Psicologia Clinica Di Marzio

Psicologia Clinica Di Marzio Psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico Psicologa clinica specializzata in età evolutiva (infanzia e adolescenza).

Mi occupo di problematiche relative allo sviluppo: ADHD, autismo, DSA e disagio adolescenziale. Fornisco sostegno alla genitorialità, alla coppia ed accompagnamento alle donne in gravidanza e nel post-partum. Specialista in psicodiagnostica (elaborazione di diagnosi e piani terapeutici). Accreditata all'esercizio della psicologia clinico-forense presso il Tribunale di Catania in materia di Penale

minorile (maltrattamenti e abusi) e Civile (separazioni, danno psicologico)
Competente nel sostegno di pazienti LGBTI. Svolgo sostegno psicologico online e faccio parte del Team Unobravo. Considero il disagio l'espressione di molteplici fattori interconnessi, ne deriva una presa in carico globale del bambino e dell'adulto nel rispetto della complessità dell'individuo. Obiettivo prioritario è la prevenzione della cronicizzazione ed il miglioramento della qualità della vita. Collaboro con differenti figure professionali coadiuvando, laddove necessario, terapia farmacologica al sostegno psicologico, in considerazione degli aspetti mente-soma di espressione del disagio. Il cambiamento avviene nei termini di una modifica di emozioni e sentimenti spiacevoli in relazione a sé e agli altri e delle modalità relazionali disfunzionali verso una maggiore resilienza nel perseguire un proprio progetto di vita.

La sicurezza dell’attaccamento è l’antidoto alla patologia contemporanea. La capacità di relazione con se stessi e con g...
06/07/2025

La sicurezza dell’attaccamento è l’antidoto alla patologia contemporanea.

La capacità di relazione con se stessi e con gli altri, è possibile solo nel caso in cui almeno un caregiver adeguato (un adulto di riferimento esclusivo) sostenga la creazione di un legame di attaccamento. Avere dentro di sè una rappresentazione implicita di uno o più adulti, più spesso i genitori, che forniscono cure amorevoli consente di acquisire la regolazione affettiva, rendendo possibili i processi simbolici e cognitivi più sofisticati come il linguaggio, l’immaginazione, la creatività e la moralità ossia ciò che ci rende umani.
Nella nostra cultura contemporanea, l’insicurezza dell’attaccamento di bambini e adolescenti spiega una generale tendenza alla mancanza di empatia e di regolazione affettiva, oltre ai disturbi dell’attenzione ed iperattività. Questi preoccupanti sviluppi si devono all’esposizione prolungata agli schermi, indifferentemente che si tratti di televisione, videogioco, cellulare, iPad. Non esiste regolazione affettiva o empatia fornita da un elemento non umano o non vivente. Il valore del gioco, specialmente del gioco corpo a corpo (oggi sempre più raro), della relazione esclusiva, delle cure personalizzate e amorevoli nei primi tre anni di vita rappresentano il rimedio a problemi di portata collettiva.

Istituto di Ortofonologia - IdO
04/04/2025

Istituto di Ortofonologia - IdO

Il Centro della Nostra Totalità“L’Io non è il padrone nella propria casa.” – Carl Gustav JungViviamo nella percezione il...
25/02/2025

Il Centro della Nostra Totalità

“L’Io non è il padrone nella propria casa.” – Carl Gustav Jung

Viviamo nella percezione illusoria di conoscerci pienamente ed avere il controllo su ciò che siamo. Ma la nostra identità cosciente ossia l’Io rappresenta soltanto una piccola parte della psiche. Il vero centro della nostra totalità è il Sé, una dimensione più profonda che abbraccia sia la parte conscia che inconscia.

Il Sé è la nostra essenza più autentica, la sintesi di tutte le nostre parti, comprese quelle che tendiamo a rifiutare o a ignorare. Il cammino verso il Sé richiede uno sforzo e non avviene naturalmente. A volte gravi sconvolgimenti nella nostra vita o i sintomi, impongono tale rilettura di ciò che siamo.

Ogni qualvolta ci allontaniamo da ciò che siamo per aderire a ciò che dovremmo essere, viviamo all’insegna ció che Jung chiama Persona, la maschera sociale. È così che prendiamo le distanze dal Sè ed è come se ci allontanassimo dal Sole. L’anima si fredda, si congela, non riceviamo più energie e così ci ammaliamo. Vivere all’insegna del Sè impone lasciare andare vecchie identificazioni, prendere scelte impopolari poichè spesso cozzano con le aspettative degli altri su di noi, significa non prestarsi più alle proiezioni del Collettivo ovvero la società più ampia. È un processo in cui si perdono parti di noi che in realtà non ci appartengono, non appartengono al Sè.
Si tratta di integrare l’Ombra, le parti di noi rifiutate e bistrattate, solo così possono emergere le nostre potenzialità inespresse, spesso rappresentate da qualcosa che ci rende unici , diversi e che proprio per questo abbiamo smesso di coltivare, eclissandoci dal Sè anziché vivere sotto il suo influsso.

Jung chiamava questo processo individuazione. Ogni Analista Junghiano, insieme al paziente, è mosso da tale scopo assumendosi l’arduo compito di accompagnare il paziente verso una prospettiva inedita di se stesso in relazione col mondo. Processo che naturalmente ogni Analista Junghiano ha già svolto per Sè in tanti anni di analisi personale e che spesso procederà senza mai dirsi finito..

I pazienti spesso raccontano episodi di trascuratezza indicibili. Da piccoli, si sono sentiti invisibili. Qualcuno ha de...
12/01/2025

I pazienti spesso raccontano episodi di trascuratezza indicibili.
Da piccoli, si sono sentiti invisibili. Qualcuno ha detto loro che non avrebbero combinato nulla di buono nella vita, qualcun’altro li ha fatti sentire profondamente incompresi. Spesso sono stati colpevolizzati per ciò che sono, troppo suscettibili, troppo sensibili, troppo irrequieti, troppo femminei o troppo mascolini, o non abbastanza..gettando così le fondamenta del loro futuro senso di inadeguatezza.
Spesso sentono di non aver mai avuto un dialogo autentico con la propria famiglia, come se le comunicazioni muovessero su di un piano solo informativo e superficiale.
La maggior parte di loro, a causa di tali esperienze, sente di non avere valore e di doversi guadagnare l’amore e la stima degli altri, dovendo sempre dimostrare di esserne meritevole e degno.

“Come posso uscirne?” Spesso si chiedono.

Servono Esperienze Emotive Correttive (EEC).
Un maestro che creda in loro, un partner che li faccia sentire amati incondizionatamente, una cara amica, una zia, un nonno. Persone significative con le quali intrattenere una relazione profonda e duratura, così che possano scavare fino alle radici del Sè correggendone l’immagine, da immeritevole e indegna ad oggetto di amore e cura.

Talvolta però, esperienze di trascuratezza inducono a scegliere persone trascuranti, a causa della profonda incapacità di dare spazio ai propri bisogni, da sempre disattesi. In questi casi allora, subentra la psicoterapia. Uno degli strumenti principe di riparazione del Sè in quanto nasce con questo scopo dichiarato.

Il terapeuta, fa tutto ciò che è in suo potere perché l’altro si senta profondamente compreso, compartecipando a dolori e gioie. Quel clima di condivisione umana, è l’antidoto al senso di alienazione e sradicamento, frutto dell’essersi sentiti sempre soli.
Il terapeuta si muove senza giudizio all’interno delle storie, quelle stesse storie che raccontano quanto il paziente si sia sempre sentito giudicato, deriso e ridicolizzato. A Quello sguardo dell’Altro, giudicante e malevolo, si sostituisce lo sguardo del terapeuta, che condivide col paziente il senso di ingiustizia e l’umana compassione di fronte a certe storie di impotenza e dolore.
Il terapeuta s’indigna a volte se nessuno ha difeso il paziente quando avrebbe dovuto, lasciandolo solo e indifeso. E per la prima volta il paziente sente di avere un alleato, di non essere inerme, vulnerabile, vittima impotente.

Terapie di uno, due, tre anni scavano in profondità, lasciano qualcosa di indissolubile nel paziente, così come nel terapeuta. Se prima il Paziente aveva interiorizzato un carnefice, un bullo, un adulto trascurante, un occhio giudicante..dopo una psicoterapia ha preso vita una nuova parte del Sè. Un terapeuta interno, interiorizzato, che gli parlerà come durante le sedute dandogli rassicurazione, conforto, difendendolo.
È il paziente adesso a trattarsi in modo diverso da come gli altri hanno fatto con lui poiché crede nella propria bontà, nel suo valore e si sente degno di amore. Lì l’Esperienza Emotiva Correttiva ha avuto la meglio su traumi e trascuratezze, modificando l’assetto interno del Sè, ciò su cui il Sè poggia.
È questo lo scopo dichiarato, la promessa, della psicoterapia.

Il mio modello teorico si collega alla tradizione della psicologia analitica e dinamica ed accoglie una visione articolata e complessa della psiche e del suo funzionamento.

Lo spazio terapeutico è dato dalla presenza di un Altro impegnato, il Terapeuta, empaticamente connesso ed eticamente pr...
19/10/2024

Lo spazio terapeutico è dato dalla presenza di un Altro impegnato, il Terapeuta, empaticamente connesso ed eticamente presente, fisicamente implicato con mente, corpo, voce, sguardo. Qui il Paziente può portare gli eventi emotivamente insostenibili della sua vita, alla presenza del Terapeuta che si fa testimone benevolo e soccorrevole. Ciò da vita ad una riconnessione tra fisico e psichico, neurobiologico e spirituale, una sorta di evento sacro, uno spazio umano di recupero, memoria, elaborazione e di possibile accettazione della propria storia, fino a rendere realizzabile la dinamica del perdono, in senso intrapsichico e interpersonale.

È difficile spiegare ciò che avviene all’interno di una seduta di psicoterapia. È un po’ un segreto, fra terapeuta e paz...
10/10/2024

È difficile spiegare ciò che avviene all’interno di una seduta di psicoterapia. È un po’ un segreto, fra terapeuta e paziente, troppo prezioso per essere svelato. Perché al di là di ciò che terapeuta e paziente si dicono in seduta, il processo terapeutico si situa oltre le parole, nasce e vive attraverso emozioni, affetti e sensazioni, vero cuore della terapia. le parole servono ad intrattenersi e mentre il paziente racconta episodi cruciali della sua vita, sarà fondamentale che il terapeuta lo faccia sentire compreso e visto, a volte attraverso un silenzio gravido di significato, uno sguardo umano e l'autentica compartecipazione di gioie e dolori. È questa, la Cura. È davvero difficile da spiegare, bisogna farne esperienza viva. Io stessa, da terapeuta, non ci riesco..

Il Vero Sè è il nucleo della personalità, tratto originario che ci definisce sin da neonati delineando il carattere. È e...
08/08/2024

Il Vero Sè è il nucleo della personalità, tratto originario che ci definisce sin da neonati delineando il carattere. È essenziale che il Vero Sè incontri un ambiente facilitante nei primi anni di vita, in grado di cogliere l’unicità di quel neonato, poi bambino, già soggetto unico ed irripetibile. Senza tale ambiente il Vero Sè permarrebbe ad uno stato potenziale o peggio si strutturerebbe un Falso Sè, compiacente, strutturato per essere “ciò che devo” e non “ciò che sono”. Tradendo così noi stessi.
Quando un’esperienza riesce a far esprimere il Vero Sè, ci si sente più spontanei, autentici e la gioia che si prova nell’incontro fra una propria particolare disposizione, tendenza, talento e la sua articolazione concreta nel mondo è inconfondibile. Conoscersi nelle proprie disposizioni più autentiche ci mette nelle condizioni di seguire una pulsione di destino. Destino di ognuno è divenire pienamente noi stessi e trovare il proprio modo originale di stare nel mondo.

Il Processo di Individuazione di Carl Jung rappresenta uno degli aspetti più affascinanti della psicoanalisi.L’individua...
21/05/2024

Il Processo di Individuazione di Carl Jung rappresenta uno degli aspetti più affascinanti della psicoanalisi.

L’individuazione è il processo attraverso il quale una persona diventa il proprio Sé autentico e completo. È un cammino di crescita personale che porta all’autorealizzazione e all’armonia interiore.

Le Fasi dell’Individuazione:
Confronto con l’Ombra: L’ombra rappresenta quegli aspetti di noi stessi che preferiamo non vedere, inaccettabili. a Questi possono includere tratti negativi, desideri repressi o paure. Affrontare l’ombra significa riconoscerla e integrarla nella nostra consapevolezza.
Incontro con l’Anima/Animus: Jung descrive l’anima (per gli uomini) e l’animus (per le donne) come rappresentazioni interne degli aspetti opposti del genere. L’anima incarna l’elemento femminile nell’uomo, mentre l’animus incarna l’elemento maschile nella donna. Integrare queste figure aiuta a bilanciare le energie interne e a promuovere l’interezza.
Confronto con il Sé: Il Sé è l’archetipo della totalità e rappresenta l’unione di conscio e inconscio. Raggiungere il Sé significa diventare pienamente consapevoli della propria natura interiore e vivere in armonia con essa. Questo è il culmine del processo di individuazione.

Perché l’Individuazione è Importante?

L’individuazione ci permette di vivere una vita autentica e soddisfacente. Ci aiuta a superare conflitti interiori, a trovare un senso di scopo e a stabilire relazioni più profonde e significative. In sostanza, ci porta a diventare la versione più completa e integrata di noi stessi.
Esperienze favorenti l’individuazione sono
La Psicoterapia: Lavorare con un terapeuta aiuta ad esplorare e integrare le parti inconsce della tua psiche.

La Creatività: L’arte, la scrittura e altre forme di espressione creativa possono dar voce alle parti meno coltivate del Sè e promuovere l’integrazione interiore.

Esplorazione dei Sogni: I sogni sono una via diretta per accedere all’inconscio. Tenere un diario dei sogni e cercare di scorgere i temi ricorrenti.

14/05/2024
La Psiche è come un’isola,  lambita da onde di desideri repressi. Nel viaggio alla scoperta di sé, la relazione terapeut...
19/03/2024

La Psiche è come un’isola, lambita da onde di desideri repressi.
Nel viaggio alla scoperta di sé, la relazione terapeutica, i sogni, le intuizioni, le emozioni, i flussi di parole e pensieri orientano la bussola indicando una rotta.
Armati soltanto di coraggio e curiosità, ci si addentra in profondità trovandosi di fronte, spesso, a rivelazioni sorprendenti.
Le tempeste emotive non mancano. Angoscia, confusione. Ci si incaglia a volte nelle rocce nascoste di traumi passati, levigando le asprezze delle nostre esperienze per renderle più percorribili.

E così, mentre impariamo a conoscere noi stessi e gli altri, procediamo verso la meta ultima. La comprensione, l’accettazione di chi siamo e quasi sempre, il perdono.

Lo studio aderisce al Bonus Psicologo
17/02/2024

Lo studio aderisce al Bonus Psicologo

Si può presentare richiesta dal 18 marzo. Il beneficio è destinato ai cittadini richiedenti con Isee non superiore ai 50mila euro

“Ciò che non viene trasformato viene trasmesso." (Jung)La maggior parte dei genitori sono bravi genitori, che hanno fatt...
16/01/2024

“Ciò che non viene trasformato viene trasmesso." (Jung)

La maggior parte dei genitori sono bravi genitori, che hanno fatto del loro meglio, si sono tanto sacrificati per i figli e li hanno profondamente amati.

Ciononostante, a volte questo sembra non basti.

È difficile darsi una spiegazione. A volte si crea il peggior matching tra temperamento dei figli e dei genitori. Non c’è cosa più frustrante del non sentirsi “simili”, nonostante il sangue sia lo stesso. Altre volte sono intervenuti fatti o circostanze che hanno turbato il rapporto originario. Un trasloco, un licenziamento, una lunga degenza del genitore o del figlio. Sembravano cose non così gravi infondo, superabili, invece hanno maturato gli interessi generando un debito da scontare nel ventennio successivo.

Infine, abbiamo l’aspetto più oscuro ed incomprensibile.

Ognuno di noi ha un’Ombra, un punto cieco inesplorato, una porzione di inconscio dov’è contenuto il nostro rifiutato, l’inespresso, “il peggio” di noi stessi. Quanto più l’Ombra è inconscia, tanto più essa viene trasmessa e proiettata. C’è un transgenerazionale che interviene nelle dinamiche familiari. Si dice, “ci vogliono tre generazioni per creare una psicopatologia”.

Ecco allora che quei genitori, quelle brave persone che hanno rinunciato a tutto per i figli, agli studi, alle ambizioni, alla gioia, a curarsi, finanche a loro stessi, hanno tralasciato la trasmissione della loro Ombra. Era l’unica cosa che non potevano controllare.

E sarà lì che, inspiegabilmente, non si daranno pace di come i figli incarnino così poco l’immagine ideale che si erano costruiti di loro. Essi invece sembra portatori dei loro difetti elevati alla massima estrinsecazione, polarizzati all’opposto in termini di schemi valoriali.
In una parola, essi incarnano la loro Ombra.

Indirizzo

Via Le XX Settembre 43
Catania
95128

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:30
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Martedì 09:00 - 12:30
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Venerdì 10:30 - 12:30
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Sito Web

https://www.unobravo.com/psicologi/chiara-nicole-di-marzio

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