16/04/2025
In terapia può accadere che la sofferenza, inizialmente incomprensibile e poi via via dispiegata, porti ad una comprensione più profonda di sé.
Carotenuto indicava come il fine della Psicoterapia sia la trasformazione delle proprie ferite in "feritoie", cioè punti di accesso alla luce o alle tenebre che ci hanno spinto, in un primo momento, a costruire il nostro ombrello.
La ferita è l’esperienza di dolore, mancanza, trauma, ciò che ci ha segnato nel profondo. Spesso queste esperienze ci portano a costruire modi per proteggerci dal “maltempo” del mondo. .
L'immagine delle feritoie, ci invita a una trasformazione: non si tratta di rimuovere o cancellare le ferite, ma di trasfigurarle, di aprirle affinché diventino spiragli
L'analisi non “cura” nel senso di far sparire il dolore, ma lo trasforma in significato, in consapevolezza. E in questo modo, le ferite diventano vie d’accesso alla nostra interiorità. Non si guarisce negando, ma attraversando.
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Ylenia D'Agostino Psicologa - Esperta in Psicodiagnostica e Valutazione Psicologica