Dott.ssa Maria Angela Pullara - Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Maria Angela Pullara - Psicologa Psicoterapeuta Sono psicologa e psicoterapeuta a orientamento Analitico Transazionale, iscritta all'Albo dell’Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia n° 9523-A.

Esperto per gli interventi di comunità e progettazione del lavoro sociale

“[…] l'esperienza della fratellanza e della sorellanza riconosce nel fratello o nella sorella la Legge del Due come Legg...
23/06/2025

“[…] l'esperienza della fratellanza e della sorellanza riconosce nel fratello o nella sorella la Legge del Due come Legge che apre la vita all'ampiezza del mondo sottraendola all'inferno della rivendicazione aggressiva.

Il passaggio in gioco è proprio quello dalla rivendicazione alla gratitudine che Melanie Klein ha illustrato come un passaggio cruciale in ogni processo di soggettivazione. Si tratta dell'effetto di un vero e proprio lavoro del lutto imposto dall'impatto con il carattere irriducibile del Due: l'oggetto amato non ci appartiene, non può essere tutto nostro, non possiamo divorarlo senza ucciderlo. L'esistenza separata dell'oggetto - il regime reale del Due - non può essere convertita in quello dell'Uno tutto solo. La nascita di un fratello o di una sorella […] confronta la sovranità dell'Uno con la natura sempre infranta del suo regno.

Ereditare la morte o il desiderio?
[…] la fratellanza è una costruzione non un dato di partenza, è un impegno non una rendita, è una possibilità non una Legge della natura. In gioco ancora una volta è come intendere il vero significato dell'eredità. Ma non quella che tormenta fratelli e sorelle nei tempi del lascito testamentario dei propri genitori che, come lo psicoanalista sa bene, è frequentemente materia di continui e infiniti litigi.
La vera eredità non è fatta dalle proprietà acquisite o dalle rendite, non si esaurisce nella trasmissione di determinati geni, ma consiste nella responsabilità di fare nostro quello che abbiamo ricevuto dall'Altro, di fare qualcosa di ciò che l'incontro con l'Altro ha fatto di noi stessi”.
(Recalcati)

07/05/2025

In occasione della Giornata della Salute Mentale Materna, l'Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana intende richiamare l’attenzione sull’importanza di riconoscere, prevenire e trattare il disagio psicologico che può insorgere durante la gravidanza e nel periodo perinatale.
Occorre promuovere una cultura della salute mentale che riconosca la pluralità dei vissuti legati alla maternità, un’esperienza profonda e trasformativa, ma spesso idealizzata.
Dietro al sorriso di una madre, possono celarsi emozioni complesse: ansia, tristezza, senso di inadeguatezza, solitudine. Disturbi come la depressione post-partum, l’ansia perinatale e le difficoltà di adattamento alla genitorialità rappresentano condizioni ad alta prevalenza, spesso sottodiagnosticate o ancor peggio taciute, con conseguenze significative sul benessere della madre, del bambino e del nucleo familiare.
Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza.
È tempo di abbattere lo stigma, riconoscere il carico invisibile che molte madri portano e garantire un accesso equo al supporto psicologico in ogni fase della maternità auspicando un approccio integrato tra servizi sanitari, sociali e psicologici.
L'idealizzazione della maternità e lo stereotipo della “madre perfetta” spesso impediscono un ascolto autentico del vissuto materno, contribuendo a silenziare il disagio e ad alimentare il senso di colpa.
È fondamentale che partner, familiari, operatori sanitari e la società tutta imparino ad ascoltare le donne, senza giudizio, senza minimizzare la loro sofferenza, riconoscendo il diritto di ogni madre a essere accolta nella propria vulnerabilità.
Lo psicologo può offrire uno spazio di contenimento, prevenzione e supporto qualificato svolgendo un ruolo cruciale nella presa in carico e nel sostegno per la tutela della salute della madre, dell’intero sistema familiare e per la prevenzione del rischio evolutivo nei figli.

Una società che tutela la salute mentale delle madri è una società che investe nel proprio futuro.

20/02/2025

L’educazione dei bambini è un processo complesso che richiede strategie adeguate per guidare il loro comportamento e favorire la crescita emotiva e sociale. Spesso si ricorre alla punizione per correggere atteggiamenti ritenuti sbagliati, ma la psicologia dimostra che non tutte le punizioni sono efficaci e alcune possono avere effetti negativi a lungo termine.

Le punizioni fisiche, come schiaffi e sculacciate, non solo non migliorano i comportamenti nel lungo periodo, ma possono anche compromettere il benessere psicologico del bambino.

Secondo l’American Psychological Association, l’uso della forza fisica non promuove l’autocontrollo, ma aumenta il rischio di ansia, insicurezza e comportamenti aggressivi.

In molti Paesi europei, le punizioni fisiche nei confronti dei bambini sono vietate per legge, proprio per i loro effetti dannosi sullo sviluppo emotivo e relazionale. Anche punizioni meno severe, come la privazione di privilegi o il time-out, devono essere applicate con consapevolezza e criteri chiari.

Se usate in modo errato, possono generare senso di ingiustizia o frustrazione nel bambino, riducendo l’efficacia educativa. La psicologia suggerisce che il metodo più efficace per correggere i comportamenti inadeguati è l’uso del rinforzo positivo, che premia le azioni corrette invece di concentrarsi esclusivamente sugli errori.

L’obiettivo dell’educazione non dovrebbe essere la paura della punizione, ma la comprensione delle conseguenze delle proprie azioni.

Creare un ambiente educativo basato su regole chiare, coerenza e supporto emotivo aiuta i bambini a sviluppare autocontrollo e senso di responsabilità. Per questo, è fondamentale che genitori e educatori adottino strategie educative che promuovano una crescita equilibrata e consapevole, senza ricorrere a metodi punitivi dannosi.

Per approfondire 👇🏻
https://www.stateofmind.it/2025/02/punizioni-bambini/

31/01/2025

Essere genitori oggi significa affrontare un livello di stress senza precedenti. Secondo il Surgeon General degli Stati Uniti, Vivek Murthy, il 33% dei genitori dichiara livelli di stress molto elevati, rispetto al 20% della popolazione adulti.

Questo aumento, in atto da oltre dieci anni, è legato a fattori come difficoltà economiche, gestione della tecnologia, preoccupazioni per la sicurezza dei figli e la crescente solitudine sociale. L’American Psychological Association (APA) paragona la genitorialità a un impiego lavorativo ad alta pressione, con carichi emotivi e aspettative costanti.

Il peso emotivo della genitorialità ha conseguenze significative non solo sulla salute mentale dei genitori, ma anche sul benessere familiare complessivo. L’assenza di un supporto strutturato e l’aumento delle richieste sociali contribuiscono alla sensazione di inadeguatezza. Inoltre, alcuni genitori affrontano situazioni aggravanti come discriminazioni, instabilità economica o difficoltà relazionali, rendendo la gestione dello stress ancora più complessa.

Alla pressione sociale si aggiunge una nuova forma di stress: l’enorme quantità di consigli sulla genitorialità. Oliver Burkeman definisce questo fenomeno “l’industria dei consigli per bambini”, in cui la ricerca di risposte univoche si trasforma in un’esposizione continua a regole e strategie contraddittorie. Un’analisi del Washington Post evidenzia come i social media amplifichino questa dinamica: più i genitori cercano informazioni, più vengono sommersi da nuovi contenuti, aumentando il senso di insicurezza.

In un contesto in cui il sovraccarico informativo può diventare fonte di ansia, è fondamentale selezionare le fonti con attenzione. Il confronto con professionisti qualificati e la costruzione di una rete di supporto solida possono offrire strumenti più concreti rispetto alla ricerca ossessiva della risposta perfetta.

Accettare l’incertezza come parte del percorso educativo e concedersi margini di errore è essenziale per vivere la genitorialità con maggiore serenità. Nessun genitore è perfetto, ma sviluppare fiducia nelle proprie capacità può fare la differenza nel costruire relazioni familiari più sane ed equilibrate.

Per approfondire 👇🏻
https://www.stateofmind.it/2025/01/genitori-stress/

10/10/2024

Milioni di persone in Italia soffrono di problemi psichici e una quota importante restano senza cure. Tra questi a farne maggiormente le spese sono i giovani, spesso soli di fronte alle loro ansie, paure e disorientamenti.

“Bisogna intervenire intercettando i segnali di malessere dei vari disturbi psichici, prima che diventino troppo gravi agendo almeno in due ambiti: il primo, la scuola, che deve incrementare competenze di tipo psicologico, il secondo invece, riguarda il ruolo dei pediatri e medici di famiglia che si trovano ad affrontare un’alta percentuale di problemi di natura psicologica. Lo psicologo di base servirebbe a rendere possibile un’azione di risposta precoce.”

Così il Presidente del Cnop, David Lazzari, in un suo intervento al FattoQuotidiano.it. Proprio nella Giornata Nazionale della Salute Mentale, il Presidente Lazzari vuole condividere una riflessione sui pericoli che la società odierna pone sulla psiche dell’individuo.

“Prima si viveva in categorie in cui gli schemi concettuali erano abbastanza definiti – continua Lazzari – si sapeva cosa era giusto e cosa sbagliato. Oggi siamo nella società ‘fluida’ dove la persona costruisce da sé questi punti di riferimento. Le scelte si sono moltiplicate e con esse anche l’ansia verso una realtà non ben definita.”.

Si parla del pericolo dell’intelligenza artificiale che può interferire in modo invasivo con le nostre vite, ma forse si parla ancora troppo poco del rischio di perdere le nostre peculiarità di essere umani. “La nostra identità è figlia di una storia e un percorso di vita unici e irripetibili – continua Lazzari -. Abbiamo bisogno di vivere le relazioni, sperimentare le emozioni, di capire il mondo intorno a noi e quali sono i nostri bisogni.”

Per approfondire 👇
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/10/giornata-mondiale-della-salute-mentale-sempre-piu-giovanissimi-soffrono-di-problemi-psichici-boom-di-violenza-filiale-e-comportamenti-aggressivi-contro-i-genitori/7724427/

“Nelle relazioni intime, il sentimento di essere compresi risulta associato a un incremento dell'intimità, del senso di ...
22/06/2024

“Nelle relazioni intime, il sentimento di essere compresi risulta associato a un incremento dell'intimità, del senso di fiducia e soddisfazione nella relazione e a una riduzione dello stress.
Sentirsi capiti svolge un ruolo protettivo anche nei momenti di rottura e conflitto relazionale […]. Viceversa, quando ciò viene meno, il soggetto sperimenta un senso di solitudine esistenziale, di mancanza di comprensione e significato, una
"solitudine cosmica". Questo sembra ricollegarsi a una paura inconscia presente in ogni essere umano, che riguarda il fatto che se non siamo capiti allora quell'esperienza potrebbe non essere esistita […]” (A.Colli)

"Nonostante la psicoterapia sia tradizionalmente considerata una procedura non idonea per il trattamento di pazienti aff...
04/04/2024

"Nonostante la psicoterapia sia tradizionalmente considerata una procedura non idonea per il trattamento di pazienti affetti da lesioni cerebrali, negli ultimi anni si è assistito a un proliferare di evidenze scientifiche che smentiscono tale dogma. Tale rinnovato interesse deriva sia dalla scoperta della neuro-plasticità e dall’evidenza che l’interazione sociale ne costituisce un promotore, sia dalla nascita della neuro-psicanalisi, che, tramite un approccio clinico integrato, si propone di completare il “progetto” freudiano spiegando in termini neurologici i processi mentali."

Per Carl G. Jung l'essere umano è sotto l'influsso di polarità contrapposte: amore e aggressività, ragione e sentimento,...
30/03/2024

Per Carl G. Jung l'essere umano è sotto l'influsso di polarità contrapposte: amore e aggressività, ragione e sentimento, anima e animus, ovvero gli archetipi femminile e maschile. Spesso noi diamo spazio a una parte e mettiamo a tacere l'altra che fin quando è lasciata nell'ombra, può influire distruttivamente.

P. Bromberg chiama “l’ombra dello tsunami” la persistenza dei traumi emotivi e delle tensioni psicologiche che possono influenzare il modo in cui un individuo si rapporta agli altri e affronta le sfide della vita quotidiana.
Le ombre del passato possono manifestarsi in sintomi come ansia, depressione, evitamento delle relazioni intime o comportamenti autodistruttivi.

L’ombra continua a influenzare il comportamento e il benessere psicologico di un individuo anche dopo che l’evento in sé è passato.

Un ambiente terapeutico sicuro dove il paziente possa esplorare i propri traumi e le proprie vulnerabilità senza sentirsi giudicato o minacciato potrebbe facilitare un processo trasformativo portando queste ombre alla luce e affrontandole in modo costruttivo per promuovere la guarigione e il benessere psicologico per uno sviluppo armonico della personalità individuale e un’integrazione delle parti di sé.

Opera di Giorgio de Chirico
Mistero e melanconia di una strada, 1914

Indirizzo

Catania

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