D.ssa Manuela Ruggeri - psicologa psicoterapeuta

D.ssa Manuela Ruggeri - psicologa psicoterapeuta Psicologo clinico Psicoterapeuta Psicoanalitico età adulta e infantile. Specialista età evolutiva. Esperto DSA,BES Psicologo scolastico.

Diagnosi e Trattamento nevrosi e psicosi; attacchi di panico, depressione, ansia, disturbi del neurosviluppo.

01/06/2025

Il 1° giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Genitori.
Un’occasione per riconoscere un ruolo fondamentale nella crescita delle persone e nella costruzione del tessuto sociale.

Essere genitori, oggi, significa molto più che educare: vuol dire accompagnare nello sviluppo emotivo, gestire incertezze, fatiche e cambiamenti, saper chiedere aiuto e costruire relazioni sane, anche nei momenti difficili.

In un tempo di trasformazioni culturali, nuovi modelli familiari, pressioni educative e solitudini silenziose, la genitorialità non è mai scontata. È un’esperienza che richiede sostegno, consapevolezza, ascolto.

Il CNOP ribadisce il valore della psicologia nel sostenere le famiglie.
Perché prendersi cura dei genitori significa prendersi cura anche delle generazioni future.

22/05/2025
Talvolta le diagnosi sono etichette che ci fanno perdere di vista la sofferenza della persona . Bisogna restituire uno s...
16/03/2025

Talvolta le diagnosi sono etichette che ci fanno perdere di vista la sofferenza della persona . Bisogna restituire uno sguardo che sia volto all'intera geografia somatopsichica dei bambini e dei giovani adolescenti che ci chiedono aiuto.

Mesi dopo mi disse: "Mi hai chiesto perchè volevo ve**re... loro pensano che io venga a causa della mia anoressia, ma io vengo perchè non mi piace quello che sono, quello che faccio, quello che penso".

𝘿𝙖𝙣𝙖 𝘽𝙞𝙧𝙠𝙨𝙩𝙚𝙖𝙙-𝘽𝙧𝙚𝙚𝙣 "Lavorare con una paziente anoressica" tratto da 𝘐J𝘗, 1989, (70): 29-40. "𝙐𝙣𝙖 𝙤 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙖𝙣𝙤𝙧𝙚𝙨𝙨𝙞𝙚" 𝙖 𝙘𝙪𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝘼.𝙈. 𝙉𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤̀ 𝙚 𝙇𝙪𝙞𝙨𝙖 𝙍𝙪𝙨𝙨𝙤, 𝙚𝙙. 𝘽𝙤𝙧𝙡𝙖 (2010), 𝙥.146

Parole quanto mai vere oggi, in un mondo dove bambini e adolescenti non sanno più stare ne' nel gioco né  nell'ozio, ma ...
15/03/2025

Parole quanto mai vere oggi, in un mondo dove bambini e adolescenti non sanno più stare ne' nel gioco né nell'ozio, ma hanno bisogno della frenesia del movimento e della rapidità di immagini e azioni.

"L'avidità del tempo libero e la famelica ricerca di distrazioni per evitare che esso si tramuti in vuoto, risultano anche dall'incapacità di comprendere l'importanza e la funzione del bisogno di giacere incolti, per la psiche e la personalità dell'uomo. Nel corso degli ultimi sessanta o settant'anni ha avuto luogo una vera opera di disinformazione sulle caratteristiche essenziali della natura umana. Abbiamo confuso il dovere di lottare contro la povertà e la miseria col principio secondo il quale la vita dovrebbe essere sempre e solo divertente ed eccitante. L'industria del divertimento, nelle società contemporanee, ha ulteriormente sfruttato a fini economici le possibilità offerte dal tempo libero e inondato la gente di svaghi sempre a portata di mano e pronti per l'uso, cosicché nella vita privata non vi è più spazio alcuno per lo sviluppo di una spontanea consapevolezza dell'utilità di coltivare le proprie risorse personali, per poter approfittare di quei momenti in cui possiamo restare oziosi."

Masud Khan

14/03/2025
24/02/2025
"Spesso il “bullo” è sostenuto un gruppo che gli infonde la forza che da solo egli non avrebbe. Frequentemente è un sogg...
07/02/2025

"Spesso il “bullo” è sostenuto un gruppo che gli infonde la forza che da solo egli non avrebbe. Frequentemente è un soggetto affettivamente deprivato che vive ai margini della società e che dalla cultura di provenienza apprende come unica via di riscatto quella della supremazia del forte sul debole, illudendosi, così, di essere vincente. Un modo di pensare e fare primitivi, animaleschi, ove il più forte si ‘nutre’ anche sessualmente del più debole....
E’ per questo che tale gruppo viene definito ‘branco’. Quando è riunito, come pure accade nel caso dei cani o dei lupi, il ‘branco umano’ esprime al massimo la sua primitività violenta: è esaltato dalla sua presunta supremazia, dalla capacità di togliere la vita all’altro per rinforzare la propria. Non vi è pietà per il presunto debole e questi non è tanto chi nella società ha difficoltà a realizzarsi quanto chi mostra più paura della legge del branco fondata sulla violenza.Il branco, infatti, odia la debolezza fisica e psicologica e soprattutto la paura, perché è in realtà composto da individui deboli e impauriti i quali si difendono illudendosi di condurre una vita da superuomini, fatta di azioni gagliarde frutto di pensieri veloci e risolutivi..... E’ come se il branco fosse un gruppo animalesco e non umano: quando è riunito non ragiona più. Tuttavia il singolo “bullo” può agire anche da solo perché si porta dentro il pensiero del proprio branco, anche se in solitudine la sua azione può risultare meno incisiva.

Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo.
Istituita nel 2017 su iniziativa del Miur nell'ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola.

Leggi articolo su bullismo e società al link
https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/bullismo-e-societa/

Sono lieta di invitare colleghi psicologi e psicoterapeuti  alla II edizione del CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN PSICOLOGIA ...
23/12/2024

Sono lieta di invitare colleghi psicologi e psicoterapeuti alla II edizione del

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN PSICOLOGIA SCOLASTICA

organizzato dal Centro per la Clinica e la Formazione dell'IIPG, Istituto italiano di Psicoanalisi di gruppo .

Il Corso si propone di contribuire alla formazione di professionisti che, a partire da un'ottica psicoanalitica, si vogliano far carico dei disagi individuali e gruppali all’interno dell'istituzione scolastica.

La formazione che il corso intende offrire mira a preparare lo psicologo a lavorare in modo efficace a scuola, oggi: dalla progettazione e realizzazione di percorsi di intervento, diversificati per le diverse fasce d'età e per i diversi bisogni, alla messa in atto di azioni di prevenzione alla dispersione scolastica, quali attività di orientamento e mentoring, secondo le più recenti richieste.

In locandina le informazioni per le iscrizioni entro l'8 febbraio 2025!!

17/10/2024

LE AZIONI STANNO AL POSTO DEL PENSIERO...

Il periodo storico in cui viviamo non è dei migliori senza dubbio: le situazioni di morte ci sono spiattellate in faccia immagine dopo immagine; i numeri dei morti resocontati tutti i giorni. Eppure parlare di morte con i propri figli, tra le mura domestiche, sembra un tabù, simile a quello che generazioni fa era posto sugli argomenti sessuali. Un'inversione di tendenza, direi, dato che oggi del tema di Eros si parla con disinvoltura, sia in infanzia che in adolescenza, a partire dall'ambito scolastico, dove l'educazione psicosessuale ha aperto grandi strade di conoscenza e di buone pratiche di prevenzione. All'opposto, della morte si parla poco o non si parla affatto, nonostante i mass media offrano quotidianamente numerosi spunti di riflessione. Una differenza salta subito all'occhio rispetto ai "tempi antichi", quando vegliare i defunti per giorni era un rito in cui erano coinvolti grandi e piccini ed era di fondamentale importanza in quanto rappresentava un primo momento di elaborazione del lutto. Oggi si assiste alla negazione dell'argomento e, per conseguenza, ad azioni di morte, a suicidi o tentativi di suicidio, che aumentano in maniera spropositata tra i giovani.

Gli agiti stanno al posto del pensiero, si sa.

In adolescenza, le domande sulla morte sono numerose, ma avvengono nello spazio privato e segreto del sè, e non sono condivise con gli adulti, che dal canto loro non si aprono ad affrontare l'argomento, perchè c'è la falsa credenza che parlarne sia rischioso o addirittura possa essere fonte di istigazione al suicidio.
Così, i giovani devono cavarsela da soli, a fronte poi dell'assenza di grandi contenitori istituzionali che potrebbero porsi come fonte di speranza. Manca il pensiero della speranza, mentre predomina l'ideazione di morte, poichè essa fa parte dell'età adolescenziale.

L'adolescente, infatti, è alle prese con la perdita, con la separazione, con numerosi lutti interni; vive un periodo di passaggio in cui "muoiono" i vecchi legami di dipendenza infantile e il giovane deve essere pronto a far vivere nuovi scenari, nuovi legami, nuovi orizzonti di senso, che tuttavia non si intravedono ancora, e per questo fanno paura. Ed è proprio nel marcare la differenza con le paure dei bambini e con il senso di responsabilità dell'adulto, che il giovane deve dare prova di sè e del suo coraggio. Nell'onnipotenza che lo caratterizza e che lo porta a ritenersi immortale, egli sfida la morte con gesti, azioni pericolose, per dimostrare di poterla vincere.

E' necessario, pertanto, fornire spazi di possibilità per pensare la morte, per simboleggiarla, magari per trasformare la paura in nuovi significati, in storie narrate, che non restino chiuse nel mondo privato, ma possano essere condivise con gli adulti significativi e diventare così occasione di speranza, di vita, di Eros.

Vita e Morte come fratelli, nel linguaggio leopardiano, due cose belle che ha il mondo, spinte distruttive e spinte vitali che dialogano tra loro, che "si accompagnano e sorvolano insieme la vita mortale, primi conforti d'ogni saggio core" ( Amore e morte, Giacomo Leopardi)

02/10/2024

🔴 COS'E' LO SCREENING DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO?

📍Lo screening è una metodologia di rilevazione che non ha la pretesa di evidenziare in modo inequivocabile un disturbo, ma di individuare con un buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio ( Paoletti A., Stella G., Dislessia vol. I, 2008).

📍Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia, infatti, si manifestano nei primi anni della scuola primaria, allorché i bambini iniziano il percorso di alfabetizzazione. E' importante essere in grado di riconoscere precocemente le difficoltà, al fine di preve**re la comparsa e il consolidamento di strategie o meccanismi errati, inefficaci o poco economici e di limitare i danni derivanti dalla frustrazione dell’insuccesso, quali il disadattamento o la perdita di motivazione all’apprendimento ( Stella, Apolito, 2004).

📍Obiettivo dello screening è pertanto il tempestivo riconoscimento di un ritardo o di una difficoltà di acquisizione delle abilità di letto-scrittura e calcolo, che possono evolvere in un DSA, così da favorire un intervento immediato con l’attivazione di percorsi educativi mirati.

📍In occasione della Settimana della Dislessia, dal 13 al 17 ottobre, presso Studio M.E.D.A età evolutiva, professionisti formati e competenti accoglieranno le famiglie per offrire informazioni, chiarimenti ed eventualmente approfondire, tramite il protocollo di screening, situazioni che potrebbero essere a rischio Dsa.

❗IL PRIMO INCONTRO CONOSCITIVO E' GRATUITO‼

Per informazioni e appuntamento potete contattare
D.ssa Manuela Ruggeri 3487525270 ( anche wapp) oppure inviare mail a
studiomeda.etaevolutiva@gmail.com

Ci troviamo a Pedara in via Laudani 20/28

🎼DA SETTEMBRE NUOVO LABORATORIO DI  MUSICOTERAPIA🎵🎶“SE LO SENTI, LO SAI”-SUONARE LE EMOZIONI-“ E sono qui che mi perdo p...
24/08/2024

🎼DA SETTEMBRE NUOVO LABORATORIO DI MUSICOTERAPIA🎵🎶

“SE LO SENTI, LO SAI”
-SUONARE LE EMOZIONI-

“ E sono qui che mi perdo per dare i nomi alla cose
A ritrovare una strada tra mille strade confuse….
Se te lo spiegano non capirai, ma se lo senti lo sai, se lo senti lo sai…” (Jovanotti)

PERCHÉ UNO SPAZIO MUSICALE?

Non sempre arriviamo alla consapevolezza attraverso la strada razionale, come dice Jovanotti. Più spesso è il sentire interno che ci conduce a nuovi livelli di comprensione di sé e degli altri. La musica favorisce il sentire. Essa è una delle poche vie creative ancora scelte dai giovani, oltre i computer e gli smatphone; un linguaggio prezioso che unisce e crea legami.

Riconoscerne l’importanza è pertanto un passo avanti verso una generazione complessa e “dolorante” dal punto di vista affettivo. Se ci si pensa, la musica ci accompagna e sostiene dai primordi della vita, attraverso il suono della voce materna e delle ninnananne e continua così, spesso come sottofondo che sostiene il nostro Sé, fino a tarda età. La struttura della musica, inoltre, funziona in modo assai simile al funzionare della psiche, fatta com’è di pause e riprese, di movimenti di ritiro e di espansione, di sensi e non-sensi, di ripetizioni e sorprese, di assenze e presenze.

Riconoscere tale connubio tra musica e funzionamento mentale, permette di ampliare i possibili interventi clinici a disposizione di noi terapeuti ed apre la strada a modalità di cura che permettono, in modo creativo, di sviluppare funzioni psichiche importanti, quali la simbolizzazione, la rappresentazione e l’elaborazione emotiva, rendendole di più facile accesso.

La musica in generale, e nella mia visione, la musicoterapia sostenuta dall’ascolto e dal pensiero psicoanalitico in particolare, permettono un ampliamento delle capacità espressive, favoriscono un collegamento con il proprio mondo interno e, attraverso la via sensoriale, con la dimensione inconscia della mente.

Il linguaggio musicale, lontano dal fornire informazioni tangibili, attiva l’immaginario, ciò che a parole talvolta non è raggiungibile.

La musica, un po' come l’arte, non spiega, non descrive, non rinvia al concreto, bensì allude, evoca, muove l’animo, produce sensazioni, commuove.

Attraverso le note, la via sonora diviene il ponte, lo spazio di “transizione” per esprimersi anche senza la parola e oltre essa; per giungere a quegli stati d’animo, a quelle vibrazioni affettive, che difficilmente si raggiungono tramite la via razionale.

Partendo da tali premesse, l’obiettivo del laboratorio proposto è di creare un “tempo creativo”, per far parlare la psiche attraverso la musica; far vibrare le note emotive e giungere, attraverso la via del suono, a contenuti non ancora rappresentabili o, si potrebbe dire, inconsci.

COSA SI FA?
📌Attraverso una modalità evocativa e immaginativa si condurranno i partecipanti prima all’ascolto di musica dal vivo, realizzata con uno strumento suggestivo, intenso e caldo come il violoncello; successivamente si stimolerà l’espressione emotiva di ciò che ha risuonato in ognuno e si passerà ad una terza fase di produzione creativa della propria melodia personale, associata a pensieri, sensazioni o allo stato emotivo suscitato.
📌Non è necessaria una competenza musicale specifica.
📌I gruppi saranno condotti da Manuela Ruggeri, psicoterapeuta psicoanalitico, e da Josephine Rossitto, musicista e musicoterapeuta

Chi fosse interessato può contattare in privato e verrà fornito il programma dettagliato e le modalità di iscrizione.

☎️D.ssa M.Ruggeri 3487525270
☎️J.A.Rossitto 3294592116
Mail: studiomeda.etaevolutiva@gmail.com

22/06/2024

"È cambiato da un giorno all'altro, non lo riconosco più!"
Se anche voi avete pensato almeno una volta qualcosa del genere a proposito dei figli adolescenti, comprenderete in modo immediato ciò che viene mostrato nel nuovo film di animazione Pixar da poco uscito nelle sale.
In questa seconda puntata, Riley ha appena compiuto 13 anni: il suo mondo, i suoi pensieri, le isole della personalità e i ricordi iniziano a cambiare rapidamente, assistiamo alla costruzione (importante ma faticosa) di un senso di sé più definito. Non appena scatta il pulsante della "pubertà", si innescano un turbinio di situazioni e stravolgimenti. Ci sono tante emozioni diverse che entrano in conflitto tra loro, ma trovano poi ciascuna il proprio spazio e il modo di collaborare. Anche stavolta, il film riesce a mostrare in modo chiaro e semplice ciò che accade nella mente di Riley.
Quando i figli oltrepassano la soglia dell’adolescenza, i genitori si trovano spesso disorientati, confusi. Non li riconoscono più e hanno la sensazione che i loro bambini, improvvisamente, senza alcuna ragione precisa, siano cambiati. La famiglia assume un ruolo diverso e più marginale, le amicizie, il bisogno di essere parte di un gruppo e di essere accettati, le paure per il futuro iniziano invece ad occupare sempre più spazio.
Ciò che si fa più fatica a comprendere è che anche i ragazzi hanno la stessa difficoltà: non si riconoscono più, stanno cercando di capire chi sono e chi vogliono diventare, sono raggiunti da un turbinio di emozioni e stimoli spesso contrastanti e che "lottano" tra loro. Sperimentano nuove emozioni oppure vivono una vera e propria tempesta emotiva in cui ogni vissuto è amplificato, più forte e immediato, senza che ci sia un adeguato filtro cognitivo.
Inside Out 2 ci ricorda, ancora una volta, che non ci sono emozioni buone ed emozioni cattive. Tutte hanno un valore adattivo e un ruolo centrale nello sviluppo: imparare a riconoscerle, elaborarle e gestirle è fondamentale.
Un film di animazione destinato non solo ai ragazzi, che hanno riempito le sale dei cinema in questi primi giorni di programmazione perché desiderosi di comprendere ciò che accade nella loro mente. Ma anche per tutta la famiglia e per i genitori che possono così riconoscere alcuni meccanismi, entrare nella testa dei figli e sentirsi meno soli di fronte ai tanti cambiamenti che si vivono.
Infine, anche se è faticoso e si vorrebbe vedere sempre sorridere i propri figli, dobbiamo lasciare che sperimentino e conoscano tutta la gamma delle emozioni, aiutandoli a riconoscerle e gestirle, per trasformare in parole ciò che sentono nel loro cuore e nella loro mente. È importante anche cercare di non anticipare e risolvere le difficoltà al loro posto: solo così potranno imparare a fidarsi dei propri sentimenti, a regolare le proprie emozioni e a risolvere i problemi in autonomia.

Indirizzo

Via Ercole Patti N. 20 Pedara
Catania
95030

Orario di apertura

Lunedì 16:00 - 19:30
Martedì 16:00 - 19:30
Mercoledì 16:00 - 19:30
Giovedì 16:00 - 19:30
Venerdì 16:00 - 19:30

Telefono

+393487525270

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