Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica

Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica Costellatore familiare, specializzata in arti-terapie e tecniche bioenergetiche.

Dott.ssa in Psicologia specializzata in Psicosomatica, Psicogenealogia e Costellazioni familiari, Floriterapeuta, Master Reiki, Mindfulness Educators, Cristalloterapia, Aromaterapia, Riflessologia Plantare, EFT, Naturopatia animale.

01/02/2025

Ogni individuo nel corso dell’infanzia sperimenta inevitabilmente frustrazioni e privazioni che possono indurlo ad aderire alla realtà esterna in modo compiacente sviluppando un falso sé, ovvero un’organizzazione difensiva della personalità che ha la funzione di proteggere, come una corazza, il vero sé dalle minacce esterne.

Quando queste due dimensioni, fisica e psichica, non sono integrate avviene una “scissione mente-corpo” responsabile di gran parte di disturbi psichici e comportamentali (depressione, attacchi di panico, crisi psicotiche, dipendenza, irrequietazza, insonnia, disturbi dell’alimentazione) disturbi fisici o somatici (dermatologici, respiratori, allergici, gastrointestinali come dispepsia, ulcera, colon irritabile e cancro, malattie metaboliche come il diabete, cardiovascolari come aritmie, ipertensione, infarto, patologie endocrine soprattutto tiroidee).
Tale scissione, quindi, difende da un intollerabile dolore mentale e consente a chi lo vive di conservare l’impressione di autosufficienza e controllo tramite lo sviluppo di un falso sé che permane nella personalità adulta ed è totalmente inconscia.
La sua presenza può consentire una vita assolutamente e apparentemente normale anche se accompagnata da sensazioni di estraneità, superficialità, vuoto e noia.
Alcune persone, però, manifestano un Falso sé patologico che tende a rappresentarli interamente impedendo un’espressione sufficiente del Vero sé.

Il connubio tra la Matrioska e le carte Dixit favorisce un processo d'integrazione tra le diverse parti del sé attraverso il gioco.
La consegna è quella di attribuire ad ogni pezzo della Matrioska alcune delle sue "parti del sé" ovvero tutte quelle che sente essere costituenti la sua personalità. In base alla predominanza in quel dato momento si associerà la più grande e così via.
A queste si associeranno le relative carte che ricordano quel determinato aspetto della personalità e insieme al terapeuta potrà rapportarsi con loro attraverso il suo essere intero cercando possibilità migliori per "giocarle" in base ai contesti e a trovare soluzioni funzionali anche in quelli potenzialmente a rischio di frammentazione.

La sindrome del gemello scomparso
26/08/2024

La sindrome del gemello scomparso

10/07/2024

Spesso mi viene chiesto il significato di "Psicologia Olistica" il nome della mia pagina professionale.
Il significato etimologico di Psicologia deriva dal greco psichè che significa spirito, anima e da logos che significa discorso, studio.
Letteralmente lo studio dello spirito o dell'anima.
Il termine olistico deriva dalla parola greca "Olos" che significa totalità e interezza.
In medicina, infatti, tale parola si riferisce allo stato di salute nella sua globalità, l'unione tra corpo, mente e spirito.
In poche parole è racchiuso un mondo che contempla la dualità e oltre...
Se mi fossi fermata all'indottrinamento accademico o al fanatismo di chi rifiuta il progresso, non avrei potuto cercare oltre.
Oltre è la parola chiave per prendere il meglio dei due mondi e farli coesistere in un connubio perfetto.
Oltre è un pò come una regola che mi ha insegnato la fotografia " Se vuoi infrangere le regole, devi prima conoscerle".

L'alimentazione è strettamente legata alla sfera emotiva, nello specifico soprattutto affettiva, proprio dove i rimedi f...
15/06/2024

L'alimentazione è strettamente legata alla sfera emotiva, nello specifico soprattutto affettiva, proprio dove i rimedi floreali e le altre tecniche olistiche dimostrano la loro, a volte risolutiva, capacità di azione.

Negli anni ’70 Hilde Bruch, psichiatra statunitense di origine tedesca, ha sostenuto che i DCA (Disturbi del comportamento alimentare) correlano con la difficoltà ad identificare e verbalizzare i propri sentimenti e stati d’animo. Tali variabili si configurano nel disturbo alessitimico.
La mancanza di consapevolezza dei propri stati emotivi e delle proprie esperienze affettive possono condurre allo sviluppo di “stati di alienazione sociale e disagio psichico tanto intollerabili da provocare il ricorso a condotte patologiche discontrollate” (Carano, Totaro, Ranalli, Cicconetti, Mancini, Vizza, & Mariani, 2011).

Anoressia, Bulimia, fame nervosa, ossessione per il cibo, difficoltà a seguire le diete per voracità, dipendenza dagli zuccheri, ansia, malinconia, in un quadro di rigidità e perfezionismo, per rabbia o tensione che chiude lo stomaco, inappetenza, cambiamenti, dopo una malattia o in quadro di debilitazione.

Uno degli aspetti importanti entro quest’area di disturbi e della loro relazione con le emozioni è la regolazione emotiva, cioè la capacità della persona a stare dentro la situazione emotiva e non fuggire da essa. Una persona in grado di regolare le proprie emozioni sarà quindi in grado di sperimentare e tollerare emozioni negative e positive, accettare diverse emozioni e utilizzare strategie adeguate al fronteggiamento delle emozioni in base ai diversi contesti.

Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica

Ringrazio coloro che hanno partecipato a questo piccolo esperimento sociale, anche scrivendomi in privato 🙏❤.E' stato mo...
18/05/2024

Ringrazio coloro che hanno partecipato a questo piccolo esperimento sociale, anche scrivendomi in privato 🙏❤.
E' stato molto interessante leggere le vostre interpretazioni e le emozioni che vi ha suscitato, seppur ad un primo strato di analisi.
Sono certa che andando più in profondità, avremmo esplorato nuovi meravigliosi mondi interni!

Quello che è certamente emerso è come ognuna delle vostre interpretazioni fosse diversa dalle altre, così come le emozioni che ne conseguono.
C'è stato chi, ironicamente, ha ipotizzato che fossero in viaggio e che, stanchi di camminare, si fossero fermati a bere uno spritz;
C'è chi invece ha notato varie prospettive di lontananza, chi malinconia, chi rimpianto, chi routine e noia, chi paura di invecchiare ma anche chi una bella amicizia iniziata in gioventù e mai finita dove si può vivere serenamente anche il silenzio.

Azzardo uno spunto di riflessione: Chissà se ognuna di queste interpretazioni ha, in qualche modo, a che fare con una proiezione del proprio modo di vivere la relazione con l'altro?

Questa è una tipologia di fotografia che nelle Phototherapy Techniques ideate da Judy Weiser, psicologa e arteterapeuta, rientra nella categoria "Foto Proiettive".
Questa tecnica è stata chiamata “Foto-Proiettiva”, perché le persone proiettano sempre un significato su una fotografia.

Ognuno di noi ha una propria e diversa mappatura della realtà che filtra attraverso i costrutti del contesto sociale in cui è cresciuto, pertanto, quando ci troviamo ad osservare un’immagine ci troviamo ad avere a che fare con una moltitudine di percezioni ed emozioni differenti.
"Tutte le fotografie contengono simbolismi che sono simultaneamente personali/individuali e collettivi/archetipici e reagiamo sia ai messaggi impliciti che a quelli espliciti, come a quelli manifesti o latenti contenuti al suo interno" (Weiser, 1999-2013).
Per questo le reazioni dei pazienti alle fotografie sono molto utili, perché aiutano i terapeuti a spiegare ai pazienti come si costruiscono la mappa della realtà.

Il punto di vista è talvolta così originale e personale che non c’è mai un modo giusto o sbagliato di guardare un’immagine e questo aiuta anche il terapeuta a non essere considerato dal paziente una minaccia.
Se lavorando su alcune immagini, infatti, il terapeuta mette il paziente nelle condizioni di aiutarlo ad interpretarle ed esprimere la sua prospettiva specificando che è un suo punto di vista, gli conferirà una sorta di potere nella relazione che non lo farà sentire giudicato o svilito ogni qualvolta esprimerà le proprie emozioni.
Ne consegue che il rapporto di fiducia che si instaurerà fra le due parti costituirà un’alleanza costruttiva alla relazione terapeutica.

Così come una fotografia potrà essere vista diversamente in base a chi la guarda, allo stesso modo, nelle sessioni terapeutiche si potrà aiutare i pazienti a capire che questo vale per ogni cosa che a che fare con la quotidianità e il fatto di avere una visione diversa non presuppone che qualcuno abbia torto o ragione ma semplicemente un punto di vista differente che va rispettato.
Spesso queste dinamiche sono alla base di molte relazioni, a prescindere dalla loro natura, e sradicarle potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le gestiscono senza procrastinare in situazioni tossiche delle quali non riescono a liberarsi.

Dentro di sé le persone spesso sanno quali cambiamenti dovrebbero fare, ma metterle in pratica non è così facile.
Solo quando si prende consapevolezza della situazione e le idee diventano parole, il paziente non può più aggrapparsi alla scusa di non poter cambiare.
Quel materiale emozionale potenzialmente potente e bisognoso di focalizzazione terapeutica rimane spesso profondamente protetto all’interno dell’inconscio del paziente ed è più facile non averci a che fare, ma una volta che è portato alla consapevolezza risulta molto più difficile fare finta di niente.
Se il vivere è fonte di conflitti e qualcosa è stato represso nell’inconscio a causa di una dissonanza interiore, le cose usciranno spontaneamente e si ripeteranno, a livello emozionale o non verbale, finchè non sarà stato riconosciuto dalla coscienza.

Questa la grande potenza e lo scopo del lavoro fototerapico
"Dal momento in cui si attribuisce ad una fotografia più un significato emozionale che visivo, non dovrebbe sorprendere che queste siano in grado di scatenare ricordi e sentimenti forti contenute nell’inconscio in maniera notevolmente facilitata rispetto ai metodi tradizionali" (Weiser, 1999-2013).

Se vi fa piacere, seguite la mia pagina Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica per ulteriori approfondimenti!

Questo è un cristallo di Lepidolite e la sua formula chimica è K(Li,Al)3(AlSi3O10)(F,OH)2Appartiene alla famiglia dei si...
04/05/2024

Questo è un cristallo di Lepidolite e la sua formula chimica è K(Li,Al)3(AlSi3O10)(F,OH)2
Appartiene alla famiglia dei silicati e contiene litio, potassio, alluminio e fluoro.
Il litio, in particolare, è molto conosciuto per essere un metallo molto prezioso per il cervello, usato prevalentemente come stabilizzante dell'umore, nella depressione e nelle fasi maniacali dei disturbi bipolari.

I minerali che compongono i cristalli sono di tipo inorganico, non direttamente assimilabili dal nostro corpo, quindi le loro proprietà vanno intese come “vibrazionali”.
In generale si possono utilizzare per potenziare l'assimilazione dei minerali in carenza nell'organismo ma interagiscono anche con il nostro inconscio e la nostra sfera psichica.
Motivo per cui questo cristallo (come molti altri utilizzati sin dall'antichità) si è dimostrato molto utile nei casi di depressione, alterazione del comportamento, incubi ricorrenti ed è adatto a lavorare sui traumi e sulla loro elaborazione.
Tanto a livello emotivo quanto a livello fisico, si dimostra altrettanto efficace nel caso di muscoli contratti di collo e spalle, spasmofilia, fibromialgia e sciatalgia.

Questa una preparazione in boccetta della lepidolite che grazie alla diluizione non avrà nessuna componente tossica.
Quindi solo la memoria, la vibrazione del cristallo e non la sua componente chimica.
Per vedere se la sua efficacia fosse corretta ho utilizzato la scala di misurazione per biometro del radioestesista Alfred Bovis, secondo il quale è possibile misurare l'energia vitale di vari elementi.
Egli affermava che le sostanze influenzano la nostra energia vitale per trasmissione di radianze.
Bovis suddivise la vibrazione energetica in tre livelli: fisica, da 0 a 10.000 bovis; eterica o mentale, da 10.000 a 13.000 bovis; spirituale, da 13.000 a 18.000 (quest'ultimo il valore del mio preparato).
Secondo la scala Bovis, un'energia vitale che va da 0 a 6.000 bovis è indice di malattia.
L'uomo in salute deve avere un'energia vitale che va dai 6.500 ai 10.000 bovis.
In questi anni ho fatto varie misurazioni e mi sono realmente resa conto di quanto la maggior parte di ciò che assumiamo ci privi di energia vitale piuttosto che fornircela.
Il più semplice (un'altra tipologia di preparato) è stato misurare l'energia dell'acqua imbottigliata rispetto a quella energizzata con il cristallo.
Una differenza notevole.
Così come ogni prodotto inscatolato.
Quando si dice che "siamo quello che mangiamo".

Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica specializzata in arti-terapie e tecniche bioenergetiche.

“...e nel profondo di te sai che è sbagliato quello che ti fa fare. Ma ogni volta ti ripresenti alla sua porta, e inizi ...
03/05/2024

“...e nel profondo di te sai che è sbagliato quello che ti fa fare.
Ma ogni volta ti ripresenti alla sua porta, e inizi a riflettere: il rispetto che ho di me stesso è così fottutamente basso? O il mio desiderio di successo è così fottutamente grande che deciderò di tornare ripetutamente a casa di quest’uomo e lascerò che abusi di me per un piccolo briciolo di fama?”

In una sola frase, tratta da una storia vera, tanti elementi che ci raccontano il più grande malessere contemporaneo attraverso la dicotomia dipendenza-solitudine.
Tutto ciò che facciamo risponde al bisogno di vederci integrati nella collettività per non essere emarginati ma, allo stesso tempo, il bisogno di essere visti e accettati, ci allontana sempre più da noi stessi.
Anche Donny, come Arthur in Joker, vorrebbe fare il comico, per nascondersi dietro la maschera che si è costruito per sopravvivere al caos interno che lo vede costantemente in bilico tra il bisogno di essere amato e apprezzato e l'evitamento come strategia per fronteggiare paure e pregiudizi.

Ci abbelliamo per dare la migliore immagine possibile perché quando sembriamo ciò che vogliamo essere (anche se non lo siamo) e riusciamo a vedere nel nostro riflesso l’immagine che cercavamo, il nostro io è soddisfatto.
Tuttavia, per quanto imbrigliati in questa rete, questi momenti piacevoli non durano in eterno poiché non saziano mai completamente il nostro bisogno di esistere.
Ciò che ne consegue è un’inevitabile e angosciante sensazione di insufficenza e disvalore.
Nonostante l’evoluzione e l’invenzione delle tecnologie, abbiamo ancora bisogno dello sguardo dell’altro per verificare l’esistenza dell’Io.

In questo modo creiamo dipendenza da tutto ciò che ci unisce alla società o da tutto ciò che ci impedisce di affrontare noi stessi, come la proiezione dei nostri malesseri su coloro che consideriamo stalker o abusanti, ma di cui non riusciamo a fare a meno. Ma perché non riusciamo a farne a meno?
Perchè la mancanza di autostima e l'odio inconsapevole di sé stessi rende vulnerabili a diverse forme di abuso, a tal punto da sentirsi immeritevoli di amore.

“Dovreste vederla. È la persona più bella che abbia mai conosciuto, e io non riuscivo ad amarla. E adesso lo capisco […] capisco perché ho rovinato tutto agendo in quella maniera: è perché amavo una cosa in questo mondo, più di quanto amassi lei. E sapete cos’era quella cosa? Odiare me stesso. Lo adoro.
Ne sono dipendente, e non conosco nient’altro. Perché Dio non voglia che corra mai un rischio nella mia vita: il rischio di essere felice. Ed è per questo che ho rovinato tutto con lei. Perché odiavo me stesso molto più di quanto amassi lei.”

La chiave è tutta qui, nelle corazze che chiedono carezze! ❤

Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica specializzata in arti-terapie e tecniche bioenergetiche.

01/05/2024

Documentare il dolore e la malattia è una modalità di espressione che è sempre esistita.
Si stima che i primi fotografi a farlo siano stati i medici in campo psichiatrico (1850-1860 circa) per fissare nel fotogramma l’immagine della malattia.
Se in un primo momento, quindi, la fotografia venne utilizzata come strumento per classificare i segni di una patologia, successivamente, invece, venne utilizzata come strumento di critica e denuncia (soprattutto per ciò che concerne i manicomi) e fornire un’immagine diversa della malattia mentale rispetto alle concezioni radicate in quegli anni.
Lo scopo era ridare dignità al malato e indagare i suoi stati d’animo.

Oltre ai medici, i più grandi fotografi della storia, si cimentarono nel fotografare la malattia.

Solo per citarne alcuni, Jo Spence, attraverso i suoi autoritratti, documentò il processo invasivo del cancro sul suo corpo e questo le permise di indagare sentimenti inespressi o repressi.

Allo stesso modo, Nan Goldin, documentò attraverso i suoi scatti il mondo in cui lei e i suoi amici vivevano, permeato da droghe,violenza, dipendenza sessuale, solitudine e depressione.
Solo dopo essersi vista riflessa in questo suo autoritratto, si rese conto che tutti gli uomini che aveva frequentato le avevano procurato danni fisici e psicologici.
Questo autoritratto voleva quindi essere, oltre ad una presa di consapevolezza che la portarono ad andare in una clinica a disintossicarsi, anche un monito per tutte le donne che vorrebbero denunciare gli abusi ma non hanno il coraggio di farlo con le parole.

Samantha Gebelle è un’artista contemporanea che documenta, attraverso il suo autoritratto, il dolore provato nell’arco della sua vita per essersi sentita diversa, sia per essere transgender che per aver sofferto di obesità.

Questo ci dimostra come sia nel caso della malattia, come nella dipendenza e nell’emarginazione, la fotografia abbia contribuito a ridare all’individuo la dignità e il controllo della propria immagine che la patologia gli aveva sottratto, migliorando significativamente la qualità delle loro vite.

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Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica specializzata in arti-terapie e tecniche bioenergetiche.

Costellatore familiare, specializzata in arti-terapie e tecniche bioenergetiche.

La letteratura scientifica esaminata ha dimostrato la validità terapeutica della Fototerapia come supporto nei trattamen...
29/04/2024

La letteratura scientifica esaminata ha dimostrato la validità terapeutica della Fototerapia come supporto nei trattamenti:

✅Cancro
✅Abuso
✅Dolore Cronico
✅Ansia e Depressione
✅Differenze generazionali, culturali, di classe, razziali e politiche
✅Famiglie con bambini autistici

Dott.ssa Eleonora Ambra-Psicologia Olistica specializzata in arti-terapie e tecniche bioenergetiche

Come affrontare, serenamente e naturalmente: interrogazioni, esami, colloqui e intensi sforzi cognitivi. 🗣 ❤️🕺🌻 Ridurre ...
25/04/2024

Come affrontare, serenamente e naturalmente: interrogazioni, esami, colloqui e intensi sforzi cognitivi.
🗣 ❤️🕺

🌻 Ridurre notevolmente paura, ansia, mal di testa, blocchi digestivi da somatizzazione, confusione e sovraccarico mentale.

🌻 Migliorare memoria, concentrazione, apprendimento, fluenza verbale, comunicazione interemisferica, autostima e fiducia in sé stessi.

ANALOGIA PSICOLOGIA - FLORITERAPIA 🧠🌺 E' importante condurre uno stile di vita sano ed equilibrato, curare l'alimentazio...
15/03/2024

ANALOGIA PSICOLOGIA - FLORITERAPIA 🧠🌺

E' importante condurre uno stile di vita sano ed equilibrato, curare l'alimentazione e praticare sport quotidianamente ma quando tutto ciò viene estremizzato, inficiando significativamente la quotidianità, può essere indice di una vera e propria patologia.

Analogamente ai disturbi riportati nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) una personalità che nella floriterapia di Bach rappresenta questi "tipi psicologici" è Rock Water.

Rock Water è una personalità rigida, perfezionista, alle volte dogmatica.
Ha una volontà ferrea e vuole essere d'esempio, si dà degli schemi rigidi e delle regole da seguire per superare la sua profonda insicurezza.
Può trattarsi di una dieta, può fissarsi sul corpo con la ginnastica o l'alimentazione, sulla preghiera, il digiuno o altro.
Si dà una forma di disciplina da cui non si discosta.
E' severo con se stesso, non con gli altri, in realtà degli altri non gli importa perché è tutto concentrato su sé stesso e sulla ricerca di una perfezione personale.
Se qualcuno dovesse aver bisogno all'orario delle sue pratiche, difficilmente egli offrirebbe la sua disponibilità perchè la priorità è rispettare il suo programma.
Fatica a confrontarsi con gli altri e non cambia idea.
Ci sono dei forti bisogni istintivi che vengono repressi e negati.
Finge di essere ciò che non è e questo crea una forte tensione interna e uno stato di continuo conflitto che lo fa sentire insicuro, così si aggrappa ancora di più alle regole che si è dato e non transige. Le emozioni sono bloccate.

Secondo il principio transpersonale la parola chiave è RIGIDITA' STATICA, DUREZZA, CRISTALLIZZAZIONE.
La rigidità statica è cronica e non infiammatoria.
I tumori benigni sono forme di rigidità statica, come i fibromi.
Si può utilizzare nelle artrosi dove c'è rigidità e perdita della mobilità, nella stipsi ostinata, in tutti i casi di calcolosi, nelle masse dure.

La riarmonizzazione di Rock Water è la FLESSIBILITA'.
Occorre abituarlo ad ascoltarsi, a far fluire le emozioni e ammettere come si sente realmente, imparare a mantenere la disciplina in maniera più morbida, essere spontaneo e rilassato.
I tipi Rock Water vanno rispettati nella loro modalità e nel loro sentire ma al tempo stesso è bene invitarli gentilmente a sperimentare esperienze che non rientrano nei loro schemi, ristretti e ripetitivi.

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