Giuseppe Visalli - Osteopatia

Giuseppe Visalli - Osteopatia L'osteopatia è una professione individuata sanitaria dal 01/2018.

L'osteopatia risulta utile ed efficace nel contrastare problematiche muscolo scheletriche, viscerali e funzionali, dolori articolari, muscolari e mal di schiena ( cervicalgia, dorsalgia e lombalgia) , problemi circolatori, stasi venosa e linfatica, disturbi dell'apparato digerente (reflusso gastroesofageo, colon irritabile e stipsi) disturbi legati allo stress(ansia), mal di testa(cefalee ed emicr

ania), problemi metabolici, (mestruazioni irregolari e dolorose), disturbi alla mandibola (ATM), problemi legati ad una cattiva postura (scoliosi). Risulta utile nel prevenire e migliorare lo stato di salute nelle gravidanza, nel post-gravidanza e nei disturbi in età pediatrica (coliche del neonato, irrritabilità, plagiocefalia, brachiocefalia)

15/07/2025

RUOLO DELLA DIETA NELLA FORMAZIONE DEI CACOLI BILIARI.

La calcolosi biliare (o della colecisti) è un disturbo gastrointestinale diffuso nella popolazione ..... specialmente quando chi-si-prende-cura-di-te si preoccupa di non farti mangiare grassi ma poi ti invita a mangiare pane-pasta-pizza dal primo di gennaio al 31 di dicembre..... cibo riconosciuto per la sua CARENZA di micronutrienti.

Pochi studi hanno esaminato gli effetti combinati di fattori dietetici e stile di vita sulla produzione di calcolosi della colecisti ... .. ma La dieta gioca un ruolo cruciale nella comprensione delle strategie di prevenzione e trattamento dei calcoli biliari.

Uno studio che ha confrontato l'assunzione dietetica di pazienti con calcoli biliari e di soggetti di controllo ha rivelato due tipi di modelli alimentari.

1) Il modello alimentare "sano" - che includeva un maggiore consumo di verdura, frutta, pesce, noci e olio vegetale e un minore consumo di grassi idrogenati (olio di semi) e sale, ha mostrato un'associazione inversa con i calcoli biliari.

2) il modello alimentare "non sano" includeva un consumo (eccessivo?) di succhi di frutta artificiali, CEREALI RAFFINATI, dolci, dessert, carne lavorata, snack e sottaceti, era direttamente collegato al rischio di malattie della cistifellea.

Frutta (poca) e verdura (ricca di fibre ) riducono il tempo di transito intestinale e abbassano i livelli di colesterolo totale e LDL per effetto stimolante sull'escrezione degli acidi biliari e sulla riduzione della sintesi epatica di colesterolo.
A questo si afggiunge l'effetto della VITAMINA C.

NON FARE LA SCIOCCHEZZA DI ESCLUDERE OGNI FORMA DI GRASSO DALLA DIETA:
L'integrazione alimentare con olio di pesce si è rivelata benefica per la cistifellea. Ha contribuito a ridurre la saturazione del colesterolo, la cristallizzazione del colesterolo, la concentrazione delle proteine biliari e i livelli di trigliceridi.

Noci e pesce sono ricche fonti di acidi grassi omega-3, e i MUFA si trovano nell'olio d'oliva.
La frutta secca è ricca di acidi grassi insaturi e fibre alimentari ed è adatta alla prevenzione dei calcoli biliari.
Consumare frutta secca 4-5 volte a settimana o più ha un impatto positivo sui profili di lipoproteine e colesterolo.

Alimenti ricchi di acidi grassi monoinsaturi (MUFA) e omega-3 (PUFA) sono risultati utili per il trattamento dei calcoli biliari.
Il meccanismo alla base dell'effetto protettivo è alterare il metabolismo del colesterolo.

Quali sono gli alimenti da evitare in caso di calcoli biliari?

1) carboidrati raffinati
2) Grassi saturi e trans
3) Carni lavorate
4) cibi zuccherati
5) Cibi fritti
6) Prodotti lattiero-caseari

Se vuoi approfondire puoi leggere qui:
--> Consumo di frutta e verdura e rischio di calcoli biliari (https://journals.lww.com/md-journal/fulltext/2019/07120/fruits_and_vegetables_consumption_and_the_risk_of.64.aspx)

--> Un regime alimentare sano riduce il rischio di calcoli biliari (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9188884/)

--> Dieta e calcoli biliari (https://www.intechopen.com/chapters/1144920)

Perchè la tua salute DIPENDE dalla tua preparazione e dalla tua consapevolezza.
La tua salute vale 💪

14/07/2025

IL MECCANISMO DELLO STRESS/ANSIA

Quando affrontiamo una situazione che ci spaventa, ci mette in allerta o ci fa sentire sotto pressione, il nostro corpo si attiva automaticamente attraverso un sistema chiamato “asse ipotalamo-ipofisi-surrene” (HPA) che rappresenta il collegamento tra sistema nervoso e ghiandole endocrine. È un meccanismo antico, nato per proteggerci dai pericoli, che prepara il corpo a reagire con prontezza.

Tutto comincia nell’ipotalamo, che percepisce lo stress e invia un segnale all’ipofisi. Questa, a sua volta, stimola le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, l’ormone dello stress. Il cortisolo aumenta l’energia disponibile, accelera il battito cardiaco e la respirazione, rendendoci più reattivi.
In parallelo, entra in gioco anche l’amigdala, una struttura del cervello profonda e primitiva, responsabile delle memorie emotive. Quando vive un’esperienza percepita come minacciosa, l’amigdala “registra” quell’evento e tende a reagire più rapidamente se qualcosa di simile si ripresenta.

Questo meccanismo, utile per la sopravvivenza, può però mantenerci in uno stato di allerta anche quando il pericolo non è più reale, contribuendo a sviluppare ansia o risposte sproporzionate allo stimolo.

Se l’attivazione dell’asse HPA diventa cronica, il corpo resta in uno stato di allarme continuo. Il cortisolo elevato a lungo può compromettere il benessere emotivo e fisico: peggiora il sonno, la memoria, la regolazione emotiva e la capacità di concentrazione.

Comprendere questo processo aiuta a dare un senso alle nostre reazioni emotive e a capire perché tecniche di autoregolazione (come il grounding, il respiro o la mindfulness) siano così efficaci: perché calmano l’asse HPA, “rassicurano” l’amigdala e aiutano la corteccia prefrontale (la parte razionale del cervello) a riprendere il controllo.

Per regolare l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e ridurre l’iperattività dell’amigdala, esistono strategie psicofisiologiche semplici ma efficaci. Una delle più validate è la coerenza cardiaca: una tecnica di respirazione lenta e ritmica che agisce direttamente sul sistema nervoso autonomo.

Come funziona:
Respirare in modo consapevole (circa 6 atti respiratori al minuto, cioè 5 secondi per inspirare e 5 per espirare) aiuta a stimolare il nervo vago, attivando il sistema parasimpatico — quello deputato al rilassamento. Questo favorisce una riduzione del cortisolo e regola l’attività dell’amigdala, diminuendo reazioni eccessive a stimoli emotivi.

Effetti:
•⁠ ⁠Riduzione dello stato di allerta
•⁠ ⁠Maggiore controllo emotivo
•⁠ ⁠Migliore capacità di attenzione e decisione
•⁠ ⁠Recupero della lucidità razionale (riattivazione della corteccia
prefrontale)

Praticata con regolarità, anche solo per 5 minuti al giorno, questa tecnica ha effetti duraturi sull’equilibrio neurofisiologico e psicologico, aiutando a spezzare il circolo dell’iperattivazione da stress e ansia.

Dr. Maurizio Sgambati - Psicologo Psicoterapeuta Pordenone
www.psicosgambati.it
https://www.facebook.com/photo/?fbid=1297797918370153&set=a.282553326561289

LEGGI ANCHE:
La distonia neurovegetativa
http://www.medicina-benessere.com/Medicina_interna/distonia_neurovegetativa.html

06/07/2025

QUANDO L'INTESTINO DIVENTA PERMEABILE: COSA FARE?

Ti capita di sentirti sempre infiammata, gonfia, stanca, confusa mentalmente, magari con sfoghi cutanei, sensibilità alimentari nuove, dolori vaghi, o persino sintomi autoimmuni? Allora lascia che ti dica qualcosa che la medicina classica sottovaluta (ma che il tuo corpo sa benissimo): potresti avere un intestino che perde. Letteralmente.

Sì, perché l’intestino non è solo un tubo che digerisce e assorbe. È un portale sacro, un confine intelligente tra ciò che deve entrare nel corpo… e ciò che deve restare fuori. Quando questa barriera si rompe... ecco il famoso “intestino permeabile” ed iniziano i guai.

Ma la buona notizia è che il corpo, se gli diamo gli strumenti giusti, è capace di rigenerarsi anche da questo. Oggi ti porto alla scoperta di alcuni nutrienti e fitoterapici migliori per riparare la mucosa intestinale e ricostruire il tuo confine più prezioso: la barriera tra te e l’infiammazione cronica.

Per chi non lo sapesse, che cosa è la permeabilità intestinale? La parete intestinale è formata da cellule epiteliali tenute insieme da “giunzioni strette” che regolano cosa può passare nel sangue. In condizioni ottimali, solo nutrienti selezionati passano il filtro, mentre batteri, tossine, frammenti di cibo non digerito e altri “ospiti sgraditi” restano fuori.

Ma quando queste giunzioni si allargano (a causa di infiammazione, stress cronico, tossine ambientali, farmaci, diete sbilanciate…), l’intestino diventa permeabile. A quel punto, il sistema immunitario si trova continuamente in allarme: vede nemici ovunque e scatena un’infiammazione difensiva... che però diventa cronica.

I sintomi di un intestino che perde sono spesso subdoli e multiformi. Non c’è solo il mal di pancia. Eccone alcuni:

- Gonfiore, gas, stitichezza o diarrea cronica

- Sensibilità alimentari sempre nuove

- Orticaria, dermatiti, acne, rosacea

- Astenia e stanchezza cronica

- Insonnia o risvegli notturni frequenti

- Nebbia mentale, difficoltà a concentrarsi

- Ansia, umore depresso, irritabilità

- Mal di testa e dolori articolari migranti

- Infezioni ricorrenti o sistema immunitario “spento”

- Intolleranza all’istamina

- Patologie autoimmuni (Hashimoto, artrite reumatoide, celiachia, Crohn…)

Ma cosa danneggia la barriera intestinale? Ora che sai cos’è, andiamo a scovare i colpevoli più comuni.

1. Dieta infiammatoria

Cibi ultraprocessati, zuccheri raffinati, glutine, latticini industriali, oli vegetali ossidati, conservanti, additivi... tutto questo manda in tilt la mucosa. Il nostro intestino è stato progettato per cibi veri, non per plastica alimentare e ultraprocessati.

2. Sensibilità alimentari

Molte persone reagiscono al glutine, ma anche ad alimenti “sani” come uova o noci. Queste reazioni non sono immediate come nelle allergie, ma logorano nel tempo la barriera intestinale. Il segnale? Quando mangi certi cibi, ti gonfi, ti stanchi, ti viene mal di testa… ascolta.

3. Nervo vago pigro

Il nervo vago, questo sconosciuto, è il ponte tra cervello e intestino. Se il tuo sistema nervoso è bloccato in modalità “lotta o fuggi”, la digestione rallenta, i succhi gastrici si riducono e l’intestino si infiamma. Ansia e intestino vanno a braccetto.

4. Stress cronico, sonno scarso e sedentarietà

Non c’è mucosa che regga sotto cortisolo elevato, notte dopo notte. Lo stress cronico altera il microbiota, riduce la rigenerazione cellulare, spegne i processi di riparazione.

5. Acido gastrico troppo basso

Contrariamente al mito diffuso, molti disturbi gastrici derivano da ipoacidità. Con poco acido, il cibo fermenta, i batteri proliferano, si attivano tossine. E l’intestino ne paga il prezzo.

6. Scarsa produzione di bile ed enzimi

La bile e gli enzimi pancreatici sono fondamentali per la digestione e il mantenimento di un ambiente intestinale equilibrato. Quando mancano, si creano squilibri e infiammazione.

7. Infezioni e disbiosi

Parassiti, Candida, SIBO, H. Pylori, virus latenti: sono tutti potenziali sabotatori della mucosa intestinale. Se hai sintomi persistenti nonostante una buona dieta, potrebbe esserci un’infezione nascosta.

8. Farmaci

Antibiotici, PPI, SSRI, FANS, anticoncezlonaIi: tutti possono alterare la flora, abbassare le difese e infiammare la mucosa. Nessuno te lo dice, ma il prezzo biologico di molti farmaci si paga nel tempo.

Passiamo ora alla parte bella. Il corpo vuole guarire. La mucosa si rigenera se glielo permetti. Ecco i tuoi migliori alleati naturali:

1. L-Glutamina

È l’aminoacido più abbondante nei tessuti intestinali. Nutre gli enterociti, ripara la mucosa, abbassa l’infiammazione. È il primo mattone per ricostruire.

Attenzione però... alcune persone molto sensibili possono non tollerarla, soprattutto se hanno problemi con glutammato o eccitotossine.

2. Zinco (preferibilmente carnosina)

Essenziale per la rigenerazione tissutale, lo zinco migliora le giunzioni strette e rafforza l’immunità mucosale. Fondamentale nei casi di permeabilità intestinale.

3. Quercetina

Antiossidante, antistaminico naturale, antinfiammatorio. Stabilizza i mastociti e riduce le reazioni infiammatorie croniche. Aiuta anche la barriera ematoencefalica!

4. Aloe Vera

Non solo lenisce la pelle... l’aloe vera, in forma pura e priva di aloina, calma le mucose e supporta le giunzioni intestinali. Può essere presa in gel o in estratto secco.

5. Olmo rosso

Crea una pellicola protettiva sulla mucosa irritata. Tradizionalmente usato in caso di ulcere, bruciori, coliti e gastriti. Agisce come “balsamo” intestinale.

6. MSM (zolfo organico)

Supporta la sintesi del collagene e delle mucine, modula la risposta infiammatoria e favorisce la riparazione della mucosa. Attenzione: in soggetti sensibili può causare iperattività se preso in eccesso.

7. N-Acetil-Glucosamina (NAG)

Precursore della mucina, combatte la disbiosi, inibisce i biofilm batterici patogeni e sostiene il rivestimento intestinale. Ottimo nei casi di colite e autoimmunità.

8. Radice di Altea

Simile all'olmo rosso, è lenitiva e antinfiammatoria. Tradizionalmente usata per coliti, gastriti e intestini infiammati.

9. Mucina (da fonti vegetali)

Aiuta a ripristinare la produzione endogena di muco protettivo. Supporta la lubrificazione intestinale e la resilienza della barriera mucosale.

10. Camomilla

Non solo rilassante. Studi dimostrano che la camomilla riduce l’infiammazione della mucosa e migliora la tenuta della barriera intestinale. Ottima la sera, magari associata alla melissa.

11. Uncaria tomentosa (Cat’s Claw)

Pianta amazzonica antinfiammatoria e immunomodulante. Utile nei casi di infiammazione cronica, infezioni virali e sindromi autoimmuni legate all’intestino.

12. Pectina di agrumi

Fibra solubile che nutre i batteri buoni, modula l’infiammazione e rafforza la barriera intestinale. Può anche aiutare a ridurre il colesterolo e migliorare la sazietà.

Quando si ha un intestino infiammato o permeabile, la tentazione è prendere tutto insieme. Ma la verità è che il corpo guarisce meglio quando gli diamo il giusto nutriente al momento giusto, senza sovraccaricarlo.

Ecco un esempio pratico, semplice e ragionato:

MATTINA: Riparazione

A digiuno: L-Glutamina in acqua tiepida (3-5 g)

Dopo 15 minuti: Aloe vera (20-50 ml)

A colazione: Zinco carnosina (1 capsula con grassi buoni)

PRANZO: Barriera e digestione

Prima del pasto: Pectina in acqua (5-10 g)

Durante il pasto: MSM + Quercetina (per infiammazione e integrità mucosa)

POMERIGGIO: Protezione e modulazione

Tisana: Altea o Olmo rosso (alternando nei giorni)

A giorni alterni: Cat’s Claw (Uncaria tomentosa), se c’è infiammazione cronica o sospette infezioni

SERA: Riparazione profonda

Dopo cena: N-acetil-glucosamina (500-1000 mg)

Prima di dormire: Tisana di camomilla

Suggerimenti extra:

- Olmo rosso e Altea: alterna durante la settimana

- MSM, Quercetina, Cat’s Claw: fai cicli di 3 settimane sì, 1 pausa

- Glutamina: se ti dà troppa energia, spostala al mattino presto

Ascolta il tuo corpo. Se senti beneficio, continui. Se senti troppo, rallenti. Il corpo non mente.

L’intestino è la tua prima linea di difesa. Quando si rompe, ti ammali. Quando lo ripari, tutto il resto può finalmente iniziare a guarire.

Prenditi cura del tuo microbiota, della tua mucosa, del tuo stile di vita. Mangia semplice, mastica bene, respira a fondo, dormi con regolarità, muoviti ogni giorno. E se senti che il tuo intestino ha bisogno di aiuto… ascoltalo. Perché la guarigione parte da lì.

Hai mai avuto sintomi riconducibili a un intestino permeabile? Scrlvi la tua esperienza. Insieme possiamo fare luce su un mondo che per troppi anni è rimasto nell’ombra.

XO - Patrizia Coffaro

Grazie per la vostra testimonianza 🙏
26/05/2025

Grazie per la vostra testimonianza 🙏

22/02/2025

“Osteopatia e riconoscimento professionale: serve il decreto sulle equipollenze”
In audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera, la Presidente ROI .sciomachen ha ribadito l’urgenza di completare il percorso legislativo per il riconoscimento della professione. Un passaggio fondamentale per garantire agli osteopati italiani il giusto inquadramento nel sistema sanitario.

🔗 Leggi l’articolo completo: www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=127832

15/01/2025

COME LA FERMENTATIVA PRODUCE GAS.
Ri-peti con me:
1) I cibi FODMAP (carboidrati non digeribili) nutrono I BATTERI DELLA SIBO (sovracrescita batterica del piccolo intestino);
2) I batteri della producono IDROGENO.
3) l'idrogeno è un gas PRO-DIARROICO
4) L'idrogeno viene utilizzato come "cibo" dagli ARCHAEA della (sovracrescita metanogena intestinale)
5) Gli archaea (non sono batteri) della IMO producono METANO.
6) Il METANO è un gas PRO-COSTIPATIVO e genera stitichezza:
Che la DIAGNOSI venga fatta con il test del respiro al .
Andiamo in pace ..... e buona giornata, dovunque tu sia e chiunque tu sia 🥰😎
Perchè la tua salute vale 💪

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Studio Visalli, Via Genova 40
Catania
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