Dott.ssa Lucia Cristina Aletta- Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Lucia Cristina Aletta- Psicologa e Psicoterapeuta Psicologia e psicoterapia Psicologa e psicoterapeuta Tavistock, ho conseguito la laurea in Psicologia presso L'Università degli Studi di Palermo.

Durante il mio percorso universitario ho svolto un Master in Psicologia Giuridica e Criminologia applicata. Dopo la laurea ho frequentato la Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica per bambini, adolescenti e famiglie- modello Tavistock presso il Centro Stui Martha Harris di Palermo. Lavoro nel privato da 10 anni occupandomi di bambini, adolescenti, genitori e adulti. Attività e competenze:

1) Psicologo e psicoteraputa presso studio privato.

- Consulenze psicologiche e psicoterapia per adulti (disturbi d’ansi, attacchi di panico, depressione, disturbi dell’umore e altri disturbi o problematiche di natura psicologica)

- Consulenze psicologiche per bambini, adolescenti e famiglie finalizzate al trattamento di distrubi dello spettro autistico, disturbi del comportamento, distrubi dell'umore, ansia, depressone, disturbi psicosomatici, elaborazione del lutto e del trauma psicologico, disturbi dell'età evolutiva, etc....

- Sostegno psicologico alla genitorialità.

- Sostegno e terapia di coppia

- Sostegno psicologico alle donne in gravidanza, alla nuova coppia genitoriale e sostegno psicoloigico post partum.

- Sostegno alle coppie o al singolo con problemi d'infertilità

- Valutazioni psicolgiche per minori e adulti.

Essere una brava mamma non significa essere perfetta.Significa fare del proprio meglio ogni giorno, anche quando urli, t...
14/11/2025

Essere una brava mamma non significa essere perfetta.
Significa fare del proprio meglio ogni giorno, anche quando urli, ti senti stanca o hai bisogno di spazio per te stessa.
Essere mamma è anche lavorare, sbagliare, fermarsi, rinascere.
È amare con tutto il cuore, anche quando sembra di non farcela.

13/11/2025
12/11/2025

Quando un bambino va a scuola al mattino, porta con sé due zaini.
Il primo è visibile: pieno di libri, quaderni, matite e la sua merenda.
Ma il secondo… nessuno lo vede.
Dentro ci sono le sue emozioni — le gioie, le paure, le insicurezze e i piccoli trionfi del giorno prima.

In quello zaino invisibile c’è un sorriso della mamma, qualche parola del papà, o magari le lacrime di un litigio prima di uscire di casa.
A volte è leggero — pieno d’amore, speranza e fiducia.
Altre volte pesa troppo — carico di tristezza, solitudine, della sensazione di non essere ascoltato, di aspettative impossibili.

Quel secondo zaino dice molto più di qualsiasi parola.
I bambini parlano con gli occhi, con i gesti, con il silenzio.
Bisogna solo guardarli con il cuore, non con la fretta.

12/11/2025

Da un po’ di tempo la psicologia mordi e fuggi va forte sui social. Sono infatti sempre più numerosi i casi di persone che, sul web, vanno alla ricerca di strategie e consigli rapidi per uscire da situazioni di sofferenza, ansia o stress. Ma questa esigenza di velocità, quando si parla di salute mentale, potrebbe diventare un boomerang, perché non basta conoscere i termini più diffusi per sapersi analizzare.

10/11/2025

ADHD
DIECI COSE DA NON DIRE MA A UN BAMBINO/RAGAZZO (E DIECI VALIDE ALTERNATIVE)

1. "Stai fermo, sei sempre in movimento!"
In alternativa, puoi dire:
"Hai tanta energia, vediamo come possiamo usarla in modo utile."

2. "Non riesci mai a concentrarti!"
In alternativa, puoi dire:
"Ti va di provare insieme un modo diverso per affrontare questo compito?"

3. "Sei troppo impulsivo, non pensi mai prima di agire!"
In alternativa, puoi dire:
"Quando ti viene un’idea, fermiamoci un attimo a pensarla insieme prima di agire."

4. "Non impari mai dai tuoi errori!"
In alternativa, puoi dire:
"Gli errori ci aiutano a crescere. Vediamo cosa possiamo imparare da questo."

5. "Sei un disastro, non fai mai le cose come si deve!"
In alternativa, puoi dire:
"Hai fatto del tuo meglio, ora vediamo insieme come migliorare ancora."

6. "Ti comporti sempre male, non riesco più a sopportarlo!"
In alternativa, puoi dire:
"Capisco che a volte è difficile controllarsi. Parliamone e troviamo una soluzione insieme."

7. "Perché non puoi essere come gli altri bambini?"
In alternativa, puoi dire:
"Ognuno ha il suo modo di essere speciale. Vediamo come valorizzare il tuo."

8. "Mi fai impazzire con il tuo comportamento!"
In alternativa, puoi dire:
"A volte faccio fatica a capire cosa provi. Aiutami a capire meglio come ti senti."

9. "Non ti impegni abbastanza!"
In alternativa, puoi dire:
"Ho visto che ci hai provato. Vuoi che ti aiuti a trovare un modo più semplice per farlo?"

10. "Non ti meriti una ricompensa, ti sei comportato male!"
In alternativa, puoi dire:
"Le ricompense servono a motivare. Parliamo di cosa puoi fare per guadagnartela la prossima volta."

06/11/2025

E PREOCCUPAZIONE CRONICA: PERCHÉ SI HA TANTA ANSIA?

Le persone con ADHD vivono in un flusso mentale accelerato. I pensieri si susseguono rapidamente, saltano da un’idea all’altra, e spesso si sovrappongono. Questo ritmo interno, sebbene creativo e stimolante, può diventare fonte di stress quando il cervello non riesce a “tenere il filo” e si perdono pezzi importanti: appuntamenti, dettagli, priorità. Il risultato? Un senso costante di incertezza e di allerta.

L’ansia, in questo contesto, non è solo una reazione emotiva: è una strategia di sopravvivenza. Il cervello, consapevole della sua difficoltà nel gestire l’organizzazione e la memoria di lavoro, cerca di compensare anticipando problemi, rimuginando su ciò che potrebbe andare storto, e mantenendo uno stato di preoccupazione cronica. È come se dicesse: “Se mi preoccupo abbastanza, forse non dimenticherò nulla”.

Inoltre, molte persone con ADHD hanno vissuto esperienze di fallimento o di giudizio per la loro disattenzione o impulsività. Questo può generare un’ansia anticipatoria: la paura di sbagliare ancora, di deludere, di non essere all’altezza. Anche compiti semplici possono diventare montagne da scalare, perché il cervello è già in allarme prima ancora di iniziare.

La velocità di pensiero, unita alla difficoltà nel filtrare stimoli e nel mantenere la concentrazione, crea un ambiente interno caotico. E quando il caos regna, l’ansia si insinua per cercare di mettere ordine. Ma spesso, invece di aiutare, peggiora la situazione.

Comprendere questo meccanismo è fondamentale per sviluppare strategie di gestione emotiva e organizzativa che riducano l’ansia e valorizzino le potenzialità dell’ADHD. Non si tratta di rallentare il pensiero, ma di imparare a guidarlo con consapevolezza.

06/11/2025

Penso che il nostro senso di stare al mondo sia sopratutto: accorgersi. Accorgersi di come stanno gli altri, di chi chiede aiuto in silenzio, della sua fatica a stare al mondo, del peso che ogni giornosi porta appresso.
Accorgersi che dietro un “Va tutto bene”, “va tutto male”…..
….Accorgersi semplicemente….

2 Ottobre, Festa dei nonniAUGURI A TUTTI I NONNIA quelli che sono vicino a noiE a quelli che non ci sono più, ma che son...
02/10/2025

2 Ottobre, Festa dei nonni

AUGURI A TUTTI I NONNI
A quelli che sono vicino a noi
E a quelli che non ci sono più,
ma che sono lo stesso insieme a noi.
Perché vivono nei nostri ricordi,
in un angolo del cuore a noi molto caro❤️

Dott.ssa Lucia Cristina Aletta- Psicologa e Psicoterapeuta

26/09/2025

Molte persone restano in situazioni malsane non perché non sanno cosa vogliono, ma per paura del cambiamento.
Questo comporta rimettere in discussione equilibri precari ma familiari, smontare certezze che anche se tossiche, hanno offerto rifugio.
Vorrebbe dire lasciare il certo e affrontare l’ignoto che si apre quando si decide di cambiare davvero.
E quell’ignoto fa paura.
Spaventa più del malessere quotidiano, più della tristezza che ormai si è imparato a gestire.
Eppure dobbiamo pensare questa è l’unica vita che abbiamo.
Non esistono rimborsi per il tempo che abbiamo sprecato.
Scegliere se stessi ha un prezzo.
Ma non sceglierlo ne ha uno ancora più alto.
Quello di guardarsi allo specchio ogni giorno e non riconoscersi più o di vivere una vita che non sentiamo nostra.

24/09/2025

È proprio quando pensi di morire di dolore, di dover affrontare una situazione che supera di gran lunga le tue capacità, la tua fantasia, le tue possibilità, che scopri una parte di te sconosciuta e importantissima.
È lì che viene fuori la necessità e la responsabilità di andare oltre.
È proprio quando senti che stai definitivamente per soffocare, che finisci per imparare a respirare.

22/09/2025

Molte persone iniziano un percorso psicologico pensando di dover risolvere un problema causato da qualcosa di esterno o una situazione difficile, una relazione complessa, un evento doloroso. Spesso, però, ciò che fa davvero soffrire non è tanto ció che è accaduto, ma ciò che ha attivato dentro di noi.
Ciò che pesa di più è quello che sentiamo dentro:
il senso di colpa, il senso di solitudine, il senso di abbandono, il senso di inadeguatezza, di vuoto, di inferiorità.
Non è tanto il mondo esterno a ferirci, ma il modo in cui certe esperienze toccano le nostre emozioni, la nostra storia, la nostra sensibilità.
Ed è proprio qui che il lavoro psicologico ha senso e valore perché quel mondo interiore è nostro, ci appartiene, ed è quindi uno spazio su cui possiamo intervenire.
Rielaborare quei significati, dare nuovi nomi alle emozioni e costruire nuovi equilibri è possibile.
E spesso, è proprio da lì che inizia il vero cambiamento.

19/09/2025

Perché dopo scuola i bambini spesso sono irritabili e come gestire la situazione
Dopo una giornata a scuola molti bambini, una volta a casa, diventano irritabili e hanno veri e propri crolli emotivi. Non è capriccio, ma il bisogno di liberarsi dalla tensione accumulata. Con accoglienza, routine rassicuranti e momenti di decompressione i genitori possono trasformare lo sfogo in un’occasione di equilibrio e fiducia.

I bambini sanno che a casa possono lasciarsi andare perché lì trovano accoglienza. Per i genitori significa imparare a leggere quei momenti non come una sfida, ma come una richiesta implicita di comprensione. Rispondere con empatia e calma, invece che con punizioni, aiuta a trasformare una crisi in un'occasione di crescita

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