Associazione fra professionisti

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17/07/2025

Per una rete psicologica pubblica gratuita per tutti. Firma per far arrivare la proposta di legge in parlamento.

06/07/2025

La sofferenza non sempre si manifesta in modo evidente. Esistono dolori silenziosi, mimetizzati, che si celano dietro un’apparente normalità o addirittura dietro comportamenti brillanti, energici, produttivi. La depressione atipica e/o mascherata appartiene proprio a questa categoria di disagi psicologici: invisibile a uno sguardo superficiale, ma profondamente impattante nella vita di chi le vive. In un contesto che premia la produttività e la capacità di adattarsi, il disagio si nasconde spesso dietro forme ingannevoli, rendendolo complesso da riconoscere e da definire. Il presente approfondimento nasce dalla necessità di fare luce su queste modalità meno conosciute — e spesso mal interpretate — con cui la depressione può manifestarsi. Più che una descrizione clinica, è un invito a guardare oltre l’evidenza, ad ascoltare ciò che non viene detto, a cogliere i segnali sommersi del malessere psichico. Capire la depressione atipica e mascherata significa anche mettere in discussione certi stereotipi sulla sofferenza emotiva e aprire spazi nuovi di ascolto, cura e comprensione.
Per saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/depressione-atipica-e-mascherata/

01/06/2025

Ansia e attacchi di panico assumono con sempre maggiore frequenza un ruolo centrale nel contesto della salute mentale. Non si tratta semplicemente di disturbi da etichettare, ma di esperienze emotive profonde che possono modificare radicalmente la percezione di sé, degli altri e del mondo circostante. Questi stati si manifestano con intensità variabile: a volte in modo sottile e silenzioso, altre volte con l’improvvisa intensità di un attacco di panico, portando con sé un peso di sofferenza che non si limita alla sfera mentale, ma si esprime anche attraverso sintomi fisici, come la somatizzazione.
Per Saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/lansia-quando-la-mente-corre-piu-veloce-della-realta/

04/05/2025

Quanto successo a Misterbianco con l'uccisione del figlio di 7 mesi, riapre il dibattito su un distrubo spesso sottaciuto ma che, in casi come questo, può assumere forme drammatiche. Bisogna tenere conto che dal punto di vista psicologico, la maternità, pur rappresentando un momento di profonda trasformazione e crescita, può celare traumi non risolti, riattivando conflitti emotivi inconsci, spesso radicati nelle esperienze infantili e nelle relazioni con le figure di attaccamento. Il passato di una donna, segnato da un rapporto materno complesso o da dinamiche di attaccamento insicure, può influenzare in modo significativo la sua esperienza di maternità. La nascita di un figlio, infatti, può riattivare ferite emotive non ancora del tutto elaborate, ostacolando la costruzione di un legame profondo e autentico con il bambino. In alcuni casi, la neomamma può sviluppare un distacco emotivo, un meccanismo di difesa inconscio che la protegge dall’angoscia di non essere all’altezza del ruolo materno. Analogamente, le aspettative idealizzate sulla maternità, spesso distanti dalla realtà quotidiana, possono generare un profondo senso di inadeguatezza.
Per tale motivo invitiamo a rileggere un nostro articolo pubblicatoi non molto tempo fa:
https://www.rivistapsp.it/le-radici-psicologiche-del-malessere-post-partum/

20/04/2025

La Pasqua con i suoi riti richiama simbolicamente lo svolgersi della vita. Non c’è benessere che possa essere raggiunto senza passare dal gusto insieme amaro e piacevole della sofferenza, del buio che va incontro alla luce. In fondo rappresenta i tunnel che siamo costretti ad attraversare affinchè possiamo gioire e saltare lungo prati erbosi e rigogliosamente verdi. Non c’è fiore che possa splendere senza che il seme prima marcisca. Allo stesso modo i riti pasquali richiamano l’eterna lotta tra eros e thanatos, tra phatos ed ethos, che costringono a riprodurre, a mettere in scena la tragedia della vita: quell’ oscillare in una continua nemesi della passione che travolge scontrandosi con la realtà. La tragedia altro non rappresenta che il sottostante conflitto intrapsichico che trova la sua rappresentazione scenica all’interno dei vissuti quotidiani. In fondo è lo scontro tra il desiderio e il luogo altro dell’eticità che indica la via, l’equilibrio instabile in cui siamo costretti a consumare l’intera esistenza. Eppure se per un attimo smarrissimo i sogni, il nero, il buio oscurerebbe gli oggetti costringendoci a rintanarci all’interno delle nostre paure che attanaglierebbero, in una morsa mortale, il cuore che , comunque, continuerebbe a ba***re. La Pasqua , in fondo, da speranza di luce al nostro cuore.

13/04/2025

La manipolazione e la dipendenza affettiva sono due fenomeni psicologici di notevole complessità, frequentemente interconnessi, che esercitano un'influenza profonda sulle dinamiche relazionali e sul benessere emotivo degli individui coinvolti. La manipolazione affettiva, in particolare, si manifesta attraverso strategie subdole con cui una persona esercita un controllo sulle emozioni e sul comportamento di un’altra. Tecniche come il gaslighting(manipolazione psicologica), l'isolamento sociale e la svalutazione vengono spesso mascherate da manifestazioni di amore o preoccupazione, ma in realtà hanno l'effetto di minare la percezione della realtà da parte della vittima, inducendola in uno stato di confusione, ansia e vulnerabilità.
Per sapene di più:
https://www.rivistapsp.it/manipolazione-e-dipendenza-affettiva-quando-lamore-diventa-una-trappola/

06/04/2025

La ricerca della felicità, il raggiungimento della terra promessa spesso è stata presentata come la soddisfazione di tutti i desideri. Le scienze pedagogiche, psicologiche e sociali in genere sono stati impegnati sul pathos, sulle esigenze di carattere pulsionale, senza tenere conto delle esigenze etiche. Eppure già Freud, in Disagio delle Civiltà, aveva ammonito che la convivenza sociale è possibile solo se la pulsione viene differita alla meta. Lacan, riprendendo questo concetto, afferma che il godimento del desiderio è possibile solo attraverso la Legge. Scabini e Cigoli nel definire i legami inter e trans generazionali indicano che devono essere inseriti all’interno due poli il pathos e l’ethos. Pensare che il benessere psicologico sia il raggiungimento della felicità e, quindi, della ricerca del piacere comporta i disagi che le nuove generazioni stanno vivendo. Sono stati abbandonati in questi anni le esigenze di carattere etico, viviamo in una sorta di anarchia in cui la meta da raggiungere è diventato il piacere.
Per saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/mi-amo-troppo-per-stare-con-chiunque/

30/03/2025

E’ un piacere presentare la nuova opera del Prof. Francesco Pira, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università di Messina, al quale ci legano rapporti di amicizia e, soprattutto, numerose iniziative di collaborazione professionale.
L’originalità dell’argomento scelto dall’autore, l’educomunicazione, mette l’accento su una delle maggiori tematiche con cui dobbiamo confrontarci in un contesto contraddistinto dal sopravvento che stanno sempre più prendendo piede all’interno della nostra società ovvero i social media. Non è un caso che il Prof. Pira titola il libro la buona educomunicazione come modalità di contrasto rispetto al potere delle reti digitali che sempre più stanno pianificando lo sviluppo degli individui: la sfida che abbiamo davanti è quella del passaggio dalla cultura analogica a quella digitale e, nel contempo, come far entrare la prima nella seconda. In tempi di intelligenza artificiale sembrerebbe il gesto di coloro che abbaiano alla luna eppure scritti come quello del Prof. Pira tendono a rimettere al centro del processo educativo l’individuo come essere che, attraverso le sue cognizioni, è in grado di governare il processo evolutivo piuttosto che risultare semplicemente il fruitore inconsapevole di metodologie e strategie pianificate dai programmatori delle società digitale. Le riflessioni scientifiche del Prof. Pira auspicano una collaborazione partecipativa di tutti gli attori coinvolti all’interno dei processi educativi inclusi i social media che non vanno demonizzati ma utilizzati ai fini di una maggiore crescita evolutiva e culturale di tutti gli individui.
Per saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/la-buona-educomunicazione/

09/03/2025

L'autolesionismo e il suicidio in età adolescenziale rappresentano manifestazioni complesse di un profondo disagio emotivo e psicologico. Sebbene l'autolesionismo non sia sempre un indicatore diretto di intenti suicidari, esso costituisce un segnale d'allarme significativo, espressione di un tentativo di gestione di stati emotivi intensi e spesso insostenibili. In determinate circostanze, questa condotta può evolvere in un rischio suicidario, specialmente quando il soggetto percepisce un senso di impotenza assoluta e la sensazione di essere intrappolato in un circolo vizioso di sofferenza ineludibile. Il suicidio adolescenziale rappresenta uno degli esiti più drammatici di tale disagio, influenzato da una molteplicità di fattori di rischio, tra cui esperienze traumatiche, difficoltà familiari, conflittualità interpersonali, disturbi psichiatrici e pressioni sociali sempre più pervasive. Affrontare efficacemente questi fenomeni richiede un approccio preventivo tempestivo e un supporto multidimensionale che coinvolga professionisti della salute mentale, nuclei familiari, istituzioni scolastiche e l'intera comunità. Risulta essenziale la creazione di contesti sicuri e accoglienti, in cui gli adolescenti possano esprimere le proprie emozioni senza timore di giudizio, promuovendo nel contempo un accesso agevole a percorsi terapeutici mirati, volti ad alleviare il dolore psicologico e a favorire la costruzione di prospettive future orientate alla speranza e al benessere.
Per saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/ferite-silenziose-autolesionismo-e-suicidio-adolescenziale-strategie-di-prevenzione-per-adolescenti-a-rischio/

23/02/2025

Le emozioni costituiscono un insieme di reazioni psicofisiologiche che si manifestano in risposta a stimoli sia interni che esterni, modulando il nostro comportamento. Esse si intrecciano con l’esperienza individuale in modi talvolta impercettibili, talvolta dirompenti, influenzando la nostra percezione e la nostra capacità di adattamento. Indissolubilmente legate ai processi cognitivi, neurofisiologici e sociali, le emozioni svolgono un ruolo importante nella regolazione delle decisioni e nel mantenimento dell’equilibrio psicofisico dell’individuo. Tradizionalmente, vengono distinte in emozioni primarie come gioia, tristezza, paura, rabbia e in emozioni complesse, quali invidia, nostalgia e gratitudine, le quali emergono dall’interazione tra predisposizioni neurobiologiche, esperienze soggettive e influenze ambientali. Le neuroscienze “affettive” evidenziano il loro ruolo in strutture cerebrali come l’amigdala, l’insula e la corteccia prefrontale nella regolazione e nell’elaborazione. Tuttavia, le loro manifestazioni e interpretazioni sono profondamente influenzate dal contesto socioculturale, facendo sì che l’emotività diventi un fenomeno in continuo cambiamento e strettamente legato al contesto in cui si sviluppa. Lo studio delle emozioni si configura, dunque, come un campo di ricerca interdisciplinare, in cui confluiscono saperi provenienti dalla psicologia, dalla filosofia, dalla biologia e dalle scienze cognitive, testimoniando la complessità e la centralità di questo ambito nell’esplorazione della natura umana.
Per saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/linfluenza-delle-emozioni-sul-nostro-equilibrio-e-benessere-psicologico/

02/02/2025

Lo sviluppo dell’individuo passa attraverso varie fasi poiché ogni individuo, da un lato, ha una storia e, dall’altro, crea storia. Crescere prevede un grande lavoro poiché ogni fase fa entrare in un mondo nuovo dal quale si esce con nuovo sé. Bloccare questo processo di crescita o il permanere all’interno di una fase dello sviluppo senza la necessaria transizione a quella successiva diventa funzionale all’antigeneratività. Il mandato che riceviamo dalle generazioni precedenti è quello di rilanciare il patto generativo attraverso l’elaborazione della storia generazionale in cui siamo immersi fin dalla nascita. Fondamentale a tal fine è il processo di svincolo dalla famiglia di origine che permette di abbandonare l’adolescenza per passare all’adultità. Abbandonare il nido dove siamo nati e cresciuti comporta un viaggio eroico in cui dobbiamo confrontarci con ciò che ci è stato trasmesso e tramandato dalle generazioni precedenti in modo da poter costruire una nuova storia da trasmettere a quelle successive. All’interno del nostro sistema sociale si sta imponendo sempre più una nuova ed inedita fase dello sviluppo quella dell’adultescenza ovvero di adulti che assumono comportamenti tipici degli adolescenti interrompendo la spinta verso la generatività.
Per saperne di più:
https://www.rivistapsp.it/tra-spinte-generative-e-antigenerative-gli-adultiscenti/

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