13/12/2023
PROCEDURA PER LA CORRETTA EDUCAZIONE SANITARIA
DEL CAREGIVER NELLA PREVENZIONE RISCHI
PREMESSA
Entrando nelle loro case, dei pazienti in assistenza domiciliare, si scopre una diversa dimensione rispetto alle cure
prestate in regime residenziale. Qui ci si ritrova veramente a curare il malato insieme ai suoi familiari poiché sono loro
ad assisterlo tutto il giorno. Spesso sanno riconoscere quali sono le necessità di quel paziente in un determinato
momento: i caregivers imparano a gestire i sintomi, gli orari della terapia, i presidi sanitari e sono molto precisi. Altre
volte invece, trovandosi all'improvviso ad affrontare situazioni impreviste e a ricoprire un ruolo al quale non sono
preparati, necessitano di informazione e di formazione da parte del personale di assistenza professionale.
Per questo gli operatori del servizio di Assistenza Domiciliare devono sostenere la rete familiare / il
caregiver e non sostituirla completamente.
EDUCAZIONE SANITARIA:
Facciamo educazione ogni qualvolta produciamo un cambiamento nelle conoscenze, negli atteggiamenti, nelle abilità,
nei comportamenti, nelle abitudini, nei valori ecc.. di un altro individuo esponendolo a stimoli educativi, cioè
comunicando con lui.
Più specificatamente, si parla di educazione sanitaria quando il cambiamento in gioco riguarda
quelle conoscenze,atteggiamenti, abitudini, valori che contribuiscono ad esporre a (o a proteggere da) un danno alla salute.
L'aspirazione principale di ogni intervento di educazione alla salute è quello di rendere i destinatari capaci di compiere
scelte e di adottare comportamenti che contribuiscano a migliorare la propria salute o perlomeno a tutelarla.
A seconda di ciò che si intende cambiare attraverso l’educazione sanitaria, si parlerà di finalità ed obiettivi diversi
dell’educazione sanitaria, ed in particolare di:
a) obiettivi cognitivi (area del sapere), quando lo scopo è, ad esempio, quello di migliorare il patrimonio di
conoscenze e di informazioni posseduto dall’individuo.
b) obiettivi affettivi (area del saper essere), quando ciò che si intende mutare sono gli atteggiamenti i valori di
un individuo, i significati emotivi che egli attribuisce a certe abitudini o alcune sue capacità relazionali.
1. obiettivi di comportamento (area del saper fare) quando il mutamento che si intende produrre nell’individuo
riguarda le sue abilità, il suo comportamento, le sue abitudini.
L’educazione alla salute rivolta ai famigliari/caregiver consiste nell’addestramento nelle abilità di auto-gestione o
adattamento del trattamento alla sua particolare situazione di cronicità e per essere efficace deve essere progettata,
definendo :
-i bisogni
-i destinatari
- le finalità educative
- gli obiettivi
- i contenuti, metodi e sussidi appropriati
- le risorse necessarie (umane e materiali)
- le modalità di realizzazione dell’intervento
- la valutazione dei risultati.
Sono coinvolti nella attività di educazione sanitaria a domicilio tutte le figure professionali che operano nel servizio,
ciascuna secondo le proprie competenze specifiche.
Per poter svolgere la funzione educativa, gli operatori domiciliari devono:
a) Conoscere il sistema familiare e le relazioni esistenti fra i suoi membri
b) Capire chi sono le persone più vicine al paziente e chi è il caregiver (organizzativo, operativo)
c) Conoscere le esperienze, le capacità e la volontà di aiuto della famiglia / caregiver operativo
d) Ha già avuto nel passato esperienze di aiuto?
e) Cosa ha fatto ? Cosa sa fare?
f) E’ ancora disponibile a collaborare?
g) Cosa può fare? Cosa vuole fare?
h) Guidare la famiglia / il caregiver a prendere coscienza dei bisogni dell’assistito.
i) Fissare gli obiettivi specifici per ogni bisogno (conoscenze, abilità e comportamenti per gestire il problema).
j) Informare e formare: spiegare, dimostrare, fare ripetere, fare esercitare.
k)Verificare l’acquisizione delle competenze.
l) Rimodulare la formazione alla evoluzione della malattia.
m) Riportare sul diario domiciliare gli interventi educazione.
n) Segnalare al medico e/o al coordinatore responsabile le esigenze di formazione rilevate, al fine di predisporre
strumenti didattici adeguati sia per la famiglia / il caregiver che per gli operatori domiciliari.
Tratto da: PROTOCOLLO EDUCAZIONE DEL CAREGIVER -
ISTRUZIONI OPERATIVE.