi ma vivi ed un diaframma che finalmente respirava, mi ha regalato una frase bellissima: "certo che lei aiuta proprio le persone... a capire la vita..., GRAZIE"!!!
In quel momento, non ho fatto in tempo ad emozionarmi; ma la sera, più tardi, quelle parole mi risuonavano dentro come una grande lezione per me stesso; a volte si vorrebbe essere diversi, più belli, più forti, più, piu, più. Si vorrebbe essere ciò che non si é... o avere ciò che non si ha! Poi un giorno scopri che tutto ciò che serve..., é l'amore ed il rispetto per sé stessi..., il resto poco conta.
(D. Raggi)

10/04/2023

In ambito posturale ogni parte del corpo può generare disturbi funzionali, i quali possono concorrere a squilibri anche in altre parti lontane.

I piedi che crollano in dentro (pronati) possono avere la loro causa non solo nel piede stesso bensì a livelli più alti.

È per questo che una valutazione posturale globale prevede un inquadramento di tutto il corpo.

Una volta che il medico specialista (ortopedico, fisiatra e spesso anche il neurologo) ha escluso che non vi siano anomalie strutturali, congenite, traumatiche o di altra natura clinica, l’inquadramento posturale prende in considerazione altri parametri.

Tra questi rientrano:

⚠️1) Una debolezza o mancanza di funzionalità dei muscoli intrinseci del piede.

⚠️2) Crollo in valgo delle ginocchia a loro volta con potenziale relazione con l’anca;

⚠️3) Debolezza dei muscoli pelvi trocanterici (muscoli dell’anca tra cui i famosi glutei);

⚠️4) Disfunzioni della colonna vertebrale, del bacino e delle viscere;

⚠️5) Alterazioni della funzionalità linguale, denti o della mandibola.

⚠️6) Disfunzioni dei muscoli oculari (occhi)

⚠️7) Pische ed emozioni (in particolare nei bambini)

Ogni causa richiede il suo specifico approccio che può spaziare dagli esercizi rieducativi, laddove fosse richiesta una rieducazione-rinforzo, di alcune strutture muscolari fino all’utilizzo di “apprecchi” specifici quali impianti ortodontici, lenti correttive, bite occlusali, ecc.

Le manipolazioni specifiche della colonna vertebrale, delle viscere, del cranio o delle altre articolazioni del corpo, che risultano poco funzionali, possono concorrere a ristabilire una condizione di riequilibro corporeo fino ai piedi.

Anche se l’attenzione ricade sui piedi questo non vuol dire che l’approccio rieducativo debba per forze di cose partire dai piedi stessi ma, molto spesso, l’intervento parte da molto lontano.

Ciò è possibile solo dopo una valutazione globale della funzionalità corporea.

Per approfondimenti ed altre info sulla postura rimando al mio libro qui al link su Amazon Prime anche in versione e-book:

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31/03/2023

Esistono molte più fibre nervose che “arrivano” al cervello rispetto a quelle che “partono” verso la periferia del corpo.
Si stima un rapporto di circa 20 a 1.

Prima di creare un’azione (chimica, fisica, motoria, ecc) il nostro sistema deve prima sapere “cosa e come farlo”.

Allenare il MOVIMENTO, e tutto ciò che ne comporta, mantiene attivo il Sistema Nervoso e la sua capacità di elaborazione delle informazioni che arrivano da dentro e fuori dal corpo.

Un sistema allenato è un sistema che si sa difendere, interagire e sopravvivere al meglio.

Un grande studioso italiano diceva che “muscoli, tendini, capsule e legamenti sono organi di senso e organi di moto, impegnati nella ricezione della stimolazione ambientale, prima che nell’effettuazione della risposta di moto; il senso non può giammai dissociarsi dal moto” (R. Paparella Treccia, 1988).

Un altro grandissimo studioso, che ha rivoluzionato il campo della riabilitazione e del recupero funzionale, è stato il prof. Vladimir Janda; ha definito il movimento come l’interazione del senso e del moto stabilendo un concetto fondamentale che definisce il Sistema Senso-Motorio.

Attraverso gli esercizi fisici, ma ancora di più nelle fasi di riabilitazione prima e rieducazione dopo, insegniamo al corpo ad “ascoltare” cosa succede nel mondo che lo circonda.

Il tutto attraverso principalmente gli organi di senso, compreso appunto il sistema muscolare, scheletrico e soprattutto del sistema fasciale che riveste l’intero corpo in ogni sua minima parte.

L’allenamento è molto di più che costruire muscoli e togliere grasso.

L’allenamento fisico, basato sul sano movimento, è il nutrimento fondamentale di corpo, mente e anima…

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