Chirurgia e Medicina Estetica Dott. Stella

Chirurgia e Medicina Estetica Dott. Stella Chirugia e Medicina Estetica LA BELLEZZA, LA SALUTE ED IL BENESSERE SI IDENTIFICANO ED HANNO SENSO IN SE'

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17/01/2024

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FESTIVITA' NATALIZIE - DEPRESSIONE - ALIMENTAZIONE - MEDICINA ESTETICA - CHIRURGIA ESTETICA La depressione è una delle p...
26/12/2023

FESTIVITA' NATALIZIE - DEPRESSIONE - ALIMENTAZIONE - MEDICINA ESTETICA - CHIRURGIA ESTETICA La depressione è una delle principali cause di disabilità e di sofferenza nel mondo. Tutti ogni tanto abbiamo momenti di depressione (le festività natalizie, in particolare, sono un periodo nel quale, più frequentemente, i quadri depressivi si slatentizzano o si aggravano); tuttavia, la cosiddetta depressione maggiore,della quale si distinguono due forme, unipolare o bipolare, a seconda della presenza o meno di un’alternanza di fasi depressive e maniacali, non è uno stato d'animo transitorio, che può risolversi spontaneamente. Viceversa, è, purtroppo una malattia grave ed anche alquanto diffusa, poiché colpisce oltre il 5 per cento della popolazione. È più frequente nelle donne che negli uomini (non si sa perché) e ha una importante componente genetica, come dimostrano gli studi sui gemelli identici: se uno si ammala di depressione, è probabile che si ammali anche l’altro. Ma ci sono anche cause ambientali che, soprattutto se abbiamo casi di depressione maggiore in famiglia, è bene conoscere ed evitare. Più studi, cioè, hanno riscontrato che vivere in ambienti naturali o in città con molto verde riduce il rischio di depressione. Anche il cibo che mangiamo è importante. Studi epidemiologici prospettici mostrano che la dieta mediterranea (cereali integrali, legumi, verdure, frutta, olio extravergine, noci, nei luoghi di mare pesce, poco vino e solo occasionalmente carni e formaggi) è protettiva, mentre le diete che causano infiammazione (ricche di salumi, carni rosse e dolciumi) e i cibi industriali ultralavorati (cibi pronti, fast food, bevande zuccherate) aumentano il rischio di depressione. Sono studi talvolta difficili da interpretare perché le persone depresse non hanno voglia di impegnarsi a cucinare e a mangiare cibi sani e preferiscono ricorrere ai cibi pronti o a comfort food ipercalorico e ricco di zuccheri semplici e grassi saturi – specie durante le festività, come quella attualmente in corso - per cui è difficile stabilire se è il cibo cattivo che causa depressione o non siano piuttosto i sintomi depressivi a indurre i pazienti ad indulgere in cibi flogogeni. Ci sono, comunque, studi clinici controllati che dimostrano che la dieta mediterranea è davvero efficace per ridurre i sintomi depressivi. E la medicina estetica? E la chirurgia estetica? La risposta è NO: la verità è che né la medicina estetica né la chirurgia estetica possono curare il paziente depresso. Questa è una verità che, purtroppo, molti medici estetici e molti chirurghi estetici non hanno l’onestà intellettuale di accettare e di assumere come criterio fondante della propria professione. Per contro, procedure di medicina estetica e interventi di chirurgia estetica non indicati – che spesso i medici estetici ed i chirurghi estetici propongono ai pazienti, per antietiche ragioni di lucro, o che, viceversa, vengono richiesti dai pazienti stessi nella speranza di guarire, attraverso di essi, dalla propria depressione – possono, con elevata probabilità, sortire l’effetto di aggravare i quadri depressivi, anziché di migliorarli. Pertanto, da sempre il mio criterio metodologico professionale, secondo scienza e coscienza, si è basato, e continua a basarsi, su tre principi-cardine: 1) l’indicazione: se non viene oggettivamente diagnosticato un dismorfismo tecnicamente correggibile, mediante procedure mediche e/o chirurgiche, non bisogna intervenire; 2) la condivisione di intenti: se il paziente non è consapevole della presenza del dismorfismo e/o della sua natura ed entità oggettiva – e quindi, non ne richiede la correzione - o, viceversa, richiede, per la sua correzione, un trattamento contrastante con il trattamento indicato, per finalità diverse dallo stesso trattamento indicato, non bisogna intervenire; 3) la stabilità psicologica del paziente: se al paziente è stato diagnosticato un quadro depressivo, che lo porta ad avere una immagine di sé patologica, non bisogna intervenire. Depressione e medicina estetica non vanno d’accordo. Depressione e chirurgia estetica non vanno d’accordo. Questo, ovviamente, non significa che, se il paziente riesce a superare efficacemente, anche grazie all’intervento di uno psicologo e/o di uno psicoterapeuta, l’émpasse legata alle stimmate della depressione, non possa, successivamente, trarre in futuro giovamento anche da un trattamento di chirurgia estetica e/o da un intervento di chirurgia estetica.

La vita è meglio allargarla che allungarla, diceva Luciano De Crescenzo, interpretando il personaggio dello Psichiatra, ...
26/12/2023

La vita è meglio allargarla che allungarla, diceva Luciano De Crescenzo, interpretando il personaggio dello Psichiatra, nel film “32 Dicembre”: intendeva parlare di una vita piena di interessi, di gioia e di bellezza. Per contro, e per quanto concerne la salute, la “vita”, di sicuro, è meglio averla stretta. A parità di peso e altezza, infatti, la mortalità aumenta fortemente con la circonferenza-vita. Negli uomini la mortalità è di oltre 50 per cento maggiore in chi ha una circonferenza vita maggiore di 110 cm rispetto a chi sta sotto i 90 cm. Nelle donne la mortalità è di circa l’80 per cento maggiore in chi ha la circonferenza vita maggiore di 100 cm rispetto a meno di 75 (a parità di età, tabacco, alcol, esercizio fisico e indice di massa corporea). La relazione è lineare: più aumenta la circonferenza-vita più aumenta la mortalità. Secondo una recente meta-analisi di 72 studi, che complessivamente hanno seguito per anni due milioni e mezzo di persone, la mortalità aumenta dell’11 per cento per ogni incremento di 10 cm di circonferenza vita. È noto che il sovrappeso aumenta il rischio di cancro della mammella dopo la menopausa; perdere il punto-vita è un fattore di rischio (+30 per cento circa) sia prima sia dopo la menopausa. L’obesità è un fattore di rischio importante anche per il cancro dell’endometrio. Inoltre, per quanto sia vero che i fumatori magri si ammalino di più di cancro al polmone che non i fumatori grassi, è anche vero che ciò non vale per l’obesità addominale. Infatti, tra i fumatori, a parità di peso e di si*****te fumate, si ammala di più chi, tra di loro, ha la pancia: 10 cm in più di circonferenza vita aumentano il rischio tra il 10 e il 20 per cento. Anche i tumori del tubo digerente (esofago, stomaco, intestino) sono mediamente il 50 per cento circa in più in chi ha la pancia rispetto a chi non ce l’ha. Lo studio dell’Università di Harvard sul personale maschile della sanità riscontra addirittura che chi supera un metro di circonferenza-vita ha un rischio di ammalarsi di cancro dell’intestino tre volte superiore a chi sta sotto i 90 cm. Anche il rischio di diabete aumenta gravemente e linearmente con la circonferenza-vita. Gli uomini con circonferenza maggiore di 100 e le donne con circonferenza maggiore di 85 hanno un rischio più che doppio di ammalarsi di infarto. Nei grandi studi prospettici, che seguono nel tempo centinaia di migliaia di persone in cui si è misurata la circonferenza-vita, si riscontra inoltre che per ogni 10 cm in più il rischio di pancreatite acuta aumenta del 36 per cento, il rischio di fibrillazione atriale del 32 per cento, il rischio di ictus cerebrale del 19 per cento, il rischio di incontinenza urinaria del 18 per cento, il rischio di calcoli renali del 16 per cento. L’università di Harvard ha riscontrato anche un aumento del rischio di frattura dell’anca (ma non in chi fa regolarmente esercizio fisico) e del rischio di andare incontro a colecistectomia per calcoli (rischio doppio in caso di obesità addominale). Lo studio UK Biobank trova un rischio fortemente aumentato di trombosi venose. Lo studio della Kaiser, in California, che ha seguito per 36 anni persone di mezza età a cui si era misurato quanto sporge l’addome quando sono coricate sul lettino, ha riscontrato un rischio tre volte superiore di sviluppare la malattia di Alzheimer in chi aveva l’addome più sporgente rispetto a chi aveva la pancia piatta. È probabile che tutte queste patologie dipendano dallo stato infiammatorio che caratterizza l’obesità addominale. Un terzo della massa di grasso addominale è infatti costituito da cellule infiammatorie. Che fare dunque? Esercizio fisico quotidiano (inclusi gli addominali!), evitare cibo spazzatura, in particolare i grassi idrogenati (margarine, snack dolci e salati, pasticceria industriale) e le bevande zuccherate (un bicchiere al giorno aumenta la circonferenza vita di un cm all’anno), ridurre i cibi contenenti glutine (in particolare il grano «moderno») e aumentare il consumo di cibi integrali. In soli 15 giorni di cibo sano, esercizio fisico moderato e consapevolezza spirituale, chi soffre di obesità addominale riduce la circonferenza vita anche di 5-10 cm. E poi, naturalmente, c’è anche la chirurgia estetica, con il mio cavallo di battaglia: l’ADDOMINOPLASTICA!

C'è una branca della chirurgia estetica che a me è molto cara, professionalmente e umanamente: la CHIRURGIA ESTETICA POS...
30/06/2023

C'è una branca della chirurgia estetica che a me è molto cara, professionalmente e umanamente: la CHIRURGIA ESTETICA POSTBARIATRICA. Questo è un caso clinico - una PERSONA, per meglio dire! - a cui sono molto affezionato, perché tra di noi c'è una bella amicizia e un rapporto di affetto, di stima e di rispetto. Questa persona p***e oltre quaranta chili di peso dopo un intervento di sleeve gastrectomy ("chirurgia bariatrica"). A sua volta, quella perdita di peso la motivò moltissimo sia a cambiare stile alimentare (seguendo le mie indicazioni, che tutti conoscete) sia a richiedere a me di "cambiare il suo aspetto", per aiutarla a migliorare autonomamente la sua immagine di sé e quindi la qualità della sua vita. Questa fu la mia risposta: LIPOADDOMINOPLASTICA POSTBARIATRICA! In alto: l'aspetto del suo addome prima dell'intervento, al quale la sottoposi circa sei mesi fa. In basso: l'aspetto del suo addome oggi, 29 giugno 2023. Questo è il significato terapeutico ed etico, oltre che tecnico, della mia chirurgia estetica. Dr. Marcello Stella - via Monti Sicani, 35 - tel: 3337199579 - www.chirurgiaesteticadottstella.it

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Catania
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