26/12/2023
FESTIVITA' NATALIZIE - DEPRESSIONE - ALIMENTAZIONE - MEDICINA ESTETICA - CHIRURGIA ESTETICA La depressione è una delle principali cause di disabilità e di sofferenza nel mondo. Tutti ogni tanto abbiamo momenti di depressione (le festività natalizie, in particolare, sono un periodo nel quale, più frequentemente, i quadri depressivi si slatentizzano o si aggravano); tuttavia, la cosiddetta depressione maggiore,della quale si distinguono due forme, unipolare o bipolare, a seconda della presenza o meno di un’alternanza di fasi depressive e maniacali, non è uno stato d'animo transitorio, che può risolversi spontaneamente. Viceversa, è, purtroppo una malattia grave ed anche alquanto diffusa, poiché colpisce oltre il 5 per cento della popolazione. È più frequente nelle donne che negli uomini (non si sa perché) e ha una importante componente genetica, come dimostrano gli studi sui gemelli identici: se uno si ammala di depressione, è probabile che si ammali anche l’altro. Ma ci sono anche cause ambientali che, soprattutto se abbiamo casi di depressione maggiore in famiglia, è bene conoscere ed evitare. Più studi, cioè, hanno riscontrato che vivere in ambienti naturali o in città con molto verde riduce il rischio di depressione. Anche il cibo che mangiamo è importante. Studi epidemiologici prospettici mostrano che la dieta mediterranea (cereali integrali, legumi, verdure, frutta, olio extravergine, noci, nei luoghi di mare pesce, poco vino e solo occasionalmente carni e formaggi) è protettiva, mentre le diete che causano infiammazione (ricche di salumi, carni rosse e dolciumi) e i cibi industriali ultralavorati (cibi pronti, fast food, bevande zuccherate) aumentano il rischio di depressione. Sono studi talvolta difficili da interpretare perché le persone depresse non hanno voglia di impegnarsi a cucinare e a mangiare cibi sani e preferiscono ricorrere ai cibi pronti o a comfort food ipercalorico e ricco di zuccheri semplici e grassi saturi – specie durante le festività, come quella attualmente in corso - per cui è difficile stabilire se è il cibo cattivo che causa depressione o non siano piuttosto i sintomi depressivi a indurre i pazienti ad indulgere in cibi flogogeni. Ci sono, comunque, studi clinici controllati che dimostrano che la dieta mediterranea è davvero efficace per ridurre i sintomi depressivi. E la medicina estetica? E la chirurgia estetica? La risposta è NO: la verità è che né la medicina estetica né la chirurgia estetica possono curare il paziente depresso. Questa è una verità che, purtroppo, molti medici estetici e molti chirurghi estetici non hanno l’onestà intellettuale di accettare e di assumere come criterio fondante della propria professione. Per contro, procedure di medicina estetica e interventi di chirurgia estetica non indicati – che spesso i medici estetici ed i chirurghi estetici propongono ai pazienti, per antietiche ragioni di lucro, o che, viceversa, vengono richiesti dai pazienti stessi nella speranza di guarire, attraverso di essi, dalla propria depressione – possono, con elevata probabilità, sortire l’effetto di aggravare i quadri depressivi, anziché di migliorarli. Pertanto, da sempre il mio criterio metodologico professionale, secondo scienza e coscienza, si è basato, e continua a basarsi, su tre principi-cardine: 1) l’indicazione: se non viene oggettivamente diagnosticato un dismorfismo tecnicamente correggibile, mediante procedure mediche e/o chirurgiche, non bisogna intervenire; 2) la condivisione di intenti: se il paziente non è consapevole della presenza del dismorfismo e/o della sua natura ed entità oggettiva – e quindi, non ne richiede la correzione - o, viceversa, richiede, per la sua correzione, un trattamento contrastante con il trattamento indicato, per finalità diverse dallo stesso trattamento indicato, non bisogna intervenire; 3) la stabilità psicologica del paziente: se al paziente è stato diagnosticato un quadro depressivo, che lo porta ad avere una immagine di sé patologica, non bisogna intervenire. Depressione e medicina estetica non vanno d’accordo. Depressione e chirurgia estetica non vanno d’accordo. Questo, ovviamente, non significa che, se il paziente riesce a superare efficacemente, anche grazie all’intervento di uno psicologo e/o di uno psicoterapeuta, l’émpasse legata alle stimmate della depressione, non possa, successivamente, trarre in futuro giovamento anche da un trattamento di chirurgia estetica e/o da un intervento di chirurgia estetica.