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Dott.ssa Chiara Moschetto - Psicologa

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Catania
Dott.ssa Chiara Moschetto - Psicologa

🧠 Psicodiagnosta
🧶 E se la storia che ci siamo sempre raccontati si avvalesse di strade alternative per essere narrata?
📍 Catania

17/09/2025

Settembre è un pò un capodanno.
Mese di riprese,
Mese di nuovi inizi...

Le giornate in studio hanno il sapore di:

"Doc quest'estate sono successe un sacco di cose!"

"Vorrei poter inziare un percorso di terapia, è la prima volta per me"

"Ho trovato un micio per strada e ho deciso di portarlo a casa con me! Posso portarlo in seduta?"

E allora lo studio inizia di nuovo a popolarsi di storie, di lacrime e di traguardi... I cuscinoni e le sedute del divano tornano ad avvolgere le vite, tornano ad essere spazio intimo e sicuro, spazio di accoglienza incondizionata...
Sì, accoglienza incondizionata anche per "guest star" poco convenzionali.

Settembre mi è sempre piaciuto particolarmente, da quando svolgo la mia professione forse anche di più. ❤

07/05/2025

Un giorno una paziente mi disse:
"Io penso che fare il suo mestiere sia un grande privilegio, quante vite si riescono a vivere in un giorno?"

Non me lo avevano mai chiesto.

È vero, mi reputo una privilegiata.

Ho la possibilità di vivere tantissime vite, mi immergo nelle acque profonde dell'esistenza di ogni persona che varca la soglia della porta dello studio e rimango ogni volta stupita, sorpresa a tratti dispiaciuta, in altri momenti felicissima.

Ho la possibilità di incontrare continuamente mondi diversi, di raccogliere storie di dolori e storie di gioie.

Spesso i pazienti pensando che siano i soli ad imparare dentro la stanza di terapia, in realtà sono anche io ad imparare in quella stanza con loro.
Imparo quanti significati possa avere la vita, imparo nuove lingue, imparo nuovi modi di intendere le relazioni, imparo che si riescono a fare gli origami senza quasi neanche prestare troppa attenzione a come lo si fa, perché nel frattempo si è impegnati a ti**re fuori tutto un flusso di racconti dall'alto potenziale emotivo.

Imparo continuamente.
E per questo io sarò sempre grata.

14/03/2025

Ehi, oggi sono qui per ricordarti che...

Anche se oggi non è andata come speravi,
Anche se per te è stato un disastro,
Anche se credi di aver commesso un errore madornale (a meno che non si tratti di questioni veramente molto grandi)...

Il pianeta in cui ti trovi continuerà a girare sempre alla velocità di 1.700km nel giro di 24 ore (anzi per, essere precisi nel giro di 23 ore, 56 minuti e 4 secondi),
Il sole sorgerà lo stesso,
Gli uccellini inizieranno comunque a cinguettare alle prime luci dell’alba…

Le persone a te vicine ti vorranno bene ugualmente.

Il peso del mondo non è tutto sulle tue spalle.

Psicologia, Fallimento, Benessere Psicologico, Cura

30/01/2025

La maggior parte delle volte in terapia si arriva perché si sta male…
O per dirlo in altre parole, perchè non si sta più bene.

La maggior parte delle volte succede che si inizia un percorso terapeutico e ci si sente super propositivi: la percezione è quella di star facendo qualcosa per sè stessi, ci si sente ascoltati, compresi, accolti, non giudicati.

Ad un certo punto, però, si scopre il vaso di Pandora: qui il lavoro si fa duro, durissimo a volte, perchè si inizia a lavorare come degli esploratori, come degli archeologi… Si ritorna in tempi lontani, si rivivono relazioni ed eventi e, nel racconto, succede che si comincia a dare un significato diverso, una lettura diversa, ad ogni cosa.

Questo spaventa.
Spaventa perchè mette in dubbio il castello di certezze che ci si è costruiti con duro lavoro ed olio di gomito... Spaventa perchè diminuisce le distanze tra il proprio sé ed il cambiamento.

Ah! tanto temuto cambiamento!

Dietro quella paura, però, si nascondono mondi possibili e ideali, mondi da scoprire, mondi da costruire… dietro quella paura si trova la possibilità di conoscere ciò che è accaduto per poter riscrivere una storia diversa, una storia su misura, nella quale ci si trova comodi e rilassati.

Per poterci arrivare, però, è necessario passare a trovare il 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 farci per un po' amicizia e riconoscere che probabilmente ci si ritornerà qualche altra volta, in quel 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨, ma con degli strumenti più funzionali.

10/01/2025

Second shift (secondo turno).

È così che viene definita la condizione di quelle che io chiamo "WonderWoman".
Sono donne che si assumono la maggior parte dei compiti domestici e della cura ed educazione dei figli, dopo (ma spesso anche durante) la loro giornata lavorativa.

I dati provenienti da studi condotti in Italia ma anche in Spagna, in Inghilterra, Grecia e in altri paesi dell'Unione Europea ci indicano che la parità di genere sembra essere ancora lontana, anche se tra le coppie under 35 viene rilevata una maggiore tendenza alla collaborazione domestica.

Io ne incontro parecchie in studio di queste donne e sono instancabili: corrono sempre, riescono a rendere efficiente ogni momento della loro giornata. Sono smart, fulminee, esperte di incastri e di combinazioni di appuntamenti.
Operative.

Affaticate.
Non è un carico solo fisico, è un carico soprattutto mentale.

Spesso arrivano in studio in fretta e furia, si siedono sul quel divano beige, prendono un gran respiro e dicono "ok, adesso ci sono. Possiamo iniziare!".
È il momento in cui dicono a se stesse che può avere inizio il loro momento, quello per incontrare se stesse.

"Se non ci penso io, non ci pensa nessuno!". È la frase che più sento ripetere in relazione ai figli, in relazione alla casa, in relazione alla gestione della vita familiare.

Sono stanche.

Fanno tanto per tanti e poi succede che fanno poco o nulla per sé stesse.
E poi succede che arriva un giorno in cui si guardano allo specchio... E non si trovano più.

24/12/2024

"Caro Babbo Natale
Per Natale vorrei pace e amore e nessuno che litiga poi fai tu qualsiasi regalo mi rende felice"
Gaia.

Qualche settimana fa ho partecipato ad un evento natalizio per bambini. Veniva chiesto loro di scrivere una lettera per Babbo Natale da consegnare agli elfi, i quali si sarebbero occupati di recapitarla personalmente a Santa Claus.

Gaia, una bambina di soli sei anni, non ha chiesto doni nella sua lettera. Nessun gioco telematico di ultra generazione, nessuna bambola o peluches.
Gaia ha chiesto la pace, Gaia vorrebbe soltanto che nessuno litighi... Poi qualsiasi cosa le va bene. A sei anni.
Perché?
Nella mia mente sono stati milioni gli scenari quotidiani vissuti da lei.

Leggendo le letterine dei piccolini, ammetto di essere caduta nella tentazione di portare con me quella di Gaia. Credo che la custodirò gelosamente.

A Gaia, ed a tutti coloro sperano nelle sue stesse cose...
A tutti coloro che hanno bisogno di un abbraccio, di un posto sicuro, di amore... Di pace.

Buon Natale♥️

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