Ostetrica Oriana Territo

Ostetrica Oriana Territo Ostetrica
Consulente professionale in allattamento IBCLC®
Insegnante di Massaggio Infantile

𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑢𝑜𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑠𝑡𝑒𝑡𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑢𝑙 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜.
𝐼 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖 𝑚𝑢𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑒𝑝𝑜𝑐𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑟𝑛𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜-𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑖𝑠𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑟𝑢𝑜𝑙𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒.
𝐿’𝑜𝑠𝑡𝑒𝑡𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 “𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑎 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖”, 𝑐𝑖𝑜𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑟𝑢𝑜𝑙𝑜 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜.

𝑪𝒉𝒊 𝒆̀ 𝒍'𝒐𝒔𝒕𝒆𝒕𝒓𝒊𝒄𝒂 𝒐𝒈𝒈𝒊?

𝐿𝑎 𝑝𝑒𝑐𝑢𝑙𝑖𝑎𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑠𝑡𝑒𝑡𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑢𝑜𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑒𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑜𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎, 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜 𝑠𝑒𝑠𝑠𝑢𝑎𝑙𝑒/𝑟𝑖𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑒𝑡𝑎̀ 𝑒𝑣𝑜𝑙𝑢𝑡𝑖𝑣𝑎, 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑖/𝑓𝑖𝑠𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑙𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑐𝑙𝑜 𝑣𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒:
𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑎𝑢𝑡𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎, 𝑙𝑎 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎, 𝑙𝑎 𝑝𝑢𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎̀, 𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑖𝑑𝑎𝑛𝑧𝑎, 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜, 𝑖𝑙 𝑝𝑢𝑒𝑟𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜, 𝑙'𝑒𝑡𝑎̀ 𝑓𝑒𝑟𝑡𝑖𝑙𝑒, 𝑙'𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜𝑝𝑎𝑢𝑠𝑎.

𝑃𝑎𝑟𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑜𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑜𝑠𝑡𝑒𝑡𝑟𝑖𝑐𝑎/𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑔𝑙𝑜𝑏𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀, 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒-𝑐𝑜𝑟𝑝𝑜-𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎𝑔𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑖𝑚𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒.

𝗟’𝗼𝘀𝘁𝗲𝘁𝗿𝗶𝗰𝗮/𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗼𝘀𝘁𝗲𝘁𝗿𝗶𝗰𝗮, 𝗴𝗶𝗻𝗲𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝗻𝗲𝗼𝗻𝗮𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗶𝘀𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 (𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀); 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲.

𝗦𝗼𝘀𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗴𝗹𝗼𝗯𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼, 𝘀𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗲𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼.

𝗖𝗼𝗻 𝗹'𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗴𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗻. 𝟰𝟮 "𝗗𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗲" 𝗹𝗲 𝘀𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝘁𝗿𝗲 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲:

𝟭. 𝗹'𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲
𝟮. 𝗹'𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮
𝟯. 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲

𝐿’𝑎𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑔𝑎𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙’𝑜𝑠𝑡𝑒𝑡𝑟𝑖𝑐𝑎/𝑜, 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑖.

𝗟'𝗼𝘀𝘁𝗲𝘁𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼: 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗰𝗹𝗶𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗰𝗮𝘀𝗲 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶𝘁𝗮̀, 𝗰𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲, 𝗼𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗺𝗯𝘂𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝘁𝗼𝗿𝗶.

Cose brutte e fastidiose da dire che mi sento di dover dire:L'OMS (ancora una volta) ci ribadisce con un importante posi...
20/05/2025

Cose brutte e fastidiose da dire che mi sento di dover dire:

L'OMS (ancora una volta) ci ribadisce con un importante position statement dell'ottobre 2024 l'importanza del modello assistenziale ostetrico come Gold standard per la gravidanza fisiologica.
Per chi non lo sapesse ancora: l'ostetrica non fa solo nascere i bambini ma può (e dovrebbe) seguire in autonomia una gravidanza ed occuparsi di tanto altro.
I professionisti della salute Italiani (soprattutto liberi professionisti) condividono la nuova esaltante pubblicazione da nord a sud, orgogliosi. Bellissimo.
In Sicilia invece che succede?
Succede che gli studenti di ostetricia non studiano una singola materia orientata sulla autonomia ostetrica. In tre anni di studi ed interminabili tirocini non conoscono nemmeno le basi dell'assistenza ostetrica in autonomia.
Nessuna materia nel piano di studi sull'allattamento o la conduzione di corsi di accompagnamento alla nascita o sulla riabilitazione perineale o sull'autonomia professionale per seguire una gravidanza fisiologica. Nessuna, per lo meno, insegnata da ostetriche.
Gli studi sono orientati principalmente alla ginecologia ed alla patologia ostetrica. I materiali didattici consistono principalmente di dispense e slides dei primi anni 2000.
La percentuale di professori/professoresse ostetriche tra il corpo docenti è inspiegabilmente quasi nulla.
I medici ginecologi ed altri professionisti del settore insegnano alle future ostetriche come (non) fare le ostetriche, come non diventare mai autonome, come fare da assistenti e non da protagoniste della salute.
Arriva così il giorno della fatidica laurea ed il sogno/necessità di trasferirsi al nord diventa incombente.
Lì l'ostetrica lavora sul territorio, è autonoma, è valorizzata, può addirittura fare la libera professionista, specializzarsi. L'opzione più frequente è quella di restare al sud, continuando a forgiare quella lunga catena di basse speranze fatte di "qua è sempre stato così", "qua il contenzioso medico-legale è troppo alto per poter dare autonomia all'ostetrica", "questa è la mia paziente e decido io", "qua siete già poche per coprire i turni della sala parto, figuriamoci aprirvi un ambulatorio", "qua le pazienti vogliono le ecografie tutti i mesi".
Potrei descrivere tanto altro, ma forse meglio fermarsi.
Quindi mi chiedo: arriveremo mai a capire che siamo veramente indietro?
I nostri medici ginecologi, i nostri direttori sanitari, i nostri presidenti regionali, i nostri magnifici rettori leggeranno mai questi documenti? avranno accesso al web? Prima o poi capiranno che salute vuole dire anche cambiamento?
Ma soprattutto mi chiedo: le università Siciliane dove sono?
E non ditemi che la rivoluzione deve sempre partire dal basso.

Settimana mondiale dell'allattamento 2024
03/10/2024

Settimana mondiale dell'allattamento 2024

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