14/07/2025
Bozza di un bilancio.
In questi giorni, poco prima della pausa estiva, ho sentito il bisogno di fare un primo bilancio.
Ripenso ai volti, alle parole, ai silenzi che hanno accompagnato questi mesi di attività clinica.
E a una parola che torna spesso, dentro e fuori dal setting: velocità.
Viviamo tutto così in fretta.
Cambiamo casa, lavoro, amici, partner con la stessa rapidità con cui scorriamo le notizie o rispondiamo – spesso in modo distratto – a un messaggio su WhatsApp.
Ci adattiamo, o forse fingiamo di farlo, nel tentativo continuo di stare al passo.
Con la stessa urgenza, spesso, si arriva in terapia.
“Dottoressa, ho l’ansia. Come posso farla passare?”
“Non riesco più ad andare al lavoro/a dare esami. Che strategie posso usare?”
“Il mio compagn* mi ha lasciato. Come la supero in fretta ?”
Domande legittime, urgenti, a volte silenziosamente disperate.
Ma spesso attraversate da un’implicita pretesa: trovare subito la causa, la soluzione, la risposta.
Magari nell’altro. Magari nel proprio psicoterapeuta.
E invece no.
Uno dei primi passaggi – per me – quando inizia una psicoterapia è proprio questo: cambiare il paradigma, togliere il piede dall’acceleratore, riattivare il proprio apparato per pensare.
Pensare, davvero.
Con lentezza, profondità, presenza.
Non c’è cura che non passi da lì.
Nello stesso modo, quando un percorso si conclude – o semplicemente ci si prepara alla pausa estiva – quello che spero è che quel modo di pensare, senza fretta, sia diventato qualcosa di proprio.
Un piccolo seme che continuerà a lavorare silenziosamente nel tempo, anche distanze dalla stanza di analisi.
Mi preparo alla chiusura estiva con questa prima bozza di riflessione.
🌾 A presto, con più lentezza.
Sono Sonja Brunetto, psicologa (N. iscrizione albo 10202-A), esperta in psicodiagnostica e psicoterapeuta psicoanalitica in formazione.
Svolgo la libera professione presso il mio studio privato sito in Via Ardizzone Gioeni (CT).